AVVOCATI DI STRADA, UNA VOCE ALLE PERSONE INVISIBILI. A TUTTO TONDO

Sono persone senza identità, persone fantasma. Chi non possiede una residenza è considerato, per la legge, invisibile. Gli esclusi di fatto e di diritto, clochard, senza tetto che non possono avere alcuna assistenza, da quella legale a quella sanitaria. Gli avvocati di strada, la cui onlus esiste anche a Piacenza dal 2011, nascono proprio per permettere ai senza fissa dimora di ottenere una residenza dal Comune e conseguentemente un documento di identità. In quattro anni sono passati a questo sportello un centinaio di persone, giovani e meno giovani, stranieri e italiani.

I tempi affinchè la città, entro la fine del mandato della giunta Dosi, abbia una nuova piscina olimpionica ci sono. Almeno sulla carta, parola dell’assessore allo sport Giorgio Cisini. Tramontato definitivamente il progetto della piscina alla Madonnina, sul tavolo dell’assessorato ai lavori pubblici ci sono due progetti, uno più minimal, l’altro più ambizioso che prevederebbe una nuova piscina regolamentare per la pallanuoto e la ristrutturazione dell’impianto del Polisportivo.

Mangiando in modo corretto ed equilibrato si può prevenire l’80 per cento delle malattie. Una nuova conferma è arrivata da Marco Bianchi, divulgatore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi, e volto noto di numerosi programmi tv. Alla Cattolica per il ciclo di incontri A tutto Campus ExpoEdition, ha promosso le dieta mediterranea e la piramide alimentare come le uniche possibili per la prevenzione delle malattie.

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MARCO BIANCHI: LA DIETA IDEALE? LA MEDITERRANEA

La dieta ideale? La mediterranea, senza ombra di dubbio, la più antica proposta nel 1963 dopo 30 anni di ricerca. Parola di Marco Bianchi, divulgatore scientifico della Fondazione Veronesi, oltre che responsabile del progetto di ricerca promosso dall’Istituto Europeo di Oncologia dedicato allo studio dei fattori protettivi della dieta e alla promozione della salute. Alla Cattolica, per il secondo incontro del ciclo A tutto Campus ExpoEdition, ha fatto il pieno di pubblico. Marco Bianchi è anche autore di alcuni libri sull’alimentazione, su un corretto stile di vita attraverso il cibo, oltre che autore di numerosi programmi tv. Proprio la televisione e i social, il suo profilo Facebook conta 250mila contatti, gli hanno dato notorietà, ma ciò che conta è dare pareri autorevoli e scientificamente provati, soprattutto su un tema così fondamentale come l’alimentazione. “Quello che dico e che scrivo è la mia vita – spiega – l’importante è indirizzare la popolazione verso le scelte giuste per la salute. Il mio modo di comunicare è propositivo; parlo i quello che fa bene alla salute, il cibo deve essere visto come strumento del piacere”. Forte sostenitore della piramide alimentare, che sta alla base della dieta mediterranea, Bianchi sconsiglia di avvicinarsi alla miriade di diete che popolano la rete, promettono risultati immediati ma non duraturi.

Il servizio completo con l’intervista nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

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I REDATTORI DI RADIO SHOCK IN STUDIO PER L’ULTIMA PUNTATA DELLE INVASIONI

Per l’ultima puntata c’erano anche loro, seduti proprio al tavolo delle interviste. I redattori di Radio Shock hanno partecipato all’ultima puntata delle Invasioni Barbariche per tracciare un bilancio, insieme a Daria Bignardi, dell’esperienza televisiva. In studio insieme al dott. Emanuele Guagnini, responsabile del progetto, c’erano Maria Luisa Repetti, segretaria di redazione, Roberto e Pasquale. Un’avventura che certamente ha arricchito i redattori e li ha fatti stare bene, impegnare nello studio dei personaggi da intervistare e gli ha permesso di conoscere il mondo della televisione con i suoi tempi e le sue regole. Per l’ultima puntata non poteva che esserci la Bignardi nel mirino della domande shock: alla domanda di Pasquale “come riesci e conciliare lavoro e famiglia”, la conduttrice ha risposto che come tutte le donne riesce a destreggiarsi, anche se il lavoro rispetto alla famiglia è una passeggiata. Maria Luisa ha chiesto se c’è l’uomo ideale, e la Bignardi le ha risposto che non solo esiste ma lo ha anche sposato. Un botta e risposta sincero, tra amici, da cui si è percepito davvero il rapporto di forte e reciproca stima che si è creato in queste settimane.

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ASP, IL COMUNE ALLE COOP: “LA DURATA DELLA GESTIONE ERA ESPLICITATA NEL BANDO”

Dopo la presa di posizione delle cooperative Aurora Domus e Coopselios in merito alla decisione del Comune di rendere totalmente pubblica la gestione della Casa per Anziani Vittorio Emanuele, l’amministrazione giustifica la sua posizione attraverso una nota che riportiamo di seguito.

La gestione della struttura è stata affidata alle due cooperative attraverso una procedura di accreditamento provvisorio per la durata di un anno, con scadenza il 31 maggio prossimo, tramite avviso pubblico, manifestazione di interesse e selezione ristretta, in conformità con quanto stabilito dalla normativa regionale. La durata annuale era esplicitata chiaramente sia nel bando di selezione del Comune, sia nel contratto stipulato dalle cooperative con la Asp “Città di Piacenza”, rendendo Aurora Domus e Coopselios consapevoli della possibilità che il rapporto cessasse alla sua naturale scadenza. Nel quadro del programma di riordino delle forme di gestione pubblica, previsto dalla legge regionale 12/2013, la scelta discrezionale dell’Amministrazione di collocare in capo ad Asp la gestione del servizio è da ricondurre ai già noti motivi di ordine economico-finanziario che, da quest’anno, gravano direttamente sul bilancio comunale. Si tratta di una decisione avvalorata scientificamente dallo studio dell’Università di Reggio Emilia e Modena, commissionato da Asp: una ricerca che il Comune ha sottoposto a una analisi tecnica rigorosa e approfondita, verificando la piena fondatezza delle conclusioni cui si perviene. Per questa ragione, non è parso opportuno commissionare ulteriori studi analitici che, verosimilmente, sarebbero giunti al medesimo risultato. Per quanto riguarda il personale attualmente impiegato presso la struttura, se è vero che la Asp “Città di Piacenza” non potrà esimersi dal bandire un concorso pubblico, il Comune di Piacenza si impegnerà ad assicurare che, nell’ambito di tale selezione, siano valorizzate al massimo le professionalità specifiche maturate nei servizi analoghi.

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AVVOCATI DI STRADA, LA TUTELA DEI DIRITTI DELLE PERSONE FANTASMA

Offrono assistenza legale gratuita alle persone fantasma. Uomini e donne, giovani e meno giovani che, per la legge, non hanno identità perchè non possiedono una residenza. Clochard, senza tetto, chiamateli come volete, persone che non hanno una casa, ma una dignità sì. Persone che non possono usufruire del gratuito patrocinio a spese dello Stato perchè anche questo implica una residenza. Gli avvocati di strada onlus, nati a Piacenza nel 2011, sull’esperienza di Bologna, hanno già seguito in quattro anni circa un centinaio di casi. La figura di questi professionisti, che prestano il loro servizio gratuitamente presso lo sportello dedicato alla Caritas diocesana, diventa fondamentale per la richiesta prima di tutto della residenza e, conseguentemente, del rilascio della carta d’identità. “Non avere residenza – spiega l’avvocato Antonio Galluzzo – significa non esistere, cerchiamo di dare ascolto e aiutare gli ultimi”. Il passo per trovarsi, nel giro di pochi mesi, senza una casa è davvero breve, complici la perdita del lavoro o un matrimonio naufragato. Negli anni il gruppo di avvocati piacentini, formato dal responsabile Daniele Gardi, Antonio Galluzzo, Anna Maria Galimberti, Fabio Callegari e Michela Cucchetti, ha fatto ottenere la residenza a un numero consistente di senza tetto, il prossimo step è il riconoscimento, da parte del Comune di ottenere, sul documento di identità, una via fittizia diversa dalla dicitura “via senza fissa dimora n. 0”. Tra i casi andati a buon fine c’è quello di “un signore – racconta l’avvocato Anna Maria Galimberti – che dopo un paio di sfratti aveva perso la residenza, questo gli ha impedito di ricevere la pensione alla quale aveva diritto. Con la residenza siamo riusciti a fargli ottenere la pensione”.

Il servizio completo con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

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PALAZZO EX ENEL, ARRIVA LA TROUPE DI LA7

Anche una troupe di La7 della trasmissione L’Aria che tira è arrivata a Piacenza per il caso del palazzo ex Enel. La giornalista ha approfondito in particolare la questione archeologica e la necessità di spazi e palestre per la vicina scuola. Le interviste e le immagini sono state registrate dai corridoi e dalle balconate del Liceo Classico Gioia. Un servizio di approfondimento che andrà in onda nella puntata odierna de L’Aria che tira condotta da Mirta Merlino, tra le 11 e le 12, compatibilmente con la scaletta della trasmissione.

Intanto su Facebook è nato il gruppo Comitato Ex Enel che, per ora, conta oltre un centinaio di adesioni. Prossimo passo quello di consegnare la petizione presentata alla stampa un paio di settimane fa con le osservazioni raccolte negli anni sul palazzo, ai consiglieri comunali affinchè chiedano un dibattito ad hoc sul tema in consiglio comunale. Il documento – petizione è stato inviato con raccomandata A/R al Comune, Amministratore delegato e Direttore generale di Enel, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna da cui finora non è arrivata alcuna risposta.

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CISINI OTTIMISTA: “NUOVA PISCINA ENTRO LA FINE DEL MANDATO”

Del faraonico progetto della piscina olimpionica alla madonnina resta solo una pietra; la prima che aveva posto, e simbolicamente firmato, l’ex sindaco Roberto Reggi nell’aprile del 2012 a pochi mesi dalle elezioni comunali. Il riequilibrio finanziario richiesto dalle due cooperative che si sarebbero dovute occupare della realizzazione era insostenibile e, tutto sommato, poco conveniente per le casse di un comune che, oltre a dotare la città di una nuova struttura natatoria, ha anche altro a cui pensare. Ora che si fa? L’amministrazione si è rivolta a due realtà locali, non tanto per campanilismo, ci tiene a ribadire l’assessore allo sport Giorgio Cisini, quanto per valorizzare il patrimonio comunale esistente. E’ così, perchè le due proposte che si sono fatte avanti portano la firma di Activa, gestore della piscina Raffalda per tutto il 2015 e Futura, milanese ma da anni operante nel piacentino, che gestisce il Polisportivo. I progetti riguardano proprio le due piscine in questione: Raffalda, con il recupero della struttura oggi fortemente bisognosa di ristrutturazione, e polisportivo con un progetto più ambizioso, del valore stimato di circa 500 mila euro, con la realizzazione di una nuova piscina olimpionica da 33 metri X 25 regolamentare per la pallanuoto oltre che la riqualificazione dell’impianto sportivo. “La manifestazione di interesse si configura con una lettera da parte delle due società – ha spiegato l’assessore Cisini – che si dicono pronte a portare avanti i progetti. Ora dobbiamo valutarne la fattibilità economica e architettonica”. Par di capire che se il progetto venisse scelto, il polisportivo cambierebbe faccia con la realizzazione di un vero e proprio palazzetto dello sport dotato, oltre che due piscine coperte e una scoperta, anche di palestra, campi da calcio e tennis. “Entro un mese e mezzo – conferma l’assessore – saremo in grado di scegliere quale dei due progetti portare avanti, dopodichè metteremo il turbo e credo che i tempi per la realizzazione del nuovo impianto entro la fine del mandato, sulla carta, ci siano”.

Molto prima che la fine del mandato, incombe Expo 2015 a cui Piacenza si sta preparando con un parziale rifacimento del look, come si conviene alle signore per le grandi occasioni. E’ a buon punto il sistema di illuminazione artistica dei Cavalli del Mochi e della chiesa di Sant’Agostino, così come il trasferimento degli autobus in sosta da piazza Cittadella a via XXI Aprile e il parcheggio, per un centinaio di posti auto, in via Maculani. “Inizieremo a breve il nuovo parcheggio di un centinaio di posti auto in fregio al Daturi in via Maculani, in questo modo – spiega Cisini – libereremo il parcheggio di via XXI Aprile che utilizzeremo per gli autobus in sosta che libereranno piazza Citadella dove rimarrà il terminal solo per le ore di punta. Si libererà così uno spazio per eventi, incontri e collegialità che oggi sembra terra di nessuno. Per questo sono previsti alcuni interventi di restyling non solo in vista di Expo ma perchè restino alla città, prima del grande progetto di recupero della piazza”.

Il servizio completo con l’intervista all’assessore Cisini nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

POLISPORTIVO

DOPO IL TONDO DI BOTTICELLI, LA MADONNA DEI FUSI DI LEONARDO VERSO TOKYO

Prima il Tondo di Botticelli, poi la Madonna dei Fusi di Leoanardo. Per entrambe destinazione Tokyo. La prima è esposta al Bunkamura Museum da qualche giorno e farà ritorno a Piacenza prima dell’inizio di Expo 2015 con la speranza di fungere da volano per i turisti giapponesi che arriveranno a Milano per l’esposizione universale e che decidano di fare un salto a Palazzo Farnese per riscoprire il capolavoro di Botticelli. Il secondo raggiungerà Tokyo nel 2016,  nell’ambito dei 150 anni di rapporti Italia-Giappone, per portarlo al Metropolitan di Tokyo. Il dipinto qui esposto, un olio su tavola trasferito su tela, appartiene alla Fondazione Horak di Piacenza. Rappresenta un’iconografia particolare, universalmente considerata uno dei più enigmatici e misteriosi modelli pittorici di Leonardo Da Vinci.

Madonna dei fusi Leonardo

RISTRETTI ORIZZONTI: “CI DICANO SE DOBBIAMO ESISTERE OPPURE NO”

La sospensione di Sosta Forzata, il giornale scritto dai detenuti dalla casa circondariale di Piacenza, pone molte domande soprattutto tra gli operatori, giornalisti e non solo, che credono nella funzione rieducativa della scrittura autobiografica. Sosta Forzata non è nato come un giornale di notizie, ma come luogo di crescita e presa di coscienza attraverso il racconto delle proprie esperienze. Sull’argomento interviene anche la redazione di Ristretti Orizzonti il giornale dei detenuti del carcere Due Palazzi di Padova, con una lunga lettera. Alcuni passaggi sono molto significativi e ci sembra doveroso riportarli.  La redazione chiede “ai rappresentanti del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di sedersi intorno ad un tavolo con le redazioni e di dirci chiaramente se vogliono che esistiamo oppure no. E se hanno l’onestà di riconoscere l’importanza della nostra presenza nelle carceri, ci devono offrire delle garanzie chiare, devono permetterci di lavorare con la serietà e l’onestà che hanno caratterizzato in questi anni l’attività di tanti giornali nati in carcere”. “Osserviamo quotidianamente gli sforzi messi in campo da chi vorrebbe che le carceri diventassero davvero luoghi trasparenti e dignitosi per chi vi abita e per chi vi lavora, ma sappiamo anche quanto sia difficile riuscire a fare passi avanti, quando il cambiamento viene contrastato perché garantire i diritti a volte viene percepito come perdita di controllo, come perdita di potere. Cambiamento significa conquistare diritti, ma anche spazi di autonomia che bisogna gestire con responsabilità da parte di tutti, naturalmente anche da parte delle persone detenute, che sono spesso poco abituate ad avere occasioni di responsabilizzazione. Chi conosce le carceri sa che, in situazioni di privazione, ci sarà sempre quello che “farà il furbo” e approfitterà degli spazi guadagnati per ottenere qualcosa per sé, e tuttavia questo non può e non deve essere motivo di restrizione, e tantomeno di chiusura”.

“Se fare informazione dal carcere è un’attività complessa, sapere che la direzione di un carcere può decidere di sospendere una redazione in qualsiasi momento rende tale attività estremamente precaria. E dato che la redazione di un giornale in carcere è importante e preziosa quanto qualsiasi altro giornale del territorio, questa precarietà non dovrebbe esistere”. La redazione di Ristretti Orizzonti ha intenzione di riunirsi al più presto per decidere il da farsi, “perchè – si legge – la sospensione di Sosta Forzata ci deve far riflettere e invece che indebolirci deve darci nuova forza e idee per rendere il nostro lavoro più libero e meno precario”.

sosta forzata

MINISTRO GUIDI: “INNOVAZIONE E SICUREZZA DELL’AMBIENTE PER OIL AND GAS”

Riportare agli antichi splendori,un settore in cui Piacenza ha davvero brillato, per decenni, l’Oil and Gas. L’obiettivo è certamente da rincorrere proprio per la storia che il nostro territorio possiede, a partire da Cortemaggiore dove Enrico Mattei fondò l’Agip. Il convegno promosso da Pogam, il museo inaugurato lo scoso ottobre all’Urban Center, si è concentrato sul ruolo dell’innovazione e della formazione nell’industria petrolifera. Presenza illustre quella del ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi. “Credo che questa sia una terra di grande eccellenze – ha detto il Ministro – qui c’è un grande passato e penso anche un grande futuro. Sono emiliana e questa è la mia terra, per cui spero che da qui si possa partire per uno sfruttamento intelligente delle risorse, ma severo, rigoroso, dove le precondizioni sono la sicurezza e la tutela dell’ambiente. Un binomio fattibile – ha sottolineato il ministro – perché penso si possano coniugare sicurezza e tutela dell’ambiente con uno sviluppo economico-industriale che porti anche ad avere nuovi posti di lavoro”. Le basi per qualcosa di effettivo si sono poste: Piacenza si candida ad essere scuola di alta formazione per operatori dell’Oil and Gas, dove sapere, conoscenza verranno coniugate all’idea di innovazione che il settore dovrà introdurre indispensabile per tonare alla ribalta. C’è da fare i conti infatti con le preoccupazioni delle ultime settimane per le voci di un possibile spostamento in Romania del laboratorio di saldatura Saipem di Cortemaggiore.

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