L’attuale gestione della Fondazione vuole segnare una netta linea di stacco dalla precedente. Prova ne è la risposta che il presidente Toscani ha dato al Ministero su alcuni punti da chiarire. Si tratterebbe di una unica risposta divisa in due, la prima firmata dallo stesso Toscani l’altra dal direttore generale Marco Mezzadri. L’attuale presidente avrebbe risposto in merito alle azioni future dell’ente, ai settori di investimento da privilegiare, ai progetti del territorio. La parte invece relativa ai precedenti investimenti, tanto per intenderci quelli che hanno in parte danneggiato il patrimonio della Fondazione, sarebbe stata redatta dal direttore generale. Una divisione dei ruoli precisa che ha un chiaro significato di rottura con il passato. Il Ministero aveva chiesto chiarimenti su Notrine, la società lussemburghese attraverso la quale la Fondazione di Piacenza investì un milione di euro in una banca del Gibuti. Un investimento quanto meno “anomalo” che necessita di una o più spiegazioni.
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