COVID, NUOVA STRETTA: L’EMILIA ROMAGNA DIVENTA ZONA ARANCIONE

L’Emilia Romagna da domenica sarò zona arancione. Lo ha comunicato l’assessore alla Sanità Raffaele Donini nel corso della diretta facebook per l’andamento settimanale delle malattia.

Proprio ieri era stata varata l’ordinanza anti assembramento dal presidente Bonaccini, ma non è bastato; il ministro Speranza firmerà il decreto in vigore da domenica 15 novembre per due settimane. “Misure necessarie – ha detto l’assessore Donini – perché l’andamento epidemiologico ha portato a tanti ricoveri nei nostri ospedali”.

Le restrizioni in zona arancione prevedono questi provvedimenti:

Vietati gli spostamenti in comuni diversi da quello di residenza e in altre regioni salvo esigenze di lavoro, di salute o studio con autocertificazione. È raccomandato evitare gli spostamenti anche nel proprio comune

Bar e ristoranti saranno chiusi tutto il giorno al pubblico, possibile solo l’asporto fino alle 22. Consegna a domicilio senza restrizioni.

Rimarranno aperti i negozi, i parrucchieri e gli estetisti.

L’ordinanza emanata giovedì 12 novembre dal presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini che entrerà in vigore sabato 14 e resterà valida fino al 3 dicembre, prevede la chiusura totale dei negozi la domenica e delle medie e grandi superfici di vendita anche il sabato.

 

MASCHERINA INDOSSATA SEMPRE E STOP AI MERCATI: LE NUOVE MISURE ANTI ASSEMBRAMENTO REGIONALI

Il presidente Bonaccini, con i colleghi Zaia e Fedriga, le ha concordate insieme al ministro Speranza. Sono le nuove misure anti assembramenti contenute nella nuova ordinanza regionale in vigore dal 14 novembre al 3 dicembre. Tra le principali novità lo stop dei mercati e di ogni attività di vendita nei festivi, ad accezione degli alimentari.

Mascherina indossata sempre, fin dal momento in cui si esce di casa. Nei giorni prefestivi e festivi chiuse le medie e grandi aree di vendita, compresi tutti i complessi commerciali, con l’aggiunta, nei festivi, dello stop ad ogni attività di vendita, anche gli esercizi di vicinato (farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie e edicole le sole eccezioni previste, e rimangono aperti gli esercizi di ristorazione pur nei limiti previsti dal DPCM in vigore). Sempre, invece, nei negozi di vendita di generi alimentari, potrà entrare un solo componente per nucleo familiare, fatta salva la necessità di accompagnare persone con difficoltà o minori di 14 anni. Niente mercati in area pubblica o privata a meno che non vi siano Piani dei Comuni che prevedano regole di specifiche (perimetrazione, varchi di accesso e uscita distinti, sorveglianza pubblica e privata sull’applicazione delle regole di distanziamento e sicurezza).

E ancora: la consumazione di alimenti e bevande è sempre vietata in area pubblica o aperta al pubblico, mentre dalle 15 alle 18 la somministrazione e consumazione può avvenire solo da seduti fuori e dentro i locali, e in posti “regolarmente collocati” (va ricordato che dalle 18 alle 5 di mattina l’attività è sospesa in base all’attuale DPCM del Governo).

La vendita con consegna a domicilio è invece sempre consentita e viene “fortemente raccomandata”.

L’attività sportiva e motoria dovrà avvenire preferibilmente nelle aree verdi e periferiche, e comunque non si potrà fare nei centri storici delle città e nelle aree affollate, ad esempio le vie e le piazze centrali o i lungomare, rimanendo sempre distanziati. Spetterà naturalmente ai sindaci fissare ulteriori specifiche limitazioni.

Infine, nelle scuole primarie e secondarie di primo grado (elementari e medie) vengono sospese le lezioni di ginnastica, di canto e con strumenti a fiato, considerate a rischio elevato. Misura prudenzialmente inserita in attesa di ulteriori indicazioni dal Comitato tecnico scientifico nazionale.

L’ordinanza prevede poi che al di là dell’attività di formazione già normata dal Dpcm, tutte le restanti dovranno essere svolte a distanza (esempio: corsi di lingua, di teatro, fotografia, ecc.).

CALANO I DECESSI (3), 35 I NUOVI CONTAGI. BONACCINI: “SIAMO LA PRIMA REGIONE PER NUMERO DI GUARITI”

Sono incoraggianti i numeri della seconda giornata della Fase 2, soprattutto per quanto riguarda i decessi che da alcuni giorni sono in diminuzione: 3 a Piacenza per un totale di 39 in regione (17 uomini e 22 donne). 35 i nuovi casi registrati a Piacenza per un totale di 100 in tutta la regione, un numero mai così basso dall’inizio dell’epidemia da Covid 19; meno di un positivo ogni 50 effettuati. Sono stati 5739 i tamponi eseguiti in una sola giornata, entro il 18 maggio i tamponi giornalieri saranno 10mila.

Aumentano i guariti: 364 per un totale di 13889. Diminuiscono i casi attivi, 303 in meno rispetto a ieri (8681 in totale); il differenziale tra guariti e malati è 5000, un dato molto robusto. 5877 le persone isolate al proprio domicilio, 199 in meno rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 8 in meno, 51 in meno quelli negli altri reparti Covid.

Il commissario ad acta Sergio Venturi ha annunciato che sabato 9 maggio sospenderà l’incarico “il graduale ritorno alla normalità – ha detto – come i dati ci testimoniano, confermano che non c’è più il bisogno che l’emergenza sia commissariata”. Venturi è stato ringraziato pubblicamente dal presidente Bonaccini.

Nel corso della conferenza stampa ha partecipato anche il presidente Stefano Bonaccini: “sono dati molto confortanti che danno fiducia e serenità, al netto dei decessi che sono sempre troppi. Danno fiducia perché dimostrano come le restrizioni hanno pagato e stanno pagando. Siamo la prima regione in cui i numeri dei guariti superano di gran lunga i casi attivi. Per mantenere questi dati non dobbiamo abbassare la guardia, se vogliamo che altre categorie economiche riprendano a lavorare con anticipo rispetto alle date prospettate. Mi riferisco al settore del turismo, parrucchieri, ristoratori, palestre, locali da ballo. Ma se i dati torneranno a rimbalzare o aumentare – ha specificato Bonaccini – ci troveremo a chiudere quello che abbiamo già aperto”.

Il governatore Bonaccini ha annunciato che forse già da domani ci saranno degli alleggerimenti ad alcune restrizioni; verranno presentati 14 miliardi di euro per l’Emilia Romagna ha messo in campo per i prossimi tre anni. Bonaccini ha confermato che i tamponi passeranno a 10 mila giornalieri e i testi sierologici verranno eseguiti a tappeto sia per le aziende che per i privati cittadini che vi si vorranno sottoporre. A breve verrà pubblicato un elenco di laboratori privati a cui poter accedere, soprattutto nei territori di Piacenza e Rimini i più colpiti a livello regionale. Verranno annunciate anche una serie di misure per le famiglie, tra cui riapertura dei  centri estivi e o simili rivolti a quei genitori che sono tornati o che torneranno a lavorare nelle prossime settimane.

ALLUVIONE, REGIONE: TEMPI DIMEZZATI PER PROGRAMMARE GLI INTERVENTI URGENTI

Nel post emergenza si lavora, un lavoro di squadra che sta portando a risultati concreti. Il primo la riapertura della strada provinciale di Recesio dopo 40 giorni dall’alluvione. Una riapertura al traffico senza enfasi, non sarebbe il caso, in quel tratto dove la strada è crollata su stessa, hanno perso la vita tre persone, di cui uno resta ancora disperso. Intanto Regione e Provincia stanno lavorando, come hanno definito gli amministratori “di squadra”, per risultati concreti. Il presidenre Stefano Bonaccini ha annunciato che in tutto la regione arriverà a stanziare circa 20 milionidi euro, una parte di questi, non ancora quantificati, destinati al risarcimento dei privati. Ad oggi di già stanziati risultano 5 milioni dalla Regione diventati 7 per 66 cantieri operativi in tutto il territorio. 10 milioni dal governo per quali si sta studiando un piano di programmazione, ordinanza 292, che dovrebbe essere pronta in tempi dimezzati. Primo punto delle priorità le opere a difesa del fiume e di pulizia. Per questo nel bilancio 2016 della regione sono compresi 2 milioni di euro per non gravare sui 10 messi a disposizione del Governo.

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ALLUVIONE, BONACCINI: “IL PREMIER RENZI PRESTO NEI LUOGHI DEL DISASTRO”

Entro la fine della settimana dovrebbe arrivare sui luoghi più dall’alluvione il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Lo ha annunciato il presidente della Regione Stefano Bonaccini nel corso dell’incontro che si è svolto di prima mattina in Provincia. La richiesta verrà avanzata proprio oggi a Milano Expo dove è atteso il Premier al quale parteciperà anche il presidente della Regione Emilia Romagna. La situazione è molto grave, l’alta val Nure e Trebbia sono state spazzate via da una piena mai vissuta prima a memoria d’uomo. Il presidente della Provincia Francesco Rolleri ha assicurato che la situazione verrà riportata alla normalità nel minor tempo possibile, almeno per quanto riguarda il ripristino delle condizioni di sicurezza sulle strade principali (al momento molte frazioni sono ancora isolate) e delle reti telematiche, Bettola, Farini, Ferriere e Coli sono isolate anche dal punti di vista della comunicazioni. Lo step successivo sarà la conta dei danni e la prevenzione con un’analisi dettagliata del territorio. Il Presidente Bonaccini ha confermato lo stanziamento di 2 milioni di euro per far fronte all’emergenza e di 200 milioni che la Regione aveva messo a bilancio per tutta la Regione. Al presidente Renzi verrà chiesto di proclamare lo stato di calamità naturale. Intanto i sindaci dei comuni più colpiti stanno iniziando la conta dei danni: Bettola è uno dei centri più pesantemente colpiti dalla piena del Nure. La strada provinciale di Recesio è stata letteralmente spezzata dalla forza dell’acqua, ora per arrivare in paese l’unica via è la vecchia strada provinciale che i tecnici della provincia stanno monitorando attentamente perchè dovrà sopportare un traffico pesante di camion e pullman del tutto eccezionale. Il sindaco Busca è molto preoccupato per le infrastrutture completamente distrutte sui cui l’amministrazione aveva puntato negli ultimi anni per far vivere il paese: dal campo giochi per i bambini inaugurato un anno fa, al campo da calcio, fino ai campi da tennis nuovi di zecca inaugurati due mesi fa che oggi non esistono più. Nulla di tutto questo esiste più. I tecnici della Provincia stanno valutando la condizioni dei ponti per verificare la loro transitabilità e in giornata sono attesi i tecnici della Protezione Civile nazionale per la verifica delle condizioni delle infrastrutture, gli stessi che si pronunceranno sulle stato di calamità naturale.

casa Farini

PRIMARIE PD, FOTI:” I VECCHI COMUNISTI SI RIVOLTANO NELLA TOMBA”

Nel pieno caos Pd, dove in 24 ore sono finiti nel registro degli indagati i due candidati alle primarie, Matteo Richetti e Stefano Bonaccini, il coordinatore regionale di Fratellio d’Italia-An Tommaso Foti scrive in una nota “lo sanno tutti che da due anni la Procura della Repubblica di Bologna indaga sui rimborsi spese dei consiglieri regionali, nessuno escluso. Forse che Richetti e Bonaccini pensavano, pur essendo stati consiglieri in questa legislatura, di essere al di sopra di ogni sospetto?”

Ecco la nota integrale

Ciò che più stupisce ed indigna nella vicenda che coinvolge Matteo Ricchetti e Stefano Bonaccini è il fatto che prima si sono preoccupati di scendere in campo per governare la Regione e, soltanto all'ultimo momento, hanno fatto verificare dai propri avvocati se erano indagati" lo sostiene Tommaso Foti, del coordinamento regionale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, che aggiunge "Eppure lo sanno tutti che da due anni la Procura della Repubblica di Bologna indaga sui rimborsi spese dei consiglieri regionali di tutti i gruppi consiliari, nessuno escluso"
" Forse che Ricchetti e Bonaccini pensavano, pur essendo stati consiglieri regionali in questa legislatura, di essere al di sopra di ogni sospetto ?" si chiede l'ex parlamentare che aggiunge "In casa PD avevano preparato già tutto: candidati e data delle primarie. I maggiorenti provinciali, anche a Piacenza, avevano già dichiarato con quale dei candidati presidenti della Regione si erano schierati. E poi questo finale di partita tanto farsesco, quanto prevedibile: uno spettacolo così deprimente, da fare rivoltare nella tomba i vecchi comunisti."
" Ma ciò che più stupisce è la puerile tesi di una "giustizia ad orologeria" che colpirebbe in questo momento il PD. Quasi - aggiunge Foti - che non tutti sapessero che la Procura di Bologna ha richiesto una proroga delle indagini che scade a fine ottobre. Accertato che la superiorità morale che la sinistra da sempre si attribuisce, finisce una volta per tutte in un bicchiere d'acqua, sarebbe però doveroso che tutti coloro che si trovano nelle posizione di Ricchetti e Bonaccini, ma non lo dicono, facessero un passo indietro."
" Senza entrare nel merito di un'indagine, la rilevanza penale della quale - se del caso - dovrà essere accertata nelle sedi deputate, rimane il fatto - continua l'esponente di Fd'I-AN - che si rischia di svolgere una campagna elettorale tra un avviso di garanzia ed un altro ai candidati, la qual cosa finirebbe per ulteriormente scoraggiare la partecipazione al voto da parte di un'opinione pubblica legittimamente schifata da un modo d'interpretare la funzione pubblica quanto meno poco edificante."
" Se alla politica si vuole tornare a dare una dignità, anche piccola, allora - conclude Foti - è in primo luogo la politica, e per essa i partiti, che devono evitare che la campagna elettorale, anziché riguardare il futuro della Regione, si incentri tutto sulle vicende giudiziarie di molti dei consiglieri regionali in carica. Ma per farlo, occorre chiedere un passo indietro a questi ultimi. Dopo tutto, anche comportamenti non penalmente rilevanti sono a volte moralmente ripugnanti."