“CITTADINANZA E SENSO DI APPARTENENZA PER FAR SENTIRE I GIOVANI PARTE DI UNA COMUNITA’ “. IL RICHIAMO DEL VESCOVO CEVOLOTTO

Cittadinanza e senso di appartenenza: sono i concetti attorno a cui il Vescovo, mons. Adriano Cevolotto, ha sviluppato la sua omelia nella celebrazione del santo patrono. Ad ascoltarlo nelle prime panche le autorità cittadine, sindaca, prefetto, questore, comandante dei carabinieri e polizia locale.
Parole pesate e pensate per portare una riflessione serie a ciò che sta accadendo in città nelle ultime settimane. Chi ha ascoltato non ha potuto non pensare ai fatti di violenza che si sono verificati nei giorni scorsi. Anche la Diocesi, in questo contesto, è chiamata a portare il suo contributo; lo farà nei prossimi giorni con il tavolo in prefettura allargato allargato alla politica, diocesi e comunità islamica. Non è un caso che oggi, nella basilica di Sant’Antonino, in prima fila, accanto alle autorità, sedessero anche i rappresentanti delle altre professioni religiose.
Quella che è la posizione della diocesi, il vescovo l’ha in parte anticipata nel giorno del patrono: partendo proprio dal recente referendum sulla cittadinanza che, la di là del risultato politico, ha un forte valore dal punto di vista del riconoscimento dei diritti civili unito ai doveri.

E’ una sfida primaria quella di far sentire i più giovani parte di una storia, di una tradizione, non ospiti. Cevolotto ha parlato di azioni educative al centro delle quali deve esserci il senso di appartenenza al tempo e al luogo i cui si vive.
E poi il linguaggio, “deve essere superato il Noi e il Voi, perché i giovani sono di chi li accoglie”; “a quelli che manifestano disagio – ha detto – dobbiamo fare intravedere un futuro sociale e professionale che si distacchi dalla marginalità”.

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ANTONINO D’ORO 2025: “RACCOGLIAMO I FRUTTI DEI MISSIONARI CHE CI HANNO PRECEDUTO”

Un riconoscimento alla carità e all’impegno che dal 1751 i missionari vincenziani dedicano alle giovani generazione di sacerdoti, ma anche alle missioni popolari e al sostegno delle parrocchie. I padri vincenziani si definiscono una “famiglia allargata” a cui il vescovo Cevolotto ha consegnato l’Antonino d’Oro 2025, nel corso della tradizionale cerimonia alla presenza delle principali autorità cittadine.

A Piacenza la Congregazione della Missione arriva per volontà del Cardinale Giulio Alberoni. I primi seminaristi entrano al Collegio Alberoni nel 1751. Quello piacentino è l’unico Seminario guidato dai Vincenziani in Italia. Oggi il Collegio Alberoni ospita seminaristi provenienti da tutto il mondo. A ritirare il riconoscimento, istituito dai Canonici del Capitolo, il padre superiore Nicola Albanesi.

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“FASCISTI E RAZZISTI IL DEGRADO SIETE VOI” IN 350 ALLA MANIFESTAZIONE ANTIFA

“Fascisti e razzisti, il degrado siete voi”. È lo striscione a capo del corteo organizzato da si Cobas, Controtendenza, collettivo femminista e collettivo schiaffo. Una risposta all’aggressione avvenuta la scorsa settimana in via IV Novembre. Proprio al Cheope si è svolta la manifestazione che gli organizzatori hanno fin da subito definito pacifica. Circa 350 i partecipanti, molti giovanissimi, con il leader dei si cobas, Carlo Pallavicini, in testa ad aprire il presidio con il suo intervento. A prendere la parola anche il papà dei due ragazzi feriti  durante gli scontri e che hanno sporto denuncia ai carabinieri.

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SINDACA TARASCONI: “CHI USA VIOLENZA E’ DELINQUENTE”. LETTERA AL PREFETTO E AL MINISTRO PER CHIEDERE PIU’ AGENTI

Piacenza è una città che merita rispetto. E questo rispetto, negli ultimi tempi, è stato calpestato da episodi gravi e inaccettabili: risse, coltellate, aggressioni in pieno giorno, rapine ai danni di ragazzini, spesso presi di mira da gruppi di giovani identificati come “maranza”. Sono episodi sempre più frequenti, che minano la sicurezza, il vivere civile e la serenità delle persone. Io stessa, da piacentina prima ancora che da sindaca, sono preoccupata. Lo dico con chiarezza: chi usa violenza è un delinquente. Punto. Non importa da dove viene, che lingua parla o quali siano le sue idee: se aggredisce, spaccia, picchia o semina paura, è dalla parte sbagliata. Il mondo non si divide tra italiani e stranieri, ma tra chi rispetta le regole e chi le calpesta.

La sicurezza e l’ordine pubblico non sono competenza di un sindaco, ma dello Stato. Eppure, come amministrazione comunale, non ci siamo mai tirati indietro. È un tema che ho voluto seguire in prima persona, mantenendo la delega alla sicurezza proprio perché lo considero prioritario. Abbiamo lavorato per implementare e rendere operativo un sistema di videosorveglianza che oggi conta 164 telecamere collegate a una control-room operativa 24 ore su 24. Abbiamo assunto nuovi agenti di Polizia Locale che oggi sono dotati di body-cam e taser. Abbiamo ottenuto, su mia richiesta al prefetto, il presidio dei militari nella zona della stazione e del Facsal con l’operazione “Strade Sicure”, rafforzato i controlli serali e notturni, aperto una nuova sede della Polizia Locale, abbiamo lavorato per incrementare la collaborazione con i 35 gruppi di vicinato in tutta la città, siamo intervenuti sull’illuminazione in molte zone della città. Abbiamo investito in progetti di educativa di strada, di contrasto al disagio giovanile e di promozione della cultura della legalità, oltre che in interventi di rigenerazione urbana, palestre all’aperto e street art, per rendere più vivibili e più sicuri i nostri quartieri. È tutto quello che un Comune può e deve fare.

Ma oggi non basta più.

Per questo ho scritto al Prefetto di Piacenza e al Ministro dell’Interno, chiedendo ufficialmente più agenti, più forze dell’ordine e un presidio più forte del territorio. E ho chiesto di essere ricevuta dal Ministro. Perché questa non è una questione che riguarda solo Piacenza, ma riguarda tutte le città d’Italia, soprattutto del nord. È un problema che stanno affrontando tutti i sindaci, senza distinzione di schieramento politico, siano di destra, di sinistra o di centro. Per questo serve una riflessione comune, serve una strategia nazionale, condivisa, che superi le bandiere e le ideologie e che vada oltre il Decreto Sicurezza già varato, che evidentemente non è sufficiente. Chi delinque va fermato. E questa è una sfida che si vince solo insieme, con coraggio, con responsabilità e mettendo al primo posto la sicurezza e la coesione delle nostre comunità.

MINISTRO FOTI, SULLE VIOLENZE: “NON E’ TEMPO DI INCENDIARI, SI TORNI ALLA RAGIONE E ALLA CIVILE CONVIVENZA”

“Lasciamo perdere di sostituirci a coloro che meritoriamente indagano per fare chiarezza sugli episodi di violenza – non di razzismo – più gravi che si sono susseguiti in questi giorni a Piacenza. E’ un esercizio tanto inutile quanto destinato ad esacerbare ulteriormente gli animi. Dobbiamo invece e per contro chiederci la ragione per la quale episodi di violenza si susseguano con un ritmo che la nostra città non ha mai conosciuto. La guerra per bande, soprattutto all’interno degli extra comunitari, è un dato oramai acquisito, ancorché sottovalutato nella sua evoluzione. Ma proprio perché tale è lo stato delle cose serve un supplemento di prevenzione e di vigilanza per evitare che la violenza imploda con una virulenza che potrebbe farci scappare anche il morto. E analogamente non è pensabile che i cittadini, tutti i cittadini – piacentini e non – abbiano timore di utilizzare gli spazi pubblici a loro destinati, proprio per paura di essere vittime di violenza o coinvolti, loro malgrado, in risse, accoltellamenti e quanto altro di peggio si porta a dietro la delinquenza. Ma proprio perché la situazione è in ebollizione e si rischia che deflagri, un appello al ritorno alla ragione, alla civile convivenza, al rispetto delle leggi e delle regole, appare dovuto. Non è il tempo di incendiari: occorre dare un segnale forte che la Piacenza che ci appartiene – anche con quella tranquillità che alcuni deploravano, ma che piaceva alla stragrande maggioranza dei cittadini – non sia relegata ad un ricordo del passato. E allora ognuno, per la sua parte, si attivi. Perché non è più tempo di sottovalutare, minimizzare, fare finta di non vedere. E per un ritorno alla ragione, in primo luogo, devono impegnarsi le forze politiche e sociali – tutte e senza divisioni dettate dal retaggio ideologico – perché Piacenza non è la riserva indiana di una fazione, ma è dei suoi cittadini, che giustamente reclamano di essere abbandonati a se stessi e che, invece e per contro, devono avvertire che così non è. Ma serve dimostralo con i fatti, non con la retorica delle prediche inutili” lo scrive in una nota il Ministro per gli Affari Europei, le politiche di coesione e il Pnrr Tommaso Foti.

FONDAZIONE: CRISTINA DODICI E LEONARDO BRAGALINI ELETTI NEL CONSIGLIO GENERALE

Cristina Dodici e Leonardo Bragalini entrano a far parte del Consiglio Generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano. L’elezione, all’unanimità, è avvenuta ieri sera a Palazzo Rota Pisaroni e completa l’iter di rinnovo degli organi che, dall’aprile scorso, ha portato alla composizione del nuovo “parlamentino” dell’ente, alla conferma del presidente uscente Roberto Reggi e all’annuncio del nuovo Consiglio di Amministrazione fino alla nomina del Collegio sindacale. L’elezione di due consiglieri generali si è resa necessaria proprio in virtù del passaggio al CdA di Enrica De Micheli e Luigi Salice, entrati nella squadra del presidente insieme a Mario Magnelli, Luigi Grechi. Robert Gionelli, Luca Groppi, Giovanna Palladini ed Elena Uber.

«Ho già espresso il mio benvenuto ai nuovi consiglieri e sono certo che grazie alla loro esperienza, professionalità e conoscenza del territorio sapranno fornire un contributo importante in termini di idee e azioni da realizzare a servizio delle comunità di Piacenza e Vigevano – commenta il presidente Roberto Reggi -. Il nostro Consiglio Generale ha una composizione variegata ed esprime competenze trasversali alle diverse aree di intervento della Fondazione. Le sfide attuali e future sui temi strategici ci richiamano a un impegno importante e rendono indispensabile un grande lavoro di squadra, per svolgere al meglio l’attività istituzionale».

Indicata dai sindaci del territorio insieme all’altro candidato Roberto Antenucci, Cristina Dodici è imprenditrice nel settore del co-packing e della logistica agro-industriale. Parallelamente all’attività in azienda, nel corso degli anni ha ricoperto molteplici incarichi istituzionali, in Confindustria Piacenza e in Confindustria regionale e nazionale soprattutto nell’ambito della logistica, e in Camera di Commercio in qualità di consigliera generale. Per dieci anni è stata inoltre presidente della Fondazione Its di Piacenza e consigliera di amministrazione della Fondazione ITL.

L’altro nuovo ingresso, Leonardo Bragalini, è storico dell’arte e imprenditore in ambito editoriale. Dal 2005 al 2020 è stato membro del CdA della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, assumendo la carica di vicepresidente dal 2005 al 2015. Appassionato di pittura del XIX e XX secolo ha condotto numerose ricerche su autori dell’Ottocento e portato avanti collaborazioni con diversi periodici di cultura locale. Bragalini è uno dei due membri cooptati; l’altra candidata era Letizia Anelli.

Ad oggi dunque il nuovo Consiglio Generale risulta composto da sette donne e otto uomini: Daniela Boffino, Leonardo Bragalini, Valter Bulla, Rossella Buratti, Luigi Cavanna, Vincenzo Cerciello, Francesca Colla, Cristina Dodici, Ivano Fortunati, Fabio Leggi, Carlo Marini, Mauro Monti, Anna Muselli, Maria Grazia Sabato e Elena Sisaro.

 

BARADAI: “PRINCIPI E PROGETTI CONDIVISI CON LA POLITICA PER ARGINARE IL DISAGIO GIOVANILE”

Bene il tavolo in prefettura allargato alle istituzioni civili e religiose, per fare fronte all’emergenza, ma per andare a fondo del disagio evidente ci vuole di più; progetti condivisi in vari ambiti che interessino l’educazione per contrastare il disagio giovanile, per risalire alle cause che scatenano la violenza in particolare tra bande di ragazzi. Yassine Baradai, segretario nazionale UCOII e referente della comunità islamica di Piacenza che ieri ha partecipato al tavolo in comune con l’amministrazione e i capigruppo consiliari, allarga lo sguardo oltre gli ultimi fatti di via IV Novembre.

Intanto capire chi sono i cosiddetti “maranza”, se hanno una famiglia, dove vivono, quanti sono, sarebbe già un banale ma necessario inizio.
Dal canto suo la comunità islamica da anni coinvolge i giovani del centro islamico: sono circa un centinaio quelli che ne seguono le attività. Un migliaio invece i bambini.

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“LA SICUREZZA E’ UNA ESIGENZA DI TUTTI” CHIESTO UN TAVOLO PREFETTO, AMMINISTRAZIONE, VESCOVO E COMUNITA’ ISLAMICA

La richiesta emersa è quella di un tavolo da convocarsi in Prefettura a cui siederanno prefetto, amministrazione con la sindaca Tarasconi, i capigruppo dei gruppi consiliari, il vescovo Cevolotto e la comunità islamica. Perché, ha ribadito la prima cittadina, “la sicurezza è una esigenza di tutti”.
La richiesta che verrà presentata nella prossime ore al prefetto Ponta, è uscita dal tavolo che si svolto a palazzo Mercanti tra la sindaca Tarasconi, i capigruppo di maggioranza e opposizione e Yassine Baradai, segretario nazionale UCOII, l’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, che ha chiesto di incontrare l’amministrazione dopo i fatti dell’altra sera in via IV Novembre. Circa un’ora, la durata dell’incontro, che ha ratificato la richiesta di un tavolo con chi ha diretta competenza in materia di sicurezza e ordine pubblico, ovvero il prefetto.

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LOTTA AL MIELOMA: LA FONDAZIONE SOSTIENE LA RICERCA CON IL FRANCESCA CASSINELLI AWARD

Un prestigioso premio internazionale per promuovere la ricerca scientifica e lo sviluppo di approcci diagnostici innovativi nel contrasto al mieloma multiplo. È il Francesca Cassinelli Award 2025, intitolato all’imprenditrice piacentina scomparsa tre anni fa, dopo una lunga e coraggiosa battaglia contro la malattia devastante che colpisce le plasmacellule del midollo osseo. Negli anni aveva più volte manifestato il desiderio di dedicare una parte del suo patrimonio al progresso della ricerca scientifica sulla patologia: un’idea ora realizzata dai familiari, che hanno proposto alla Fondazione di Piacenza e Vigevano di unire le forze e cofinanziare un premio internazionale.

L’obiettivo è dare un riconoscimento a coloro il cui lavoro ha consentito di acquisire una migliore comprensione della biologia del mieloma multiplo, accelerare la diagnosi, rendere il trattamento più efficace e facilitare il supporto ai pazienti affetti e alle loro famiglie. Sono previsti due riconoscimenti: ventimila euro a un ricercatore senior (di età superiore ai 40 anni) e cinquemila euro a un ricercatore junior (fino ai 40 anni).

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PD: GOBBI SEGRETARIO CON L’83% SULL’AGGRESSIONE DEL CHEOPE: “NON SOFFIAMO SUL FUOCO DELL’INTOLLERANZA”

Nessuna sorpresa per quell’83% di voti che, certamente lo hanno eletto segretario del partito democratico, ma che a dispetto dell’unitarietà inziale potrebbero sembrare non del tutto convincenti. Massimiliano Gobbi è il nuovo segretario dei Democratici della provincia di Piacenza, l’assemblea convocata a Piacenza Expo, lo ha ratificato stamattina. Accanto a lui, la vicepresidente sarà Virginia Zilli; segretaria del circolo cittadino Michela Cucchetti.
La sua elezione è avvenuta al termine di un percorso votato all’unitarietà ma anche alla democrazia e questo comprende anche le astensioni e i voti contrari.

Ruolo quantomai delicato quello del nuovo segretario che succede a Carlo Berra, commosso nel suo ultimo intervento in assemblea, che dovrà portare il partito alle elezioni del 2027, per confermare il centro sinistra alla guida della città. Sfida non scontata. La ricetta del neo segretario? Pragmatismo all’interno di un perimetro valoriale ben definito.

Poi ci sono le prese di posizione che la quotidianità impone; rispetto all’aggressione di qualche sera in via IV Novembre dal Pd arriva una ferma condanna per quanto accaduto nella consapevolezza che il tema sicurezza è cruciale e che non è il momento di esasperare la situazione accendendo altri fuochi. Il PD non parteciperà alla manifestazione antifascista del 2 luglio organizzata da Si Cobas e Contro Tendenza.

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