Non perde tempo l’amministrazione Tarasconi per rispondere a chi l’accusa di aver perso tempo e di non aver rescisso prima il contratto con Piacenza Parcheggi.
“E’ una questione di assunzione di responsabilità e di lavorare sul pulito. Senza garanzie il contratto salta e si riparte da zero, con la stessa e immutata volontà politica” é in sintesi la posizione dell’amministrazione.
Ecco il testo della nota:
Chi oggi si scatena al grido di “ve l’avevamo detto”, lo fa da una comoda posizione di opposizione. Peccato che, quando era al governo della città – con lo stesso concessionario e lo stesso contratto in mano – non abbia fatto nulla per sbloccare una situazione che tutti sapevano essere complessa. Nessuna interruzione del contratto, nessuna proposta alternativa, nessuna strategia, nessun passo avanti. Piazza Cittadella, con il suo rudere fatiscente di fronte a Palazzo Farnese, è rimasta per anni in stato di degrado, come se andasse bene così.
L’attuale amministrazione ha preso una direzione chiara: affrontare la vicenda con serietà, mettere ordine e lavorare per restituire decoro e funzioni a un’area strategica. A chi oggi dice che rescindere il contratto fosse semplice, ricordiamo che l’ente comunale era in parte inadempiente per non aver mai consegnato le aree. Se davvero fosse stato così facile, perché non l’hanno fatto coloro che erano al governo della città prima di noi? Lo ribadiamo: non era possibile risolvere il contratto senza esporre l’ente a contenziosi onerosi e rischiosi.
Noi ci siamo messi “sul pulito”: abbiamo incassato tre annualità di canoni non versati, abbiamo regolarizzato la consegna delle aree e abbiamo restituito al Comune la piena capacità di controllo. E lo abbiamo fatto guidando da subito la linea, imponendo all’interlocutore privato di rispettare obblighi precisi. E quando ciò non è avvenuto, abbiamo formalizzato diffide con risoluzione per inadempimento. Tre volte, per ragioni sostanziali. Non ci siamo limitati a rimpallarci responsabilità o a rinviare le scelte rimanendo nel vago, senza una strategia e una direzione, come è stato fatto in passato. Rimpalli, rinvii e vaghezza che non sono certo a costo zero, sia ben chiaro. Anzi, l’esatto contrario: hanno avuto un notevole impatto, anche economico, sull’ente e quindi sulla collettività.
Fin dall’inizio, abbiamo operato con una visione chiara: un piano principale, coerente e vincolante, per portare a termine il progetto con il concessionario che ci siamo trovati come interlocutore, in possesso di un regolare contratto; un progetto che prevedeva, tra l’altro, la realizzazione di un parcheggio di cui l’area ha assoluto bisogno. E un piano B, solido e alternativo, pronto a scattare se il primo dovesse venire meno. Non c’è alcuna improvvisazione. C’è una strategia chiara, costruita passo dopo passo. E se mai dovessimo essere costretti a chiudere questo capitolo, lo faremo senza esitazioni, da una posizione solida, con in mano soluzioni vere, sapendo di aver protetto l’ente.
A quel punto, solo grazie al lavoro fatto in questi ultimi tre anni, saremo nelle condizioni di vedere un nuovo inizio: una piazza riqualificata, un partner affidabile e trasparente, un equilibrio economico sostenibile per la città. Tutto questo, molto semplicemente, non si sarebbe mai potuto realizzare se fossimo rimasti nelle condizioni che abbiamo trovato quando ci siamo insediati. Al contrario, tutto questo è possibile grazie allo sblocco di una situazione che era incancrenita da troppi anni.
Agire con una visione e con una strategia segna la differenza tra chi governa e chi galleggia. Governare significa prendersi la responsabilità dell’agire, avendo ben presente tutti gli scenari. Lo scenario attuale era uno di quelli previsti e ora lo si affronta da una posizione di forza, in serenità, e con la coscienza a posto. Chi si scandalizza oggi per come potrebbero andare le cose tra il Comune e l’attuale concessionario privato, dovrebbe scandalizzarsi per il tempo buttato via negli anni precedenti. E il tempo, si sa, oltre ad essere prezioso per la vita di tutti noi, è anche denaro. Perdere tempo significa pagare in termini economici.
Noi abbiamo agito sulla base delle carte, con rigore. Anche nei momenti più delicati – dalla fideiussione rivelatasi falsa al procedimento per l’interdittiva antimafia – il Comune ha agito sulla base degli atti ufficiali e nel rispetto delle istituzioni. La Procura ha accertato che il concessionario era stato truffato, mentre la Prefettura ha escluso ogni interdizione, chiarendo che il soggetto poteva continuare a operare. E il Comune, a quel punto, ha fatto ciò che un ente pubblico responsabile deve fare: vigilare e verificare. E l’ha fatto.
Oggi, dopo mesi di fermo dei lavori, il Comune ha inviato – il 23 luglio – una diffida formale: 31 giorni di tempo per presentare garanzie bancarie aggiornate e un nuovo cronoprogramma per colmare i 240 giorni di ritardo. In caso contrario, il contratto sarà risolto.
La visione politica non è mai stata “nascosta” o poco chiara: da sempre abbiamo sostenuto l’importanza che tutta quell’area venisse riqualificata e che venisse realizzato un parcheggio indispensabile, come in tutte le città moderne; e abbiamo lavorato per questo aggiungendo anche un nostro progetto per piazza Casali e le ex Scuderie di Maria Luigia per il rilancio dell’intera zona. L’abbiamo fatto con serietà e trasparenza. Naturalmente, prendiamo atto dell’evoluzione dei fatti e, come ente, ci muoviamo di conseguenza. Carte alla mano, come abbiamo sempre fatto.
La verità è molto semplice: questa amministrazione si è assunta la responsabilità che altri non hanno voluto prendersi. Ha operato con rigore, senza strumentalizzazioni, con un solo obiettivo: restituire ai piacentini una piazza degna di questo nome. E lo farà.
I consiglieri di Fratelli d’Italia, Lega e Civica di centro destra si dicono “atterriti, avviliti, arrabbiati. Non ci sono altri termini per definire lo stato d’animo con cui assistiamo all’evoluzione – tragicamente prevedibile – della vicenda di Piazza Cittadella. Quello che oggi sta accadendo, quello che è già accaduto, noi lo denunciamo dal luglio del 2023. E le decisioni che oggi questa Amministrazione si affretta a prendere, noi le suggeriamo da oltre un anno.
Per oltre un anno abbiamo chiesto con forza la risoluzione del contratto, quando era legalmente possibile a costo zero. Ora invece, con un ritardo imperdonabile, si intraprende una strada che avrà pesanti conseguenze economiche, legali e amministrative. Intanto la piazza è devastata, gli alberi abbattuti, lo spazio impraticabile, le attività commerciali allo stremo, i residenti esasperati. Una situazione di abbandono, creata e aggravata da chi ha preferito tirare dritto nell’arroganza delle proprie convinzioni, ignorando ogni allarme, ogni proposta alternativa.
E non è tutto. Avevamo indicato, per tempo, anche la possibilità di acquisire all’asta il silos di via 10 Giugno a un prezzo estremamente vantaggioso. Non è stato fatto. Ora, dopo che quel bene è stato acquistato da un privato, l’Amministrazione tenta di correre ai ripari, avviando solo adesso un dialogo per ottenere qualche parcheggio in più.
Quanto è costata alla città la testardaggine di questa Giunta?
Tantissimo. In termini di soldi pubblici, di danni d’immagine, di sfiducia verso le istituzioni. Abbiamo ancora in mente le dichiarazioni del Sindaco, del Vicesindaco, del Direttore Generale Canessa, che fino a poche settimane fa continuavano a rassicurare, sostenendo che andava tutto bene, che il ritardo era normale, che non c’erano problemi.
E oggi? Si risolve il contratto per gli stessi motivi – mancanza delle garanzie bancarie e ritardi – che noi abbiamo denunciato da un anno.
Gravissimo, poi, il fatto che il Sindaco e il Segretario Generale, figure chiave in tutta questa vicenda, siano in vacanza nel momento più critico.
Un atteggiamento che ricorda chi abbandona la nave mentre affonda, lasciando il disastro in mano ai piacentini.
Come centrodestra, annunciamo fin da ora una conferenza stampa nella giornata di lunedì, durante la quale non faremo sconti a nessuno.
È tempo che qualcuno si assuma la responsabilità di quanto accaduto, perché questa è una ferita profonda per la città, una presa in giro nei confronti dei cittadini, dei commercianti, dei residenti, e anche dei consiglieri comunali che da mesi chiedono chiarezza e responsabilità. Siamo desolati per come è stata gestita l’intera vicenda. Piacenza meritava e merita molto di più”.
La ex sindaca Patrizia Barbieri, sul suo profilo social, rincara la dose e riporta la lettera di contestazione per inadempimento contrattuale inviata a Piacenza Parcheggi in merito a Piazza Cittadella datata 13 giugno 2022, quando lei stessa era al governo della città insieme alla sua giunta di centro destra.
“E oggi? – si domanda – Siamo al punto di partenza. Semplicemente – e si fa per dire – con una ventina di alberi in meno in centro, parcheggi azzerati, negozi e negozianti allo sfinimento, per non parlare dei residenti; un cantiere fermo non sia da quanto e per quanto tempo, soldi spesi e buttati tra incarichi e contenziosi, nessuna prospettiva concreta. Se c’è chi ha galleggiato, qui c’è chi ci sta facendo sprofondare”.
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