BOLZONI, CONFINDUSTRIA: “LA MACCHINA STA RIPARTENDO. LA POLITICA SI PRENDA LE SUE REPONSABILITA’ “

Il vento è cambiato? Pare di sì, o meglio sta cambiando. Gran parte degli indicatori economici delle imprese manifatturiere associate a Confindustria, si confermano in terreno positivo, secondo quanto emerge dall’indagine congiunturale relativa alla variazioni economiche del secondo trimestre 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il campione è fortemente significativo perchè le imprese coinvolte rappresentano circa 3 miliardi di fatturato e circa 9 mila addetti. Il fatturato è positivo al 4,33 per cento ma salta all’occhio la differenza tra fatturato interno -0,71% e esterno 13,01. Una differenza che si registra anche nel settore meccanica con il fatturato esterno a 14,85 % e quello interno a – 6,07. Segno negativo del fatturato totale nel comparto materiali edili. Capitolo export: 33,17 % comparto manifattura 13,66 alimentare, 51,98 meccanica, industrie varie 38,92 %, zero materiali edili. Occupazione: + 0,54 % inteso dipendenti a tempo indeterminato, esclusi gli interinali e i cassa integrati. Stabile negativo comparto meccanica, – 4,83% settore materiali edili. Dati incoraggianti se associati ad una congiunzione astrale particolarmente favorevole, che vede il netto calo delle materie prime, liquidità disponibile per le aziende sane e una rivalutazione del dollaro. Il direttore Cesare Betti non ha lesinato critiche a chi si oppone a nuove iniziative imprenditoriali, portando alcuni esempi come i comitati di cittadini sorti per opporsi, ad esempio, agli scavi di palazzo ex Enel, al cantiere di Piazza Cittadella, al caso Buzzi Unicem a Vernasca contro l’utilizzo di un combustibile dopo due conferenze sui servizi e un processo di screening: “Ci preoccupiamo dell’occupazione che si perde – ha concluso Betti – ma non possiamo mettere in discussione tutte le iniziative che si propongono di creare occupazione”. E in tutto questo la politica, la buona politica, come l’ha definita il presidente Bolzoni, che ruolo occupa? “Dal punto di vista burocratico, una volta espletato tutto l’iter – ha specificato il numero uno degli industriali – ottenute tutte le approvazioni del caso non si può bloccare tutto, altrimenti facciamo scappare le iniziative imprenditoriali. Insomma la politica si prenda la sue responsabilità”.

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CONFINDUSTRIA: LA MANIFATTURA SIA RIMESSA AL CENTRO

Resta la meccanica il settore trainante dell’economia piacentina. Su 3010 imprese manifatturiere registrate presso la Camera di Commercio, 1730 sono riferibili al comparto meccanico. A livello occupazionale sono 18 mila gli addetti nelle imprese meccaniche. Nel 2013 l’export piacentino è stato pari a 3 miliardi 446 milioni di euro, di questi il 63,3 per cento proviene dal settore meccanico. Oggi è la giornata in cui Federmeccanica, a livello nazionale, presenta l’indagine congiunturale trimestrale contemporaneamente in sessanta città. Anche la Sezione Industria Metalmeccaniche di Confindustria Piacenza con il suo Capo Sezione partecipa a questa iniziativa.  Rota sottolinea come, nella nostra provincia, il settore metalmeccanico, rispetto ai dati dell’indagine nazionale, si ponga in modo meno negativo con una sostanziale tenuta con riferimento a settori che, puntando quasi tutto su qualità, innovazione e sull’export, hanno mantenuto le posizioni. È pur vero che, perdurando una situazione con questa gravità a livello nazionale, Piacenza farà fatica a mantenere quella posizione di difesa che fino ad ora ha tenuto. Infatti l’indagine congiunturale di Confindustria Piacenza, riferita al primo semestre 2014 sul semestre dell’anno precedente, evidenzia valori frazionali negativi sul mercato interno e, positivi, sul mercato estero. La questione però è che se l’Italia nel suo complesso non riprenderà, anche i territori come il nostro che stanno difendendo le posizioni con le unghie e con i denti grazie alla capacità ed alla determinazione dei propri imprenditori non potranno reggere all’infinito.  Il messaggio che le imprese metalmeccaniche vogliono oggi lanciare è di fiducia alle imprese stesse, ai lavoratori, alle parti sociali e alle istituzioni del Paese. Gli imprenditori, ad  ogni livello, sono una composizione di intuizione, caparbietà, intelligenza e grande senso del dovere. dobbiamo mettere al centro l’impresa manifatturiera, come più volte sostenuto dal presidente Emilio Bolzoni, liberando le aziende e lavorando sulla domanda interna che non va ulteriormente depressa ma anche va risollevata con maggiori investimenti, in un mercato del lavoro efficiente ed inclusivo in un sistema che stimoli la partecipazione e la produttività e con l’adozione di norme che siano certe ed applicabili evitando quel modus operandi che vede oggi la non attuazione di Decreti applicativi su provvedimenti importanti per lo sviluppo già emanati da anni.

ROTA

CONFINDUSTRIA: MERCATO INTERNO ANCORA TROPPO DEBOLE

Nonostante in poche settimane abbiamo assistito alla chiusura della Sandvik e al fallimento della Rdb Terrecotte, qualche dato incoraggiante emerge dall’indagine congiunturale elaborata da Confindustria riferita al primo semestre del 2014 su un campione di aziende per un  totale di 9 mila addetti e un fatturato di 3 miliardi di euro. Dopo due rilevazioni negative consecutive nel 2013, il manifatturiero ha registrato un +2.48%. Un risultato frutto, da una parte, del mercato interno fermo che non va oltre lo 0.33% e, dall’altra, dell’export che tiene e arriva al 5.65%. La sfida sta proprio qui, nel rendere più solido il mercato interno perchè solo così un’azienda ha la forza di guardare all’estero. Bene il settore alimentare con un fatturato del 7.42% , segno che probabilmente le aziende piacentine stanno puntando ad Expo 2015 . Sta lentamente rialzando la testa anche il settore dei materiali edili con + 9.52%.

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