RANCAN: “LA GIUNTA BARBIERI E’ MOLTO CORAGGIOSA” 

“E’ una giunta coraggiosa che va coi piedi di piombo e vuole vederci chiaro”. Così il consigliere regionale della Lega Matteo Rancan analizza le principali linee di mandato della giunta Barbieri nel giorno della presentazione in Commissione 1. Nella lunga intervista a Di Profilo, spazio anche a temi di politica nazionale: il risultato delle regionali in Sicilia e la questione profughi, richiedenti asilo.

“PIACENZA LABORATORIO POLITICO DEL CENTRO DESTRA. MODELLO DA ESPORTARE”

Piacenza ha cambiato verso, è evidente. Non solo per l’esito delle amministrative, questo è chiaro. Uno dei segnali è l’evento organizzato dalla Lega Nord “Facciamo Squadra” che ha visto proprio il leader del Carroccio Matteo Salvini arrivare a Piacenza per elaborare il programma di governo. Un segnale forte, inequivocabile che qualcosa sta cambiando, almeno tra le forze del centro destra tra le quali la Lega, evidentemente, vuole un posto di riguardo.

L’invito da parte della Lega è rivolto a tutto il centro destra, Forza Italia e Fratelli dItalia prima di tutto, un esortazione a fare squadra, proprio come è avvenuto a Piacenza, per le comunali.

Piacenza laboratorio politico, un modello da esportare – hanno detto sia Salvini che il sindaco Barbieri – come a dire che se il centro destra si presenta unito ha la vittoria in mano, come è accaduto nella maggior parte dei comune italiani chiamati a rinnovare il consiglio comunale. Effettivamente gli elettori, oltre che gli amministratori del Carroccio, nonostante il periodo tipicamente dedicato alla vacanze, hanno partecipato numerosi all’evento, molto simile per contenuti ed organizzazione ad una convenction. Presente lo stato maggiore del Carroccio che ha scelto Piacenza come laboratorio per lanciare il progetto politico nazionale. Tra gli altri ci sono il capogruppo alla Camera Massimiliano Fedriga, il vicesegretario Giancarlo Giorgetti, l’ex ministro Roberto Calderoli, e anche l’ex candidato alle elezioni comunali di Milano Stefano Parisi, che ha concluso l’incontro.

 

POLLEDRI RIENTRA NELLA LEGA, “BASTA ATTI DI BULLISMO VERSO I MILITANTI”

La “saga” prosegue. Quella tra la Lega Nord e l’ex parlamentare Massimo Polledri. La notizia è stata riportata dal sito Ansa. Il consigliere del Carroccio, espulso dalla Lega a marzo, è stato reintegrato nel movimento. Da quanto si apprende sembra che a mettere la parola fine a questa bagarre interna sia stato niente meno che il presidente federale Umberto Bossi che, alla festa di Bergamo, aveva definito una “ignominia” le espulsioni di chi ha creduto per decenni nella Lega. Da anni – riporta Ansa – Polledri, noto per posizioni filo-cattoliche su famiglia e vita, è criticato dalla segretaria piacentina ed emiliana.

“Sono un vero leghista – commenta Polledri – e mi dispiace che a livello locale si sia perso tempo ed energia per niente, mentre Salvini e il centrodestra stanno cercando di mettere insieme i pezzi di una Italia sfiduciata. Ritengo che le sedi del nostro movimento debbano continuare ad essere posti dove si ascoltano e si tentano di risolvere i problemi della gente e non luoghi dove si compiono atti di bullismo politico verso i militanti. Sono felice che le presunte gravi motivazioni sulla mia espulsione, tra l’altro a me ignote, si siano rivelate inesistenti”. “Credo poi che il progetto politico di Salvini e di Bossi – conclude Polledri – abbia bisogno dell’aiuto prezioso di tutti”.

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CASTELL’ARQUATO: “I PROFUGHI NON LI VOGLIAMO”

Castell’Arquato ha detto no, non ospiterà i profughi in arrivo sul territorio piacentino. Un rifiuto portato avanti soprattutto dai Giovani Padani e dal consigliere di maggioranza Umberto Boselli. Si riapre, dopo alcuni mesi, il dibattito intorno all’ospitalità dei richiedenti asilo. I sindaci dei comuni non erano stati in grado trovare una posizione unitaria sul tema; al contrario si venne a creare una netta divisione tra i comuni amministrati dal centrosinistra e quelli portacolori del centrodestra. La palla passò nuovamente alla prefettura che, ad oggi, ha l’ultima parola su come e dove alloggiare i profughi. A Castell’Arquato sembra sia andata diversamente.

Ecco la nota diffusa dal Movimento Giovani Padani:

“A Castell’Arquato non arriverà nessun clandestino delle operazioni “Mare Nostrum” e “Triton” – esordisce il coordinatore provinciale MGP Luca Zandonella – e questo grazie al grande impegno e lavoro sottotraccia del consigliere comunale di maggioranza Umberto Boselli. La prefettura, infatti, voleva scavalcare la volontà popolare tramite un accordo con un privato, fregandosene del secco no ricevuto dal Comune. Da oltre due settimane però Boselli stava lavorando per trovare una soluzione per non farli arrivare, incontrando direttamente sia il privato che il comitato di cittadini che si opponeva all’arrivo. Grazie quindi alle molte pressioni ricevute e vedendo il malcontento dei cittadini di Castellarquato, il privato per fortuna ha cambiato idea. Ma questo non sarebbe stato possibile senza il continuo interesse e la perseveranza del nostro consigliere, che ha ottimamente rappresentato i Giovani Padani nelle istituzioni: questo è un chiaro caso di concretezza nel risolvere un potenziale problema, cioè il classico “passare dalle parole ai fatti”. I cittadini arquatesi ringraziano”. Sul tema interviene anche il consigliere regionale Matteo Rancan: “Come già successo nel mio paese, Cortemaggiore, grazie all’impegno della Lega Nord in amministrazione comunale i finti profughi non sono arrivati sul territorio. I comuni che stanno ospitando gli immigrati a nostre spese sono governati dalla sinistra, il PD insieme al prefetto si preoccupa di trovare alloggi a persone sbarcate ieri mattina, dimenticandosi che prima di loro ci sono tanti piacentini colpiti dalla crisi che godrebbero volentieri delle stesse condizioni riservate a loro. Visto che sono così generosi, perchè non li ospitano anche direttamente nelle stanze inutilizzate della prefettura e nelle sede del PD? Ricordo che tutto ciò ovviamente è possibile “grazie” agli ordini del governo Renzi, che sta permettendo una autentica invasione di massa; perfino il ministro spagnolo Fernandez Diaz ha lanciato l’allarme secondo il quale nel 2015 “in Italia sbarcheranno più di 200mila clandestini”: la Spagna difende giustamente i confini, la coppia Renzi-Alfano invece aiuta gli scafisti. La Lega Nord si continuerà ad opporre senza se e senza ma a questa gigantesca vergogna. A Castell’Arquato abbiamo dato una piccola dimostrazione di che pasta sono fatti i Giovani Padani”

CENTRODESTRA UNITO: “UNA MARCIA DI PARTE”

Non è stata una manifestazione condivisa, reclama il centrodestra che si è presentato unito per prendere le distanze dalla camminata per la pace organizzata dalle associazioni. Compatti si sono presentati alla stampa Forza Italia con il coordinatore Jonathan Papamarenghi, i consiglieri Lucia Girometta e Filiberto Putzu, la Lega Nord con il segretario Pietro Pisani, il consigliere comunale Massimo Polledri e il consigliere regionale Matteo Rancan, Fratelli d’Italia con il consigliere regionale Tommaso Foti e il consigliere comunale Erica Opizzi. “Il PD è collaboratore di quanto accaduto – ha detto Papamarenghi – che non riesce a controllare i flussi migratori. “Piacenza è l’anomalia italiana” ha denunciato il consigliere Putzu con il 16% di presenza straniera, Castel San Giovanni raggiunge il 20% per presenza di studenti stranieri nelle scuole. È intento del consigliere di Forza Italia chiedere ai sindaci la quantità dei fondi erogati alla popolazione straniera, per questo – ha aggiunto – organizzeremo banchetti per informare i cittadini”. “Basta con il supermercato del buonismo” è la definizione utilizzata dal consigliere Polledri per definire le politiche utilizzate dall’amministrazione per favorire gli immigrati. “Non apprezzo la satira quando si tira in ballo la religione, ma ritengo folle il gesto di Parigi – ha chiarito Tommaso Foti – a livello regionale occorrono autorizzazioni precise per l’aperture delle moschee. O vige il principio di reciprocità o diversamente non è possibile”. E c’è chi come il neo consigliere regionale del Carroccio Matteo Rancan caldeggia la risoluzione degli accordi di Schengen.

Le interviste all’interno dell’articolo precedente 

CENTRODESTRA

FOTI, DA UNA CANDIDATURA DI SERVIZIO AD UN SEGGIO IN REGIONE

Deputato per diciassette anni, segretario di partito, consigliere comunale e oggi consigliere regionale. Tommaso Foti, politico di razza comunque la si pensi, si è rimesso in gioco e ce l’ha fatta. Dopo l’esperienza da parlamentare, è tornato alla sua professione, senza mai lasciare la politica tra i banchi del consiglio comunale. Qualche mese fa ha deciso di provarci, più che altro “una candidatura di servizio” l’ha definita lui stesso. Eppure ad oggi risulta l’unico consigliere piacentino in Regione con Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale eletto con 2222 preferenze. Andrà a Bologna mantenendo anche l’incarico di consigliere comunale anche se si è sempre detto contrari ai doppi incarichi, ma in questo caso il discorso è diverso: “dopo l’abolizione delle Province – ha detto – i Comuni si devono interfacciare con le Regioni, io sarò l’ufficiale di collegamento”. La scelta di sostenere in una coalizione allargata a Forza Italia e Lega proprio il candidato del Carroccio Alan Fabbri (che ha ottenuto più preferenze del Presidente Bonaccini), è stata decisamente vincente. Vincente perchè il vero exploit di queste elezioni è stato il risultato dalla Lega Nord che ha smagliato in diversi punti la tela rossa della cultura politica di sinistra. A Piacenza risulta essere il secondo partito con il 28 per cento dei voti. Secondo tanti merito del leader Salvini che ha macinato chilometri in questa campagna elettorale incontrando la gente per le strade tra selfie pubblicati su Facebook e felpe colorate. Eppure la Lega un grande successo le aveva avuto anche nelle regionali del 2010 (circa 21 per cento), poi un netto calo tra le amministrative del 2012 e le politiche del 2013. Cosa è cambiato?  La politica o il modo di comunicare con le persone? Di certo un elemento i politici che siano di destra o di sinistra dovranno tenere conto, ovvero l’astensionismo; il non andare a votare è stata una scelta precisa che ha raggiunto percentuali da record.

 

 

HA VINTO IL NON-VOTO. AFFLUENZA MAI COSI’ BASSA AL 36%

Il vero dato è 36,29%. Come ha scritto Ilvo Diamanti ieri su Repubblica gli emiliani, e anche i piacentini a quanto pare, hanno scelto il non-voto come voto. Un dato preoccupante che dovrebbe far riflettere la classe politica, forse troppo occupata a coniare slogan che a tastare il polso della gente. Anche in Emilia Romagna la tela rossa della cultura politica e del voto si è smagliata. Certo Stefano Bonaccini, candidato del PD, è il nuovo Presidente della Regione con il 48,03% ma dietro di lui il portacolori della Lega Nord Alan Fabbri con il 43,22% delle preferenze. Un risultato quest’ultimo in parte annunciato considerato il costante aumento del livello di gradimento del leader del Carroccio Matteo Salvini che ha impostato, di fatto, la campagna elettorale sulla sua figura. Venendo a Piacenza il candidato presidente di Lega e Fratelli d’Italia Alan Fabbri ha trionfato ottenendo il 47.09% delle preferenze; a seguire Stefano Bonaccini con il 37, 57% dei voti; terza Giulia Gibertoni del Movimento 5 Stelle al 9,96%. Per quanto riguarda gli eletti piacentini il PD ottiene due seggi premiando Paola Gazzolo (6003) e Gian Luigi Molinari (5820), la Lega un seggio assegnato a Matteo Rancan (4515) e uno a Fratelli d’Italia con Tommaso Foti (2222). Resta a bocca asciutta Forza Italia che sulle prima aveva sperato in Fabio Callori. Il PD è il primo partito in provincia (35,07%), ma anche qui è da segnalare l’exploit del Carroccio (28,20%).

REGIONALI, PIACENZA SI PRESENTA COSI’

In vista delle elezioni regionali del 23 novembre, Piacenza si presenta così. Il Partito Democratico presenta quattro candidati per un posto in consiglio, in Forza Italia sarà sfida a due tra il consigliere uscente Andrea Pollastri e Fabio Callori, Fratelli d’Italia punta sull’ingresso di Tommaso Foti, e nella Lega Nord il nome più illustre è quello dell’ex assessore provinciale Manuel Ghilardelli. Il Pd spera di piazzare due consiglieri, addirittura un assessore nel caso di vittoria di Stefano Bonaccini alla presidente. La favorita sarebbe Katia Tarasconi che in questi anni nel ruolo di assessore comunale si è guadagnata una larga fetta di consenso. In corsa per i democratici ci sono, oltre che Tarasconi, Paola Gazzolo, assessore regionale uscente, Alessandro Ghisoni ex sindaco di Podenzano e Gianluigi Molinari segretario provinciale del partito. Tutti personalità che hanno una buone possibilità di farcela, per questo sarà fondamentale la gestione della campagna elettorale, soprattutto nelle ultime settimane prima del voto.

Per Forza Italia sono quattro i piacentini in lista: Andrea Pollastri, consigliere uscente, Fabio Callori, vice coordinatore regionale di FI, Guendalina Cesareo consigliere comunale di Castel San Giovanni e Federica Sgorbati.

Il nome che spicca in Fratelli d’Italia è quello dell’ex parlamentare Tommaso Foti, attualmente consigliere comunale. In lista anche Giancarlo Tagliaferri, sindaco di San Giorgio, Anna Gregori, Edoarda Ghizzoni.

La Lega Nord punta su Manuel Ghilardelli, Matteo Rancan, Silvia Testa e Loredana Bossi.

Il Movimento 5 Stelle presenta quattro candidati: Roberto Accordino, Roberta Buzzini, Silvana Gnecchi e Loenardo Vecchi.

Sinistra Ecologia e Libertà ha candidato Giuseppe Mori, Roberto Bassi, Alessandra Calì, Sara Dallabora.

Per L’Altra Emilia Romagna si candidano l’ex assessore comunale Manuela Bruschini, Basilio Riga, Stefania De Micheli e Andrea Poggi.

regione emilia

MALOBERTI LEGA:” MAI ALLEATI CON CHI SOSTIENE IL GOVERNO”

“Come si fa a parlare di alternativa alla sinistra, quando ci si va a braccetto?” E’ la domanda che la Lega Nord si sta ponendo in queste ore, in vista del voto per la nuova provincia, dopo la frattura interna alla coalizione di centrodestra  che ha portato alla creazione di due liste differenti una sostenuta da FI, Udc e NCD e l’altra Lega e Fd’I. Il consigliere provinciale Giampaolo Maloberti è chiaro: “non ci possiamo alleare con Udc e NDC che a Roma sostengono Renzi e tutto ciò che il Governo propone e, quando tornano sul territorio, dicono di esserne un’alternativa”. Il voto provinciale ha scatenato non poche tensioni tra le forze politiche di centrodestra impegnate, per settimane, a trovare una quadra che non si è mai raggiunta. Perchè? “Perchè le differenze sono troppe – ha detto Maloberti – e perchè vogliamo rimanere fuori da questa riforma che ci disgusta. Abbiamo fatto una lista insieme a Fratelli d’Italia perchè, come noi, ritiene corretto eleggere consiglieri che vigilino su quello che accadrà nel nuovo ente”. Un ragionamento che pone la Lega fuori dalla coalizione di centrodestra? Maloberti risponde con una domanda:”come possiamo rientrare in una coalizione che dice di essere di centrodestra e che sostiene il Governo?”

CONS. PROV.LE

PROVINCIALI, FIBRILLAZIONE IN CASA CENTRODESTRA

Tutto da rifare. In casa centrodestra sono ore a dir poco frenetiche dopo che il candidato designato alla elezioni Roberto Pasquali ha deciso di lasciare. Le motivazioni sarebbero da individuare proprio nel partito a cui appartiene ovvero la Lega che non gli avrebbe dato il dovuto sostegno. Il Carroccio ha criticato aspramente queste elezioni, il segretario Pisani ha usato parole pesanti, definendo “la Lega disgustata dall’atteggiamento dei governanti”. A questo punto quale situazione si potrebbe profilare considerato che il tempo stringe e che le liste vanno consegnate entro lunedì? Se non si convergerà su un nuovo nome, potrebbe esserci anche l’eventualità che le liste, a questo punto più di una, non abbiano un candidato presidente. Un’eventualità che metterebbe gli elettori di centrodestra nelle condizione di votare solo per i consiglieri.

prov. sede