La terrazza di Pigazzano riaprirà, al più presto. La decisione della chiusura è stata presa in via cautelativa, perchè le condizioni del terreno sottostante e della stessa struttura non riescono più a sostenere un peso eccessivo; certo lo si sapeva da tempo, ma il sindaco ha ritenuto doveroso prendere questa decisione anche e soprattutto perchè in questo periodo estivo gli accessi sono più numerosi rispetto al resto dell’anno. Ma dietro al provvedimento non si nasconde alcuna chiusura definitiva della chiesetta attigua, parola del parroco Don Pier Luigi Boracco dopo un colloquio con il segretario del Vescovo. “L’intenzione non è quella che è passata se si parla con la gente – ha detto il parroco – non appena sarà trascorso il periodo di ferie l’addetto della Curia farà un sopralluogo per valutare la soluzione al problema e capire come intervenire”. Niente chiusura definitiva, anzi l’intenzione è di mettere in sicurezza l’intera terrazza. Ma con quali fondi? L’idea iniziale era quella di vendere la canonica vicina, ma a quanto pare nessuno sembra interessato. Don Boracco, oltre a Pigazzano, amministra anche le parrocchie di Suzzano, Larzano, Ottavello, Statto, Scrivellano, Fiorano e Niviano, la realtà principale. Piccole porziuncole, come si definiscono le piccole chiese di campagna, che comunque racchiudono un pezzo importante di storia che non deve andare perso. “Secondo me qualsiasi santuario di campagna va salvato, racchiude la fede, di lì ci sono passate persone, sofferenze. Ma mantenere questi luoghi ha un costo, come fare? Nella nostra realtà abbiamo deciso, in accordo con i parrocchiani che Niviano fungerà da balia per le realtà più piccole. Abbiamo deciso di fare una intercassa e per i prossimi due anni presterà denaro alle parrocchie più piccole che ne hanno maggiormente bisogno”. In quest’ottica Don Boracco ha in mente di realizzare un progetto ambizioso: il lectorium. Si tratterebbe di riportare alla luce, attraverso uno studio approfondito, documenti e testi antichi, trascrivendoli e traducendoli, un’idea anche questa che ha bisogno di essere finanziata ma che, una volta realizzata, può portare risultati economici per il territorio. “Ho trovato una valle ricchissima di memoria, di storia – ha detto Don Boracco – ma ognuno li ha sempre custoditi per sè e in modo passivo. Ci vuole più fede e fiducia reciproca; Pigazzano, ad esempio, potrebbe diventare un luogo adatto al parapendio, frequentato da giovani che darebbero vita a questo luogo”.
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