Il prezzo del petrolio a livelli minimi e il mercato fortemente in crisi hanno portato Saipem a rimandare o, peggio, annullare, alcuni progetti di sviluppo oltre che il forte calo degli investimenti nel settore che si è tradotto in una diminuzione delle nuove commesse acquisite passate da 19 miliardi nel 2014 ai 5 nei primi nove mesi del 2015. Questo uno dei passaggi più significativi dell’incontro tra i vertici dell’azienda e sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil presso la sede di Confindustria. Una congiuntura economica sfavorevole che ha pesato sui carichi di lavoro dell’azienda, compreso il sito di Cortemaggiore. La prima conseguenza è stata sul personale, quello a tempo determinato che non ha visto il rinnovo dei contratti. Diversa e più definita, sembra, la situazione per i sette lavoratori a tempo indeterminato. Nel corso dell’incontro l’azienda ha annunciato un piano di riorganizzazione chiamato Fit for the Future che ha l’obiettivo di fare azioni di saving, nel triennio 2015/2017, pari a 1.5 miliardi per preservare la competitività di Saipem. Dall’azienda è emersa la volontà di mantenere inalterato il livello occupazionale dei dipendenti a tempo indeterminato e il mantenimento dell’unità operativa di Cortemaggiore.
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