ZEROCALCARE E L’AVVOCATO FOSCO ALLA COOP INFRANGIBILE. ECCO GLI EVENTI DELLA SETTIMANA DEL 25 APRILE

Il 25 aprile alla coop Infrangibile: ecco il calendario di eventi che culmineranno con la Giornata della Liberazione.

Ecco la nota

Sabato 20 aprile si esibiranno i Bull Brigade, band di spicco del panorama punk hardcore italiano e vero e proprio fenomeno emergente della galassia “DIY” italiana.
Il culmine delle iniziative sarà raggiunto la settimana seguente: martedì 23 aprile sarà infatti in Cooperativa, dalle 18:30, il fumettista ed autore Netflix Zerocalcare. Ad accompagnarlo Eugenio Losco, avvocato di Ilaria Salis e dei sindacalisti S.I.Cobas arrestati nel 2022 a Piacenza. E sarà proprio la repressione e l’uso politico della giustizia il filo rosso a legare negli interventi di Zerocalcare la conduzione della serata, che porterà in evidenza le analogie fra le azioni condotte contro i sindacalisti in Italia e la gravissima condizione
di violazione dei diritti umani che interessa Ilaria Salis in Ungheria.
Zerocalcare sarà disponibile a qualche semplice dedica con disegni al termine dell’iniziativa.
Sarà proprio la giornata del 25 aprile a vedere la più importante delle iniziative. Si partirà alle ore 11:00 del mattino con la manifestazione antifascista che, dopo l’intervento di Ermanno Mariani, si muoverà dalle scalinate della Muntà di Ratt, via Mazzini, verso la Cooperativa Infrangibile per una giornata di festa
accompagnata dai canti del “coro popolare dell’Infrangibile” e dal Dj Tincan. La manifestazione sarà anche occasione di denunciare il genocidio del popolo palestinese portato avanti in questi mesi dal governo di estrema destra israeliano ed invocare un cessate il fuoco nello scenario mediorientale.

 

 

“LA TRASPARENZA DELLA STORIA CI RENDE MIGLIORI”. PIACENZA CELEBRA IL 25 APRILE

Sono state le parole di Maria Pia Garavaglia ad appassionare Piazza Cavalli nella giornata del 25 aprile, alla quale hanno partecipato tre partigiani combattenti superstiti, Renato Cravedi, in prima fila accompagnato dalla figlia Anna Maria, Pino Fumi, e Ugo Magnaschi.

Un discorso a braccio che ha rimarcato i valori fondamentali della Costituzione citando chi ha dato la vita per la liberazione dal regime. E poi la necessità di mettere in file i fatti accaduti e di non stravolgere la realtà storica avvenuta 80 anni fa, perché ciò che è avvenuto non può essere cancellato con un colpo di spugna.

Prima dell’orazione della presidente dei partigiani cattolici ed ex ministra ed senatrice, hanno preso la parola la presidente della Provincia Monica Patelli e la sindaca Tarasconi che ha iniziato il suo discorso citando il Presidente della Repubblica Sandro Pertini “dietro alla Costituzione c’è la vita di tanti giovani che hanno combattuto”.

La commemorazione è partita dal barriera Genova. Poi l’omaggio ai caduto al Dolmen, a cui per la prima volta ha partecipato anche l’onorevole Tommaso Foti, capogruppo alla camera di Fratelli d’Italia. Ha presenziato accanto alla sindaca per la prima parte del corteo, per poi sfilarsi rinunciando al resto della manifestazione in Piazza Cavalli. Una novità assoluta, un segno molto forte politicamente parlando. L’onorevole Foti non aveva mai partecipato prima di al corteo del 25 aprile. Ha deciso di farlo oggi che riveste il ruolo di capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

LA FESTA DELLA LIBERAZIONE “IN ATTESA DI UNA NUOVA ALBA”

“Nel ricordo di quella primavera che si annunciava, più che mai, come simbolo di rinascita, Piacenza rende oggi il proprio tributo alle donne e agli uomini che diedero la vita per la libertà e la democrazia, per la convivenza civile e il pluralismo” Così il sindaco Patrizia Barbieri ha incominciato il suo discorso celebrativo nella giornata della Liberazione dal nazifascismo, di cui ricorre il 76esimo anniversario. Una cerimonia, come quella dello scorso anno, segnata dal distanziamento e dalla mancanza del tradizionale corteo che sempre ha caratterizzato questa giornata; erano presenti, accanto al sindaco e presidente della Provincia Patrizia Barbieri, le autorità civili e militari del territorio, i rappresentanti delle associazioni partigiane e combattentistiche, e una delegazione della Consulta provinciale degli Studenti. Presente anche il Procuratore della Repubblica Grazia Pradella e il prefetto Daniela Lupo.

Ad aprire la cerimonia la Banda Ponchielli con l’inno di Mameli, a cui sono seguiti gli interventi istituzionali del sindaco, del presidente provinciale Anpi Stefano Pronti e di Riccardo Dallacasagrande per la Consulta degli Studenti.

Nel discorso del primo cittadino, che ha citato Pietro Calamandrei e il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, si è soffermata, in particolare, sulla donne italiane della resistenza arrestate e vittime di indicibili violenze per la loro opposizione al regime: furono più di 4500, oltre 600 vennero condannate a morte, quasi 3000 furono deportate nei campi di concentramento. Come Anna Cherchi, Gina Galeotta Bianchi, Genoveffa Cocconi, ma non solo anche “operai, contadini, intellettuali e insegnanti che non smisero mai di usare la cultura come arma, militari e civili, avvocati e magistrati che non si piegarono alle minacce e alla brutalità, uomini e donne di ogni fede ed estrazione sociale, ognuno mosso dall’adesione a un disegno più grande”

“La Liberazione è patrimonio di una Nazione intera, oggi più
che mai chiamata a riscoprire il senso autentico di quella coesione sociale
capace di superare ogni steccato”

“Oggi siamo tutti in attesa di una nuova alba. Guardare al domani con fiducia
non è facile, soprattutto per chi è stato più duramente provato dalla crisi
sociale ed economica conseguente alla pandemia. Tuttavia, in questa piazza
in cui ci viene richiesto di osservare con rigore le distanze, possiamo
comunque sentirci vicini. Uniti”.

“LA RESISTENZA CI HA INSEGNATO A SPERARE”

Piacenza ha festeggiato il 74° anniversario della Liberazione. Il corteo si è snodato lungo il corso Vittorio Emanuele fino in piazza Cavalli dove si sono svolte le orazioni del sindaco Patrizia Barbieri e del direttore dell’Istituto Ferruccio Parri Mirco Carrattieri.

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