MOSTRA FOTOGRAFICA SU SAN VITTORE: IL CARCERE COME LUOGO DI ANIME E DI STORIE

C’è un forte bisogno di momenti profondi di scambi di esperienze ed emozioni, e se ad andare in questa direzione è una mostra di fotografie, ben venga.

Ad essere ritratti sono gallerie, cortili, celle, mura e orizzonti ristretti. Lo sguardo non può andare oltre un certo limite, perché quello è il luogo del limite. È il carcere di San Vittore, nel cuore di Milano.

La mostra San Vittore quartiere della città, allestita presso lo spazio espositivo della Fondazione di Piacenza e Vigevano grazie al progetto di Verso Itaca onlus, racconta un luogo circoscritto nel centro di Milano, dove si intrecciano storie di vita.

Il primo allestimento della mostra è stato proprio nel quarto raggio di San Vittore, dove la memoria storica del carcere è più dolorosa. Oggi il racconto di quegli spazi si può ammirare e rivivere da fuori grazie agli splendidi scatti di Margherita Lazzati.

GIUSTIZIA RIPARATIVA: “ALTRO CHE BUONISMO, E’ FATICOSA MA PORTA A STAR BENE”

Per uno l’errore più grande è stato voler cambiare il mondo con la violenza e la lotta armata; l’altro dalla violenza e dal desiderio di vendicare il padre morto si stava lentamente consumando.

Adesso parlano agli studenti, alle nuove generazioni capaci di fare domande semplici ma spiazzanti allo stesso tempo. Franco Bonisoli, ex brigatista, condannato a 4 ergastoli, fece parte del commando che rapì Aldo Moro e che uccise la sua scorta. Negli anni 80 si dissociò dalla lotta armata. Giorgio Bazzega, è il figlio di Sergio, poliziotto ucciso dal brigatista Walter Alasia nel 1976 a Sesto San Giovanni.

Oggi raccontano la loro esperienza, si mettono a nudo, lo fanno per primi perché hanno vissuto sulla propria pelle il cambiamento con sofferenza e dolore grazie alla giustizia riparativa.

L’incontro, aperto alle scuole di Piacenza, è stato organizzato dall’associazione Verso Itaca.

 

SAMAD: “HO SCOPERTO LA LIBERTA’ IN CARCERE”

Oggi Samad è un uomo libero, studente lavoratore, che tra poco avrà in tasca anche una laurea in giurisprudenza. 27 anni, marocchino condannato a 8 anni di carcere per traffico e spaccio di stupefacenti, con alle spalle un mandato di cattura internazionale, Samad ha raccontato la sua esperienza all’incontro organizzato per la due giorni Piacenza e il Carcere organizzato dalla casa circondariale di Piacenza con le associazioni Oltre il Muro, Verso Itaca, La Ricerca e Caritas diocesana. In un italiano perfetto ha spiegato alla platea la sua svolta, grazie all’incontro, avvenuto proprio nel carcere la Dozza di Bologna con Pier Cesare Bori, studioso e storico della religioni volontario di Avoc.

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