Attualità

COVID, LA CURVA DEI CONTAGI RALLENTA. VICINI AL PICCO? “TROPPO PRESTO PER DIRLO”

Siamo vicini al picco? E’ ancora troppo presto per dirlo, ma è un’evidenza che si legge dai dati che la curva dei positivi si sta lentamente appiattendo, almeno nell’ultima settimana. Con tutte le precauzioni che la pandemia impone, questo dato apre uno squarcio di positività dopo settimane di buio.

La prudenza è massima, ha ribadito più volte il direttore generale Luca Baldino analizzando i dati, occorre aspettare anche la prossima settimana, ma resta il fatto che la curva sta, al momento, rallentando. I casi positivi registrati sono 1101, il 14% in più della scorsa settimana, (in regione Emilia Romagna il 27% in più), percentuale dunque in netto calo, ancora più bassa se si mettono a confronto le settimane ancora precedenti quando l’aumento era del 118%; i tamponi effettuati sono stati 10480, con un incremento del 5%. “Oggi i dati piacentini – ha detto Baldino – dimostrano che a Piacenza l’incremento è minore rispetto agli altri capoluoghi della regione, segno chele misure di restrizione stanno funzionando mitigando l’aumento. Ma per la valenza effettiva occorre ancora attendere”.

Le USCA hanno eseguito 679 interventi a domicilio, anticipando così la cura dei pazienti nelle proprie abitazioni evitando, nella maggior parte dei casi l’ospedalizzazione.

Il totale delle persone i isolamento e quarantena è di 4277: 2211 le persone in quarantena perché contatti stretti, 2023 quelle in isolamento perché Covid positive.

Aumenta il divario tra positivi asintomatici e sintomatici: il 56% ha i sintomi della malattia, il 44% è asintomatico. La tipologia dei pazienti è per la maggior parte segnalata dalle USCA o da coloro che hanno o sintomi (37%), contact tracing 28%, laboratori privati 22%. Nelle CRA il sistema sta tenendo molto bene, i positivi sono tutti asintomatici.

La suddivisione in età vede un aumento della fascia 41-64 che sale al 39%, 18-40 al 29%, 0-17 scende al 15%, 65-79 sale all’11%, oltre 80 anni è stabile al 5.5%.

L’impatto sul pronto soccorso è stabile come la scorsa settimana: circa la metà degli accessi per Covid (25) viene ricoverato (10/12). I pazienti ricoverati per polmoniti hanno un incremento molto lento (14), quelli in terapia intensiva sono 13 di cui 7 in UTIR e 6 in intensiva. Di questi ultimi 5 sono intubati.

Sono 167 i pazienti totali ricoverati per Covid, un incremento lineare ben lontano dai 716 del picco del 31 marzo. I decessi sono stati 7.

“Il livello di pressione attuale – ha spiegato il dg – non mette in difficoltà l’azienda, A Piacenza non sta accadendo quello che purtroppo vediamo in altre città. Il contact tracing sta rientrando nella normalità, non ci sono code di ore per i tamponi e il referto viene fornito in 24/36 ore”.

L’attività chirurgica continua a funzionare regolarmente, soprattutto per preservare la chirurgia elettiva, cioè tumorale e non differibile. Il dott. Patrizio Capelli ha spiegato che si è operata una delocalizzazione della chirurgia in aree covid free: Castel San Giovanni per la chirurgia generale, Casa di cura Piacenza per la senologia e otorino. A Piacenza è rimasta la chirurgia urgente. “I percorsi sono assolutamente sicuri – hanno ribadito Baldino e Capelli – per cui non occorre disdire nè rinunciare ad interventi o visite programmate”.

redazione

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