La questione orientale, l’esodo giuliano dalmata, il dramma delle foibe, sono temi fortemente controversi, probabilmente per la politicizzazione che troppe volte si è fatta. Riportare il tutto al tema storico e alla testimonianze aiuta a capire con obiettività. È quello che si voluto fare con lo storico Gianni Oliva e con le testimonianza di due esuli giuliano dalmati, nell’ultimo incontro della Generazione Z organizzato dall’assessorato alla cultura del Comune di Piacenza.
L’Italia del 1945 non ha fatto i conti col sua passato; la stessa Italia che per cinque anni ha combattuto la seconda guerra mondiale a fianco dei tedeschi e l’ha persa. Poi ci sono stati il 25 aprile, l’insurrezione partigiana certo, ma prima? È la domanda da cui parte lo storico Oliva per la sua riflessione con gli studenti delle scuole medie e superiori della città.
Pier Paolo Vlacci ha dovuto abbandonare la sua città, Trieste, a 7 anni. “Se eri italiano, dovevi sparire, subito” ci racconta “ senza portare nulla con te”. A distanza di 80 anni gli esuli fanno ancora fatica a raccontare quelle storie che li hanno segnati per sempre. Nel 2004 quando il parlamento ha approvato quasi all’unanimità la Giornata del Ricordo il 10 febbraio, ha in parte aperto un varco.
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