Siamo stati a Ponte dell’Olio, uno dei comuni della provincia che fin da subito, volente o meno, ha accolto i primi gruppi di richiedenti asilo. Dopo i primi mal di pancia da parte dei residenti, le acque si sono calmate e oggi tutto fila liscio. Questo grazie anche al percorso che comune e cooperativa Ippogrifo hanno impostato con questi ragazzi. Corsi di italiano, brevi periodi di lavori socialmente utili, corsi alla scuola edile per imparare un mestiere. E poi la costante ed assidua presenza degli operatori che, giornalmente, seguono i ragazzi anche le incombenze burocratiche. Due di loro hanno travato lavoro in un ditta del paese. Ma per la maggior parte la storia è diversa. Nel senso che terminati i due anni hanno i documenti ma nulla che li faccia sentire indipendenti. Non hanno un lavoro né una casa, sebbene il loro percorso sia terminato. Nulla di irregolare perchè questo è il sistema. La realtà però è un’altra.
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