FONDAZIONE, LUNEDI’ PRIMA RIUNIONE DEL NUOVO CDA

Il presidente Toscani l’aveva annunciato il giorno della presentazione della sua squadra: per il primo mese il nuovo cda dovrà riunirsi una volta a settimana. E così è. Già lunedì 27 è fissata la prima riunione, la prima seduta di insediamento in cui oltre alle presentazioni tra i consiglieri, se mai ce ne fosse bisogno, si guarderà alla stesura di un programma da seguire per le prossime settimane. Toscani ha ribadito di voler impostare la sua presidenza su trasparenza, sobrietà e moderazione. Tra i primi impegni quello di quantificare il patrimonio dell’ente per chiarire alla città le somme di erogazioni disponibili. Prossimo passaggio formale sarà la nomina del vice presidente vicario. Indiscrezioni vedrebbero in pole position l’avvocato Roberto Rovero.

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FONDAZIONE, CDA SENZA SORPRESE. SI PARTE DAL TAGLIO DEI COMPENSI

La squadra definitiva l’ha annunciata il Presidente Toscani al termine della seduta di consiglio. Per la verità le indiscrezioni che si sono susseguite nei giorni scorsi si sono rivelate fondate, compreso l’ingresso del cardiochirurgo infantile Calza di cui avevamo riferito nei precedenti articoli. I membri del cda sono Domenico Battaglia di Vigevano nel ruolo di Vice presidente, ex notaio; Cesare Betti direttore di Confindustria scelto dal presidente Toscani le sua doti organizzative; Giovanni Calza, cardiochirurgo oggi in pensione del Gaslini di Genova, a cui il presidente si affiderà per il welfare e per le attività scientifica; Franco Egalini commercialista; Carlo Ghisoni dirigente d’azienda, responsabile del gruppo Chiesi Farmaceutici, esperto di finanza; Giorgio Milani scultore esperto d’arte; l’avvocato Roberto Rovero. Una squadra che Toscani ha sottoposto nella sua interezza al consiglio generale. Una cda approvato dal voto di tredici consiglieri, con l’astensione di undici. “Non mi preoccupo – ha commentato Toscani – siamo passati da sei voti contrari alle astensioni, quindi abbiamo cominciato un percorso insieme. Le astensioni sono state costruttive, il clima dell’assemblea è stato collaborativo e costruttivo”. E’ un presidente, nella sua prima uscita ufficiale, apparso decisamente rilassato, pronto alla battuta desideroso di voltare pagina. Alla domanda se sia stato difficile trovare una quadra nella squadra, risponde che i nomi erano quelli che aveva in mente fin dal luglio scorso, da quando cioè ha presentato la sua candidatura, smentendo così le voci delle ultime settimane che parlavano di pressioni per l’ingresso nel cda. Fino all’ultimo sembrava confermata la presenza di Stefano Pareti anche nell’attuale consiglio, poi sostituita da Giorgio Milani. Parole d’ordine del Presidente “sobrietà e moderazione nei comportamenti”; primo provvedimento la riduzione dei compensi: quello del presidente passa da 68mila euro lordi annui a 30mila, il compenso del vicedirettore vicario da 25mila a 13 mila, quello dei consiglieri da 20mila a 10 mila. Un risparmio annuale di 106mila euro.

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FONDAZIONE E SENSO DI RESPONSABILITÀ. CDA QUASI AL COMPLETO

Mancano pochi giorni al consiglio generale della Fondazione del 20 ottobre e il presidente Toscani avrebbe, sul tavolo, ancora qualche nodo da sciogliere, in particolare la formazione del cda. La squadra che accompagnerà Massimo Toscani nella “nuova” Fondazione votata al “cambio di passo” come l’aveva definta lui stesso nel giorno dell’elezione, è il tema fondamentale. La formazione di una squadra coesa che punti esclusivamente all’interesse della collettività,  è il primo obiettivo perche non si ripeta cio’ che è accaduto pochi mesi tra l’ex presidente Scaravaggi e una parte del cda.

Stefano Pareti e il vigevanese  Renzo De Candia sarebbero sul punto di fare un passo indietro per senso di responsabilità,  come riporta il nuovo numero del settimanale Corriere Padano. Chi prenderà il loro posto? Ci sarebbero ancora alcune questioni da chiarire tanto che anche un altro nome (inizialmente dato per certo) potrebbe non entrare nel consiglio di amministrazione.  Sarebbe invece confermato il numero dei membri, dagli attuali sei a sette. C’è da immaginare che saranno ore frenetiche per il notaio Toscani alla ricerca di equilibrio e competenza per la nuova squadra.

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FONDAZIONE, I NODI DA SCIOGLIERE DEL PRESIDENTE TOSCANI

Manca una settimana al primo consiglio generale del nuovo presidente Massimo Toscani. Ci sarebbero però ancora alcuni nodo da sciogliere che riguardano soprattutto la composizione del cda. Il numero dei componenti dovrebbe passare da sei a sette, all’interno molte new entry e alcune riconferme come, pare, Stefano Pareti. L’altra quadra che il notaio deve trovare è quella del secondo vicepresidente che deve fare capo a Vigevano. Proprio i vigevanesi spingerebbero per la riconferma del rag. Renzo De Candia; secondo statuto però non sarebbe più candidabile perchè in carica 4 anni e già riconfermato una volta come recita l’art.11 al comma 2.

Una volta risolti questi nodi, il presidente Toscani sarà pronto ad affrontare il primo consiglio generale e ad affrontare i primi temi: taglio delle indennità a se stesso e ai consiglieri e attenta valutazione del patrimonio allo stato attuale.

 

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FONDAZIONE, CDA DI SETTE COMPONENTI?

Sono giorni di lavoro intenso quelli che separano il neo presidente della Fondazione Massimo Toscani dal prossimo consiglio generale fissato per il 20 ottobre. Nonostante le intenzione di lavorare in un clima collaborativo nell’interesse comune, la composizione del cda qualche fibrillazione inevitabilmente la porta. Sedersi nel consiglio di amministrazione pare un’ambizione di molti. Il notaio Toscani sta cercando una quadra che sembra vicina. Il numero dei componenti del cda da sei dovrebbe passare a sette, non otto come inizialmente si ventilava, questo probabilmente per garantire un ingresso in un primo momento escluso. Secondo i ben informati la squadra di Toscani sarebbe praticamente pronta, a parte qualche nodo da sciogliere; come quello di Stefano Pareti che, appoggiato dal consigliere Giorgio Milani, avrebbe l’ambizione di entrare a far parte anche del nuovo cda. Così come l’altro nodo che riguarda il rappresentante dei vigevanesi che vorrebbero riproporre De Candia. Confermata la volontà di tagliare in modo significativo i compensi di presidente e consiglieri di amministrazione.

Un rebus che il presidente Toscani ha ancora qualche giorno per risolvere prima di cominciare a lavorare per la “nuova” Fondazione.

 

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PRESIDENZA FONDAZIONE, SPUNTA IL NOME DI MINO POLITI

In Fondazione si allungano i tempi per l’elezione del nuovo presidente. Francesco Scaravaggi in regime di prorogatio e il consigliere più anziano Domenico Battaglia stanno sondando la disponibilità dei consiglieri per fissare la data del consiglio decisivo. “Vogliamo essere sicuri che siano presenti tutti i membri del consiglio – spiega Scaravaggi – e per questo abbiamo tutto il tempo, anche se pensavo di svolgere questa pratica più velocemente”. Il tempo che deve intercorrere tra la spedizione delle lettere di convocazione ed il consiglio è 10 giorni. Verosimilmente quindi dovrebbe svolgersi tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Ufficialmente in via Sant’Eufemia è stato depositato solo il nome di un candidato alla presidenza, il notaio Massimo Toscani. Ma parrebbe che altri stiano pensando ad una candidatura; Giuseppino Molinari presidente della galleria Ricci Oddi che non avrebbe ancora sciolto le sue riserve e Mino Politi, economista e manager, già assessore allo sviluppo economico nella giunta di Giacomo Vaciago dal 1994 al 98. Neppure il suo nome è stato presentato ufficialmente in Fondazione.

Il vero nodo da sciogliere per questa partita del dopo Scaravaggi sembra essere la composizione del nuovo consiglio di amministrazione legato a doppio filo al nuovo presidente. Verrebbe da dire che entrare nella stanza dei bottoni è ambizione di molti. Per ora l’unica certezza al riguarda resta il nome di Toscani che continuerebbe ad avere i numeri per sedere sulla poltrona della presidenza. Se così fosse si erano fatti i nomi di alcuni probabili membri del cda: Cesare Betti direttore di Confindustria, Lucia Favari attuale consigliere della Fondazione, Carlo Ghisoni consigliere, Roberto Rovero avvocato e Stefano Pareti membro del cda dimissionato.

 

COLOSIMO: “LA NUOVA FONDAZIONE NON PUO’ ASPETTARE”

Il consigliere comunale di Piacenza Viva Marco Colosimo torna sul caso Fondazione. Lo fa con una nota, a pochi giorni dalla riapertura dell’ente dopo la pausa estiva fissata per il primo di settembre. Dalla prossima settimana il presidente in regime di prorogatio Francesco Scaravaggi dovrà convocare il prossimo consiglio generale nel quale verrà nominato il nuovo presidente. Verosimilmente dovrebbe essere per metà settembre. Nel frattempo il Collegio dei Sindaci dovrà reperire i documenti chiesti dal Ministero del Tesoro per far luce sugli investimenti della Fondazione dal 2000 ad oggi. Di seguito la nota del consigliere Colosimo

La nuova Fondazione non può aspettare, non possono aspettare i piacentini  con loro la cultura , la formazione il turismo l istruzione. Credo che sia stata sbagliata la procedura adottata e credo anche che occorra probabilmente una richiesta di verifica di regolarità  degli atti e delle procedure adottate alla Procura, al Tesoro e perché non anche alla Banca d’Italia. Si saranno abbassati i riflettori di quotidiani nazionali, ma l’attenzione che da ormai più di un anno dedico a questa spinosa e a tratti inquietante faccenda non cala. Non cala perché non siamo ancora arrivati alla svolta, perché l ‘unica buona notizia è stato l’azzeramento del Cda, una fatica non da poco dato che per arrivare a questo è stato necessario allertare quotidiani e mensili nazionali,  ma ciò non importa ciò che importa realmente oggi è lo stato di salute della nostra Fondazione, ciò che importa oggi è sapere quanto ancora la Fondazione possa contribuire in termini monetari allo sviluppo della nostra città. Ed è anche per questo che voglio conoscere coloro i quali prenderanno parte a questa ristrutturazione  tanto attesa e spero produttiva. Chiedo al Notaio Toscani, al momento unico candidato alla presidenza, perché ritiene di poter sapere fare il Presidente in questa delicata situazione e se ovviamente  si rende conto delle responsabilità che dovrà assumersi che di certo non si limiteranno alla lettura quotidiana del Sole 24 Ore come qualcuno credeva  fino a poco tempo fa . Poi chiedo anche al Consiglio Generale di far luce su tutti i conflitti d interesse esistenti all’interno dello stesso, perché oggi più che mai serve trasparenza ed eticità. In conclusione faccio l’ ennesimo appello al Sindaco Dosi affinché indichi una persona da nominare all’interno del Cda per aver controllo della situazione e soprattutto per tutelare gli interessi  della nostra città del suo sviluppo, del suo futuro.

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SPEZIA:”STRATEGIE DI RILANCIO PER LA FONDAZIONE”

“La Fondazione è come un’azienda in crisi per la quale va ridisegnato un preciso piano di azioni e rilancio”. E’ il commento di Mario Spezia, membro del consiglio della Camera di Commercio, da sempre occhio attento e critico osservatore  delle dinamiche interne della Fondazione di Piacenza e Vigevano. “Dopo anni di isolamento – continua Spezia – ora il tema è che la Fondazione è parte integrante del territorio che deve favorire con le sue azioni”. In che modo? E’ qui che sta il nodo. “Occorre fare il punto della situazione – spiega Spezia – capire a quanto ammonta effettivamente il patrimonio e quanto di questo si può utilizzare per il territorio. La Fondazione è nelle condizioni di proseguire con azioni di sostegno oppure no?”. Il nuovo presidente, insieme al cda e al parlamentino avranno il gravoso compito di elaborare precise strategie per il futuro. “In sostanza -prosegue – operare quella che si chiama due diligence ovvero un’attività finalizzata alla raccolta e alla verifica di informazioni di natura patrimoniale, finanziaria ed economica in modo da avere una fotografia chiara della realtà”.

In questo contesto saranno fondamentali la figura del nuovo presidente, che con ogni probabilità sarà il notaio Massimo Toscani, il cda (i nomi che circolavano in attesa di conferma erano quelli di Cesare Betti, Lucia Favari, Stefano Pareti, Roberto Rovero e Carlo Ghisoni) e il parlamentino con i 25 consiglieri. E gli altri organi istituzionali come il collegio dei sindaci, ma anche il direttore generale verranno confermati o il presidente avrà la facoltà di cambiare? Saranno i temi del rientro, di quello che si prospetta un autunno caldo per la Fondazione.

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FONDAZIONE, SVOLTA O RESA DEI CONTI?

Quattro punti all’ordine del giorno che, immaginiamo, verranno dibattuti e anche parecchio. Dopo il consiglio di amministrazione di venerdì, l’ultimo presieduto da Francesco Scaravaggi, la Fondazione è proiettata verso l’appuntamento di sabato mattina, il consiglio generale che dovrebbe sbloccare la situazione di pesante paralisi che si è consolidata in queste ultime settimane. Dovrebbe, perchè le sorprese e i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo. Tuttavia la convocazione è confermata, i tempi tecnici sono stati stati rispettati. Il primo punto in discussione è l’approvazione dei verbali della seduta precedente, il secondo la revoca dell’attuale cda, seguono le dimissioni del presidente, la verifica dei requisiti per il nuovo presidente e, in ultimo, la sua nomina. Filerà tutto liscio o i contrasti tra Scaravaggi e una parte del cda si manifesteranno anche questa volta, come è accaduto nell’ultimo mese? E sul nome del notaio Toscani nelle vesti di nuovo presidente continua ad esserci la maggioranza dei voti? L’auspicio è che il consiglio di sabato non si trasformi nell’ennesima resa dei conti ma che sia un’occasione di svolta che la Fondazione deve ai piacentini.

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SCARAVAGGI:”SEMBRAVA DI ESSERE SUL FRONTE DEI LEONI”

E’ un presidente provato quello che esce da una seduta di cda tra le piu tese dell’ultimo periodo, confortato solo dal fatto che sarà l’ultima a cui presiederà.  “Sembrava di essere sul fronte dei leoni – ha detto Scaravaggi al termine del cda – il clima è stato tutt’altro che sereno, la tensione era palpabile, sinceramente mi sarei aspettato un po’ più di distensione”. Quella di oggi era una seduta già in programma da tempo,  una coda di una precedente nella quale non si erano discussi tutti i punti all’ordinedel giorno. Oltre all’ordinaria amministrazione,  alcuni membri del cda hanno richiesto al presidente ulteriore documentazione relativa alle dimissioni e alla convocazione del consiglio generale il 2 agosto. “Gli presenterò quello che mi hanno richiesto – spiega Scaravaggi – previa verifica di legittimità, anche perché ciò che dovevo spiegare e giustificare l’ho già ampiamente documentato. Per fortuna che è l’ultimo cda” si lascia andare il presidente. Rimane confermata la data del 2agosto per il consiglio generale nel quale dovrebbe essere nominato il nuovo presidente Massimo Toscani. L’utilizzo del condizionale ormai sembra d’obbligo dopo quello che è accaduto nell’ultima settimana. “Ormai non mi sorprendo di nulla” ha concluso Scaravaggi.

 

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