QUANDO LA TECNOLOGIA INCONTRA LA STORIA AL LABORATORIO MUSP

Archeologia, arte e tecnologia possono lavorare insieme. Ne è stata una dimostrazione la scansione di un sarcofago egizio effettuata da un sistema robotizzato, sviluppato dai ricercatori del Laboratorio MUSP, i cui componenti sono stati integrati grazie ad un finanziamento della Fondazione di Piacenza. Il fine ultimo è il miglioramento delle conoscenze scientifiche e delle analisi conservative che vengono effettuate su reperti di questa importanza.

Il sarcofago è uno dei pezzi più pregiati della mostra Egitto Svelato, curata dal Comune di Piacenza in collaborazione con l’Istituto Europeo del Restauro, che si è chiusa nei giorni scorsi a Palazzo Gotico: appartenente allo scriba del granaio della casta sacerdotale di Amon-Ra, è totalmente decorato, caratteristica dei sarcofagi della 21a dinastia, ed è un prestito del museo civico archeologico di Bergamo verso cui è partito subito dopo la scansione.
Il profilometro, che ha consentito la scansione tridimensionale. è costituito da una sorgente laser e da una telecamera che permette di ricostruire la geometria 3D. Abbinando il movimento del robot alla scansione di
una linea, si possono ricostruire superfici complesse e programmare, in maniera autonoma, traiettorie del robot per esplorare, con maggiore dettaglio, zone particolari dell’oggetto osservato.

L’incontro tra l’Istituto Europeo del Restauro -nella persona del Presidente dott. Teodoro Auricchio- ed il Laboratorio MUSP del Tecnopolo di Piacenza sede Casino Mandelli- nella persona del Direttore, Prof. Michele Monno-, laboratorio appartenente alla Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna, è stato facilitato dal Comune di Piacenza per il tramite dell’Assessore all’Università e Ricerca del Comune di Piacenza, Francesco Brianzi che, proprio in occasione della mostra, aveva organizzato una serie di incontri dal titolo “La ricerca incontra l’arte”.

DALL’EGITTO SVELATO AL MUSP: ECCO LA SCANSIONE DI UN SARCOFAGO

Dalla mostra “Egitto Svelato” al consorzio MUSP il passo è breve. Uno dei sarcofagi esposti a Palazzo Gotico farà temporaneamente tappa al laboratorio di Casino Mandelli perché ne venga fatta una scansione completa.  Da alcuni anni il Laboratorio MUSP, su richiesta di committenti internazionali, si occupa anche di robotica industriale: qui vengono sviluppate celle integrate (sistemi di lavorazione più robot) per applicazioni manifatturiere in ambito automotive ed aerospace.
Sempre più spesso, questi sistemi si avvalgono di strumenti di visione senza contatto che affrancano gli operatori da mansioni gravose o ripetitive e rendono più precise le lavorazioni effettuate. Il sistema di acquisizione si muoverà attorno al sarcofago, posizionato davanti al robot, illuminandone la superficie con una lampada speciale e rilevandone la forma tramite una
telecamera che abitualmente è impiegata per ispezionare particolari meccanici di precisione.
Il risultato di questa scansione, che avviene senza che il robot vada a contatto con l’oggetto da rilevare, è una “nuvola di punti”, che può essere utilizzata per finalità di ricerca o per rappresentazioni grafiche computerizzate, e persino impiegata per realizzare “repliche” dell’oggetto scansionato mediante altre attrezzature disponibili presso il laboratorio.
Questo incontro tra ricerca, arte ed innovazione è stato facilitato dall’intervento del Comune di Piacenza, che ha messo in contatto l’Istituto Europeo del Restauro, curatore della mostra, con il Consorzio MUSP.

 

 

MUSP TECNOPOLO: DOVE SI CONIUGA INNOVAZIONE E COMPETENZA. LA VISITA DEGLI ASSESSORI REGIONALI

Gli assessori regionali Vicenzo Colla e Paola Salomoni hanno visitato il Tecnopolo di Piacenza, “un luogo dove si coniuga innovazione e competenza” hanno detto al termine della mattinata. “L’ Emilia Romagna – ha detto l’assessore al Lavoro Collo – ha una capacità unica, cioè trasferire la digitalizzazione sul metallo”. Inoltre la Regione ha stanziato una somma molto importante 100 milioni di euro all’anno di investimento per l’istruzione, una sorta di New Deal della conoscenza.

MANIFATTURA NELL’INDUSTRIA 4.0: INVESTIRE NELLA FORMAZIONE

Quale è il futuro del manifatturiero in italia nell’industria 4.0? Se ne sente spesso parlare soprattutto in ambito di incentivi, ma c’è di più, perchè la sfida è che questa modalità entri a far parte in modo costante del processo produttivo. Se ne parla da anni, senza evidentemente mai arrivare a risultati concreti. Anche perchè questo processo meglio si adatta ad industrie di grandi dimensioni, l’Italia invece è caratterizzata da piccole o medie imprese. Come possono entrare in questo circolo e godere dei benefici? Se n’è parlato nel convegno organizzato dal Laboratorio Musp nell’ambito di TT Expo a Piacenza Expo.

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QUANDO LA FUGA DEI CERVELLI NON ESISTE. A TUTTO TONDO

C’è chi la chiama fuga dei cervelli, c’è chi invece ritiene semplicemente normale competere con i colleghi del mondo. Anche perchè, se è vero che i finanziamenti sulla ricerca nelle università italiane sono un po’ risicati, è altrettanto vero che il livello di certi atenei, come il Politecnico di Milano, sono una eccellenza anche ben oltre i confini nazionali. La pensano così Marco Grasso e Paolo Albertelli, due ingegneri ricercatori del Politecnico e del laboratorio MUSP che hanno avuto una esperienza di dottorato all’estero.

Si è chiesta cosa poter insegnare alla figlia per renderla felice. E la risposta è arrivata praticamente subito: insegnarle a realizzare i suoi sogni, così come avrebbe fatto lei. Sara Lucchi, piacentina, è stata per anni insegnante elementare, oggi fa la scrittrice. La sua prima opera Non c’è niente di male è in vendita in tutte le librerie e sui principali circuiti on line. Oggi, con tutte le difficoltà che comporta essere una scrittrice esordiente, sta lavorando al seguito del libro.

Quando si rompe un tabù c’è sempre, almeno all’inizio, chi viene punito. Così Gianluigi Nuzzi commenta la vicenda giudiziaria che lo vede protagonista dopo la pubblicazione del suo ultimo libro Via Crucis. Partendo dalla rivoluzione dolce di papa Francesco che sta cambiando la mentalità, le leggi e gli uomini del Vaticano, il libro scoperchia quello che prima d’ora non si era mai detto sulla gestione delle offerte dei fedeli e sulle spese dello stato Pontificio.

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A TUTTO TONDO LA CHIESA DEL PRETE DEGLI ULTIMI

La sua visione di chiesa è aperta, accogliente e di aiuto a chi ha bisogno. Don Giuseppe Sbuttoni, parroco di Mortizza, è molto più che il prete pizzaiolo che anche la stampa nazionale ha messo in risalto. Quello delle pizze della domenica sera è una trovata originale per raccogliere qualche offerta. L’opera di don Sbuttoni è cominciata negli anni 80 quando era la droga a distruggere intere famiglie, oggi ci si rivolge alle nuove povertà. Oltre un centinaio le donne che don giuseppe, insieme ai parrocchiani, ha tolto dalla strada in questi anni. Donne che oggi hanno una famiglia e figli che studiano con profitto.

La figura e il ruolo della donna nella religione islamica. Una tematica fortemente attuale che emerge in ogni dibattito dove si parla di Islam, differenze, confronti tra religioni e integrazione. Abbiamo chiesto ad un giovane uomo musulmano, responsabile del centro islamico di Piacenza, come l’islam considera la donna.

Casino Mandelli è pronto ad ospitare il Tecnopolo di Piacenza. La storica villa del 700 sarà la casa della ricerca industriale avanzata piacentina. All’interno troveranno spazio RSE, il laboratorio Musp. Il cuore del complesso è il capannone da 1000 metri quadrati con un tetto fotovoltaico da 50 KW. Il tutto per un investimento importante di 8 milioni 300 mila euro che il presidente della Regione Bonaccini giustifica ai nostri microfoni.

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TECNOPOLO, INAUGURATO IL CUORE DELLA RICERCA INDUSTRIALE AVANZATA

Casino Mandelli è stato riconsegnato alla città; la storica villa del 700 nel cuore della logistica piacentina, è pronta, a dire la verità con un pò di ritardo rispetto alle previsioni iniziali, ad ospitare la ricerca industriale targata Piacenza, il Tecnopolo. All’interno trovano spazio RSE, ricerca sistema energetico (ex Cesi) e il Laboratorio Musp, Macchine Utensili e Sistemi di Produzione. Spazi prestigiosi, completamente restaurati nel rispetto delle origini; la Sovrintendenza ha voluto mantenere il più possibile inalterati alcuni particolari del contesto generale, al centro un grande cortile interno dove si affacciano uffici, spinn off e laboratori, un giardini che risale al catasto napoleonico e un vialetto di 96 metri che porta al cuore della ricerca industriale, il capannone da 1000 metri quadrati con un tetto fotovoltaico da 50 KW. La principale caratteristica del Tecnopolo di Piacenza è l’autosostenibilità energetica: dal fotovoltaico al recupero delle acque piovane. “Un investimento in grado di competere a livello mondiale” ha detto il Presidente della regione Stefano Bonaccini che ha partecipato al taglio del nastro. Un investimento davvero importante da 8 milioni 300 mila euro di fondi europei destinati proprio a questo tipo di ricerca. Una somma ingente che occorre giustificare nei confronti dei bisogni incessanti in cui versano le scuole pubbliche. “Siamo stati decretati come la Regione che prima in Italia ha investito meglio e di più i fondi europei nella precedente programmazione e vogliamo fare anche nella prossima. Siamo stati i primi nel maggio scorso ad avere il via libera a tutti i 2,5 miliardi euro di fondi europei messi a disposizione nel territorio. In soli sei mesi nel piano di sviluppo rurale abbiamo già messo a bando 200 milioni di euro che ricadranno sul territorio e sulle attività agricole. L’impegno della Regione prosegue ugualmente anche sul fronte dell’edilizia scolastica con nuovi cantieri aperti anche sul territorio piacentino, sia per la sicurezza dei nostri figli che per la formazione degli studenti”.

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UN POMODORO, UN MERLETTO E UN HASHTAG, POTEVA ESSERE IL BRAND PIACENZA. A TUTTO TONDO

Un pomodoro tondo e rosso con il ciuffetto verde che richiama il merletto di palazzo Gotico, che a sua volta si trasforma in un hashtag un po particolare. Un mix di elementi, il pomodoro e il merletto del Gotico, che caratterizzano Piacenza con un tocco di modernità virtuale. Poteva essere il brand Piacenza, il marchio che che avrebbe potuto rappresentare la città nel mondo, non solo in vista di Expo. Era stato presentato un anno fa, ma poi non si è saputo più nulla.

Tre giovani ricercatori del laboratorio MUSP, due di questi ingegneri hanno vinto il bando Officina Mille Miglia promosso da Mille srl e dall’Unione Industriali di Brescia. Un successo per questi tre giovani ragazzi che il cui progetto è stato scelto da 26 provenienti da tutta Italia. Il progetto unisce le nuove tecnologie 3D al mondo di nicchia delle auto d’epoca.

In un momento in cui si parla di accorpamento a livello regionale degli enti fieristici, e in cui Piacenza Expo ha chiesto ai soci l’aumento del capitale, è interessante conoscere quale impatto sociale le attività dell’ente fiera piacentino ha sul territorio. Lo studio è stato redatto da due giovani neo laureati della cattolica di Piacenza del Laboratorio di Economia Locale. L’indotto di Piacenza Expo per il 2014 è pari a 5 milioni 300 mila euro.

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OFFICINA MILLE MIGLIA, VINCE UN PROGETTO DI INGEGNERI PIACENTINI

La loro è stata l’idea migliore, non solo qualitativamente ma anche in vista di un futuro sviluppo sul mercato. Tre ingegneri piacentini, due di questi ricercatori del laboratorio MUSP, laureati al politecnico di Piacenza, hanno vinto il bando Officina Mille Miglia promosso da Mille Miglia srl e dall’Unione degli Industriali di Brescia. Un lavoro lungo quasi un anno, che ha portato i suoi frutti: il progetto piacentino è stato scelto tra 26 provenienti da tutta Italia. L’idea unisce due mondi solo apparentemente distanti: le nuove tecnologie 3D al mondo di nicchia delle auto d’epoca. Un’idea che diventerà impresa, una start up che troverà sede all’interno dei locali del nuovo Tecnopolo di Piacenza.

I presupposti perchè nasca una nuova piccola impresa manifatturiera ci sono tutti, un’impresa che riguarda la meccanica avanzata in ogni suo aspetto. “L’idea non ci spaventa – ci hanno detto Stefano Tirelli e Elio Chiappini ideatori del progetto – il laboratorio MUSP, presso il quale siamo ricercatori da tre anni, ci supporta e ci ha spinto a partecipare al concorso; certo c’è l’incognita del mercato per questo facciamo un invito ai grandi marchi e ai grandi investitori affinchè credano nel nostro progetto”.

Il servizio completo con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

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ECCO IL TECNOPOLO DI PIACENZA, L’ANTEPRIMA A TUTTO TONDO

Ecco le immagini in anteprima di Casino Mandelli, un gioiello nel cuore della logistica piacentina, egregiamente restaurato. Qui sorgerà il Tecnopolo di Piacenza, uno spazio dove la ricerca industriale e lo sviluppo tecnologico saranno i veri protagonisti. Al centro del complesso, nella villa padronale del 700, si trasferiranno gli uffici del laboratorio Musp, oggi al quartiere fieristico, ma anche Rse nella struttura adiacente. All’ingresso il capannone di mille metri quadrati, il cuore pulsante delle attività di ricerca, pensato per diversi insediamenti industriali e con la massima attenzione al tema delle risorse energetiche.

Dove vuole arrivare Piacenza? Che progettualità si è data? È una domanda che ci siamo posti più volte. Evidentemente, anche alla luce degli ultimi interventi di pianificazione, l’interrogativo risuona ancora più forte: quale è la strategia dominante? Cementificazione selvaggia o reali bisogni della città? Il presidente dell’Ordine degli Architetti Giuseppe Baracchi lancia la proposta di sedersi intorno ad un tavolo per un incontro collegiale.

Quando si aprono le finestre per far entrare aria fresca, il vento spesso solleva ogni cosa, creando scompiglio. E’ una frase di Papa Giovanni XXIII che rende molto efficacemente anche l’azione di Papa Francesco. Ultimo in ordine di tempo l’annuncio del Giubileo speciale sulla Misericordia. Ne abbiamo parlato con il Vescovo di Piacenza Monsignor Ambrosio.

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