COMITATO SALVIAMOSPEDALE: “LA VERITA’ E’ CHE NON CI SONO PIU’ I SOLDI PROMESSI”

Da 227 a 296 milioni di euro. È quanto ha deliberato l’assemblea regionale rispetto alla somma per il nuovo ospedale di Piacenza. Un aumento cospicuo che sfiora i 300 milioni.
Oltre la metà di questa somma, 160 milioni, saranno reperiti attraverso un partenariato pubblico, ovvero da società private interessate all’opera.
Poi la regione li restituirà in 15/20 anni più gli interessi. 129 milioni arriveranno dallo stato tramite la regione, e 7 milioni dalla regione Emilia Romagna.
Un quadro che non convince né rassicura il comitato Salviamospedale che denuncia “la verità è che non ci sono i soldi”.

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PERIFERIE: LA GIORNATA DI STUDIO DI UNACITTA’ DEDICATA A FRANCESCO CACCIATORE

Si intitola Periferie, centri di vita quotidiana, la giornata di studio e confronto del comitato Una città, nato per ricordare, valorizzare, e attualizzare la figura di Francesco Cacciatore, amministratore locale, scomparso nel 2021, a soli 63 anni.

Si parlerà di luoghi della città che vivono e parlano una propria lingua, di come si sono sviluppati negli anni e cosa rappresentano per Piacenza. Mettendo insieme le idee, come era solito spesso dire lo stesso Cacciatore.

Tra i relatori della giornata, che si svolgerà sabato 25 novembre in sant’Ilario dalle 9.30 alle 13, Pierluigi Bersani, i filosofi Flavio Cuniberto e Rocco Ronchi. Poi la tavola rotonda dal titolo Cos’è oggi periferia con l’onorevole Paola De Micheli, il parlamentare Simone Cola,  Leopoldo Freyrie e la ricercatrice Giulia Fini.

https://fb.watch/olYXl4FZ_D/

NASCE UNACITTA’, IL COMITATO NEL SEGNO DI FRANCESCO CACCIATORE. PRIMO EVENTO A NOVEMBRE: “PERIFERIE 2023”

Nasce il comitato Unacittà, nel segno di Francesco Cacciatore, scomparso a 63 anni nel novembre del 2021, “esponente della sinistra piacentina, dirigente pubblico e personalità di rara umanità” si legge nella nota. Il comitato è costituito “da familiari, amici e persone che hanno visto nella figura di Francesco un punto di riferimento nell’adoperarsi per la propria comunità, dalla politica allo sport. Il Comitato non ha finalità lucrative e curerà l’organizzazione, dalla cadenza annuale, di manifestazioni, convegni, tavole rotonde, eventi culturali e artistici” si legge nello Statuto, “che abbiano per oggetto la Città di Piacenza nonché lo studio e l’approfondimento delle problematiche di natura sociale, economica ed ambientale che la interessano”.
“Far crescere uno spazio pubblico aperto di donne e uomini che sentono la necessità di incontrarsi e confrontarsi promuovendo così un confronto pubblico informato. Inquadrare e mettere a fuoco i nuovi fenomeni: sociali, economici e politici, confrontandoci con altre esperienze è – nel solco della storia pubblica di Francesco – l’obiettivo del Comitato” spiegano l’architetto Giuseppe Baracchi, presidente di Unacittà, e Daniela Tagliaferri del
direttivo. “Vorremmo costituire su queste basi un momento, un luogo di studio e confronto sulla città visibile intesa come proiezione geometrica di diverse espressioni: l’organizzazione politica della società, la città delle persone e la città del potere”.
Un evento, il primo, previsto a novembre 2023, per analizzare, ragionare e proiettare verso il futuro un’idea di città intesa come luogo di vita e relazioni, di comunità e prospettiva, di potere ed emarginazione.
Su queste basi il Comitato “Unacittà” promuove la giornata di studio e confronto: “PERIFERIE 2023”

Per parlare delle molteplici forme in cui si sviluppa “una città”: forma sociale, urbana, ambientale e lavorativa. Per affrontare il tema sfaccettato delle periferie e ragionare attorno a demografia, emigrazione ed immigrazione,
pendolarismo, paesaggio, precarietà, cultura, socializzazione. In una parola: identità.
Ricomporre l’identità delle “PERIFERIE” che noi tutti viviamo, dai salotti buoni fino ai margini, può disegnare un futuro consapevole della città? “Facciamoci attorno qualche ragionamento”, come avrebbe detto Francesco.

I promotori del comitato Unacittà sono: Tagliaferri Daniela Tagliaferri, Alberto Cacciatore, Lorenzo Cacciatore, Ernesto Carini, Paolo Arata, Giuseppe Baracchi, Nino Beretta, Sergio Bernini, Silvio Bisotti, Eugenio Gazzola, Giacomo Lucchini, Flavio Chiapponi, Federico Sichel, Mattina Motta, Floriana Iosefo.

 

OSPEDALE NUOVO SI’ – NO: LE POSIZIONI RESTANO INCONCILIABILI

Il dibattito e l’incontro pubblico, per altro molto partecipati, alla fine ci sono stati. Il risultato però è che le parti sono rimaste fermamente ancorate alle loro posizioni. In Cappella ducale a Palazzo Farnese c’erano i rappresentanti del comitato Salviamospedale, medici attualmente in servizio e altri in pensione, oltre che tanti cittadini. Segno evidente che questo tema, del quale si dibatte da anni, mette in luce visioni e sensibilità diverse, che paiono convergere solo sulla necessità di una struttura rinnovata e all’altezza dei bisogni e delle necessità, poi come arrivarci è un altro discorso, ed è qui che le strade si dividono.

IRAN: DALLA LOTTA CONTRO IL VELO ALLA LOTTA PER LA FINE DEL REGIME

Si è aperto con un ricordo commosso a Simona Savoia, scomparsa pochi giorni fa, che per questo evento ci aveva messo tutta se stessa. Era una della fondatrici del comitato Donne Vita e Libertà, che ha organizzato la serata di approfondimento Non è più solo il velo, dedicata alle violenze che stanno insanguinando l’Iran, dopo la morte, il 16 settembre scorso, della giovane Mahasa Amini.

A raccontarlo, in particolare grazie alle letture dei suoi libri, la docente e giornalista italo iraniana Farian Sabahi. Ad ascoltarla un pubblico attento e numeroso riunito all’auditorium della fondazione di piacenza e vigevano accompagnato dalle note suggestive del pianoforte di Elena Soresi.

“FREEDOM FOR IRANIAN WOMEN”, ECCO LO STRISCIONE ESPOSTO SULLA FACCIATA DEL COMUNE

Eccolo lo striscione che verrà esposto sulla facciata di palazzo Mercanti. Un segnale concreto di vicinanza e solidarietà alla donne e al popolo iraniano che la giunta ha deciso di autotassarsi.
Piacenza non sta a guardare inerme le violenze e i soprusi del regime teocratico. Il comitato Donna Vita Libertà, da dicembre, si sta facendo promotore ed organizzatore di numerose iniziative per tenere alta l’attenzione. La prossima è per domenica 5 febbraio, dalle 18,30, alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, con la serata “Non è più solo il velo” a cui parteciperà fra gli altri Farian Sabahi, ricercatrice di storia contemporanea all’università dell’Insubria.

COMITATO SALVIAMO L’OSPEDALE: L’INCONTRO PUBBLICO SI FARA’. L’OK DELLA SINDACA

L’incontro con il comitato Salviamo l’ospedale ci sarà, perché “un incontro non si nega a nessuno “. Così la sindaca Tarasconi ha acconsentito alla richiesta del comitato di un incontro pubblico sul tema dell’ospedale. Per la verità, il comitato, che ha raccolto oltre 400 firme,  attendeva da mesi una risposta arrivata solo oggi su sollecitazione di alcuni consiglieri.

“Conosco bene sia l’avvocato Ridella che il dottor Zurla – ha detto Tarasconi – è ovvio che noi non cambieremo idea, è da otto anni che siamo favorevoli al nuovo ospedale. L’incontro deve essere ben organizzato, con medici e infermieri che, ogni giorno, vivono l’ospedale. Incontrerò anche gli abitanti adiacenti all’area 5, ma non prima di vedere il risultato della comparazione delle due aree, la 5 e la 6”.

La sindaca Tarasconi è tornata anche sui disagi avvenuti, lo scorso giovedì, presso l’ufficio ztl di piazza Cittedella. “Mi sono scusata con i cittadini , era doveroso – ha detto la sindaca – i disservizi sono stati causati dal cambio di gestione che pensavamo fosse meno problematica. A questo proposito, confermo che il rinnovo dei pass potranno avvenire anche per via telematica, ci stiamo predisponendo a questo. I pass giornalieri invece saranno acquistabili in tabaccheria o in edicola”.

 

“CHIEDIAMO UN DIBATTITO PUBBLICO SUL NUOVO OSPEDALE. NON SIAMO DEI FOLLI”

Nessun contatto. Questo l’attuale stato dei fatti. L’avvocato Augusto Ridella rappresenta il comitato Salviamo l’Ospedale, che nel mese di agosto ha raccolto 450 firme per portare l’attenzione sull’attuale struttura e chiedere un incontro pubblico con l’amministrazione su questo tema. Perché non lavorare sull’attuale polichirurgico che di anni ne ha 28, piuttosto che su una nuova struttura se le criticità che emergono, sostiene il comitato, sono la carenza di parcheggi, la difficoltà di accesso, la configurazione a padiglioni e la carenza di spazi? Forti criticità sono espresse anche in merito ai costi: 260 milioni di euro l’ammontare della nuova opera, per lo più coperti dalla regione Emilia Romagna, ma da qui a dieci saranno ancora sufficienti? E poi, il destino di via Taverna e del polichirurgico quale sarà? Domande a cui il comitato vorrebbe che l’amministrazione rispondesse in un dibattito pubblico.

PIAZZA CITTADELLA-CASALI: DAL COMITATO LE PROPOSTE ALTERNATIVE

Una struttura a sostegno del polo museale di Palazzo Farnese o una piccola piscina a servizio delle scuole vicine: sono le proposte del comitato due piazza Cittadella – Casali, da sempre contro l’abbattimento dell’ex autostazione dei bus.

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NUOVO OSPEDALE: DECIDA LA POLITICA, IN FRETTA

E’ un botta e risposta tra comitati ormai da qualche giorno. Al centro c’è l’ex Pertite che potrebbe ospitare il nuovo ospedale. La partita relativa alla nuova struttura che dovrebbe sostituire l’attuale Polichirurgico si gioca su due fronti: quello amministrativo, ovvero confermare o meno la volontà politica di lavorare per il nuovo ospedale accaparrandosi quei 100 milioni di euro messi a disposizione della Regione, e quello sulla collocazione. Due fronti che si intrecciano fortemente, quasi che il primo dipenda dal secondo. Ad ingarbugliare ancora di più la situazione è la nascita di un nuovo comitato a favore dell’ospedale nuovo all’interno del parco della Pertite. Un gruppo molto nutrito, i cui promotori sono per lo più professionisti del campo sanitario. Gli stessi che sette anni si erano espressi favorevolmente per la Pertite a parco. Una contraddizione? No, è la risposta. Anzi “per tanti concittadini la realizzazione del polo sanitario in quella locazione consentirà di passare dai sogni alla realtà di un parco non solo sognato”.

Dall’altra parte il comitato Partite Bosco in città fa leva proprio sulla volontà popolare del referendum del 2011, e sul fatto che l’ospedale in quel luogo eliminerebbe l’unico polmone verde in città. E’ qui che si scatena la guerra dei numeri: secondo il comitato a favore l’area dell’ospedale andrebbe a occupare lo spazio attualmente occupato da piste, aree cortilizie, edifici di 114 mila metri quadrati; dati ben diversi quelli del comitato pro parco che riducono l’area attualmente edificata a circa 35 mila quadrati.

Che fare a questo punto? Occorre che la politica prenda una decisione, seria e nel bene della comunità considerando molteplici variabili che finiranno comunque per scontentare qualcuno.