Quale futuro per il settore energetico? quale è il ruolo delle rinnovabili? Quali scelte la politica mette in campo per il settore dell’energia? Se ne parlerà nel convegno nazionale che si svolgerà venerdì 20 al Politecnico di Piacenza e metterà a confronto mondo accademico, sindacati lavoratori e politica. Il settore elettrico versa in uno stato di crisi da tempo, sono i numeri a confermarlo: tra il 2016 e il 2017 il gruppo EnelGen di Enel ha calcolato un esubero di 600 dipendenti che al 2020 saranno 6 mila. Per contro le assunzioni saranno circa 3 mila. A2A, l’altro grande fornitore di energia elettrica, ha aperto la mobilità volontaria per 600 dipendenti. La richiesta del mercato è in calo e le aziende diminuiscono la capacità produttiva. “Sia Enel che A2A stanno riorganizzando le unità business da 7 a 5, con l’obiettivo di aggregare per sostenere i costi” ha spiegato Giancarlo Barbieri (Flaei Cisl). A livello locale le ricadute sono evidenti: alla centrale Emilia, a ciclo combinato, lavorano 44 dipendenti, un centinaio a La Casella di Castel San Giovanni, dove entro il 2017 si scenderà a 75 unità. Il prof. Renzo Marchesi del Politecnico ha sottolineato come “le rinnovabili non siano sufficienti a coprire la percentuale della produzione interna, che continua ad essere affiancata dall’energia proveniente dall’estero”. Al convegno parteciperà anche il Governo con il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli.
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