AUSL: “PER FAR SOPRAVVIVERE L’UNITA’ SPINALE E’ NECESSARIO IL TRASFERIMENTO”

“Siamo dalla parte dei malati, tutti siamo concordi sul fatto che l’Unità spinale ha sempre offerto un servizio ottimo, ma mantenerla così com’è oppure procedere per lievi miglioramenti significa decretarne la chiusura nel giro di pochi anni”. In altre parole così come è oggi l’unità spinale non è in grado di  grado di adottare quelle modalità innovative di cura dei pazienti mielolesi che altre strutture quali il Niguarda di Milano e l’ospedale di Montecatone hanno già fatto proprie e che rappresentano il nuovo standard di riferimento. Ne è convinto Guido Pedrazzini, direttore sanitario dell’Azienda Usl di Piacenza. Il tema del trasferimento dell’unità dal comparto di Villanova al nuovo polo ospedaliero di Fiorenzuola continua a tenere banco, oggi ancora di più dopo la visita in mattinata del segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Per far sopravvivere l’Unità spinale dunque, l’unica strada possibile è quella di potenziarla e renderla davvero competitiva, secondo l’ausl. “Devo ricordare che oggi, se un paziente paraplegico deve essere sottoposto a Tac o risonanza o se improvvisamente ha bisogno di una consulenza specialistica o di cambiare il livello di intensità di cura per un peggioramento delle sue condizioni, deve essere spostato di 17 chilometri in ambulanza a Fiorenzuola, dove sono presenti tutte le opportunità diagnostiche e un reparto, com’è di Medicina sub-intensiva, in grado di garantire un monitoraggio costante del paziente”. A Fiorenzuola il malato potrà contare, 24 ore su 24, su un team di specialisti (urologo, pneumologo, anestesista ed educatori professionali, come anche il chirurgo , il gastroenterologo o l’ortopedico) condizione essenziale per impostare il progetto riabilitativo ottimale, nella sua completezza e complessità. “Ecco perché siamo convinti che portare l’Unità spinale all’interno di un vero presidio ospedaliero sia la scelta migliore e più sicura per i malati stessi. Non vogliamo che Piacenza perda l’Unità spinale: la vogliamo potenziare e fare in modo che possa accogliere più pazienti il più precocemente possibile e i casi più complessi in completa sicurezza”.

 

COMUNALI, GIROMETTA: “PARTIRE DALLE COMPETENZE NON DAL CANDIDATO”

Da quando il suo nome è entrato nella lista dei papabili candidati sindaco per il centro destra ha sparigliato le carte, pur non essendo un politico di professione e pur avendo rivestito l’ultima carica politica negli anni 90. Lino Girometta, piacentino 55 anni, ingegnere, padre di due figli adolescenti, nel suo curriculum ha rivestito incarichi di rilievo a livello nazionale e locale: presidente di Aler Milano e di Sea aeroporti Milano, Amministratore delegato di Difesa Servizi spa, solo per citarne alcuni. Nel suo curriculum la politica riveste un ruolo marginale: consigliere provinciale di Alleanza Nazionale negli anni 90.

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MEDICI NON OBIETTORI: A PIACENZA 6 SU 20 GINECOLOGI

A Piacenza su 20 medici ginecologi, 14 sono obiettori, solo 6 praticano interruzioni di gravidanza volontarie. Siamo partiti da qui e dai dati  regionali nell’intervista a Maria Cristina Molinaroli, medico ginecologo e direttore dei consultori Asl di Piacenza. Nel 2015 gli aborti praticati a Piacenza sono stati 500, un dato in linea con la media regionale. Il tasso di abortività, ovvero il rapporto tra il numero di aborti e le donne in età fertile(14/49 anni) in quell’anno è del 17,5 X 1000 tra per le straniere e del 5 X 1000 tra le italiane.

Decidere di porre fine ad una gravidanza è una scelta dolorosa, per questo i consultori mettono a disposizione delle donne un’equipe di professionisti che prende in carico la paziente in ogni sua fase. Al termine di questo percorso non sono rari i casi di ripensamento sulla scelta iniziale.

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DEMOCRATICI E PROGRESSISTI: MEGLIO SOLI CHE CON IL PD. “ALLE COMUNALI CON UNA NOSTRA LISTA”

Sono il lavoro e l’uguaglianza sociale i capisaldi di Articolo 1 – Movimento Democratici e Progressisti di Piacenza che si presenterà ufficialmente alla città sabato 19 marzo con un evento a cui parteciperà Maria Cecilia Guerra, capogruppo in Senato di MDP, a partire dalle 16.30 presso la serra del palazzo Ghizzoni Nasalli. “Un movimento – ha spiegato Francesco Cacciatore, uno tra i volti più noti della sinistra piacentina – nato per dare vita a quel centro sinistra che oggi nel PD non trova più ragion d’essere”. A ben guardare nel movimento sono confluiti molti ex Pd tra cui Matteo Cigalini, sindaco di Agazzano, Rita Piva, ex membro della direzione Pd di Piacenza, Gabriele Scagnelli, ex segretario Pd di Rivergaro, Francesca Mazzari, ex segretaria dei Giovani Democratici, Nino Beretta, ex consigliere regionale, Sandra Ponzini, consigliere comunale che dal prossimo consiglio confluirà nel gruppo misto pur non abbandonando la maggioranza; ma anche ex Sel come Roberto Bassi. “Con dispiacere hanno abbandonato Pd – ha detto Cacciatore – non credendo alla deriva che sta prendendo. Il Movimento vuole essere un campo aperto per un centro sinistra plurale perché la politica sia vicina alla gente ai suoi bisogni”. Già la gente, la base, il popolo. Parole pronunciate da tutti gli aderenti a MDP che hanno accusato il Pd di non avere più come via maestra i bisogni delle persone, mettendo in primo piano lavoro, uguaglianza e ridistribuzione. Anche Sandra Ponzini ha mosso la critica al Partito Democratico di “non rispondere più ai bisogno della gente, neppure a livello locale. E’ stata una decisione difficile – ha detto – perchè credevo nei valori che il PD incarnava. Non uscirò dalla maggioranza ma entrerò nel gruppo misto”. “Nel piccolo della mia esperienza da neo amministratore – ha detto Mattia Cigalini sindaco di Agazzano – è innegabile notare come quell’orecchio a terra sia venuto meno. Vivo questa uscita dal PD come un’autentica liberazione”. Rita Piva ha sottolineato come “siano gli altri ad essere usciti dal PD. Dopo la sconfitta al referendum costituzionale il Partito Democratico si doveva fare delle domande, ma questo non è avvenuto”. Le elezioni amministrative saranno il primo banco di prova per la costituzione di un centro sinistra plurale, nuovo – ha confermato Cacciatore – MDP parteciperà con una lista civica aperta alla società civile, a coloro che si riconoscono nei nostri valori, associazioni ed altre realtà, per potere decidere si partecipare alle elezioni con un nostro candidato o sostenere una delle candidature del centro sinistra”.

SUOR MARIA CECILIA: “DIAMOCI IL TEMPO DI ASCOLTARCI”

Il cancello al monastero della Carmelitane Scalze è aperto. Dentro c’è un giardino fiorito su cui si affaccia la struttura dove abitano 14 sorelle. Alcune sono giovani donne; tra loro c’è suor Maria Cecilia, 31 anni, consacrata suora di clausura a 19. Abbiamo chiacchierato con lei che ci ha accolto nel parlatorio al di là della grata, la stessa dove arrivano tante donne che stanno vivendo una condizione di sofferenza.
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RIZZI: “A PIACENZA MANCANO POLITICHE AMBIENTALI SOSTENIBILI”

“Lo sviluppo della città è basato sulla cultura, così come quello dell’economia e dell’industria”. Parola di Paolo Rizzi, docente di Economia dell’Università Cattolica di Piacenza e direttore del Lel, il Laboratorio di Economia Locale dell’ateneo piacentino. Siamo partiti dall’analizzare l’impatto che la cultura può avere sul tessuto economico di un territorio, se questa è sapientemente studiata e proposta al pubblico. Nella lunga intervista a Di Profilo, con Rizzi si parla anche di logistica, di stranieri e di cosa Piacenza non può più fare a meno, ovvero politiche ambientali sostenibili. 

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RABUFFI: “MI CANDIDO A SINDACO CON LA GIOIA DI UN BAMBINO”

La sua idea di sindaco non è quella di uomo solo al comando ma portavoce delle istanze di tutti quei piacentini che stanno appoggiando la sua candidatura. Nella casa della sinistra le idee sono chiare, tanto da essere gli unici, o quasi, ad aver già, si fa per dire visto che mancano solo tre mesi alle amministrative, il candidato alla poltrona di primo cittadino. Luigi Rabuffi sembra incarnare quegli ideali che il mondo della sinistra, ex Sel oggi Sinistra Italiana, Possibile, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, i fuori usciti dal Pd della prima ora, associazioni e comitati, vuole rappresentare. In primo piano le persone e i loro bisogni.

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CLAUDIO: “COSI’ HO REALIZZATO IL MIO SOGNO”

Mille giorni di viaggio, dal 4 maggio 2014 all’11 febbraio 2017, 44 paesi visitati senza mai prendere un aereo. Claudio Pelizzeni è partito da Piacenza con lo zaino in spalla e la voglia da realizzare un sogno, un sogno che si è avverato. Oggi ad un mese da ritorno a casa ha ancora i suoni e i profumi delle terre che lo hanno accolto, dove ha trovato tanta umanità e solidarietà. Il sindaco Dosi gli ha attribuito simbolicamente la carica di cittadino onorario per un’impresa che non tutti avrebbero avuto il coraggio di intraprendere. Certo il coraggio è un’altra cosa, ci tiene a precisare Claudio con il suo bel sorriso, ma noi crediamo che in fondo i sogni non si realizzino da soli ma che occorre pur sempre determinazione e audacia.

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DIVENTARE MAMMA TRA DESIDERIO E PROGETTO

Fino a trent’anni fa solo il 5% delle donne diventava mamma oltre i 35 anni. Oggi la percentuale è salita al 45%, nelle grandi città. A livello nazionale l’età media delle donne che decidono di intraprendere il cammino delle maternità è 30 anni, l’Italia raggiunge così il primato di essere la più vecchia d’Europa. L’incontro organizzato in Cattolica A Tutto Campus, in occasione dell’8 marzo, ha tratto proprio questo tema: la maternità tra desiderio e progetto. Dopo la proiezione del film stato interessante di Alessandra Bruno, Valeria Cerri ha raccontato la sua esperienza di medico ginecologo e di mamma per tre volte a 27, 33 e 41 anni.

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OTTO MARZO 2017: LO SCIOPERO DELLE DONNE

Hanno lasciato in angolo le mimose e hanno preferito lo sciopero. Quest’anno lo hanno chiamato “sciopero delle donne” perché questo 8 marzo sarà una giornata di rivendicazioni sia da un punto di lavorativo che sociale. L’iniziativa che spicca nel calendario di celebrazioni di questa giornata è certamente quella della rete nazionale NONUNADIMENO, attiva in più di 40 paesi, presente anche a Piacenza per diffondere gli obiettivi programmatici stabiliti nel corso dell’assemblea di Bologna e sensibilizzare donne e uomini. L’8 marzo è stato scelto come data per il primo sciopero globale internazionale delle donne, che in tutto il mondo poterà avanti rivendicazioni comuni: lotta agli stereotipi ed alle discriminazioni basate sul genere, sostegno ai Centri antiviolenza, contrasto alle disuguaglianze salariali. Ecco gli otto punti di rivendicazione dello sciopero: la risposta alla violenza è l’autonomia delle donne; senza affettività dei diritti non c’è giustizia né libertà per le donne; sui nostro corpi, sulla nostra salute e sul nostro piacere decidiamo noi; se le nostre vite non valgono scioperiamo; vogliamo essere libere di muoverci e di restare contro ogni frontiera; vogliamo distruggere la cultura delle violenza attraverso la formazione; vogliamo fare spazio ai femminismi; rifiutiamo i linguaggi sessisti e misogini.

Un 8 marzo di riflessione è quello proposto anche dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil di Piacenza, insieme ad un largo insieme di associazioni di categoria e istituzioni: “Un gesto simbolico, solo apparentemente semplice – si legga nella nota – che invita tutti quanti, ma soprattutto gli uomini, a fermarsi, a riflettere su quanto sta avvenendo, su una regressione sociale che produce fenomeni di violenza e intolleranza rivolti in particolare contro le donne”. L’iniziativa si chiama “8 marzo fermiamoci un minuto”