PROFUGHI UCRAINA: IL CENTRO ACCOGLIENZA SI SPOSTA IN VIA TAVERNA

Sono 908 i tamponi eseguiti sui 1295 profughi arrivati a Piacenza per i quali è stati emesso il codice stranieri temporaneamente presenti (STP). Di questi 20 sono risultati positivi.

I profughi sono per la maggior parte donne (69%). Tra le classi d’età più rappresentate ci sono quella tra 19 e 49 anni (563) e i minori di 19 anni (597)

Da domani, mercoledì 30 marzo, l’ambulatorio per la presa in carico dei profughi ucraini si sposta al Laboratorio Analisi dell’ospedale di Piacenza.
In via Taverna 49, ogni pomeriggio da lunedì a sabato sarà attivo un CENTRO ACCOGLIENZA SANITARIA PROFUGHI provenienti dall’UCRAINA dalle ore 14 alle 17.30.
L’obiettivo è quello di concentrare il più possibile le attività sanitarie dedicate a questa specifica utenza.
Dopo la registrazione della presenza in Questura, i profughi provenienti dall’Ucraina sono quindi invitati a recarsi nella stessa giornata (e comunque non oltre 48 ore) nel centro per una presa in carico dal punto di vista sanitario. Alla fine del percorso, gli operatori rilasceranno il certificato necessario per la successiva richiesta del permesso di soggiorno.
I controlli sanitari sono previsti sia per minori sia per adulti.
In particolare, nel centro si svolgeranno:
– consegna del codice STP (Straniero Temporaneamente Presente);

– consegna delle maschere facciali FFP2 (da indossare per i 5 giorni successivi per l’auto-sorveglianza sanitaria);

– valutazione dello stato di salute e verifica dei certificati vaccinali; ove necessario, sarà proposta la vaccinazione per prevenire difterite, tetano, pertosse e poliomielite (per chi ha più di 14 anni) e quella contro il Covid-19 (per i maggiori di 12 anni)

– esecuzione del test della tubercolosi (l’esame sarà proposto ad adulti e bambini, se non vaccinati specificatamente)

– esecuzione del tampone antigenico rapido per la diagnosi di eventuale infezione da virus SARS-Cov-2. I profughi provenienti dall’Ucraina che avessero già fatto un tampone antigenico nelle 48 ore precedenti o un tampone molecolare nelle 72 ore precedenti e che possono esibire un referto non dovranno il test.

Al check-out, sarà fornito un appuntamento per le successive 48/72 ore per il controllo dell’esito del test della tubercolosi.

Ai bambini e ai ragazzi fino a 13 anni viene quindi assegnato un appuntamento alla Pediatria di Comunità, in piazzale Milano 2, per una valutazione dello stato di salute. Qui sarà effettuato un test per l’epatite e saranno programmate le sedute dei richiami delle vaccinazioni infantili obbligatorie. Ai bambini e ragazzi fino a 11 anni, se non effettuata in precedenza, viene proposta anche la vaccinazione Covid.

Adulti e ragazzi con più di 14 anni saranno contattati dall’Ambulatorio Medicina delle Migrazioni solo se si rendesse necessaria una presa in carico successiva (per esempio per la valutazione e il trattamento della tubercolosi)

I profughi provenienti dall’Ucraina potranno quindi chiedere, una volta in possesso della ricevuta per la richiesta di permesso di soggiorno, l’assegnazione di un medico curante (Pediatra di libera scelta o Medico di Medicina Generale) rivolgendosi a uno sportello CUP dell’Azienda Usl di Piacenza (elenco su www.ausl.pc.it)

PROFUGHI UCRAINI: PER L’ASSISTENZA SANITARIA L’AUSL METTE A DISPOSIZIONE DUE HUB DEDICATI

Sono 1.163 i profughi ucraini per i quali è stato emesso emesso il codice STP (stranieri temporaneamente presenti).
I tamponi eseguiti sono 767; 15 i positivi finora accertati.
Delle 371 persone senza tampone, 183 sono risultate prive di un contatto telefonico, 90 sono minorenni. Per le 188 di cui si dispone il recapito telefonico, l’Ausl sta procedendo con un contatto tramite chiamata o sms con invito a presentarsi per il ritiro del codice STP e l’effettuazione degli accertamenti sanitari.

I profughi sono per la maggior parte donne (69%). Tra le classi d’età più rappresentate ci sono quella tra 19 e 49 anni (512) e i minori di 19 anni (539)

L’ambulatorio mobile attivo dietro alla Questura è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle 18. Qui vengono eseguiti i tamponi antigenici rapidi per la diagnosi di eventuale infezione da virus SARS-CoV-2 e la verifica dello stato vaccinale con proposta di somministrazione di quelle mancanti. Ai bambini (fino a 14 anni) e adulti viene poi prenotato un appuntamento rispettivamente presso la Pediatria di Comunità o Medicina delle Migrazioni per la presa in carico specifica.

Per favorire la presa in carico dei profughi ucraini che nei giorni scorsi non hanno seguito il percorso per ricevere l’assistenza sanitaria offerta dall’Azienda Usl di Piacenza, è prevista l’attivazione di due postazioni:
– a Fiorenzuola, nel punto vaccinale (centro prelievi) ex Macello giovedì 24 marzo dalle ore 14 alle 17;
– a Castel San Giovanni, nel punto vaccinale in ospedale (sede Avis) venerdì 25 marzo dalle ore 14 alle 17.

Nei due centri è possibile, con accesso riservato a profughi ucraini, ritirare o generare l’STP, fare un tampone antigenico, fare la vaccinazione anti Sars-COV-2, verificare lo stato vaccinale e ricevere un appuntamento per la presa in carico in Pediatria di Comunità o Medicina delle Migrazioni, a seconda dell’età.

A PIACENZA 748 PROFUGHI UCRAINI. HUB VACCINALI ANCHE A FIORENZUOLA E CASTEL SAN GIOVANNI

Sono 748 i profughi ucraini, per la maggior parte donne (69%) che sono stati segnalati o presi in carico. Per 702 di essi è già stato emesso il codice STP (stranieri temporaneamente presenti).
Sono 430 i tamponi eseguiti: non tutti gli ucraini transitati in Questura, infatti, si sono poi recati all’ambulatorio mobile allestito nel parcheggio di viale Malta.
I positivi finora accertati sono 5.
Le vaccinazioni Covid fatte sono 15.

L’ambulatorio mobile attivo dietro alla Questura è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle 18. Qui sono fatti i tamponi antigenici rapidi per la diagnosi di eventuale infezione da virus SARS-CoV-2; gli operatori sanitari verificano lo stato vaccinale della persona e propongono le somministrazioni mancanti. Bambini e adulti, a seconda appunto dell’età, sono poi indirizzati con un appuntamento alla Pediatria di Comunità o Medicina delle Migrazioni per una presa in carico specifica.


Per favorire la presa in carico dei profughi ucraini che nei giorni scorsi non hanno seguito il percorso per ricevere l’assistenza sanitaria offerta dall’Azienda USL di Piacenza, è prevista l’attivazione di due postazioni in Provincia:
– a Castel San Giovanni, nell’hub vaccinale, giovedì 17 marzo dalle ore 14.30 alle 16.30
– a Fiorenzuola, nell’hub vaccinale, venerdì 18 marzo dalle ore 14.30 alle 16.30
Nei due centri è possibile, con accesso riservato a profughi ucraini, verificare e generare l’STP, fare un tampone antigenico, fare la vaccinazione anti Sars-COV-2, verificare lo stato vaccinale e ricevere un appuntamento per la presa in carico in Pediatria di Comunità o Medicina delle Migrazioni (a seconda dell’età).

LA FOLLE IDEA DI RESQ PEOPLE CHE E’ DIVENTATA REALTA’

Quelle che vedrete sono immagini inedite: migranti che atterrano a Lesbo dalla Turchia dopo un viaggio su u gommone. Una madre, con in braccio la sua piccola, alza le mani al cielo in segno di salvezza. E’ il dramma dei profughi che continua a ripetersi.

ResQ People l’associazione che ad agosto ha varato l’imbarcazione acquistata con i proventi delle offerte, ha la mission di salvare i naufraghi dei gommoni, i migranti abbandonati nel mar Mediterraneo. Il presidente onorario, l’ex magistrato Gherardo Colombo e il presidente, il giornalista Luciano Scalettari erano ospiti di CSV Emilia per la 36esima Giornata Internazionale del Volontariato.

Grazie alla giornalista Maria Vittoria Gazzola per le preziose immagini

“IN AFGHANISTAN LA RIVOLUZIONE PASSA PER LA DONNA”

Sono arrivati a Piacenza, nella struttura di San Polo che li accoglierà per la quarantena. Per lo più gruppi familiari, circa 75 persone tra adulti e molti bambini che in mano portano palloncini colorati e zainetti sulle spalle, le uniche cose che sono riusciti a prendere con sé dopo la fuga dall’Afghanistan. Sarà il personale della Croce Rossa e dell’Asl, con il supporto operativo dei militari dell’aeronautica, che si prenderà cura di loro per il periodo prescritto di quarantena.

Chi ci è stato in Afghanistan ha una sensibilità e una percezione ancora maggiori nell’immaginare quello che queste persone stanno vivendo. Maria Vittoria Gazzola è l’unica giornalista piacentina ad essere stata in quella terra martoriata dalle divisioni e della lacerazioni. Ci andò nel 2005 con il fotografo Prospero Cravedi, quando era il generale di brigata Umberto Rossi, piacentino, a guidare per 9 mesi la regione di Herat nell’Afghanistan occidentale, ai confini con l’Iraq.

BANDO ACCOGLIENZA, I GESTORI “COSI’ NON CI STIAMO”

Tagliare i fondi destinati all’accoglienza sull’assegnazione dei profughi ai centri di accoglienza straordinaria avrà conseguenze non solo sui richiedenti asilo ma anche sulle comunità stessa in termini occupazionali e di costi.

I consiglieri di minoranza del Partito Democratico, Piacenza in Comune, Movimento 5 Stelle e Sinistra per Fiorenzuola presenteranno una mozione in consiglio comunale per chiedere alla prefettura la riapertura dei termini del bando con un ulteriore proroga delle condizioni in essere.

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QUARANTA PROFUGHI IN VIA ROMA? DOSI “DECISIONE ASSURDA”

Quaranta profughi alloggiati nella zona di via Roma: il sindaco Dosi si oppone. Lo ha fatto attraverso una nota in cui definisce la scelta assurda e avventata  tenendo conto del fatto che “urta contro le scelte di condivisione e inserimento che non sono mai venute meno i questi anni da parte dell’amministrazione, rischiando di incrementare la tensione sociale sull’intero territorio urbano”. Sarebbe un soggetto privato a prendersi carico dei profughi stessi, dopo essersi aggiudicato la gara d’appalto. “Sebbene l’amministrazione – continua Dosi – non sia direttamente e formalmente coinvolta nelle scelte sulla collocazione dei rifugiati e richiedenti asilo, ci pare quantomeno assurdo che, dopo anni di progetti e iniziative di riqualificazione della zona, si vada ora a collocare in un’unica struttura, nel cuore di un quartiere, quello di via Roma che richiede particolare attenzione, un così alto numero di persone che non hanno seguito alcun percorso di integrazione”.

 

“FARE L’ASSESSORE E’ STATO STRAORDINARIO” STEFANO CUGINI SI RACCONTA A DI PROFILO

Bilancio dell’esperienza amministrativa, gestione di questioni delicate come i profughi e i minori stranieri non accompagnati ma anche la volontà di proseguire l’esperienza da amministratore pubblico. E’ Stefano Cugini, assessore al Nuovo Welfare del comune di Piacenza, l’ospite della nuova puntata di Di Profilo. Una chiacchierata di mezz’ora nella quale l’assessore non esclude la possibilità di mettersi in gioco per la città anche nel ruolo di candidato sindaco e ripercorre i temi più caldi del suo assessorato, a partire dalla gestione richiedenti asilo e minori stranieri non accompagnati.

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GRAGNANO: 15 PROFUGHI SU 18 HANNO FIRMATO IL PATTO PER IL VOLONTARIATO

Quindici profughi su diciotto hanno firmato il patto per il volontariato promosso dal Comune di Gragnano. E’ questo l’esito dell’incontro avvenuto a pochi giorni dall’accoltellamento che ha coinvolto due ospiti della struttura privata dove vivono i ragazzi. Un episodio condannato senza riserve da tutti i presenti, intollerabile che ha finito per gettare discredito sull’intero gruppo. All’ordine del giorno anche il discorso legato alla disponibilità e al coinvolgimento in lavori socialmente utili. “Questo – ha spiegato il sindaco Patrizia Calza -per inserirsi con più facilità nel tessuto sociale, per imparare un mestiere e per venire più facilmente accolti dalla popolazione locale”. Alcuni si sono detti da subito disponibili, altri meno, nel senso che il programma di protezione in cui sono coinvolti non prevede un inserimento lavorativo, seppur volontario. Alla fine però anche i più reticenti hanno accettato di firmare; solo tre sono, per il momento, esclusi perché occorre prima espletare altre procedure come quelle di tipo sanitario. Per i 15 che hanno accettato il patto per il volontariato dal primo gennaio 2017 si comincia con piccole attività come la pulizia della strade e la manutenzione del verde pubblico.

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RIQUALIFICAZIONE BORGO FAXHALL, SARA’ LA VOLTA BUONA? A TUTTO TONDO

Vetrine oscurate, negozi sfitti. Oggi, per la verità da troppo tempo, la galleria di Borgo Faxhall si presenta così. Il centro commerciale a ridosso della stazione ferroviaria, che dovrebbe fungere da biglietto da visita per chi chi arriva in città, sopravvive, diventando negli anni una sorta di roccaforte di questa parte di città, pur non volendolo. Da qui si spiegano gli investimenti in sicurezza a scapito di attività di promozione più spinte. Lunedì in consiglio comunale verrà discussa la pratica di riqualificazione, due i punti imprescindibili per la direzione del centro: il terminal della corriere e il trasferimento di buona parte degli uffici comunali.

Profughi e la loro gestione. Torniamo a trattare questo argomento sotto l’aspetto delle ricadute sociali sul territorio. Al di là dello scontro tra i numeri, il vero problema sta nella tenuta del sistema: a sostenerlo è Raffaele Veneziani, sindaco di Rottofreno oltre che coordinatore provinciale Anci Emilia Romagna. Il rischio è quello di minare il già precario equilibrio che esiste tra i cittadini e amministratori locali.

Riqualificazione del comparto Borgo Faxhall e gestione richiedenti asilo, sono due degli temi principali citati dal primo cittadino Paolo Dosi in occasione del consueto appuntamento dello scambio degli auguri con la stampa. Ma non solo: il sindaco non ha sciolto la riserva sulla sua ricandidatura per preservare l’operato della sua giunta che ha strenuamente difeso da ogni attacco. Una posizione che ha di fatto confermato la debolezza della squadra? Tutt’altro, ci ha risposto il primo cittadino.

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