“FERMIAMO LA GUERRA CON IL DIALOGO”: VENERDI’ FIACCOLATA PER LA PACE

La pace è la vittoria di cui abbiamo bisogno: sarà con grido che il corteo si snoderà per la città venerdì 24 febbraio a partire dalle 18. Partenza dai giardini Margherita, lato monumento Garibaldi, piazza Duomo, piazza Sant’antonino fino in piazza Cavalli.

Oltre 30 associazioni, sigle sigle sindacali e tanti piacentini hanno dato una mano ad organizzare la fiaccolata accogliendo l’invito di Europe For Peace di mobilitare le città italiane ed europee per chiedere il cessate il fuoco, dialogo e trattativa di pace.

“PIACENZA PER LA PACE” IN CORTEO PER DIRE STOP ALLE GUERRE

Inviando armi non si arriva alla pace, sì ai negoziati. Tante bandiere arcobaleno hanno sfilato nel corteo Piacenza per la Pace organizzato per la vie del centro.

La manifestazione indetta a livello nazionale, a Roma si svolgerà il 5 novembre, è stata organizzata per esprimere un netto no ai conflitti, primo fra tutti quello in Ucraina.

Queste le realtà promotrici dell’evento a Piacenza: Acli, Anpi, Arci, Associazione Arcangelo Dimaggio, Attac, Avé, Cgil, Centro Antiviolenza donne, Cisl, Collettivo Permanente Piacenza, Comunità Islamica di Piacenza, CPP,Fabbrica e Nuvole, Fiorenzuola Oltre i confini, Gap, Lab. Pop. Cult. Art., Legambiente, Mce, Mondo Aperto, Progetto Mondo Mlal, Punto Incontro – Don Eliseo Segalini – Servizio Diocesano Cultura – Lavoro ,  Rete Radié Resch, Unicef, Volontari Emergency.

SABATO 22 PIACENZA E’ IN MARCIA PER LA PACE

La coalizione Europa for Peace, formata dalle principali reti per la pace, torna in tutte le piazze d’Italia per chiedere concreti percorsi di pace in Ucraina e in tutti gli altri conflitti del mondo.
Anche a Piacenza l’appello è stato accolto e decine di associazioni di diverso tipo ed estrazione si sono mobilitate e stanno organizzando la manifestazione “Piacenza in marcia per la Pace” che si terrà Sabato 22 ottobre alle 16.15 davanti ai giardini della stazione dove partirà il corteo che si concluderà in Piazza Cavalli. L’adesione è libera ma non sono ammesse bandiere o simboli di partito.

La associazioni promotrici sentono forte la responsabilità di scendere in piazza perché la minaccia nucleare incombe sul mondo. “È responsabilità e dovere degli stati – si legge nella nota- fermare questa follia. L’umanità e il pianeta non possono accettare che le contese si risolvano con i conflitti armati. La guerra ha conseguenze globali: è la principale causa delle crisi alimentari mondiali,
ancor più disastrose in Africa e Oriente, incide sul caro-vita, sulle fasce sociali
più povere e deboli, determina scelte nefaste per il clima e la vita del pianeta”.
Le associazioni promotrici condannano l’aggressione russa, rispettano la resistenza ucraina e si impegnano a sostenere ed aiutare il popolo ucraino, a fianco delle vittime.

“E’ necessario che il nostro Paese, l’Europa, le Nazioni Unite – scrivono nella nota – operino attivamente per favorire il negoziato avviando un percorso per una Conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza
condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro. Insieme con Papa Francesco diciamo: “Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili”.

MAI PIU’ FASCISMI: PIACENZA SI DIVIDE

Non si possono definire due facce della stessa medaglia, neppure due modi diversi di manifestare. Da una parte c’è la compostezza, dove l’unica bandiera a sventolare è quella dell’Anpi che, a livello nazionale, ha organizzato la marcia Mai più fascismi. Alla testa del corteo un partigiano novantenne, simbolo della resistenza; dall’altra la violenza, tanto che l’apertura della sede di Casa Pound appare solo un pretesto per mettere a ferro e fuoco la città. Qui a capo del corteo ci sono giovani uomini, occhiali, cappuccio, viso per lo più coperto.

 
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QUANDO LA SCRITTURA RENDE LIBERI, IN CARCERE. A TUTTO TONDO

Anche in carcere si può scoprire il piacere della scrittura. È accaduto a Giuseppe Carnovale che, nel corso della sua detenzione, da semianalfabeta ha pubblicato un libro di poesie “Nessuna pagina rimanga bianca”. È questo il senso della scrittura autobiografica: dare un senso all’esistenza, prendere consapevolezza della pena e sentirsi uomo o donna e non solo detenuto. E’ emblematico in questo senso l’esperienza di Ristretti Orizzonti la testata redatta all’interno del carcere Due Palazzi di Padova. A Piacenza invece Sosta Forzata è stata sospesa.

La marcia dei 1000 ha fatto centro: il serpentone colorato e allegro per dire no al progetto del cementificio Buzzi Unicem di utilizzare il Carbonext ha colpito nel segno. Oltre mille i cittadini che hanno partecipato alla marcia da Lugagnano fino al piazzale della Buzzi. Ancora una volta forte e chiara è arrivata la richiesta alla Provincia, a cui spetta l’ultima parola, di effettuare la valutazione di impatto sulla salute.

I cambiamenti quando arrivano portano con se conseguenze anche imprevedibili. Un vero e proprio salto di civiltà. Potrebbe accadere anche con le nuove famiglie? È una domanda alla quale hanno cercato di dare una risposta due voci diverse per formazione: una bioetica, l’altra filosofica. Un tema particolarmente attuale considerato il dibattito che sta creando il sì da parte dell’Irlanda ai matrimoni omosessuali.

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NO AL CARBONEXT, LA MARCIA DEI MILLE HA FATTO CENTRO

Un serpentone colorato, allegro, arricchito dalla presenza di tanti bambini, famiglie, da tantissimi cittadini che da Lugagnano si è snodato fino a Macomero davanti al piazzale della Buzzi Unicem. Obiettivo colpito nel segno. Questo doveva essere e questo è stato: toccare quota mille per dire no al progetto del cementificio di Vernasca di utilizzare il Carbonext, ovvero il css, un combustibile solido secondario derivato dalla lavorazione dei rifiuti.  Il tam tam sui social, il passa parola, hanno fatto centro, in una domenica pomeriggio in cui i protagonisti sono stati i cittadini, a partire dai bambini della scuola elementare di Vernasca, guidati dalla maestre e dai genitori, poi ragazzi, uomini e donne preoccupati per il futuro di un’intera valle. Tante bandiere alla marcia per la val d’Arda, nessun simbolo politico, tanti palloncini, tanto colore quello delle associazioni ambientaliste e della Coldiretti con i trattori. Presenti tutti i comitati sorti spontaneamente in questi mesi, che dal palco allestito davanti al piazzale della Buzzi Unicem hanno di nuovo fatto sentire la loro voce, contro una politica a loro dire assente e silente. Un progetto per il quale cittadini e istituzioni locali, comune di Lugagnano, Castell’arquato e Morfasso, gli unici presenti alla marcia, chiedono una seria valutazione di impatto sulla salute, per cui la provincia si deve ancora pronunciare. Un progetto quello presentato dalla Buzzi che preoccupa soprattutto i genitori dei bambini delle scuole elementari e le insegnati, al fianco delle famiglie in questa lotta per la salute.

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1000 BANDIERE PER LA VAL D’ARDA: LA MARCIA CONTRO IL CARBONEXT

L’avevamo anticipato, ed ora è una certezza. L’evento per dire no al Carbonext è stato organizzato. Si chiamerà 1000 bandiere per la Val d’Arda, l’appuntamento è per domenica 24 maggio alle 14,30; sarà una lunga marcia che si snoderà da Lugagnano fino al cementifico Buzzi Unicem. Una grande manifestazione popolare per la tutela della salute e dell’ambiente in Val d’Arda, scrivono gli organizzatori, Legambiente e i comitati Basta Nocività in Val d’Arda. “Una passeggiata di 7,5 km – scrivono gli organizzatori – che ha l’intento di far comprendere alle istituzioni che il progetto Carbonext non potrà calpestare i nostri diritti e la nostra vita”. Alla partenza saranno distribuite magliette dei comitati e palloncini e bandiere, qualunque siano; dalla squadra del cuore, al tricolore, lo stendardo delle associazioni, escluse le bandiere politiche o i simboli di partito. Segno che sarà una manifestazione di tutti, al di là del pensiero politico. Le eventuali offerte raccolte finanzieranno l’evento e le analisi che i tecnici dei Comitati stanno compiendo su terreni, acque e prodotti animali della zona presso laboratori accreditati, fino ad ora a proprie spese.

marcia contro carbonext