PASSA IL PROGETTO BARABASCA-CARECO. “CONSUMO DI SUOLO, PROCESSO IRREVERSIBILE”

Quasi 240 mila metri quadrati di terreno agricolo, tre capannoni dedicati allo stoccaggio e al movimento merci, con una stima di circa 1000 camion in più al giorno in entrata e in uscita dall’area. Sono i numeri della delibera, approvata in consiglio comunale, dell’area denominata Barabarasca-Careco, tra i comuni di Fiorenzuola e Cortemaggiore. All’esterno del palazzo comunale, durate la seduta di pochi giorni fa, il sit in di cittadini e Legambiente per lanciare ancora una volta un grido d’allarme sui rischi del consumo di suolo votato alla logistica, alla qualità del lavoro e alle conseguenze sull’ambiente.

Da sempre fortemente contrari al progetto, che ha visto un’accelerazione dal 2021 con un accordo d programma dai comuni di Fiorenzuola e Cortemaggiore, il gruppo consiliare di minoranza Cambiamo Fiorenzuola: a preoccupare fortemente l’aspetto occupazionale (non si sa chi arriverà e quali tipologie di lavoro) e quello delle compensazioni.

Legambiente non esista a definire quello che si sta verificando da anni sulla nostra provincia un processo irreversibile che nemmeno la legge regionale del 2017 contro il consumo di suolo ha potuto evitare.

SUMMERTIME IN JAZZ: SPIRIT GOSPEL CHOIR IN PIAZZA A CORTEMAGGIORE

Sarà piazza Patrioti di Cortemaggiore ad ospitare i quaranta coristi di Spirit Gospel Choir che, insieme ai cinque elementi della Spirit Band che saliranno sul palco giovedì 13 luglio alle ore 21:30 per il terzo appuntamento di Summertime in Jazz. Coro e band saranno diretti dal musicista e musicologo Andrea Zermani, che del gruppo è anche l’anima e l’ideatore.

Forte di un repertorio rodato e affinato nel tempo che alterna brani energici e trascinanti ad altri più melodici e meditativi e di un affiatamento sempre più stretto sia tra i vari componenti sia con i membri della band, Spirit Gospel Choir sta vivendo un periodo di intensa energia creativa. Diversi i progetti e le collaborazioni all’orizzonte. Tra questi la registrazione di un nuovo album – il secondo – che probabilmente vedrà la luce nell’autunno e in cui si concentrano alcuni dei brani più amati e consolidati del coro, una masterclass con un esponente del Gospel europeo più raffinato per andare sempre più in
profondità nell’esplorazione delle possibilità espressive offerte dal genere e la ormai immancabile partecipazione al Gospel Connection di Assisi, il raduno italiano annuale più importante, sempre fonte di nuova ispirazione. In mezzo un’estate in musica per esprimere la vitale e contagiosa forza propulsiva di un gruppo che sa unire voce e sentimento.

Tutte le info in tempo reale su www.summertimejazz.it oppure sui social, la pagina www.facebook/piacenzajazzfest, il profilo Twitter www.twitter/pcjazzclub attraverso l’hashtag #SummertimeInJazz o su Instagram sul profilo del Piacenza Jazz Club.

A BORGONOVO PATELLI SCALZA L’USCENTE MAZZOCCHI. TOMA A CADEO, MERLI A CORTE, CIGALINI AD AGAZZANO E MASERATI A GAZZOLA

Colpo di scena a Borgonovo dove la lista Borgo Nuova di Manica Patelli ha scalzato il sindaco uscente Pietro Mazzocchi sostenuto dal centro destra con il 46.19% dei voti. Mazzocchi si è fermato al 41.38%.

Un’altra donna, la terza eletta in questa tornata elettorale, Maria Lodovica Toma è il nuovo sindaco di Cadeo con la lista Cambia Cadeo che ha conquistato il 56.56% dei voti.

Ad Agazzano, Maurizio Cigalini è il nuovo sindaco con il 45.57%.

A Cortemaggiore Luigi Merli, sostenuto dalla coalizione di centro destra, ha ottenuto il 40.46% dei consensi.

A Gazzola vittoria netta di Simone Maserati con 77.72% dei voti.

AVANZI, SERT: ” LA NUOVA LEGGE REGIONALE E’ SOLO L’INIZIO, CHE VENGA APPLICATA”

Maurizio Avanzi, responsabile del Sert di Cortemaggiore che ha in cura i giocatori patologici, lancia un appello alla politica: “La legge regionale che impone norme stringenti sulle installazioni degli apparecchi è un inizio, ma occorre fare di più e verificare che le nuove norme vengano rispettate”.
Si stima che i giocatori d’azzardo, tra Piacenza e provincia, siano 3 mila, di cui 500 riconosciuti dal Sert. In Italia il gioco d’azzardo ha un fatturato di circa 100 miliardi di euro. “A Piacenza – ha detto Avanzi – ci sono più sale gioco che a Parigi”.

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SCUOLA OIL&GAS PER IL RILANCIO DI CORTEMAGGIORE

Sarà una scuola di alta formazione quella nata dalla firma del protocollo tra Piacenza Oli&Gas School e Ecu, Eni Corporate University. Si tratta di un progetto territoriale e di valorizzazione del settore attraverso la realizzazione di iniziative finalizzate alla formazione di figure professionali altamente qualificate. Eni, confindustria e Pogam uniscono forze e competenza per dare lustro al sito storico di Cortemaggiore. Una scuola per cui si è spesa fin dall’inizio anche il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli che l’ha definita un luogo dove potranno confluire esperienze formative da tutta Italia, una grande occasione di rilancio per Cortemaggiore. La formazione avverrà proprio nel sito magiostrino, in quelle stanze che un tempo ospitarono proprio l’ufficio di Enrico Mattei.

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SINDACATI: “SAIPEM SMOBILITA CORTEMAGGIORE, SCEGLIE CROAZIA E ROMANIA”

Il prezzo del petrolio è sceso ulteriormente e, di conseguenza, anche il numero di commesse arrivate alla Saipem di Cortemaggiore. Nel sito magiostrino è da mesi che non tira aria buona, a partire dalle voci sul ventilato trasferimento dello stabilimento in Romania, che pare oggi siano una realtà. L’incontro tra i rappresentanti dell’azienda e i sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil ha permesso di definire la situazione attuale. L’azienda ha lanciato nel 2015 un piano che prevede un cosiddetto saving complessivo per il triennio 2015-2017 pari a 1,5 miliardi, uno scenario che impatta anche sul sito di Cortemaggiore. Un impatto non certo positivo: nella nota si legge che “dopo le rassicurazioni arrivate da azienda e Confindustria nei mesi scorsi, Saipem smobilita da Cortemaggiore. Siamo di fronte ad un’altra perdita di competenze e attrattività per il territorio piacentino. Negli scorsi anni ruotavano su Cortemaggiore circa un centinaio di persone (trasfertisti, off-shore, somministrati ecc.) che oggi rischiano di essere persi per sempre”. Capitolo personale: i sindacati hanno chiesto ed ottenuto il mantenimento dei dipendenti diretti, 6 indeterminati e 1 determinato che verrà stabilizzato. “Nessuno perderà il proprio posto di lavoro – si legge – abbiamo stabilizzato un lavoratore e siamo riusciti a far mantenere la sede a Cortemaggiore in modo che in futuro ci possa essere la possibilità di intercettare un incremento occupazionale Saipem che confluisca nello storico sito produttivo di Cortemaggiore. Il rammarico è relativo al fatto che privilegiando siti esteri vedi Rijeka (croazia) e Ploiesti (Romania), per posizione geografiche più baricentriche alle attività Saipem, il ritorno di commesse favorevoli a Cortemaggiore non garantiscono la ripresa dell’attività vista la smobilitazione e che quindi si auspica un impegno di tutti gli attori sociali del territorio per la ripresa”.  

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SAIPEM, AZIENDA: OBIETTIVO MANTENERE IL SITO DI CORTEMAGGIORE CON IL PIANO FIT FOR THE FUTURE

Il prezzo del petrolio a livelli minimi e il mercato fortemente in crisi hanno portato Saipem a rimandare o, peggio, annullare, alcuni progetti di sviluppo oltre che il forte calo degli investimenti nel settore che si è tradotto in una diminuzione delle nuove commesse acquisite passate da 19 miliardi nel 2014 ai 5 nei primi nove mesi del 2015. Questo uno dei passaggi più significativi dell’incontro tra i vertici dell’azienda e sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil presso la sede di Confindustria.  Una congiuntura economica sfavorevole che ha pesato sui carichi di lavoro dell’azienda, compreso il sito di Cortemaggiore. La prima conseguenza è stata sul personale, quello a tempo determinato che non ha visto il rinnovo dei contratti. Diversa e più definita, sembra, la situazione per i sette lavoratori a tempo indeterminato. Nel corso dell’incontro l’azienda ha annunciato un piano di riorganizzazione chiamato Fit for the Future che ha l’obiettivo di fare azioni di saving, nel triennio 2015/2017, pari a 1.5 miliardi per preservare la competitività di Saipem. Dall’azienda è emersa la volontà di mantenere inalterato il livello occupazionale dei dipendenti a tempo indeterminato e il mantenimento dell’unità operativa di Cortemaggiore.

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SAIPEM, I SINDACATI CHIEDONO UN INCONTRO CON L’AZIENDA

I sindacati di categoria uniti chiedono un nuovo incontro alla Saipem in merito al paventato ridimensionamento del sito di Cortemaggiore. Lo chiedono Massimo Tarenchi (Filctem Cgil), Massimo Pelizzari (Femca Cisl) e Claudio Trivini (Uiltec Uil). “Quando si parla di un gruppo come Saipem, le cui sorti sono legate a doppio filo a fattori di congiuntura internazionale – scrivono in una nota i sindacati – chiarezza e trasparenza sono gli elementi di base su cui sviluppare i rapporti tra lavoratori, territorio e azienda. Sono molto controproducenti invece sia le speculazioni di basso rango politico sia le notizie infondate che in questi mesi sono state diffuse. Da parte nostra – prosegue la nota – oltre ad avere ben chiari i capisaldi di trasparenza e chiarezza nei rapporti industriali, terremo la guardia alta in difesa del livello occupazionale e delle specificità produttive del sito Saipem di Cortemaggiore attraverso tutti i canali, in primis quelli ufficiali: per questo sulla scorta del confronto avvenuto lo scorso 23 aprile in Confindustria a Piacenza, come associazioni sindacali abbiamo richiesto un incontro per parlare dei piani futuri dell’azienda”. 

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DE MICHELI: “NESSUN DISIMPEGNO DEL SITO DI CORTEMAGGIORE. BASTA STRUMENTALIZZAZIONI

Nessuna intenzione da parte di Saipem di trasferire o chiudere il sito di Cortemaggiore. A confermarlo è, ancora una volta il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli che ha preso contatti con l’azienda dopo le notizie diffuse nei giorni scorsi sulla possibilità di un trasferimento di tutti i dipendenti entro il 29 febbraio prossimo. “Come già affermato più volte in questi mesi – scrive l’on. De Micheli – l’azienda sta affrontando serie difficoltà legate alla congiuntura del mercato petrolifero, ma si impegna a salvaguardare l’occupazione. Ho preso subito contatto con la dirigenza Saipem – afferma – dopo le notizie che si sono diffuse sulle sorti del sito di Cortemaggiore. L’azienda mi ha ribadito che non è in discussione il mantenimento degli uffici e del sito produttivo specializzato di Cortemaggiore. Mi ha confermato altresì il proprio impegno per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Inoltre mi è stato precisato che non è stata inviata nessuna comunicazione ufficiale ai lavoratori. Non è un mistero che la situazione del mercato degli idrocarburi, con il prezzo del petrolio dimezzato, hanno costretto l’azienda da un lato a mettere in atto un piano di razionalizzazione, e dall’altro ad impegnarsi in una strategia di rilancio per l’acquisizione di importanti commesse che potrebbero portare nuove attività anche a Cortemaggiore. Il piano industriale dell’azienda è stato illustrato dai vertici in Parlamento e pone le basi per la ripresa della produzione e pert preservare la sua competitività nel mondo. A questo proposito voglio ricordare che in Confindustria Piacenza è aperto un tavolo di confronto sulla Saipem di Cortemaggiore e in quella sede saranno affrontate le prospettive dello stabilimento”. Oltre a questo il sottosegretario specifica che non ha ricevuta dal primo cittadino di Cortemaggiore Gabriele Girometta alcuna richiesta di incontro. “Come è noto – prosegue – ricevo tutti gli amministratori locali che me lo chiedono. A dimostrazione che la nostra attenzione è sempre alta, proprio ieri il collega parlamentare Marco Bergonzi ha posto un quesito alla dirigenza Saipem sullo stabilimento di Cortemaggiore, nel corso di un’audizione che si è tenuta alla Camera. Su una vicenda come quella della Saipem, che rimane delicata, visto il momento complicato dell’azienda, vorrei infine rispedire al mittente le critiche provenienti da esponenti politici che si sono distinti soltanto per la capacità di fare propaganda, senza mai aver ottenuto un solo risultato concreto per il proprio territorio. E’ deprecabile strumentalizzare questioni che riguardano lavoro e lavoratori, aziende dell’indotto e un’intera filiera produttiva.”

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SAIPEM, ENTRO FEBBRAIO TUTTI TRASFERITI. L’AZIENDA SMENTISCE

Saipem torna a far preoccupare. E a preoccuparsi dovrebbe essere il territorio intero, dato che si torna nuovamente a parlare di trasferimento dei lavoratori e quindi della perdita dello storico sito di Cortemaggiore. Ma anche in questa circostanza, come era accaduto 4 mesi fa, l’azienda smentisce attraverso il responsabile relazioni industriali e sindacali a cui i sindacati di categoria locali hanno chiesto un incontro quanto prima. La vicenda era salita alla ribalta delle cronache nel luglio scorso, se ne erano occupati anche alcuni programmi tv nazionali; poi l’allarme pareva essere rientrato anche se da un anno e mezzo si sta attuando una graduale riduzione del numero dei lavoratori. A partire dagli interinali ai quali non è più stato rinnovato il contratto, colpa, aveva detto l’azienda del crollo del prezzo del petrolio che aveva mandato in crisi il gioiello italiano. Ma oggi la situazione si arricchisce di nuovi particolari: ci sarebbe una data, solo una voce infondata per la direzione, il 29 febbraio, entro la quale l’azienda dovrebbe trasferire i lavoratori fissi rimasti. Ad oggi il quadro è questo: sei dipendenti fissi più trasfertisti italiani e romeni, per un totale di 52/55 persone. Di nuovi progetti – ci riferisce un dipendente – neanche l’ombra da mesi, anzi i macchinari da luglio sono stati trasferiti in gran parte nello stabilimento della Romania: un muletto, una sega per tagliare i tubi e un trapano a colonna a breve verrà imballato, l’unico rimasto a Cortemaggiore. Dei sei dipendenti fissi, tre dovrebbero essere ricollocati a Milano nella sede centrale, ai restanti potrebbe essere proposto un pensionamento anticipato. I trasfertisti invece farebbero ritorno nei paesi d’origine. Una voce arrivata anche al sindaco di Cortemaggiore Gabriele Girometta che aveva mandato una lettera all’inizio di luglio a consigliere di amministrazione Stefano Cao ottenendo rassicurazioni sulla non chiusura del sito. A settembre un nuovo contatto con la proprietà e l’invito, neanche troppo velato – ci ha confessato il primo cittadino – a rimanere ai margini, perchè la trattativa era strettamente sul piano sindacale. Anche il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli, nei mesi scorsi aveva rassicurato sul futuro di Saipem, aggiungendo che insieme alla direzione si stava lavorando nell’ottica di un consolidamento della presenza dell’azienda e delle prospettive di crescita del polo formativo di Cortemaggiore. Ma di quali prospettive di crescita si più parlare se i dipendenti potrebbero essere in parte ricollocati e in parte mandati in pensione anticipata? Senza di loro non ci potrebbe essere neppure la formazione, ad oggi sono una decina gli ingegneri in addestramento.

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