I mega stipendi dei dirigenti Cisl creano imbarazzo anche a livello locale. Nel dossier firmato da Fausto Scandola iscritto alla Cisl dal 1968, c’è un duro atto d’accusa corredato di nomi e cifre: retribuzioni che sfiorano i 300 mila euro per alcuni dei massimi dirigenti nazionali del sindacato. “Questo fatto ha lasciato atterriti sia all’interno del sindacato che i delegati sul territorio – ha detto Marina Molinari segretaria Cisl Parma e Piacenza – la retribuzione è soggetta a regolamenti ma che costituiscono solo una indicazione. E’ accaduto che per qualcuno dei vertici, otre alla regolare retribuzione, si siano aggiunti incarichi esterni legati pur sempre alla Cisl, al di là di ogni logica di buon senso”. Ma la Cisl nazionale reagisce con il cambio di rotta. Il nuovo segretario nazionale Annamaria Furlan ha approvato il nuovo regolamento il 9 luglio che entrerà in vigore il 30 settembre. “Il nuovo regolamento – conferma Molinari – vieta di avere doppi incarichi e da questi di ricevere compensi. Ci vuole la massima trasparenza dai livelli più alti a quelli più locali. Noi rispetto ai compensi nazionale abbiamo una riduzione del 25%, la mia busta paga lorda è di 2922,07 euro, lo ritengo uno stipendio giusto e di certo non basso. A livello locale non abbiamo benefit, solo l’uso del cellulare aziendale – conclude Molinari – per agire nella massima trasparenza e nel rispetto delle regole”.
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