BERSANI: “IL CENTRO SINISTRA HA SEGATO IL RAMO SU CUI ERA SEDUTO”

E’ un centro sinistra snaturato quello a cui si riferisce Pierluigi Bersani, accolto con calore nel gremito teatro della Sacra Famiglia, a sostegno dei candidati piacentini Francesco Cacciatore e Alessandro Ghisoni, in campo con Liberi e Uguali – Piacenza per il voto del 4 marzo.
Un centro sinistra, che in questi ultimi anni, ha segato il ramo dove era seduto; per cui in tanti sono finiti nel bosco, per utilizzare la sua celebre espressione, altri si sono per strada, troppi hanno perso la fiducia nel centro sinistra.

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BERSANI CANDIDATO SINDACO DI PIACENZA: FANTAPOLITICA O REALTA’?

Alla notizia comparsa sulla stampa nazionale sull’ipotesi di candidare l’on. Pierluigi Bersani alla carica di sindaco di Piacenza, il Pd locale prende una posizione. “E’ naturale – scrive il segretario del Pd locale Loris Caragnano – che il Partito Democratico, nell’ottica di una candidatura istituzionale, possa valutare le disponibilità dei propri dirigenti più autorevoli. Oggi, come forse mai prima d’ora, la nostra città sta dando un grande contributo alla politica nazionale, vantando esponenti istituzionali e dirigenti politici di altissimo livello, ed è normale che vengano sondate le disponibilità partendo proprio dalle personalità politiche più illustri”. Dalla nota non è chiaro però se il Pd locale approvi o meno la proposta, o meglio l’indicazione, che arriva dalla segreteria nazionale. L’intenzione pare sia quella di arrivare ad una candidatura unitaria e soprattutto condivisa che escluda quindi le primarie. La candidatura di Bersani metterebbe tutti d’accordo? Anche la cosiddetta area renziana? Considerando come stanno le cose oggi nel Pd locale, più d’uno arriccerebbe il naso. Sono interrogativi a cui occorrerà dare una risposta se l’ipotesi Bersani verrà portata avanti.

BERSANI: “RENZI RICONOSCA IL DISAGIO DEL PD”

La base fatica a riconoscersi in questo PD, c’è un disagio evidente che va risolto. E’ il tema di fondo delle riflessioni dell’ex segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani a Piacenza in occasione della festa del PD. Un tema che peraltro, Bersani non ha mancato di rimarcare neppure qualche giorno fa a Milano. Appena salito sul palco, il parlamentare intervistato dal giornalista Carlandrea Triscornia, ha consegnato una targa in ricordo di Prospero Cravedi alla moglie Angela, un abbraccio sincero per ricordare ancora una volta “un vero testimone delle vicende politiche piacentine” ha detto Bersani. Poi spazio alla politica: partendo proprio dagli elettori e da quella percezione di disagio sente tra gli elettori storici della sinistra. “Ho conosciuto un bel pò il nostro popolo – ha detto – so quante ne ha mandate giù, purchè sia sicuro di te, purchè non abbia il dubbio di essere portato dove non vuole andare.  Il PD è un partito dei centrosinistra, alternativo alla destra, un compimento dell’Ulivo, non il partito della nazione”. Bordate al premier non ne sono mancate: “A Renzi direi – rispondendo alle domande del giornalista – ti ricordi quando io da segretario ho fatto una deroga perchè tu potessi candidarti? L’ho fatto – ha proseguito- perchè sapevo che altrimenti potevamo perdere un pezzo di Pd. Allo stesso modo bisogna che riconosci che c’è questo problema e farti qualche sforzo per risolverlo”. Poi il tema dell’immigrazione, un fatto di portata storica che “o si risolve con la diplomazia – sostiene l’ex segretario – oppure avremo una guerra endemica”.

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L’ON. BERSANI TIENE A BATTESIMO ALICE, LA SINISTRA CHE RITORNA

C’era anche l’onorevole Pierluigi Bersani al battesimo di Alice, l’associazione culturale politica a sinistra in un mondo che cambia, secondo la definizione che si sono dati i soci fondatori. E sono proprio loro a connotare Alice: in platea ad ascoltare Vladimiro Giacchè e Paolo Guerrieri sul tema del futuro dell’Italia in Europa c’erano coloro che danno il volto all’associazione. L’ex vice sindaco Francesco Cacciatore, l’ex consigliere regionale Nino Beretta oggi presidente di Alice, Vittorio Silva ex segretario del PD, l’onorevole Maurizio Migliavacca, solo per citarne alcuni. I nostalgici di una sinistra che non c’è più e che oggi trova poco spazio di espressione? Alice ha questo obiettivo: “luogo di scambio di idee, discussione – spiega Cacciatore – aperto e democratico. Riflettere sull’Europa e sul ruolo che oggi l’Italia vi occupa all’interno ci sembra una priorità per capire chi siamo e cosa vogliamo fare”. Laboratorio in vista delle elezioni del 2017? “Se avessimo vuluto fare questo avremmo scelto altri temi” risponde l’ex vice sindaco. Ma c’è ancora tempo per affrontarli, aggiungiamo noi.

Tra gli iscritti anche l’onorevole Bersani a cui sono state affidate le conclusioni: “bene questa associazione – ha detto – molte ne stanno nascendo, per differenziarsi da ciò che ci propina il sistema unico dell’informazione”. Sull’Euro Bersani è chiaro: “bisogna prendere atto che è prevalso un percorso che alla fine ha prodotto sbilanciamento, un meccanismo che sospinge i più deboli nelle condizioni di deficit competitivo. Occorre una Europa dove tutti operano e dove tutto sia competitivo”. Per spiegare meglio, prende ad esempio Ovidio che riferendosi all’amata scriveva “non posso vivere né con te né senza di te”. “così è per noi l’Europa, dobbiamo trovare il modo per affrontare le giuste modifiche. Certo uscire non conviene a nessuno, ma l’irreversibilità dell’euro è un terreno di battaglia”.

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BERSANI, TORNA IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA MINORANZA DEL PD

Pierluigi Bersani, torna in pista, e si propone come guida alternativa al Pd di Matteo Renzi. L’ex segretario lo ha fatto capire a chiare lettere alla festa del partito di Bologna il giorno prima della partecipazione a quella della sua città sotto i portici di palazzo Gotico. Europa ha pubblicato un lungo articolo. Una decisione, si legge nel pezzo, maturata dopo ever preso atto della situazione, ovvero che la ruota non gira, o meglio non è girata come Bersani si sarebbe aspettato. Di fronte ad un renzismo che guadagna sempre più spazio, a fronte di un ottimo risultato alle europee – secondo l’analisi di Europa – nessuna della nuova generazione sembra in grado di riorganizzare l’idea della minoranza interna, sempre più frammentata e così tocca di nuova a lui. I segnali c’erano già stati: i consigli rivolti a Renzi, qualche intervento sui social network, e poi l’annuncio di Bersani di un “autunno impegnativo” che sta per cominciare. I cavalli di battaglia rimangono gli stessi, primo tra tutti il partito. Cominciando da ciò che sta avvenendo in Emilia con le primarie dai cui uscirà il candidato per le regionali, il rimpianto per il tentativo fallito della candidatura di Manca e il sostegno che convergerà su Bonaccini. Poi i suggerimenti che Bersani si sente di dare al governo; «accorciare la forbice tra le aspettative che si creano e la realtà». ” Gli 80 euro sono stati un’azione redistributiva, ma non bastano per far ripartire la domanda. Occupiamoci di dare un po’ di lavoro in giro”. Le altre ricette proposte da Bersani riguardano il fisco («bisogna trovare un meccanismo per cui la maggiore fedeltà fiscale si riversi in una minore pressione fiscale per chi dà lavoro») e le semplificazioni («meglio abolire o esternalizzare con l’autocertificazione rafforzata»).

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