ASCHIERI IN PARLAMENTO: “UN DAE ACCANTO AD OGNI ESTINTORE”

L’obiettivo è di estendere quanto più possibile l’uso del defibrillatore per promuovere la cultura della rianimazione in vari modi. Lo ha ribadito Daniela Aschieri, cardiologa e presidente di Progetto Vita che, insieme all’avvocato Augusto Ridella, ha portato il modello Piacenza al Parlamento italiano nella commissione della Camera dei Deputati.

Aschieri e Ridella hanno illustrato i risultati piacentini di questi 21 anni di Progetto Vita chiedendo ai parlamentari di semplificare al massimo il
sistema e di intervenire con una legge “per permettere a tutti coloro che
vengono a contatto con un soggetto che sia o sembri in arresto cardiaco di
poter utilizzare un defibrillatore collocato nelle vicinanze, anche se costoro
non hanno ricevuto una formazione specifica”.

A Piacenza oggi si contano 887 defibrillatori tutti registrati nella APP Progetto Vita e nella APP DAE-Responder prodotta dalla regione Emilia Romagna. “Nel 2016 – ha aggiunto Aschieri – abbiamo pubblicato l’aggiornamento dei dati di sopravvivenza nel modello Piacenza Progetto Vita: 41,4 % contro 5,9 % di sopravvivenza nei pazienti rispettivamente defibrillati dal personale laico (non sanitario) rispetto ai pazienti defibrillati e rianimati dal personale sanitario”.
“Nel 2018 – ha proseguito la presidente di Progetto Vita – è stato pubblicato sulla rivista Heart lo studio effettuato sulla sopravvivenza negli impianti sportivi di Piacenza: 93% di sopravvivenza (senza danni neurologici) negli impianti cardioprotetti con DAE rispetto al 9% di sopravvivenza negli impianti non cardioprotetti in cui il soccorso è stato effettuato dal sistema tradizionale di soccorso”.

L’arresto cardiaco colpisce in ogni luogo; il maggior numero si verifica a domicilio, per questo i DAE andrebbero posizionati laddove è posizionato un estintore, “un criterio semplice che con qualche eccezione potrebbe coprire tutti i luoghi dove il posizionamento dei DAE è visibile e segnalato da adeguata cartellonistica”.

POLITICHE 2018: TRA I PIACENTINI ESCLUSI ECCELLENTI E NOMI INATTESI

I giochi sono fatti, o quasi, non senza lasciare frizioni e amarezza da parte di chi ha visto dissolversi la possibilità di candidarsi per le elezioni politiche. Quasi tutti i partiti hanno utilizzato praticamente l’intero tempo a disposizione per presentare i nomi di chi correrà alla prossime politiche del 4 marzo. Dalle indiscrezioni che sono trapelate nelle ultime settimane la schiera di politici piacentini in lizza per Camera e Senato era apparsa più folta di quella che in realtà si è rivelata: abbastanza certi fin da subito Paola De Micheli (Pd) e Pier Luigi Bersani (Liberi e Uguali) nel proporzionale; nel collegio uninominale alla Camera Tommaso Foti (FdI), Patrizia Calza (PD-centrosinistra), Filippo Ghigini (M5S), Francesco Cacciatore (LeU), Oreste Bocchi (Forza Nuova), Stefania Sartori (Potere al Popolo); nel collegio uninominale al Senato Pietro Pisani (Lega), Paola Gazzolo (PD-centrosinistra), Pierluigi Baronio (M5S), Alessandro Ghisoni (LeU), Pietro Zoncati (Forza Nuova), Roberta Marchelli (Potere al Popolo).

Non sono mancati i delusi soprattutto in casa Forza Italia che non ha alcun piacentino, ma anche nella Lega dove Cavalli, Polledri e Stragliati erano dati per favoriti. Nel Movimento 5 Stelle nessuna possibilità né per Andrea Gabbiani né per Mirta Quagliaroli; nel Pd grande escluso Roberto Reggi che sulla pagina Facebook ha scritto di avere rinunciato “per servire lo Stato”.  Anche Massimo Trespidi ha dichiarato di aver rinunciato alla proposta di candidarsi in Noi per l’Italia per dedicarsi al gruppo Liberi; è stato invece candidato Romano Tribi al secondo posto del collegio proporzionale del Senato.