La sentenza della Corte a Europea che condanna l’Italia per discriminazione verso tre coppie gay fa discutere anche a livello locale. Rita Mura, presidente di Agedo (associazione genitori di omosessuali) la accoglie con enorme favore definendola una sentenza “che obbliga moralmente e civilmente la classe politica a cambiare le leggi”. “Ma il punto di partenza – ha specificato Mura – non può essere il ddl Cirinna’ , in questo modo ci sarebbero coppie di serie A e coppie di serie B. Quello che noi chiediamo è il matrimonio egualitario, per questo occorre cambiare gli articoli del codice civile e la costituzione lo permette. I nostri ragazzi pagano le stesse tasse dei ragazzi eterosessuali, non vedo perché non possano avere uguali diritti, questa è una disuguaglianza”. E gli enti locali che partita giocano in tutto questo? Si potrebbe cominciare dal registro delle coppie di fatto. “Sarebbe un inizio, un piccolo riconoscimento di ciò che possono fare le singole amministrazioni – ha riposto la presidente di Agedo – ma a Piacenza ci sono barriere politiche enormi, pochissime forze politiche si schierano apertamente a favore dei diritti delle coppie omosessuali. In riferimento al l’aggressione verso il nostro consigliere di Arcigay mi sarei aspettata che la solidarietà del primo cittadino arrivasse pubblicamente, non solo con una lettera indirizzata all’associazione. Le forze politiche – esorta Mura – ci mettano la faccia”. A Piacenza si sono rivolti all’associazione Agedo solo un paio di genitori della provincia, ci racconta Rita Mura, “i figli non di espongono e non lo fanno neppure i genitori e questo non è positivo se si vuole arrivare all’uguaglianza dei diritti”.
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