SERGIO DAGNINO E IL DIFFICILE RUOLO DELL’OPPOSIZIONE

Il Movimento 5 Stelle non è mai stato così basso nel consensi e l’alleanza con il Pd scricchiola. La base ha deciso di presentarsi con i propri candidati alle regionali del 26 gennaio che verranno eletti nelle Regionarie sulla piattaforma Rousseau. A a Piacenza come sta il Movimento? “Essere all’opposizione è molto dura – spiega il consigliere Sergio Dagnino – non sempre si è compresi né ascoltati”.

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BOLAFFI: “L’EGEMONIA TEDESCA PER UN’EUROPA MIGLIORE”

Fino agli anni viaggiavano a pari passo nell’asse italo-tedesco, oggi Germania e Italia sono due distanti e spesso dalla parte opposta della barricata. Per Angelo Bolaffi, germanista e filosofo della politica, questa condizione danneggia entrambe. 

E’ stato l’ospite del ciclo di conferenze L’età dei muri organizzato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. 

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SARDINE DI PIACENZA, GIOVEDI’ IN PIAZZA DUOMO SENZA BANDIERE

Hanno cominciato a Bologna, poi Modena e Parma. L’altra sera in concomitanza all’arrivo di Matteo Salvini sono arrivate anche a Fiorenzuola. Su Fecebook le Sardine hanno reso nota la data in cui scenderanno di nuovo in campo: giovedì 28 novembre in piazza Duomo a Piacenza. Allo slogan di Piacenza non si Lega! hanno fissato il flash mob dalle 18 alle 20 nella seconda piazza della città. L’evento sulla pagina Facebook si chiama 6000 Sardine in piazza a Piacenza, sull’invito si legge “L’onda partita da Bologna contro le politiche che fomentano odio e discriminazioni sta coinvolgendo migliaia di ragazze e ragazzi in tutte le piazze italiane e estere. E noi sardine piacentine non vogliamo assolutamente restare ferme a guardare. Dimostreremo così quello che siamo realmente: accoglienti, creativi e solidali. E i valori che vogliamo difendere. Vi aspettiamo numerosi, con i vostri amici, colleghi, familiari. Non portate bandiere ma tante splendide sardine colorate e personalizzate”.

BONACCINI – BORGONZONI IL DUELLO IN TV ALL’INSEGNA DEL FAIR PLAY

Il primo match va in scena nel salotto di Bianca Berlinguer, su Rai3  a #cartabianca. Stefano Bonaccini, governatore uscente dell’Emilia Romagna, e Lucia Borgonzoni, portacolori della Lega di Salvini in rappresentanza del centro destra, hanno sostenuto il primo confronto in diretta tv in vista del voto regionale del 26 gennaio.

Un duello che all’insegna del fair play attento, soprattutto nelle prime battute, a studiare l’avversario più che ad affondare il colpo. Modenese lui, bolognese lei,  profondamente diversi nel modo di comunicare cosa ognuno intenda per “buon governo della Regione”; Bonaccini snocciola dati a tutto andare, forte dei risultati ottenuti negli anni di governo, Borgonzoni incalza all’insegna del “c’è ancora da lavorare per eliminare le zone d’ombra”. Il ring si scalda sul tema della sanità: per Bonaccini “la sanità emiliana è una delle migliori al mondo, è riconosciuto ovunque, certo non bisogna sedersi né accontentarsi”. Quindi quali sarebbero le “ombre”? Borgonzoni mostra un faldone di segnalazioni di cittadini su inadempienze proprio in ambito sanitario e incalza: “sarà anche vero, ma per avere questi dati favorevoli si fanno dei trucchetti, come conteggiare le visite smistate a 60 km facendole passare per vicine a casa”. Questo è l’unico momento in cui la replica di Bonaccini è piccata “trucchetti lo vada a dire a qualcun’altro, non mi piace che si dica così, la sanità dell’Emilia è un’eccellenza e la difenderò sempre”. E se si dovesse far curare Lucia Borgonzoni dove andrebbe, domanda la conduttrice? “certamente in un ospedale vicino a casa” ammette.

Sul tema delle alleanza in vista del voto Berlinguer incalza i candidati prima con il mancato, per ora, appoggio di Giorgia Meloni a Borgonzoni, poi con il ruolo del M5S nei confronti del presidente Bonaccini replicando così lo schema nazionale. “Con i dirigenti nazionali e regionali di Fratelli d’Italia e Forza Italia c’è massima sintonia” ha assicurato Lucia Borgonzoni; “i 5 stelle devono decidere in autonomia cosa fare” ha risposto Bonaccini “assumersi la responsabilità di governare la regione Emilia Romagna insieme al centro sinistra nel caso di vittoria, oppure no. Sarà solo una loro decisione”.

In chiusura di intervista i dati del sondaggio proposti dalla trasmissione: la fiducia in Bonaccini pare molto più alta così come le intenzioni di voto che lo vedrebbero in vantaggio. Ma, si sa, i sondaggi lasciano il tempo che trovano. Grandi sorrisi da parte di Borgonzoni che appare soddisfatta della performance televisiva, chiude con “così Bonaccini la smetterà di dire che sono muta e non parlante”. Lui ribatte “non mi permetterei mai”.

Stretta di mano e di nuovo in pista per proseguire la campagna elettorale.

FOTI: “PD-M5STELLE, GOVERNO DI SINISTRA? NO SINISTRO”

Un governo sinistro, pericoloso, soprattutto in vista delle elezioni regionali dell’autunno, pensato e creato ad arte dal PD per non perdere l’Emilia Romagna e le poche altre regioni rimaste governata del centro sinistra. Questo il pensiero di Tommaso Foti, parlamentare di Fratelli d’Italia che, insieme ai consiglieri regionali Giancarlo Tagliaferri e Fabio Callori , ha presentato la festa tricolore a Pecorara il 31 agosto. Una festa che quest’anno viverà inevitabilmente sulle stretta attualità politica e i temi certamente non mancano.

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GOVERNO PD-M5S: QUALE FUTURO?

Quale futuro potrebbe avere un governo PD-M5S? Se lo chiedono molti elettori soprattutto di sinistra in questa fase di frenetiche consultazioni. Abbiamo chiesto l’opinione di due esponenti della sinistra piacentina: Gianni D’amo di Città Comune per cui l’obiettivo principale è “svelenire il paese” e Carlo Berra del PD secondo il quale “le cose non cambieranno in breve tempo”.

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PUGNI-DAGNINO: I DUE VOLTI DEL MOVIMENTO 5 STELLE

Diversi ma concordi nel constatare come il Movimento 5 Stelle, nella fattispecie il premier dimissionario Giuseppe Conte, si stia destreggiando nel migliore dei modi nell’affrontare la crisi di governo e la fine del contratto con la Lega. Andrea Pugni e Sergio Dagnino, capogruppo e consigliere comunale M5S, non negano la diversa estrazione, più di destra il primo a sinistra il secondo, seppur facciano parte dello stesso gruppo e continuino, almeno per il momento, a credere nei valori del Movimento.

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NUOVO OSPEDALE: LA GIUNTA DECIDA PER IL BENE DI PIACENZA

Quello che sta andando in scena sul nuovo ospedale, a nostro avviso, non è proprio quello che si sarebbero aspettati i piacentini. Ci sta la discussione, ci stanno i pareri discordanti rispetto alle aree, ma è la modalità con cui si affronta la questione. Pare persino che non ci sia la volontà di arrivare ad una soluzione condivisa. Speriamo di sbagliarci.

Quello che emerge è il continuo scambio di accuse tra maggioranza e opposizione: un tavolo tecnico finito in nulla, la maggioranza che accusa l’opposizione di “mancata assunzione di responsabilità”, la minoranza che ribatte parlando di “poca chiarezza e mancata trasparenza nel percorso”.

Crediamo che il discorso dovrebbe essere portato su un altro piano, non solo politico, perché decidere del nuovo ospedale riguarda tutta la comunità, sarà la decisione più importante che l’amministrazione è chiamata a prendere e avrà un impatto notevole sulla città. E’ per questo che sarebbe opportuno parlare di più del futuro di Piacenza, di quale strada farle imboccare, a quale via indirizzarla. Ragionare sulle sei aree proposte, di cui cinque hanno destinazione agricola e una residenziale, differenza non da poco; ragionare sui costi dell’esproprio, sullo spreco di suolo agricolo. I temi non mancano e sono certamente più pertinenti che la polemica politica.

Ormai siamo agli sgoccioli e la sensazione è che la città non abbia ben presente cosa significhi pianificare la scelta per la costruzione del nuovo ospedale. Il calendario è inesorabile: dopo il passaggio in giunta il 23 luglio la commissione, il 26 consiglio comunale per il voto finale. L’amministrazione ha una grande responsabilità, se ne renda conto.

DEBUTTO DI GARILLI NEO PRESIDENTE: “METTERO’ IMPEGNO, DEDIZIONE E IMPARZIALITA’ “

Ha aperto la seduta con piglio deciso e convinto. Il neo presidente del consiglio comunale Davide Garilli ha fatto il suo debutto a Palazzo Mercanti in sostituzione di Giuseppe Caruso arrestato con la pesante accusa di affiliazione alla ‘ndrangheta.

“Nessuna mafia potrà entrare nelle istituzioni del Comune di Piacenza” – ha detto Garilli durante il suo discorso iniziale. Garilli, appena 24 enne, è il presidente più giovane dal 1994, anno in cui la carica è stata istituita. Proprio sulla giovane età si sono concentrate le polemiche sopratutto da parte della minoranza. Critiche a il presidente ha risposto: “L’autorevolezza non è data dall’età, sarà il tempo a giudicare il mio operato. Ottempererò il mio ruolo seguendo i principi di imparzialità e dando la disponibilità a chiunque al di là del colore politico di ognuno”.

CALCIATI: “SERVE UN SEGNALE FORTE DALLA POLITICA”

E’ Giovanna Calciati, amministratrice di lungo corso, esponente della sinistra piacentina, l’ospite di Di Profilo. 
“La vicenda dell’arresto di Caruso è gravissimo, la politica deve dare un segno. Il primo segnale sarebbe stato l’elezione condivisa del presidente del consiglio comunale. Occasione mancata”.

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