CENTRALE 118, E’ IL GIORNO DELLO SWITCH OFF

C’è fermento tra gli operatori del 118 di Piacenza. Fermento misto a malinconia perchè è il giorno dello switch off, il giorno in cui gli operatori non risponderanno più alle chiamate di emergenza sanitaria. Insomma si chiude un’era inziata nel settembre del 1993. E alcuni di loro, di quelli che avevano inaugurato la sede di via Anguissola ci sono ancora oggi, come Sandra infermiera, che nel suo lavoro ci ha messo il cuore. Oggi per lei è un giorno triste. “Ci sono situazioni che bisogna accettare e credo che questo sia avvenuto – ci dice con il nodo alla gola – la centrale operativa prosegue come centrale di traporto intraospedaliera. Diciamo che abbiamo chiuso una porta e se n’è aperta un’altra, speriamo sia un bel viaggio”. L’ultima chiamata alla centrala di via Anguissola è arrivata alle 9.30 dall’istituto Balderacchi di Riva di Ponte dell’Olio, per una difficoltà respiratoria, la prima, trasferita a Parma, alle 10.58 da Rivergaro. Gli operatori guidati dal coordinatore Stefano Nani hanno terminato la gestione delle ultime ambulanze per poi staccare i centralini. Un passaggio importante, una data quella del 10 dicembre, che segna un cambiamento forte, non tanto per i cittadini per i quali non cambierà nulla, ma per l’azienda sanitaria locale con la nascita della centrale Emilia Ovest che comprende Piacenza, Parma a Reggio Emilia. Piacenza perde il 118 ma rafforza la rete del soccorso; verranno potenziati i presidi di Croce Rossa e Anpas di Rivergaro, Piacenza, Pianello. Un’automedica verrà posizionata in tangenziale sud e un’altra delle due a disposizione del presidio di Fiorenzuola sarà spostata a Roveleto. “Come in tutte le riorganizazzioni bisogna avere al forza di mettersi in goco e di creare servizi nuovi – spiega il coordinatore Stefano Nani – con l’aiuto della direzione dei volontari abbiamo potenziato l’emergenza territoriale nelle aree critiche e la centrale rimarrà aperta sulle 24 ore come punto di riferimento”. E a Parma cosa succede? La centrale Emilia Ovest, in via del Taglio, gestirà 143 postazioni: nelle varie postazioni dislocate capillarmente sulle tre province sono presenti 109 ambulanze base, con equipaggi in grado di praticare manovre di rianimazione e defibrillazione precoce, 12 ambulanze infermieristiche, 2 auto infermieristiche e 18 automediche. La centrale operativa unica Emilia Ovest gestisce anche l’elisoccorso con base all’Ospedale di Parma.

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A PARMA IL 118, A PIACENZA SI RAFFORZA LA RETE DEL SOCCORSO

Pronto 118. Dal 10 dicembre a rispondere alle chiamate di emergenza non saranno più gli operatori della sede piacentina ma i colleghi di Parma. Per gli utenti non cambierà nulla, dall’altra parte del telefono c i sarà un operatore che gestirà la chiamata. Tecnicamente si chiama switch off previsto per le 9 del 10 dicembre. Nasce così la centrale del soccorso Emilia Ovest che comprende Piacenza, Parma e Reggio Emilia.  Per i primi mesi gli operatori del 118 di Piacenza affiancheranno i colleghi di Parma nel passaggio,  come è avvenuto a Reggio Emilia dove tutto si è svolto con successo nonostante l’emergenza alluvione.  Tradotto in costi per l’azienda sanitaria significa uno stanziamento di 500mila euro per l’assunzione di 5 infermieri e il potenziamento della collaborazione tra Croce Rossa e Pubblica Assistenza.

La sede di via Anguissola resterà attiva per i trasporti ospedalieri in sinergia con gli ospedali di Castel San Giovanni,  Fiorenzuola e Bobbio e per il coordinamento della guardia medica. Se Piacenza perde la centrale operativa del 118 guadagna nel potenziamento della rete del soccorso: verranno rafforzati i presidi di Croce Rossa e Anpas di Rivergaro, Piacenza, Pianello. Un’automedica verrà posizionata in tangenziale sud e un’altra delle due a disposizione del presidio di Fiorenzuola sarà spostata a Roveleto.