COORDINAMENTO DONNE: PROTOCOLLO D’INTESA CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Un primo passo per la declinazione territoriale di un protocollo d’intesa a livello regionale il cui obiettivo è “valorizzare e rafforzare il ruolo e il protagonismo delle donne nel mondo del lavoro, della famiglia e della società”. Lo hanno elaborato il Coordinamento Donne Cgil, Cisl e Uil insieme alle associazioni di categoria.

“Si tratta di un punto di partenza, non di arrivo – anticipano i coordinamenti donne confederali – Ora deve partire un percorso che porti a regole condivise e criteri che permettano di incidere positivamente nelle condizioni di vita e di lavoro di noi donne. Ci auguriamo che l’applicazione di questo protocollo possa avere la massima ampiezza e incisività, per questo contiamo nell’impegno di tutti: istituzioni e associazioni di impresa in primis”.

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GIRO HANDBIKE ANNULLATO: COM’E’ POSSIBILE CHE NON CI FOSSE UN PIANO B?

L’opposizione di centro destra chiede le dimissioni dell’assessore Mario Dadati e annuncia pure di considerare la possibilità di danno erariale. Oggetto della dura stilettata, in particolare da parte del consigliere comunale Jonathan Papamarenghi, c’è l’annullamento della gara di hanbike di domenica scorsa causa mancanza di volontari che potessero garantire la sicurezza degli atleti sul percorso.

Una brutta figura, non ci sono altre definizioni, che l’amministrazione ha ammesso senza remore. Una figuraccia che dall’opposizione viene, è l’impressione, utilizzata per gettare ombra sull’indiscutibile successo della quattro giorni del Festival del Pensare Contemporaneo. Invece è giusto tenere distinti i die eventi, che nulla hanno a che fare tra loro.

Quello di domenica però mette in luce una leggerezza che si doveva, e poteva, evitare. Prima di tutto per una ragione di correttezza e senso di responsabilità  nei confronti degli atleti coinvolti arrivati da tutta Italia e non solo, poi perché l’amministrazione per il “Giro d’Italia Handbike 2023” ha accantonato una somma di 25mila euro.

Ci sono stati errori sia da parte del Comitato provinciale di Piacenza della Federazione ciclistica italiana che dell’amministrazione. “Il reperimento e la gestione dei volontari in questione, in virtù degli accordi presi, erano in capo a Federciclismo che tuttavia, per gravi e imprevedibili problemi personali che purtroppo hanno coinvolto i vertici del Comitato, non è stata in grado di garantire questa mattina la presenza del personale volontario concordato” è scritto nella nota congiunta. “Mi dispiace enormemente per l’accaduto – afferma la presidente Barbara Barbieri -, eravamo pronti e avevamo già ottenuto l’adesione di tanti volontari. Sfortunatamente, per una serie di eventi imprevedibili e per un disguido di comunicazione, non siamo riusciti a garantire la presenza adeguata”.

“Mi assumo tutta la responsabilità per il mancato controllo e per il problema di coordinamento che purtroppo si è verificato – dice l’assessore Dadati – Sono sinceramente dispiaciuto per l’annullamento di un evento sportivo a cui personalmente tenevo molto. Chiedo scusa agli atleti, agli appassionati, ai tifosi e ai piacentini”.

La domanda é: come si fa a non avere un piano B? Un’alternativa davanti ad un imprevisto che può sempre accadere per qualsivoglia accidentalità. Non è serio pensare “speriamo che vada tutto bene” della serie “che Dio ce la mandi buona” perché in ballo ci sono persone, in questo caso società sportive, atleti e sponsor. Ci chiediamo non era possibile rimediare in qualche modo per non gettare tutto al vento? E ancora perché dare gran parte delle organizzazioni, soprattutto sportive, in mano ai volontari che come tali non hanno l’obbligo di garantire, imprescindibilmente, la loro presenza, pur essendo fondamentali per l’organizzazione degli eventi? Questa è una dimostrazione che qualcosa deve necessariamente cambiare.

 

FESTIVAL DEL PENSARE CONTEMPORANEO: 19MILA PRESENZE IN QUATTRO GIORNI. TARASCONI: “POSTO LE BASI PER LA PROSSIMA EDIZIONE”

Oltre 19 mila presenze in quattro giorni, per più di 50 eventi in 11 diverse location della città: sono i numeri del debutto del Festival del Pensare Contemporaneo, il cui bilancio guarda già alla prossima edizione, nel settembre 2024. A darne l’annuncio ufficiale, in un Teatro Municipale gremito in ogni ordine di posti per ascoltare l’intervento di Roberto Saviano, è stata la sindaca Katia Tarasconi, affiancata sul palco dal presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi, dal presidente del Comitato Promotore Mario Magnelli e dal curatore del Festival Alessandro Fusacchia.

“C’è molto – sottolinea la sindaca Katia Tarasconi – del tema portante di questa prima edizione (dedicata a sapere/immaginare), nel progetto del Festival e nel modo in cui la città lo ha accolto, vissuto e sentito proprio, sin dalla serata dell’inaugurazione in una piazza Cavalli gremita. Il bilancio di questi quattro giorni è nelle persone che si sono messe in coda per ascoltare gli ospiti, nelle sale in cui il pubblico ha occupato ogni spazio disponibile. E’ nell’entusiasmo di tutto lo staff organizzativo e dei volontari, nel desiderio di conoscere e aprire una finestra sul mondo che è emerso da ciascun incontro. Qualche mese fa abbiamo iniziato questo percorso come una sfida che ringrazio tutte le componenti di Rete Cultura Piacenza di aver affrontato con passione e volontà di costruire, insieme, qualcosa di importante; oggi, grazie al contributo di tutti, possiamo dire non solo di avercela fatta, ma di aver posto le basi per un cammino che continui in futuro”.

Dall’intelligenza artificiale alla sostenibilità ambientale, dalla scienza alla storia, dalla musica all’arte, il Festival ha approfondito i grandi temi del nostro tempo declinandoli attraverso le parole di personalità autorevoli come il cardinale Matteo Maria Zuppi intervistato da Enrico Mentana, l’attrice e autrice Sabina Guzzanti in dialogo con l’attivista Marco Cappato, il fisico del Cern Lucio Rossi, gli scrittori Nicola Lagioia ed Eraldo Affinati, il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco, giornalisti come Stefano Nazzi, Cecilia Sala, Sally Hayden e Marcello Veneziani, Alessandro Bergonzoni accanto al sociologo Luigi Manconi, lo chef Niko Romito, sul palco di piazza Cavalli Niccolò Fabi (in dialogo, nell’evento conclusivo della kermesse, con il direttore filosofico Andrea Colamedici) e Cristina Donà, Erica Mou, i rapper Rancore e Willy Peyote.

“Abbiamo scommesso sull’intelligenza delle persone – commenta il presidente del Comitato promotore del Festival Mario Magnelli, vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano – e sul fatto che ci fosse ancora la voglia di approfondire e confrontarsi. La straordinaria partecipazione di questi giorni ci ha dato la conferma che questo bisogno era presente e che siamo riusciti a intercettarlo, portando a Piacenza persone interessanti. Ci hanno offerto stimoli, chiavi di lettura, punti di vista anche molto diversi fra loro su temi che ci interrogano ogni giorno. Questa scommessa è stata vinta grazie all’impegno di tante persone e del gruppo di soggetti istituzionali che all’interno della Rete Cultura Piacenza hanno saputo fare squadra”.

“Abbiamo portato a Piacenza relatori e relatrici da tutta Italia e dal mondo – sottolinea il curatore del Festival Alessandro Fusacchia – a condividere i saperi maturati in anni di studio ed esperienze, a ragionare e dialogare tra loro e con i cittadini di tutte le età. Ma la cosa più strepitosa è stata la risposta delle piacentine e dei piacentini. L’accoglienza di questa citta è stata commovente e testimonia il desiderio – ancora prima che di conoscenza – di convivenza, gentilezza ed emozioni.

La macchina organizzativa ha potuto contare sul supporto di una cinquantina di volontari – 35 (in gran parte studenti) di età compresa tra i 17 e i 67 anni, 12 appartenenti all’associazione di Protezione Civile “I Lupi” – nonché sull’impegno operativo del personale di Comune e Fondazione di Piacenza e Vigevano, che insieme a tutte le altre realtà facenti parte di Rete Cultura Piacenza – Regione Emilia Romagna, Provincia di Piacenza, Diocesi di Piacenza-Bobbio e Camera di Commercio dell’Emilia – hanno fortemente voluto la realizzazione di questo grande evento.

Tra le testate nazionali che hanno scritto di questa prima edizione, anche dedicando interviste ai relatori e approfondimenti ai temi trattati, “L’Espresso” e “Famiglia Cristiana”, i supplementi “Lettura” e “Sette” del Corriere della Sera, “Repubblica” anche con “Il Venerdì” e “Robinson”, “La Stampa” e “Specchio”, “Domenica” de “Il Sole24Ore”, “Il Fatto Quotidiano”, “Il Manifesto” e “Domani”, “Elle”, “Donna Moderna” e “F”, il sito web di “Vanity Fair”.

Interviste e presentazioni anche sul Tg3 Emilia Romagna e Agorà, Radio Capital, Radio Popolare, Radio 2 con “Caterpillar”. Contenuti in podcast anche sul magazine “Vita”, media partner del Festival.

Oltre tre milioni di Impression sui social network del Festival.

SAVIANO: “IL POTERE E’ POSITIVO SOLO SE E’ UN ATTO CREATIVO”

E’ stato l’incontro più atteso del programma del festival del Pensare Contemporaneo: Roberto Saviano nella magnifica cornice del Teatro Municipale. Tutto esaurito all’interno, per questo l’organizzazione ha allestito un maxi schermo anche in piazza Sant’Antonino per permettere alle persone di seguire il suo intervento sul potere politico, potere economico, potere criminale – affinità e divergenze.

Ecco l’intervista realizzata prima di salire sul palco

LUCIO ROSSI: “SCIENZA E ARTE: UN DIAMANTE CON TANTE SFACCETTATURE”

Cosa unisce la scienza e l’arte? Se lo sono chiesti due nomi solo apparentemente lontani: il fisico Lucio Rossi e il musicista Alex Braga. Il primo è uno dei padri del bosone di Higgs, il secondo è uno tra i musicisti internazionali ad aver usato l’intelligenza artificiale nella musica. Come portare i risultati della ricerca scientifica e artistica al pubblico? In questo caso la divulgazione, il portare a conoscenza diventa fondamentale.

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“L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SIA UN INVESTIMENTO A SERVIZIO DEL CITTADINO”

Hanno dialogato sulle conseguenze che nuove tecnologie hanno sulle nostre vite e, in particolare, di come possono essere utili e a servizio dei cittadini. Marco Cappato, attivista dell’associazione Luca Coscioni, e Sabina Guzzanti autrice televisiva e comica, hanno riflettuto e condiviso la necessità che le intelligenze artificiali siano un investimento a servizio del cittadino, auspicandone una gestione pubblica, che non sia di pochi ma che si allarghi alla collettività.

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CARD. ZUPPI: “OGNUNO DI NOI SIA OPERATORE DI PACE”

Palazzo Gotico era gremito per l’arrivo del Card. Zuppi intervistato dal giornalista Enrico Mentana. “Questo è un evento bellissimo per pensare e mettere in funzione il cervello” ha detto il presidente della CEI.

E ancora sul tema della pace in Ucraina “la pace c’è, il problema è trovarla con determinazione e cercare di affiancare alle armi l’arma del dialogo”. E affinché ognuno di noi sia utile a questo fine “occorre essere operatori di pace”.

FESTIVAL DEL PENSARE CONTEMPORANEO: “VOLIAMO ALTO E FERMIAMOCI A PENSARE”

Inaugurazione per la prima edizione del Festival del Pensare Contemporaneo che da oggi a domenica vedrà alternarsi scrittori, filosofi, blogger, poeti e musicisti. In piazza Cavalli.  “Voliamo alto e fermiamoci a pensare” è il messaggio che la sindaca Tarasconi ha rivolto alla città durante l’inaugurazione dal palco di Piazza Cavalli. 

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CON SUMMER ALLA RICERCA DELLA BELLEZZA E DELLA MERAVIGLIA NELLA MALATTIA

Il messaggio è portare gioia, bellezza e meraviglia anche nella malattia. Lo spettacolo Summer, in scena sabato 23 settembre alle 21 al teatro President, la prima sfida l’ha già vinta: quella di essere realizzato e di avere portato sul palco le Wondergirls, sette donne affetta dal sclerosi multipla.
Francesca Salotti ha scritto lo spettacolo di cui è anche regista, con lo stesso immutato entusiasmo con cui scrisse il suo primo libro Se Tu mi Salverai e organizzato le sfilate.

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PERRUCCI, PD: “IN MAGGIORANZA LE DIFFERENZE SONO PIU’ APPARENTI CHE REALI. DALLA SINDACA NESSUN DIKTAT”

I temi caldi, inutile negarlo da oggi alla fine dell’anno, saranno gli accordi operativi, ovvero le trasformazioni urbanistiche che cambieranno il volto della città. Il ruolo del consiglio comunale sarà primario, perché sarà proprio il voto dei consiglieri a scrivere il futuro di Piacenza. Uno dei consiglieri di più lungo corso è certamente Stefano Perrucci, da sempre esponente del centro sinistra piacentino. Tra i banchi del consiglio siede nel gruppo più numeroso del Partito Democratico. La nostra intervista comincia proprio dalle proposte di accordi operativi che la giunta ha approvato pochi mesi fa e che passeranno in consiglio tra novembre e dicembre, per chiudere l’intera partita entro la fine dell’anno. “In maggioranza – ci dice – le differenze sono molto più apparenti che reali”.