Se è già una guerra è difficile da digerire, il, massacro di un popolo non si può mandarlo giù. Sono le prime righe della nota firmata dai promotori dello sciopero della fame in favore del popolo curdo, organizzato da alcuni piacentini.
La prima catena mensile di digiuno è stata completata per il mese di novembre. Per entrare nella staffetta o anche solo per aderire empaticamente all’iniziativa o avere informazioni si segua la pagina Facebook “A fianco del popolo curdo, perché esista, perché resista” o ci si metta un contatto sulla pagina fb di Arnaldo Amlesu o Antonella Lenti.
“Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi ma l’indifferenza dei buoni” è utile riprendere la rase di Martin Luther King che calza perfettamente al clima che stiamo vivendo. Quanto sta succedendo alla nostra civiltà – spiegano i promotori
del digiuno – ci induce a pensare che sembra aver girato le spalle all’umanesimo, all’attenzione alle persone, radici e linfa di qualsiasi crescita umana. Abbiamo pensato che bisogna far qualcosa per rompere il cerchio di indifferenza che avvolge quello
che sta succedendo a est del nostro paese dove un popolo, quello curdo, è aggredito, bombardato, scacciato. Un popolo senza patria e senza potere, portatore quindi della vocazione sacrificale per i tanti poteri forti confinanti. Abbiamo pensato a uno sciopero della fame a staffetta e a oltranza. È un piccolo sacrificio, ma una grande cosa se diventa di molti. Crediamo che siano i piccoli passi, i piccoli gesti, le piccole svolte che ci permettono di arrivare lontano. E comunque l’appello che facciamo e che rivolgiamo a
tutti è “Proviamoci”.
Fanno parte del primo gruppo Arnaldo Amlesu, Camilla Masciadri, Mariella Rossi, Maurizio Vadalà, Gabriele Trabuchi, Laura Montanari, Michele Pignacca, Gloria Pavesi, Enricomaria Gliozzi, Silvia Benedetti, Antonella Lenti.
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