INDUSTRIA, CRESCONO I FATTURATI. PROGETTO DI RILANCIO DEL QUARTIERE INFRANGIBILE

Tiene il fatturato esterno, seppur in calo rispetto all’anno scorso, il mercato interno finalmente è vicino al pareggio dopo anni di negativo. E’ il quadro che emerge dall’indagine congiunturale eseguita dall’ufficio studi di Confindustria Piacenza relativa al primo semestre 2015 su un campione significativo di aziende che contano circa 9 mila addetti per 3 miliardi di euro di fatturato. Entrando nel dettaglio emerge che l’export pur attestandosi al + 5,82 per cento, cala rispetto al 2014 mentre l’import si attesta al -0,08 per cento. Qui si registra una crescita della meccanica a -0,02 per cento, non più in calo come in passato, industrie varie -0,26 e materiali edili -3,31 per cento, ancora in forte calo. “Una buona situazione sul territorio, anche se mi sarebbe piaciuto vedere – commenta il presidente Alberto Rota – numeri ancora più positivi. Abbiamo qualche buona percezione sulla crescita del fatturato da vendite interne, mentre ha un po’ tradito le aspettative nei primi sei mesi la mancanza sul fatturato derivante dall’export, ma confidiamo che nei prossimi sei mesi possa crescere nelle esportazioni estere”. Capitolo occupazione: dopo due semestri positivi torna in terreno negativo registrando un leggero calo dello 0,70 per cento, decisamente sotto le aspettative rispetto all’entrata in vigore del job act. Rispetto però al primo semestre del 2014 si registra un incoraggiante 2,47 per cento in industrie varie, esempio le imprese che si occupano di servizi alla persona segno che si va verso una diversificazione, meccanica 0,44, manifattura -0,70, e materiali edili -9,10 per cento. Nell’indagine non è stato compreso il settore delle costruzione che avrebbe condizionato negativamente i dati. L’edilizia si presenta ancora fortemente in crisi. “Servirebbero investimenti pubblici e infrastrutture” hanno sollecitato il presidente Rota e direttore Betti. Da questo punto sono in corso contatti con il comune e il ministero per la riqualificazione della zona dell’Infrangibile con scuole e servizi al cittadino. Sembra che il progetto, che porta la firma di Confindustria, sia già in parte finanziato.

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PUNTARE SULL’EXPORT PER RILANCIARE IL SISTEMA PRODUTTIVO

Agroalimentare, oil & gas, meccanica e infrastrutture. Le quattro filiere produttive cardine del nostro territorio che possono e devono trovare possibilità di sviluppo nell’export, non solo in Europa, dove è più semplice esportare, ma anche e soprattutto in quei paesi emergenti, nei quali la lingua e le leggi sono differenti. Roberto Luongo, Direttore Generale dell’Ice, l’agenzia per la promozione all’estero e l’internalizzazione delle imprese italiane ha incontrato a Piacenza i principali esponenti del tessuto economico piacentino all’estero. Una possibilità per le imprese di scoprire opportunità di sviluppo in mercati più o meno conosciuti grazie all’assistenza che agenzie come Ice offrono.

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CONFINDUSTRIA: MERCATO INTERNO ANCORA TROPPO DEBOLE

Nonostante in poche settimane abbiamo assistito alla chiusura della Sandvik e al fallimento della Rdb Terrecotte, qualche dato incoraggiante emerge dall’indagine congiunturale elaborata da Confindustria riferita al primo semestre del 2014 su un campione di aziende per un  totale di 9 mila addetti e un fatturato di 3 miliardi di euro. Dopo due rilevazioni negative consecutive nel 2013, il manifatturiero ha registrato un +2.48%. Un risultato frutto, da una parte, del mercato interno fermo che non va oltre lo 0.33% e, dall’altra, dell’export che tiene e arriva al 5.65%. La sfida sta proprio qui, nel rendere più solido il mercato interno perchè solo così un’azienda ha la forza di guardare all’estero. Bene il settore alimentare con un fatturato del 7.42% , segno che probabilmente le aziende piacentine stanno puntando ad Expo 2015 . Sta lentamente rialzando la testa anche il settore dei materiali edili con + 9.52%.

import export

CONFINDUSTRIA: ANCORA UN ANNO NERO, SOPRAVVIVE CHI ESPORTA

Nonostante lo sforzo di essere ottimisti Piacenza deve fare i conti con una crisi pesante, dura a morire. Per il sesto anno consecutivo i dati che riguardano lo sviluppo industriale sono ancora negativi. A confermarlo il Presidente di Confindustria Emilio Bolzoni nel giorno della 69° assemblea annuale. “Qualcuno comincia a pensare che sarà sempre così negativo – dice Bolzoni – io sono convinto che cambierà perchè il confronto con i paesi vicini non è molto diverso”. Politiche che facciano ripartire il mercato, che permettano agli imprenditori di esportare all’estero i loro prodotti. Sembra questo, ancora una volta, l’antidoto per uscire dal tunnel. L’export. La differenza la fa chi riesce a mettere sul mercato estero almeno la metà di quello che produce. Sembra facile, ma non tutti hanno le forze per poterselo permettere. Esportare costa.

Ospite dell’assemblea il numero uno di Barilla spa Guido Maria Barilla. “L’Italia – ha detto – dovrebbe puntare maggiormente sull’agroalimentare, ma non è sempre stato così. Il fatto che Expo 2015 abbia come tema l’alimentazione è un’ulteriore possibilità”. Piacenza e Parma unite per l’evento universale milanese nel segno dell’agroalimentare? Per il patron di Barilla ci sono tutte le carte in regola. Oppure la storica rivalità avrà la meglio anche questa volta?

EXPORT SCACCIA CRISI

8,1 per cento di disoccupazione, 10.800 persone in cerca di un lavoro, 557 imprese hanno cessato la loro attività, oltre 6mila di ore di cassa integrazione. In un contesto generale economico in cui il segno negativo è dominante, l’unica flebile speranza è riposta nelle esportazioni che nel 2013 registrano un +10,5per cento rispetto all’anno precedente, con il settore macchine ed apparecchi a farla da padrone. Ma perchè l’export sia vincente occorre che le imprese siano nelle condizioni di vendere i propri prodotti all’estero con più facilità, senza cadere nelle tenaglie della burocrazia. Il quadro della situazione economica piacentina è stato tracciato nel corso della giornata dell’economia alla presenza del professor Pietro Ichino, docente di diritto del Lavoro alla Statale di Milano.