DE MICHELI PD: “LA CITTA’ E’ FERMA”

Paola De Micheli, parlamentare del Partito Democratico, oggi coordinatrice nazionale della campagna di Nicola Zingaretti alle primarie del PD, racconta il suo ruolo a Di Profilo. E’ una lunga intervista nella quale fa una forte autocritica al PD, troppo concentrato su se stesso e poco recettivo verso i segnali di malcontento della gente.
Sull’amministrazione comunale di Piacenza “in un anno e mezzo di Governo non c’è un cantiere. La città è ferma”

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PRIMARIE, VINCE BONACCINI, MA E’ FLOP AFFLUENZA

Questa volta le primarie non hanno fatto il boom, anzi decisamente flop. A dimostrarlo sono i dati dell’affluenza. Stefano Bonaccini ha vinto con il 55.3% delle preferenze, lo sfidante Roberto Balzani si è fermato al 44.7%, un risultato che porta il segretario regionale ad essere il candidato alla presidenza della Regione Emilia Romagna per le elezioni del 23 novembre prossimo. Quello che dovrebbe far riflettere, come dicevamo, è l’affluenza, non solo a Piacenza ma in tutta la regione: 2132 sono stati gli elettori che si sono recati ai seggi, una trentina tra città e provincia, per eleggere il candidato. In città è stato Balzano ad ottenere un numero più alto di preferenze (398), in provincia invece Bonaccini con 867 voti rispetto ai 554 dello sfidante.

Più che una competizione elettorale, i numeri danno l’idea che a partecipare siano stati soprattutto addetti ai lavori, segretari di circoli, amministratori, pochi davvero i cittadini. Che segnale è questo? Disaffezione? Strascichi delle vicende giudiziarie delle ultime settimane che hanno coinvolto prima Richetti (indagato per peculato) poi Bonaccini (indagato per lo stesso motivo anche se ora i pm hanno chiesto l’archiviazione).

A livello regionale hanno votato solo 58 mila elettori, il dato è difficilmente paragonabile con i precedenti perchè era la prima volta che in Emilia si teneva una consultazione solo regionale. Alle precedenti nazionali votarono 151mila persone. Il PD in Emilia Romagna conta 75mila iscritti: almeno uno su tre, fra chi ha in tasca la tessera del partito, ha  scelto di disertare le urne. Un problema che il Pd, in vista delle elezioni, non potrà permettersi di ignorare.

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PRIMARIE PD, RICHETTI SI RITIRA. INDAGATO PER PECULATO

In casa Pd sembrava tutto pronto in vista delle primarie quando uno dei due canditati si è ritirato. Matteo Richetti è stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta “spese pazze”del consiglio regionale. Sul suo conto era stato aperto un procedimento a parte su esposto del consigliere del M5S Andrea Defranceschi sull’uso delle auto blu da “casa e per casa” nel periodo in cui Richetti fu Presidente del Consiglio regionale. Dapprima la sua decisione di ritirarsi era stata spiegata con forti pressioni da Roma e motivi personali. Poi la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati sui siti nazionali, tra cui Repubblica.it. Il termine entro il quale presentare le firme era fissato per le 12 di oggi, termine rispettato dagli altri due candidati Stefano Bonaccini e Roberto Balzani. Richetti ha anche scritto anche una nota su Facebook dove professa “unità” dentro al partito: “L’unità è un valore che non va solo dichiarato, ma anche praticato. Per questo non metterò in campo la mia candidatura. Decisione sofferta e meditata, ma credo sia nell’interesse dell’Emilia Romagna e del Pd. Ora non è il momento delle divisioni, il nostro Paese e la nostra regione non possono permetterselo”

RICHETTI