PERRUCCI, PD: “IN MAGGIORANZA LE DIFFERENZE SONO PIU’ APPARENTI CHE REALI. DALLA SINDACA NESSUN DIKTAT”

I temi caldi, inutile negarlo da oggi alla fine dell’anno, saranno gli accordi operativi, ovvero le trasformazioni urbanistiche che cambieranno il volto della città. Il ruolo del consiglio comunale sarà primario, perché sarà proprio il voto dei consiglieri a scrivere il futuro di Piacenza. Uno dei consiglieri di più lungo corso è certamente Stefano Perrucci, da sempre esponente del centro sinistra piacentino. Tra i banchi del consiglio siede nel gruppo più numeroso del Partito Democratico. La nostra intervista comincia proprio dalle proposte di accordi operativi che la giunta ha approvato pochi mesi fa e che passeranno in consiglio tra novembre e dicembre, per chiudere l’intera partita entro la fine dell’anno. “In maggioranza – ci dice – le differenze sono molto più apparenti che reali”.

 

“NON POSSIAMO PIU’ PERDERE TEMPO”. BOCCIATO L’ODG DI APP SULLO STOP AGLI INTERVENTI URBANISTICI IN ATTESA DEL PUG

E’ stata ancora la questione urbanistica a tenere banco in consiglio comunale in sede di ordini del giorno al documento unico di programmazione.
Alternativa per Piacenza ha proposto di sospendere ogni decisione di carattere urbanistico fino all’approvazione del Pug, il piano urbanistico generale, che, nella primavera del 2024, designerà lo sviluppo futuro della città. Proposta che ha raccolto il parere favorevole della minoranza, tranne il consigliere Trespidi che si è astenuto.

Parere negativo da parte dell’assessore Adriana Fantini perché, i progetti inseriti nell’ordine del giorno, piazza Cittadella, ospedale , piazza Casali e accordi operativi, seguono strade e tempi diversi tra di loro. Mettere insieme tutte queste progettualità e sbagliato, è la sintesi del pensieri dell’assessore, soprattutto perché  “la città è stata già troppo ferma negli anni scorsi. Non possiamo permetterci di perdere ancora tempo”.

“Chiediamo solo di sospendere ogni decisione e intervento fino all’approvazione del Pug, mica di sospendere le interlocuzioni” hanno replicato i consiglieri Cugini e Rabuffi, sostenuti anche dalla consigliera patrizia barbieri.
Motivazioni che non hanno convinto la maggioranza, come il consigliere del PD Sergio Ferri che ha definito ideologiche le posizioni di ApP

RABUFFI: “NON MI PERMETTEREI MAI DI OFFENDERE L’ASSESSORE. LA VERA PARTE OFFESA E’ LA CITTA’ “

L’indomani del “caso” scoppiato dopo l’intervento in consiglio comunale, in sede di comunicazione, il consigliere di ApP Luigi Rabuffi chiarisce in una nota l’intento delle sue parole all’indirizzo dell’assessore Fantini definita “ultras della cementificazione” per l’ok al parcheggio interrato di piazza Cittadella e, in merito agli accordi operativi “potrebbe non essere stipendiata dai piacentini, ma dai promotori di queste iniziative. Non perde occasione per elogiare ogni proposta di cementificazione in città, non è giusto perché lei dovrebbe rappresentare tutti i piacentini, anche chi ritiene che di supermercati non ci sia più bisogno in un territorio che ha il più alto numero di supermarket in rapporto alla popolazione. Insomma dovrebbe rappresentare anche chi ama l’ambiente e la vivibilità”.

Ecco la nota

Rispetto.
Con questa parola molte persone si sono riempite la bocca, accusandomi, pretestuosamente, di aver offeso l’assessore all’Urbanistica. Ci tengo a dire che non è così. Non mi sono mai permesso di farlo e mai lo farò. Perciò respingo l’accusa, anche se non mi stupisco.
Estrapolare strumentalmente una frase da un discorso politico ampio, enfatizzarla e crearne un “caso” da “prima pagina” è arte da prima repubblica. Usata e abusata da chi ha bisogno di nascondere le proprie colpe. Per fortuna, oggi, lo “streaming” e le registrazioni consentono – se lo si vuole – di comprendere la corretta portata di ogni ragionamento. E qui non si scappa. Tutto ruota intorno alle politiche urbanistiche di questa Amministrazione, che rappresentano l’antitesi perfetta della sostenibilità ambientale.
A dirlo sono i fatti concreti. A dirlo sono i 14 mesi di governo locale, fino ad ora, allineati con i desiderata di chi predica “asfalto e cemento”. E dato che a pagare le importanti indennità di sindaco e assessori siamo tutti noi (e non chi trae beneficio da certe politiche) sarebbe buona cosa che i nostri governanti proponessero una visione partecipata capace di offrire – nel caso dell’urbanistica, in particolare – un futuro a Piacenza ed ai piacentini, specie ai più giovani.
Ragazze e ragazzi che credono nell’ambiente, nell’aria pulita, negli spazi verdi, nella transizione ecologica, nel domani. Non solo nel cemento.
L’ho detto in modo fastidioso? Mi dispiace. Ma la politica è capacità di assumersi responsabilità e prendersi le critiche da chi la pensa diversamente.
E onestamente, a me dispiace molto di più vedere negate, da parte dell’Amministrazione e dell’assessore, le tante proposte avanzate in Consiglio comunale a favore dell’ambiente e della sostenibilità.
Come dimenticarle: moratoria delle medio-grandi strutture di vendita? NO. Richiesta di stop al consumo di suolo oltre il 3% previsto dalla legge regionale (con il meccanismo della perequazione)? NO. Possibilità di acquisire, finalmente, l’area della Pertite? NO. Accantonamento dell’interesse pubblico per il parcheggio interrato di Piazza Cittadella? NO. Soluzioni alternative? NO. Stop dell’iter degli accordi operativi (per i quali il Comune ha in atto un appello al Consiglio di Stato)? NO.
Per tutto questo, pur dispiaciuto per il “cinema” che altri hanno fatto (e per il quale mi scuso con l’assessore), ritengo che la vera “parte offesa” di questa vicenda sia la nostra comunità e, con essa, la coerenza di una politica che purtroppo, anche a Piacenza, predica bene in campagna elettorale e razzola male, malissimo, dal giorno seguente.

PIAZZA CITTADELLA PASSA COI VOTI DELLA MAGGIORANZA. L’OPPOSIZIONE ESCE DALL’AULA

L’opposizione che abbandona l’aula al momento del voto, ad accezione di Filiberto Putzu dei Liberali, all’esterno attivisti, associazioni e cittadini (tra cui Legambiente, ApP, Europa Verde e Rifondazione) che manifestano dissenso e contrarietà con tanto di striscione, e in aula, una maggioranza compatta a portare avanti e votare una delle pratiche più importanti per la città,  di cui si discute, senza esiti concreti, da decenni. Questo il quadro che si è delineato su piazza  Cittadella che, oggi, gode dell’ok del consiglio comunale per cominciare il cantiere. Fine lavori gennaio 2025, in mezzo ci saranno da sciogliere i nodi viabilistici, quelli del commercio e quelli degli eventuali e, molto probabili, ritrovamenti archeologici.

 

AUDIZIONE SUL NUOVO OSPEDALE, AUSL: “PRONTO TRA SETTE ANNI”. TARASCONI SU AREA 5: “RIVENDICHIAMO LA SCELTA POLITICA”

Sette anni e cinque mesi: ecco i tempi in cui sorgerà il nuovo ospedale, da quando cioè il gruppo tecnico regionale ha dato parere favorevole al progetto. Costo: 309 milioni di euro, cifra di poco variata rispetto all’inizio se non per effetti dei costi delle materie prime.

La conferma è arrivata dalla direttrice generale dell’Ausl Paola Bardasi nel corso dell’audizione in consiglio comunale. Accanto a lei, ad illustrare il progetto del nuovo nosocomio nell’area 5 Podere Cascina, l’architetto Sergio Beccarelli, progettista di Policreo, la società a cui è stato affidato lo studio di fattibilità. la stessa che eseguì lo studio anche sull’area 6.

“Sarà l’ospedale della provincia di Piacenza – ha detto Bardasi – si estenderà su 117mila metri quadrati, su sei piani di cui uno interrato con 498 posti letto più 87 espandibili, 1400 parcheggi a disposizione. Una struttura flessibile che non richiede modifiche per cambiare setting assistenziale”.

Poi la relazione tecnica, con l’intervento dell’architetto Beccarelli che avrebbe dovuto mettere a confronto le area 5 con l’area 6, voluta e e votata nel 2021 dall’amministrazione Barbieri. Ma, a guardare com’é andata, la seduta si è trasformata in un teso scontro politico tra chi, due anni fa, optò per l’area 6 fuori dalla tangenziale, e chi da un anno, giunta Tarasconi, sostiene che la migliore sia l’area 5 all’interno del perimetro per evitare di consumare suolo agricolo.

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I PIANI EDILIZI DIVIDONO MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE: E’ SCONTRO

C’era da aspettarselo che la seduta di consiglio si concentrasse per lo più sui nuovi piani edilizi, dopo il via libera della giunta Tarasconi al piano per il recupero dei 100mila metri quadrati dell’area ex Camuzzi tra corso Europa, via Rigolli e via Goitre. Così la prima parte della seduta, dedicata alle comunicazioni, ha visto l’opposizione accusare la giunta di predicare bene e razzolare male rispetto alla promesse della campagna elettorale e la maggioranza prendere le difese dell’amministrazione, al suon di “la responsabilità era di chi è venuto prima di noi”.

LA MINORANZA ACCUSA: “QUALE PROGRAMMAZIONE? QUI SOLO IMPROVVISAZIONE”

“Ma quale programmazione? Qui viviamo all’insegna dell’improvvisazione!” Questa l’accusa mossa dall’opposizione, in particolare dal consigliere Massimo Trespidi, all’indirizzo della maggioranza che non sarebbe in grado di calendarizzare con criterio le sedute di commissione e quelle di consiglio comunale. La seduta di ieri, che si è aperta con l’approvazione di una variazione di bilancio legate ad alcune nuove opere tra cui l’annuncio della bonifica dell’ex Acna, ha visto i consiglieri di minoranza rivolgere agli assessori presenti quelle domande che, opportunamente, sarebbero dovute essere poste in commissione appunto, se solo ne avessero  avuta l’opportunità.

Se in calendario ci sono molteplici sedute è un chiaro segno che questa giunta sta lavorando eccome. È la posizione, agli antipodi, della capogruppo della civica Tarasconi Claudia Gnocchi, che plaude sindaca e assessori per il lavoro svolto in questi mesi.

MAGGIORANZA COMPATTA CONTRO LE MOZIONI DI APP SUL CONSUMO DI SUOLO. RABUFFI: “SIETE AMBIENTALISTI O CEMENTIFICATORI?”

Questa volta la maggioranza ha tenuto, nessun scricchiolio tra i banchi, solo una timida non partecipazione al voto del consigliere di Piacenza Coraggiosa Matteo Anelli. Sul tavolo della discussione c’erano le due spinose mozioni urgenti presentate da Alternativa per Piacenza: la prima sul “diniego al principio perequativo del limite del consumo di suolo”, la seconda sul “consumo di suolo a saldo zero”. Entrambe respinte: la prima a favore solo i due proponenti Cugini e Rabuffi, 19 contrari (tutta la maggioranza), 8 non votanti (il centro destra e il consigliere Anelli); la seconda 2 favorevoli, 20 contrari e 8 non votanti.

“Ci avevate detto di presentare mozioni in sede di discussione al DUP e bilancio preventivo – ha detto Cugini – e noi lo abbiamo fatto. Oggi è evidente che era una melina, piantiamola!”. La mozione più discussa, la prima, si basava sulla legge regionale 24/2017 che fissa nel 2050 l’obiettivo di zero consumo di suolo, da qui ad allora un Comune deve contenere le nuove costruzioni in quel tetto del 3%; può però accadere che alcune municipalità non si avvalgano di quelle quote di possibilità edificatoria, rendendole in tal caso fruibili da parte di altri Comuni. Eventualità le cui condizioni di praticabilità e opportunità sarebbero valutate in sede di area vasta con il coordinamento della Provincia.

“Siete ambientalisti o cementificatori?” ha chiesto provocatoriamente il consigliere Luigi Rabuffi. “Cementificherete il 100% del territorio piacentino? Dobbiamo aspettarci questo? Non potete sconfessare così le vostre promesse elettorali” ha detto rivolto alla maggioranza.

Man forte è arrivato dal centro destra “ci vuole coerenza signori!” ha detto la consigliere Barbieri, “siete voi fuori dai binari non noi” ha fatto eco la consigliera Zanardi, “sventolate ambientalismo solo a parole” ha rimarcato Papamarenghi.

“Il problema è che esprimersi oggi in via definitiva su un tema così complesso rischia di trasformarsi in un boomerang per Piacenza” ha risposto l’assessore Fantini. La sindaca Tarasconi ha esordito con il proverbio “la gatta frettolosa fa i gattini ciechi”, come a dire “chi amministra deve sapere fare delle scelte ragionate e ponderate. Oggi non siamo nelle condizioni di poterlo fare, io non ho le certezze. La politica fatta di slogan non è seria, non abbiamo i dati necessari, questo non è solo politica ma un impegno per i prossimi 27 anni”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la consigliera Pagani “siamo al populismo di basso livello, si deve ragionare con la testa con l’emotività”. Basta tirare fuori ogni volta l’emotività, la pancia e il populismo e il governare è un’altra cosa  – ha risposto seccamente il capogruppo Cugini – ci siamo stufati. Questa è una questione politica, un impegno per questa amministrazione rispetto al suo traguardo” ha precisato Cugini che ha chiuso “il nostro intento non è spaccare la maggioranza, abbiamo il difetto di essere chiari e netti”.

PARCHEGGIO CITTADELLA AD UN BIVIO: SI ATTENDE IL PARERE DEL TAVOLO TECNICO PER CAPIRE SE PROSEGUIRE

“Se  mi chiedessero, oggi, cosa vorrei fare in piazza Cittadella risponderei il parcheggio, ma la situazione non è stata semplice. Di errori ne sono stati fatti da entrambe le parti, quindi occorre seguire l’iter amministrativo”. Così la sindaca Tarasconi ha preso la parola al termine delle discussione sulla mozione, poi ritirata, presentata dai consiglieri di Alternativa per Piacenza Stefano Cugini e Luigi Rabuffi sul parcheggio di
piazza Cittadella. In particolare, nella mozione, si chiedeva di “assumere, dopo attenta valutazione,  con cognizione di causa e in modo partecipato e trasparente una decisione dall’impatto così consistente sul futuro urbanistico e ambientale di Piacenza”. in sostanza capire se l’opera rivesta o meno un interesse pubblico per la città, considerato che l’iter prosegue dal 2012 e che i costi non sono più gli stessi di allora.
“L’interesse pubblico – ha detto la sindaca – non lo decidono i tecnici ,a la politica, altrimenti il Comune lo porterebbero avanti i tecnici, A breve capiremo quale sarà la strada da prendere, se aprire il cantiere o rescindere il contratto. Siamo tutti d’accordo che la zona di nord di Piacenza soffre di un forte problema di mancanza di parcheggi? Sì, concordiamo sulla malattia, ma non sulla cura”.
In sostanza l’amministrazione sta attendendo il parere del tavolo tecnico che entro la fine di maggio dovrà pronunciarsi sull’opera, in particolare sulla sua pubblica utilità.
Nella presentazione della mozione il consigliere Rabuffi ha percorso quanto accaduto in questi undici anni, puntando sul costo che dai 10 milioni del 2012 passa a 12. E con Stefano Cugini ha quantificato in 600mila euro la spesa per ciascuno dei 200 parcheggi pubblici previsti, al netto dei 50 destinati alla vendita e dei 180 posti auto attualmente esistenti in superficie che verranno meno con la riqualificazione di piazza Cittadella. Tarasconi ha ribattuto che distribuito su vent’anni il costo risulta di 3,15 euro al giorno “non siamo dei folli”.
“Un percorso tortuoso – l’ha definito l’assessore al lavori pubblici Matteo Bongiorni – che stiamo affrontando senza pregiudizi e con la sola volontà di fare chiarezza, con la consapevolezza che il tema della mancanza di parcheggi nell’area nord resta una priorità. Mi auguro che il tavolo tecnico chiarisca a tutti noi il bandolo della matassa sulla sostenibilità o meno dell’opera”.
Una risposta che ha, per il momento, convinto i consiglieri di ApP spingendoli a ritirare la mozione, plaudendo all’assessore per avere “detto qualcosa in più (“non escludiamo soluzioni rescissorie”) rispetto alla posizione netta (“Il parcheggio si fa”) che la sindaca ha sempre avuto in campagna elettorale”.
La mozione ha sollevato l’interesse e il dibattito dell’intero consiglio: “era impossibile risolvere la questione in un anno dall’insediamento – ha detto la consigliera Barbieri – la soluzione travalica la volontà politica. Il tema è connesso ad una serie di problemi irrisolti, prima di tutti perché strettamente collegato al bando periferie”.
“Restiamo prudenti e appoggiamo la posizione dell’assessore – ha detto il capogruppo dei Fossati – convinti che la parte nord della città ha un forte bisogno di parcheggi”.
“Bisogna essere chiari sulle tempistiche – ha detto il consigliere Trespidi – e curioso che il tavolo tecnico cominci a lavorare a marzo con la delibera di dicembre. Tra i motivi di preoccupazione, poi, il rincaro delle strisce blu e il mancato introito da parte del concessionario nella casse del comune di Piacenza degli anni 2020 e una parte del 2021”.

Approvata con 14 voti favorevoli, 11 contrari e 3 astenuti (Ferri, Gregori e Pagani) la risoluzione di Piacenza Coraggiosa e ApP mirata a spingere il governo ad aderire al trattato di proibizione delle armi nucleari.
A ribadire il no del centrodestra e del consigliere Putzu, anche tre espiando della maggioranza, Gnocchi, Ceccarelli e Menzani, mentre si sono astenuti Ferri, Pagani e Gregori.

PARCO ALL’EX PERTITE: SOGNO INFRANTO?

Se non è un sogno infranto poco ci manca. L’assessore Adriana Fantini è stata molto chiara, in risposta all’interrogazione urgente della consigliera Patrizia barbieri in merito all’evoluzione del dialogo tra amministrazione e difesa dopo il sopralluogo del 4 aprile all’ex Pertite.

Il problema insomma, non sarebbe più il trasferimento della pista carri armati quantificato in un milione e mezzo di euro, ma la bonifica e la demolizione degli edifici che occupano 30 mila metri quadrati di superficie dei 275 mila totali dell’area che avrebbero un costo insostenibile per le casse del comune, tra 50 e 60 milioni di euro.

A tenere banco in consiglio anche la costruzione della nuova palazzina al peep grazie ai fondi Pinqua. 14 alloggi Erp, in via Radini Tedeschi, parametri di sostenibilità avanzati, campo da basket rinnovato, intervento di manutenzione sul vicino asilo, un nuovo centro prelievi e biblioteca, che vedranno la luce nel 2025. Un progetto modificato rispetto all’inziale che aveva visto i residenti non soddisfatti; l’attuale progetto prevede un edificio di sei piani, del tutto accessibili, adatti a nuclei monoparentali o con più figli.