LA CRISI COLPISCE ANCHE LA FONDAZIONE. GARANTITE EROGAZIONI PER 4,5 MILIONI DI EURO

La crisi energetica e finanziaria, le conseguenze della guerra nel cuore dell’Europa hanno avuto strascichi pesanti anche a livello locale, in particolare in casa fondazione piacenza e vigevano. Azioni e obbligazioni hanno reso pochissimo, le compensazioni sono arrivate grazie a operazioni straordinarie, risolvendo contenziosi, riducendo il pagamento dell’Ires.

Grazie a tutto questo, anche per il 2023 la Fondazione riuscirà a garantire 4milioni 500 mila euro di erogazioni a cui si va ad aggiungere un ulteriore milioni e 300 mila euro di contributo grazie a Credit Agricole e Banca di Piacenza

FONDAZIONE: NEL 2015 PATRIMONIO IN CRESCITA. TOSCANI “STIAMO ANDANDO NELLA GIUSTA DIREZIONE”

Il 2015 si è chiuso per la Fondazione di Piacenza e Vigevano con una crescita del patrimonio che passa da 349 a 353 milioni di euro, grazie a rendite finanziarie e plusvalenze. Particolarmente positivo il dato sulla reddittività del patrimonio che nel 2015 è stata pari al 2,7%, la più alta dal 2010 ad oggi. L’avanzo di gestione è stato pari a 9,6 milioni di euro con un incremento del 5,70% rispetto al 2014. I proventi totali netti sono stati oltre 13 milioni di euro. Risultati che il presidente Toscani riassume attraverso quattro capisaldi: salvaguardia del valore del patrimonio, riduzione del rischio, diversificazione del portafoglio e la riduzione della durata degli investimenti. Elementi, verrebbe da dire, a cui si atterrebbe ogni buon padre di famiglia nella gestione del proprio patrimonio.

Anche il patrimonio immobiliare ha avuto un forte incremento con due importanti novità: l’ex Palazzo Enel di via Santa Franca e il recupero del complesso di Santa Chiara sullo Stradone Farnese. Per entrambi si profilano progetti di recupero già in fase di definizione.

Capitolo attività erogative: nel 2015 sono stati erogati nei settori di intervento 5 milioni 250 mila euro: 25% settore Arte e attività culturali; 24% settore Istruzione e formazione; 10% ricerca scientifica; 11% ai progetti del settore Assistenza anziani; 18% volontariato, filantropia e beneficenza; 12% tra i settori Famiglia e altri settori. Nel 2016 è previsto un incremento delle risorse destinate alle erogazioni che saliranno a 5 milioni 400 mila euro, di cui 4.752.000 euro per i settori rilevanti. Cresce anche il fondo per le erogazioni future: da 11 milioni e mezzo a 12 milioni 100 mila euro. “Stiamo andando nella giusta direzione – ha detto il presidente Massimo Toscani – ce lo fanno pensare i protocolli, le convenzioni e le attività condivise con le istituzioni e le altre realtà del territorio”. Dal 1991 ad oggi, la Fondazione ha erogato oltre 141 milioni di euro per il territorio.

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TOSCANI: “FONDAZIONE A SUPPORTO DELL’HOSPICE PER LA CURA DOMICILIARE”

Nuovi progetti sul tavolo, praticamente già operativi, votati per lo più al welfare, perchè è lì che, oggi, si registrano i bisogni più forti. Ne è convinto Massimo Toscani, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano al quale abbiamo chiesto di illustarci le linee programmatiche del prossimo biennio. Tre i settori: arte/cultura, istruzione/ricerca scientifica e welfare. E’ proprio quest’ultimo il settore a cui vanno il 41% delle erogazioni. Entrando nel dettaglio dei dati: nel 2014 le erogazioni per il welfare sono arrivate a 5 milioni 250 mila euro, nel 2015 sono aumentate a 5 milioni 400 mila euro, di cui 150 mila alle popolazioni alluvionate. Il resto è stato suddiviso tra gli altri due settori, con un 1% in più per arte e cultura. Per la prima volta, nel programmare i finanziamenti del 2016 sono state previste anche le zone da favorire, con una particolare attenzione ai giovani in stato di bisogno. Non solo: dai tavoli tematici sono praticamente pronti due progetti molto interessanti che riguardano i malati ed anziani. Ce li ha illustrati lo stesso Toscani

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FONDAZIONE DI PIACENZA E VIGEVANO: FORTE L’IMPEGNO NEL WELFARE

A poco più di anno dal cambio al vertice, è tempo di bilanci per la Fondazione di Piacenza e Vigevano sotto la guida del notaio Massimo Toscani. Il passo è cambiato rispetto al passato, e questo lo si è detto più volte. Presidente e cda si sono messi al lavoro, week end compresi, per incrementare il patrimonio dell’ente, che oggi può contare su una liquidità di quasi 349.893.760 euro grazie ad un incremento di oltre 3 milioni di euro, dovuto “al realizzo di plusvalenze e ad una politica di oculati investimenti” aveva riferito lo stesso Toscani. In questi mesi si è vista una Fondazione fortemente votata al welfare e al sociale: Insieme al prof. Giovanni Calza, membro del cda, si è lavorato al progetto Attesa Protetta, insieme al Comune e Consulta Diocesana per dare una risposta alle famiglie degli anziani in lista d’attesa per un posto in una casa protetta. E ancora, sempre con il Comune, si sta portando avanti la realizzazione di un ambulatorio medico aperto h 24 nella zona di via Pozzo in collaborazione con Emergency. Al vaglio c’è anche un progetto di assistenza per anziani che risiedono nella zona collinare e montana della provincia, per dare loro la possibilità di continuare a vivere in quei luoghi. “Stiamo lavorando moltissimo anche nel settore educazione, formazione e ricerca scientifica – ci conferma la prof.ssa Milena Tibaldi Montenz, membro dell’omonima commissione – l’importante è far capire ai cittadini che presentano i progetti che le ricadute devono essere percepite, positivamente, dall’intero territorio. Così come la Fondazione offre il suo contributo nella fase iniziale di start up, poi il progetto deve proseguire autonomamente.” Tornano le tematiche della progettualità a lungo termine e delle dispersione delle risorse; preferibile un investimento importante in termini economici che serva per il lancio di un progetto con ricadute positive, piuttosto che erogazioni minori ma con un impatto meno significativo sul territorio.

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TOSCANI: UN CONCORSO DI IDEE PER IL CONVENTO SANTA CHIARA

Il clima che si respira in Fondazione effettivamente è diverso. Lo si percepisce anche dalle piccole cose  come riunire la stampa intorno ad un tavolo al quale siedono, oltre al presidente,  i membri del consiglio di amministrazione; come a dire che, oggi, le decisioni si prendono insieme. Tanto per cominciare, ci tiene particolarmente a sottolineare il presidente Toscani, tutte le delibere del primo consiglio generale della nuova gestione sono state approvate all’unanimità e anche i consiglieri hanno acconsentito a decurtarsi il compenso come hanno fatto presidente e cda. Ripartenza, trasparenza, riorganizzazione e consolidamento sono le linee direttive del nuovo assetto di via Sant’Eufemia.

Capitolo erogazioni: per il 2015 sono a disposizione 5 milioni 250 mila euro , l’8,7 per cento in meno rispetto al 2014 quando le erogazioni ammontavano a 5milioni 750 mila euro compresa la somma gia’ stanziata per Expo. Il consiglio ha deciso di favorire maggiormente il settore welfare, beneficenza,  filantropia e volontariato (+3%), e togliere qualcosa ad arte e cultura (-2%) e anziani (-1%).   Tutto sommato un bel gruzzoletto, ribadisce la squadra di Toscani, se si conta che la nuova tassazione impone alle Fondazioni un aggravio di 800 mila euro.

Ci sono novità in vista anche per quanto riguarda il patrimonio immobiliare della Fondazione; la Soprintendenza ha liberato da un vincolo ultradecennale il convento di Santa Chiara sullo Stradono Farnese. Intorno alla struttura ci sono grandi progetti che vedono un coinvolgimento diretto della città; l’idea di Toscani è quella di istituire un concorso di idee pubblico per valorizzare il convento.

Il passo è cambiato è il leitmotiv, diversa è la visione con la quale si guarda al futuro nella consapevolezza di ciò che si  è ereditato.  Prossimo passaggio fondamentale,  entro la fine dell’anno, la irme per la vendita delle azioni Monte Parma. Come dire, un altro taglio con il passato.

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