L’opposizione di centro destra chiede le dimissioni dell’assessore Mario Dadati e annuncia pure di considerare la possibilità di danno erariale. Oggetto della dura stilettata, in particolare da parte del consigliere comunale Jonathan Papamarenghi, c’è l’annullamento della gara di hanbike di domenica scorsa causa mancanza di volontari che potessero garantire la sicurezza degli atleti sul percorso.
Una brutta figura, non ci sono altre definizioni, che l’amministrazione ha ammesso senza remore. Una figuraccia che dall’opposizione viene, è l’impressione, utilizzata per gettare ombra sull’indiscutibile successo della quattro giorni del Festival del Pensare Contemporaneo. Invece è giusto tenere distinti i die eventi, che nulla hanno a che fare tra loro.
Quello di domenica però mette in luce una leggerezza che si doveva, e poteva, evitare. Prima di tutto per una ragione di correttezza e senso di responsabilità nei confronti degli atleti coinvolti arrivati da tutta Italia e non solo, poi perché l’amministrazione per il “Giro d’Italia Handbike 2023” ha accantonato una somma di 25mila euro.
Ci sono stati errori sia da parte del Comitato provinciale di Piacenza della Federazione ciclistica italiana che dell’amministrazione. “Il reperimento e la gestione dei volontari in questione, in virtù degli accordi presi, erano in capo a Federciclismo che tuttavia, per gravi e imprevedibili problemi personali che purtroppo hanno coinvolto i vertici del Comitato, non è stata in grado di garantire questa mattina la presenza del personale volontario concordato” è scritto nella nota congiunta. “Mi dispiace enormemente per l’accaduto – afferma la presidente Barbara Barbieri -, eravamo pronti e avevamo già ottenuto l’adesione di tanti volontari. Sfortunatamente, per una serie di eventi imprevedibili e per un disguido di comunicazione, non siamo riusciti a garantire la presenza adeguata”.
“Mi assumo tutta la responsabilità per il mancato controllo e per il problema di coordinamento che purtroppo si è verificato – dice l’assessore Dadati – Sono sinceramente dispiaciuto per l’annullamento di un evento sportivo a cui personalmente tenevo molto. Chiedo scusa agli atleti, agli appassionati, ai tifosi e ai piacentini”.
La domanda é: come si fa a non avere un piano B? Un’alternativa davanti ad un imprevisto che può sempre accadere per qualsivoglia accidentalità. Non è serio pensare “speriamo che vada tutto bene” della serie “che Dio ce la mandi buona” perché in ballo ci sono persone, in questo caso società sportive, atleti e sponsor. Ci chiediamo non era possibile rimediare in qualche modo per non gettare tutto al vento? E ancora perché dare gran parte delle organizzazioni, soprattutto sportive, in mano ai volontari che come tali non hanno l’obbligo di garantire, imprescindibilmente, la loro presenza, pur essendo fondamentali per l’organizzazione degli eventi? Questa è una dimostrazione che qualcosa deve necessariamente cambiare.
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