A TUTTO TONDO, GLI ESODATI DIMENTICATI

E’ nato anche a Piacenza il gruppo esodati per fare massa critica, per dire che il problema esiste e che in Italia, dal 2011 cioè dall’entrata in vigore della legge Fornero, gli esodati da salvaguardare sono ancora 23500. Una pagina vergognosa per lo Stato che ha lasciato padri e madri di famiglia in un limbo senza certezza. Angelo Croci, piacentino di Vezzolacca, ci ha messo la faccia, raccontando la sua storia e facendosi portavoce degli esodati piacentini.

Nel 2015, a Piacenza, sono stati 154 gli sfratti, meno rispetto a quelli dell’anno precedente, ma certamente un numero da tenere in considerazione. Soprattutto se si considera che nel 2016 lo Stato non coprirà più il fondo per l’affitto una risorsa importante, fino ad oggi, per sostenere gli inquilini che faticavano a pagare l’affitto. Da quest’anno il fondo vivrà solo con i contributi di Regione e Comuni.

Una scuola cinema, anzi di più, un centro permanente di alta formazione cinematografica, un dottorato del cinema. Il primo ciak lo ha dato il Ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini, proprio a Bobbio che per 20 ha ospitato la rassegna Fare Cinema del maestro Marco Bellocchio. Un’idea che si realizzerà concretamente già nei prossimi mesi, forse nella ex chiesa di San Francesco, per fare sì che la cultura abbia ricadute positive proprio sul territorio locale.

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SINDACATI: “SAIPEM SMOBILITA CORTEMAGGIORE, SCEGLIE CROAZIA E ROMANIA”

Il prezzo del petrolio è sceso ulteriormente e, di conseguenza, anche il numero di commesse arrivate alla Saipem di Cortemaggiore. Nel sito magiostrino è da mesi che non tira aria buona, a partire dalle voci sul ventilato trasferimento dello stabilimento in Romania, che pare oggi siano una realtà. L’incontro tra i rappresentanti dell’azienda e i sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil ha permesso di definire la situazione attuale. L’azienda ha lanciato nel 2015 un piano che prevede un cosiddetto saving complessivo per il triennio 2015-2017 pari a 1,5 miliardi, uno scenario che impatta anche sul sito di Cortemaggiore. Un impatto non certo positivo: nella nota si legge che “dopo le rassicurazioni arrivate da azienda e Confindustria nei mesi scorsi, Saipem smobilita da Cortemaggiore. Siamo di fronte ad un’altra perdita di competenze e attrattività per il territorio piacentino. Negli scorsi anni ruotavano su Cortemaggiore circa un centinaio di persone (trasfertisti, off-shore, somministrati ecc.) che oggi rischiano di essere persi per sempre”. Capitolo personale: i sindacati hanno chiesto ed ottenuto il mantenimento dei dipendenti diretti, 6 indeterminati e 1 determinato che verrà stabilizzato. “Nessuno perderà il proprio posto di lavoro – si legge – abbiamo stabilizzato un lavoratore e siamo riusciti a far mantenere la sede a Cortemaggiore in modo che in futuro ci possa essere la possibilità di intercettare un incremento occupazionale Saipem che confluisca nello storico sito produttivo di Cortemaggiore. Il rammarico è relativo al fatto che privilegiando siti esteri vedi Rijeka (croazia) e Ploiesti (Romania), per posizione geografiche più baricentriche alle attività Saipem, il ritorno di commesse favorevoli a Cortemaggiore non garantiscono la ripresa dell’attività vista la smobilitazione e che quindi si auspica un impegno di tutti gli attori sociali del territorio per la ripresa”.  

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FARE CINEMA, FRANCESCHINI:” INVESTIAMO SUI GIOVANI TALENTI”

Bobbio come una piccola Venezia? Chissà, forse il paragone è un po’ troppo ardito, ma le premesse perchè il gioiellino della val Trebbia diventi un luogo dove fare alta formazione cinematografica ci sono tutte. A suggellare la posa della prima pietra della scuola permanente di alta formazione, è stato il ministro alla cultura Dario Franceschini nel corso della giornata piacentina, accompagnato dal sottosegretario Paola De Micheli, dall’assessore Paola Gazzolo, dal maestro Marco Bellocchio e da Paola Pedrazzini. Questa scuola è un esempio di quanto sua importante investire sul presente, con un occhio alla tutela del passato. “Il cinema italiano non è fatto solo di un glorioso passato, ma è fatto anche di un glorioso presente – ha detto il ministro – Abbiamo grandi maestri, giovani talenti, riconoscimenti internazionali”. 

Dopo l’esperienza ventennale di Fare Cinema in cui Bellocchio ha creduto fin dall’inizio, formando giovani talenti che oggi lavorano in modo stabile nel mondo cinematografico, l’idea di creare proprio a Bobbio una sorta di dottorato del cinema, è parsa la prosecuzione naturale. Ora la sfida è proiettare il tutto nei prossimi mesi, perchè questa scuola diventi operativa il prima possibile. Sugli argomenti da trattare, il regista ha già le idee chiare; valorizzare il territorio, la val trebbia in primis con il suo fiume, ma anche i simboli di Bobbio come San Colombano o la resistenza. 

Regista e collante tra le idee e la parte operativa il sottosegretario Paola De Micheli che ha ribadito come alimentare le proprie radici ci abbia aiutato a diventare ciò che siamo. Una scuola di formazione che va nella direzione anche di sostenere il territorio dell’Appennino, per realizzare l’operazione più difficile in ambito culturale, ovvero fare cultura come volano per l’economia del territorio. L’assessore Gazzolo ha ribadito come la regione Emilia Romagna abbia raddoppiato i fondi per la cultura, l’obiettivo di mandato è triplicarli, e che dal primo marzo verrà pubblicato il primo bando per le produzione cinematografiche e audiovisive.

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ESODATI, NASCE UN GRUPPO ANCHE A PIACENZA

Era il 2011. Se lo ricordano tutti, governo Monti. Italia a rischio default, bisognava correre ai ripari. Quelle dell’allora ministro Elsa Fornero, furono misure che fecero e che fanno ancora discutere. Sì, perchè gli effetti di quella legge, che entrò in vigore nel dicembre del 2011, cambiarono le sorti di molti italiani più o meno vicino alla pensione. Si creò così un vero e proprio esercito dei cosiddetti esodati, coloro cioè senza un lavoro ma ancora troppo lontani dalla pensione. In molte città sono nati dei veri e propri gruppi con l’obiettivo di fare massa critica e di coordinarsi per ottenere la salvaguardia per i 23500 esodati che ancora oggi si contano in tutta Italia, una parte di questi anche a Piacenza, dove però è difficile uscire allo scoperto. Antonio Croci, 60 anni, è uno di loro. Ha deciso di metterci la faccia esortando chi si trova nella sua situazione a dirlo perchè solo così si possono ottenere risultati concreti. 

La sua storia nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

esodati

DEPRESSIONE POST PARTO: COME RICONOSCERLA?

La depressione post parto: cosa è e come riconoscerla. E’ il tema della nuova puntata di Dove c’è Mamma con la psicologa e psicoterapeuta Alberta Anaclerio. Spesso dopo la nascita di un bambino, le neo mamme si trovano a convivere con un senso di inadeguatezza che può portare, se trascurato, ad una vera e propria depressione. Per alcune donne è un periodo passeggero, per altre più duraturo. Come distinguerlo? Come superarlo? Quale è il ruolo del padre del bambino? A queste domande risponde l’esperta

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PADOAN: “TRIBUTI SOSPESI PER LE ZONE ALLUVIONATE”

L’annuncio ufficiale è arrivato dal Ministro all’Economia Pier Carlo Padoan, ospite d’onore all’assemblea di Confcooperative: il Governo ha firmato il decreto per la sospensione dei tributi per le popolazioni piacentine colpite dall’alluvione del settembre scorso da gennaio e giugno 2016. Una notizia attesa perchè da quel giorno i cittadini sono son o stati costretti a chiudere le loro attività e che si sono trovati la casa inagibile, non sono più riusciti a pagare puntualmente le tasse.

Tra gli ospiti il presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini che si è soffermato sulla riforma della banche del credito cooperativo. “Il credito cooperativo ha bisogno di una riforma – ha detto – che dia unità, credo e coesione per affrontare questo momento delicato per le banche, ma la riforma licenziata dal consiglio dei ministri ci lascia molto perplessi”. Con 103 cooperative per un fatturato di oltre 305 milioni di euro, creando occupazione per 4410 lavoratori, Confcooperative Piacenza si conferma una realtà solida che raggruppa al suo interno imprese impegnate in diversi settori. Per 12 anni guida piacentina Francesco Milza presidente uscente, oggi presidente regionale di Confcooperative.

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CENTRALE UNICA 118: AMBULANZA SUL POSTO IN 8 MINUTI 21 SECONDI

Tanto rumore per nulla. Il direttore generale dell’Asl di Piacenza, Luca Baldino, ha utilizzato questa espressione per definire le polemiche delle ultime settimane nate intorno ai tempi di soccorso della nuova centrale operativa del 118 dopo l’accorpamento, lo scorso anno, con quella di Parma. Numeri alla mano, il dato che emerge chiaro è che a fronte di 26.896 chiamate arrivate nei primi dieci mesi i tempi medi relativi ai codici rossi, quindi i più gravi, sono di 8 minuti 21 secondi per il 2015 contro gli 8 minuti e 16 secondi del 2014, prima della centrale unica. Una differenza di 5 secondi dal nuovo al vecchio sistema.

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ECCE FABULA, PIACENZA IN 3D

Con Ecco Fabula Piacenza si proietta in 3D. E’ quello che accadrà in due serate-evento venerdì 9 e sabato 10 ottobre alle 21.30 in Piazza Cavalli, con l’iniziativa ideata da Gionata Xerra e realizzato con Area. Una nuova frontiera dell’arte che consiste nel proiettare “immagini” su superfici reali, ottenendo spettacolari effetti di proiezione 3D, e che la Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren – in collaborazione con il Comune di Piacenza e con la Camera di Commercio  presenteranno alla città. Il video projection mapping è una tecnica di proiezione evoluta che trasforma qualsiasi superficie -nel nostro caso il Palazzo del Governatore di Piacenza – in un display dinamico sul quale si visualizzano animazioni, immagini, video e giochi di luce che relazionandosi con la superficie sulla quale vengono proiettati, creano situazioni di grande impatto visivo. Ecce Fabula è infatti un racconto su Piacenza e la sua storia che, rifacendosi alle narrazioni fiabesche, si svincola dall’ordine cronologico storico per seguire un nuovo ordine di racconto costruito su codici ispirati al senso visivo e ritmico in una visione talvolta surreale. Senza voler svelare troppo per lasciare la sorpresa agli spettatori, si può anticipare che Palazzo del Governatore diventerà l’Ecce Homo di Antonello da Messina (da qui il titolo) e che si trasformerà in altri palazzi della città immaginari e reali.

EXPO 2015 Video Mapping c.st in Fondaz per P.Soffientini  (FotoDELPAPA) da sx Dosi, Tebaldi, Jonata Xerra, Toscani, Giorgia Buscarini Beppe Parenti

CONTRO LA CHIUSURA DEGLI UFFICI POSTALI SCATTA LA PROPOSTA DEI SINDACI

La proposta verrà formalizzata a breve e necessità di risposte più che tempestive. Nel corso del vertice nella sede centrale delle Poste, i sindaci hanno fatto quadrato contro la chiusura degli 8 uffici postali periferici: Santimento, Biana, Settima, San Giuliano, Godi, Rezzano, Vicobarone e San Nazzaro. Ma contro la chiusura nulla si può fare perchè Poste Italiane ha deciso di ridimensionare gli uffici periferici, in Emilia Romagna sono 53 gli uffici destinati a chiudere. “Abbiamo registrato l’indisponibilità delle Poste a trattare – ha detto il sindaco di Rottofreno Raffaele Veneziani, anche coordinatore provinciale di Anci – e quindi ci siamo chiesti come fare per garantire, in modo seppur essenziale, il servizio. Abbiamo chiesto di ridurre da 27 a 8 i giorni al mese di apertura degli uffici decentrati”. In sostanza si tratta di un giorno a settimana di apertura, ad eccezione dell’ufficio di San Nazzaro che resta aperto 6 giorni. “In questo modo – spiega Venaziani – verrebbe garantita l’azione sociale degli uffici postali, indispensabili soprattutto per gli anziani nel ritiro della pensione. Se Poste Italiane accetterà, per noi non sarebbe comunque una vittoria, ma almeno la soluzione meno penalizzante”. La proposta verrà inviata dal coordinatore provinciale Anci, Veneziani, a Poste e Agcom. La risposta dovrà arrivare giocoforza in tempi brevi, perchè la chiusura degli uffici è prevista per il 7 settembre. La decisione di Poste di ridurre su scala nazionale gli uffici decentrati non è riconducibile al pagamento degli affitti, bensì ad una ricollocazione più redditizia del personale.

ufficio postale

ASSOCIAZIONE GENITORI DI OMOSESSUALI: “A PIACENZA BARRIERE POLITICHE ENORMI”

La sentenza della Corte a Europea che condanna l’Italia per discriminazione verso tre coppie gay fa discutere anche a livello locale. Rita Mura, presidente di Agedo (associazione genitori di omosessuali) la accoglie con enorme favore definendola una sentenza “che obbliga moralmente e civilmente la classe politica a cambiare le leggi”. “Ma il punto di partenza – ha specificato Mura – non può essere il ddl Cirinna’ ,  in questo modo ci sarebbero coppie di serie A e coppie di serie B. Quello che noi chiediamo è il matrimonio egualitario, per questo occorre cambiare gli articoli del codice civile e la costituzione lo permette. I nostri ragazzi pagano le stesse tasse dei ragazzi eterosessuali, non vedo perché non possano avere uguali diritti, questa è una disuguaglianza”. E gli enti locali che partita giocano in tutto questo? Si potrebbe cominciare dal registro delle coppie di fatto. “Sarebbe un inizio, un piccolo riconoscimento di ciò che possono fare le singole amministrazioni – ha riposto la presidente di Agedo – ma a Piacenza ci sono barriere politiche enormi, pochissime forze politiche si schierano apertamente a favore dei diritti delle coppie omosessuali. In riferimento al l’aggressione verso il nostro consigliere di Arcigay mi sarei aspettata che la solidarietà del primo cittadino arrivasse pubblicamente, non solo con una lettera indirizzata all’associazione. Le forze politiche – esorta Mura – ci mettano la faccia”. A Piacenza si sono rivolti all’associazione Agedo solo un paio di genitori della provincia, ci racconta Rita Mura, “i figli non di espongono e non lo fanno neppure i genitori e questo non è positivo se si vuole arrivare all’uguaglianza dei diritti”.

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