Sarebbe un 7. Se il sindaco Dosi dovesse dare un voto alla sua amministrazione a metà del mandato elettorale, darebbe un 7, che scolasticamente significa ben oltre la sufficienza, ma decisamente migliorabile. Ed effettivamente è così: l’elenco delle promesse mantenute è lungo, si va dall’approvazione di pratiche decennali come Borgo Faxhall, il polo logistico, l’accelerata sull’acquisizione delle aree militari; l’attenzione costante ai servizi alla persona, all’imprenditoria giovanile; ma anche progetti e promesse che non verranno realizzate come invece stava scritto nel programma elettorale: ad esempio l’ex manifattura tabacchi o la conclusione della bonifica dell’ ex Acna. Tutto racchiuso in un volume stampato in 1000 copie, 88 pagine, costate 3.889 euro. Le condizioni rispetto a tre anni fa sono cambiate e così anche gli obiettivi, complice una situazione particolarmente difficile sotto il profilo della risorse economiche. Una giunta resistente, questo il tratto distintivo secondo il primo cittadino, resa più forte dopo il parziale rimpasto di un anno e mezzo fa. Un cambio di clima necessario – l’ha definito il sindaco – necessario per superare i contrasti che sorgono in ogni squadra. E a chi lo accusa di poco decisionismo, risponde così: “Sono un sindaco che pensa, che si consulta prima di prendere decisioni importanti per in cittadini. Credo che in realtà siano state prese molte decisioni per la città”. Ma il rapporto con la maggioranza è complicato, forse più che con l’opposizione. Mettere d’accordo le anime che compongono il Pd non è facile, così come è accaduto per il documento sul bilancio di previsione 2015. “Quando dico che ascolto prima di prendere decisioni, mi riferisco a questo: anche nella giunta ci sono state posizioni diverse rispetto ad un tema così importante come quello del bilancio di previsione, ma il mio compito è di fare sintesi”. Senza scendere troppo nei particolari, il sindaco Dosi non esclude una ricandidatura pensando alle comunali del 2017, nonostante la minoranza lo accusi di essere stato il peggior sindaco degli ultimi 20 anni, e nonostante sia indubbio che viva il suo ruolo con una certa sofferenza personale, in cui la componente umana spesso prevale su quella politica, come lui stesso ci ha confermato.
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