CONFINDUSTRIA: FATTURATO NEGATIVO, OCCUPAZIONE IN CRESCITA

Dopo due anni il fatturato complessivo delle imprese manifatturiere piacentine è in calo dell’1,44 per cento.  Il dato è emerso dall’indagine congiunturale del primo semestre 2016 effettuata dal centro studi di Confindustria Piacenza. Il presidente degli Industriali Alberto Rota legge questo dato secondo due parametri, uno negativo e l’altro positivo. Negativo perchè le diminuzione del fatturato è stato causato per lo più dall’andamento dell’oli&gas che sul territorio piacentino ha una forte incidenza, ma di contro tante altre aziende, di altri settore, stanno tenendo testa e stanno esportando all’estero. Il fattore positivo, secondo Rota, è che “emergono anche dati positivi come quelli sul’occupazione, aumentata dello 0.5 per cento, accompagnato da una forte diminuzione della cassa integrazione, in calo del 70 cento. Questo perchè, in questi primi sei mesi del 2016, le aziende non si sono aspettate cali negli ordini, la produzione non  è calata e la volontà degli imprenditori è quella di investire, prova ne è il calo della cassa integrazione.

Sul fronte dell’edilizia le cose sembra stiano iniziando a viaggiare nel verso giusto: i salari dichiarati sono aumentati del 10 per cento e gli occupati del 6.7 per cento. Gli addetti complessivamente sono 2 mila, contro i 4 mila del pre crisi.

rota dati confindustria

CARBONEXT: CITTADINI E COMITATI NON SI ARRENDONO

La val d’Arda non si arrende nonostante la Regione abbia approvato il progetto del Carbonext, ne è stata una prova il sit in di ieri davanti al palazzo di via Aldo Moro. “La prima richiesta- si legge nella nota – è stata quella di chiedere alla Giunta di sospendere in autotutela la delibera appena assunta, a fronte del fatto che ad oggi gli effetti sulla salute dell’incenerimento dei rifiuti nei cementifici sono ancora assolutamente sconosciuti, anche a livello nazionale, tanto che la Regione stessa, nel Piano Regionale della Prevenzione 2015-2018 (intitolato “Costruire Salute” ed approvato con Delibera n° 771/2015 del 29 giugno 2015) aveva deciso di effettuare uno studio sulle conseguenze ambientali e sanitarie dei cementifici sui territori che li ospitano, sia che usino combustibili “tradizionali”, sia che usino già combustibili “alternativi”. Questo studio, che doveva partire a settembre 2015 ed essere appunto “preventivo”, ad oggi non risulta ancora iniziato e non si vede il motivo per il quale debba essere ancora una volta la Val d’Arda e Piacenza a fare da cavia sull’uso dei CSS, per poi essere monitorata solo successivamente.  Si è chiesta anche una verifica ed approfondimento sulla situazione del traffico, che per i Comitati e Legambiente non sarà affatto “a saldo zero”, come deciso dalla Conferenza dei Servizi: ogni mezzo pesante in più al giorno significa un aumento di almeno 2 (ma più probabilmente non 4) transiti giornalieri che si vanno ad aggiungere agli attuali 700/800 al giorno che già gravano sull’unica provinciale esistente e le cui conseguenze non si limitano alle emissioni al tubo di scarico. Riguardo queste ultime, poi – come già detto – alla favola della sostituzione del parco di tutti i mezzi che servono la cementeria con camion “Euro 5” e “Euro 6”, onestamente, non crede nessuno, anche se diluita nel “comodo” lasso di tempo di tre anni. Le altre richieste restano invece indipendenti dagli esiti del progetto CarboNeXT e dal destino della Val d’Arda; riguardano la volontà che venga dato seguito alla richiesta dei consiglieri Taruffi, Foti, Rancan, Molinari ed altri di agevolare e fissare dopo l’estate lo svolgimento di una apposita audizione in Commissione Ambiente dei Comitati e cittadini della Val d’Arda sul progetto CarboNeXT, anche per poter portare elementi utili alla discussione in merito al progetto di legge pendente presso le Camere di abrogazione del D.M. 22/2013 (il cosiddetto “Decreto Clini”) sui CSS, progetto presentato a firma del Consigliere Foti e cofirmato da Taruffi, Rancan e Molinari. Infine si chiede l’assunzione di un impegno per rivedere e modificare la Legge Regionale sulla Valutazione di Impatto Ambientale (la n° 9 del 1999 e successive modifiche) relativamente al diritto per i cittadini riuniti in Comitati ed Associazioni portatrici di interessi diffusi di natura ambientale di partecipare, almeno in veste di uditori, alle Conferenze dei Servizi al fine di permettere la più ampia partecipazione e la maggiore trasparenza possibile nei procedimenti ad ogni livello.

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LA MAGIA DEL CINEMATOGRAFO DI LUCIANO NARDUCCI

Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato.  Un tuffo nel passato quasi magico. Ogni stanza contiene delle vere e proprie ricchezze, pezzi se non unici, rarissimi e perfettamente funzionanti. Ecco allora che si trova il prassinoscopio francese del 1827, grammofoni degli anni 20 decorati a mano, lanterne magiche in rame. Sono solo alcuni, dei 600 pezzi della collezione di Luciano Narducci, esposti al cinematografo allestito negli spazi del convento dei Padri Domenicani di Zibello. Una passione per il cinema che Luciano si porta dietro fin da quando era un bambino: a dieci anni seguiva il fratello Amedeo in bicicletta nei cortili delle cascine dove proiettavano i film per i contadini.

Cinquantacinque anni di collezionismo ma anche di tanta cura e passione nel rimettere a nuovo tutti i pezzi e renderli perfettamente funzionanti. Questo Luciano lo ha fatto un pò per passione un pò per il fratello, al quale ha promesso che avrebbe realizzato il museo del cinema a lui dedicato.

Il primo cittadino di Polesine Zibello Andrea Censi gli ha dato fiducia, comprendendo fin da subito il valore della collezione, mettendogli a disposizione locali prestigiosi per esporre i 600 pezzi, in quello che diventerà il Convento delle Arti e delle Lettere.

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GIOVANNI CACCAMO “LA MIA MUSICA PER INCONTRARE UN PUBBLICO NUOVO”

Marcello Granata ha incontrato Giovanni Caccamo, cantautore italiano di successo. Lo ha intervistato a Milano poche ore prima del suo concerto al Teatro Parenti. Per Caccamo è stato un anno di successo, dopo la partecipazione la Festival di San Remo, ora si prospetta un’estate di impegni e di concerti. Ecco la sua intervista

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CAROBONEXT: SIT IN DI PROTESTA DAVANTI ALLA REGIONE

Non intendono stare con le mani in mani e subire una decisione, a loro dire, calata dall’alto. Cittadini, associazione e Legambiente hanno organizzato per il 27 luglio il sit in di protesta davanti alla regione Emilia Romagna durante la seduta dell’Assemblea Legislativa per ribadire con forza la contrarietà al progetto del Carbonext approvato dalla giunta. Un sit in a cui sono invitati i sindaci e i consiglieri di Lugagnano, Castell’Arquato e Morfasso. “Assieme a loro – si legge nella nota – intendiamo chiedere all’Assemblea di farsi carico della vicenda CarboNeXT e del tema CSS (Combustibili Solidi Secondari derivati da rifiuti), al fine di approfondire fortemente il tema della salute e della mancanza nel progetto di una analisi estesa ed attuale dello stato di salute della popolazione, facendo proprio l’impegno assunto dai Consiglieri presenti alla serata di Lugagnano del 15 luglio scorso (Foti, Molinari, Rancan, Taruffi e Sassi) di audire comunque, al di là dell’avvenuta approvazione del progetto in Giunta, i Comitati della Val d’Arda Legambiente sul tema CarboNeXT e CSS durante i lavori della Commissione Ambiente che si dovrà riunire discutere la Proposta di Legge (presentata dal Consigliere Foti e firmata dai Consiglieri Molinari, Taruffi e Rancan) di abrogazione del cosiddetto e famigerato Decreto Clini. Intendiamo chiedere un impegno all’Assemblea su tale Proposta Regionale di abrogazione, perché – contrariamente a quanto incredibilmente affermato dall’assessore Gazzolo – il CarboNeXT ed i CSS non sono affatto il combustibile del futuro: sono rifiuti (perché tali sono i CSS, considerati “prodotti” industriali per un mero escamotage di legge) che, in una economia circolare, vanno ridotti, recuperati, riciclati, differenziati e non certo bruciati nei cementifici per sorreggerne il budget finanziario e migliorarne il cash flow. Vogliamo anche proporre all’Assemblea ed ai Consiglieri di assumersi l’impegno ad una revisione della legge regionale sulla V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale), la n° 9 del 1999, al fine di permettere, contrariamente a quanto accaduto nella vicenda CarboNeXT ed in tutte le altre Conferenze dei Servizi tenutesi finora in Regione, ai Comitati ed alle Associazioni di essere presenti alle riunioni almeno come uditori, e creare in questo modo reale partecipazione e trasparenza della Pubblica Amministrazione; ed inoltre nel senso, non meno importante, di permettere a tutti Comuni interessati e coinvolti in vario modo dai progetti (non soltanto quelli titolari di autorizzazioni) di partecipare in Conferenza con pieno diritto di voto, al fine di vedere realmente rappresentate a pieno diritto tutte le istanze e tutti gli interessi dei Territori coinvolti e dei loro Cittadini. La vicenda CarboNeXT ha chiaramente dimostrato come la Legge Regionale sulla V.I.A. sia ormai inadeguata da questo punto di vista e necessiti di essere revisionata, in quanto ha portato all’assurdo per cui i Comuni di Lugagnano, Castell’Arquato e Morfasso sono stati “imbavagliati” e non hanno potuto essere , pur rappresentando l’82% della popolazione dell’Alta Val d’Arda interessata e toccata dalle conseguenze del progetto, mentre l’unico Comune ammesso è stato Vernasca, in quanto titolare di autorizzazione per il puro fatto che il Cementificio si trova (per circa un chilometro) entro i suoi confini”.

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ESODATI: ALCUNI DINIEGHI ALLA SETTIMA SALVAGUARDIA

Non sta andando come previsto per gli esodati della Lombardia che hanno fatto domanda per ottenere la settima salvaguardia. A seguito dei recenti incontri avuti dal coordinamento dei comitati esodati della Lombardia con enti e istituzioni, sono state chiarite alcune interpretazioni della legge 208 del 2015  che nelle scorse settimane hanno portato al diniego della domanda di salvaguardia presentata da alcune tipologie di esodati. In particolare ci si riferisce a lavoratori il cui rapporto di lavoro si è interrotto a seguito di accordo sindacale di esubero,  individuale di esubero e licenziamento unilaterale da parte dell’azienda. Questi lavoratori devono presentare la domanda di riesame e conseguente ricorso, per non perdere l’eventuale diritto rivolgendosi ad un patronato di fiducia. La domanda di riesame/ricorso deve essere presentata entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione di diniego.  Il comitato esodati di Lodi è a disposizione per vagliare con gli interessati ogni situazione. Per un contatto è sufficiente inviare una mail a comitatoesodatilodi@gmail.com. Ulteriori informazione si possono reperire sul sito www. comitatoesodatilodi.blogspot.it.

 

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REGGI: “EX OSPEDALE MILITARE COME LA GALLERIA SORDI DI ROMA”

Per Piacenza sono un notevole potenziale di sviluppo, a patto che ci siano idee buone ed economicamente realizzabili. Le aree demaniali che tornano alla città possono farle cambiare volto, ma trasformarsi anche in un pericoloso boomerang, se mal gestite. Si è aperta oggi la procedura di gara per l’individuazione dell’operatore a cui affidare lo studio di fattibilità per la valorizzazione dell’ex ospedale militare. Il 5 settembre la scadenza per la ricezione delle offerte e da ottobre le tre fasi fino a dicembre per poi arrivare a giugno 2017 con la fase di assistenza tecnica. Quella che si apre è una fase delicata perchè complessa è la natura dell’edificio stesso che nell’immaginario dell’ex sindaco Reggi, oggi direttore dell’Agenzia del Demanio, potrebbe ospitare gli uffici comunali, ad oggi dislocati in più luoghi, senza tralasciare il commerciale di qualità. Un po quello che oggi a Roma è la Galleria Sordi, privato al piano terra, presidenza del consiglio al livello superiore.

Per bastione san Sisto, ex Bastione e Torrione Borghetto e per l’ex caserma dal Verme si apre il bando di concessione per la valorizzazione. Dopo la consultazione pubblica avviata da comune e agenzia del demanio che si è svolta negli ultimi tre mesi, oggi è possibile definire scenari ed interventi per il futuro, valorizzazione e riuso di 10 immobili pubblici della città.

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CARBONEXT: COMITATI E ASSOCIAZIONE URLANO “VERGOGNA”

Comitati ed associazione ambientaliste urlano alla vergogna. Il destinatario dello sfogo è l’assessore regionale Paola Gazzolo che oggi ha portato in giunta l’approvazione del Carbonext. Al centro di questa vicenda che dura ormai da 18 mesi c’è proprio il combustibile css che il cementificio di Vernasca Buzzi Unicem ha chiesto di poter bruciare. In una nota i comitati Aria Pulita in Val d’Arda, Basta Nocività in Val d’Arda, cittadini per l’ambiente rurale e Legambiente Piacenza hanno annunciato di riunirsi in un sit in di protesta sotto al palazzo della Regione Emilia Romagna nel corso dell’assemblea legislativa a cui saranno invitati tutti i sindaci della val d’Arda, i consiglieri e i cittadini. “Vergogna per il modo, per la fretta, per quanto espresso – si legge – bruciare rifiuti non può far bene all’ambiente, nè alla salute, bruciare rifiuti non è un modo corretto di smaltimento”. Ecco il testo della nota:

Ben arrivati a Piacenza, terra amica degli inceneritori: chiunque porti rifiuti, anche travestiti da prodotti industriali da bruciare, è il benvenuto! Lasciando da parte il doveroso e meritato sarcasmo per l’annuncio dell’Assessore Gazzolo dell’approvazione, lunedì in Giunta Regionale, del progetto CarboNeXT, con una modalità assolutamente irricevibile da ogni punto di vista, non possiamo che sintetizzare in una unica parola ogni commento per quanto è stato espresso nella comunicazione dell’Assessore: Vergogna. Vergogna per il modo. Dopo 18 mesi di incontri, discussioni, confronti sul progetto, senza che mai una volta l’Assessore di Piacenza si sia messa a confronto con i cittadini, partecipando anche ad un solo incontro con la popolazione, l’unico modo che trova, per annunciare ai Piacentini la decisione di approvare il progetto, è un articolo di giornale e, per di più, con un solo giorno di anticipo sulla riunione della Giunta. Evidentemente è questo, per l’Assessore e la Giunta, il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini: un semplice comunicato via stampa. Vergogna per la fretta. Si decide di approvare in tutta fretta il progetto, ben sapendo della risoluzione bipartisan che i Consiglieri Regionali presenti all’incontro tenutosi a Lugagnano stavano per presentare in Consiglio Regionale, con la quale intendevano chiedere alla Giunta di non decidere sul progetto fino alla audizione dei comitati e Legambiente in Commissione Ambiente, nonché della richiesta del sindaco di Lugagnano di un Consiglio dell’Unione dei Comuni aperto alla presenza della Giunta Regionale. Risulta incredibile, anche da un punto di vista politico, questa decisione assunta non solo contro i cittadini, ma anche contro i propri Consiglieri Regionali. E’ certo una fretta assai sospetta, quasi di chi sia consapevole della inadeguatezza e della forzatura che hanno portato all’esito positivo della VIA. Vergogna per quanto espresso. Che sia l’Assessore all’Ambiente della Regione, piacentina, a raccontarci che bruciare rifiuti fa bene alla salute, migliora l’ambiente e risulta un sano e corretto modo di smaltire i rifiuti è un insulto al buon senso e a tutta la normativa europea e regionale in tema di rifiuti. Bruciare rifiuti non può far bene all’ambiente. Abbiamo presentato centinaia di osservazioni al progetto e quello che risulta chiaro è la mancanza di dati certi sull’uso e sugli effetti sull’ambiente e sulla salute di un materiale, il CarboNeXT, che altro non è che rifiuto indifferenziato, seccato e triturato, mai usato prima ufficialmente, di composizione incerta e sempre ovviamente variabile, difficile da controllare e le cui emissioni variano a seconda della composizione. Abbiamo evidenziato un generale peggioramento di quasi tutte le emissioni (ammesse a denti stretti persino dal Proponente), sappiamo bene che i limiti delle emissioni date ai cementifici sono ben più alte di quelle, più restrittive, previste per gli inceneritori. Abbiamo soprattutto evidenziato un netto peggioramento del numero di camion che trasporteranno il CarboNeXT rispetto all’esorbitante numero, dai 700 agli 800 transiti giornalieri, che già ora si hanno in Val d’Arda. Siamo scandalizzati dalle parole dell’Assessore: aumentano i camion, ma diminuiscono le emissioni perché verrà rinnovato, nei tre anni, il parco camion. Ma in che favola? Sappiamo bene che le ditte che fanno i trasporti per Buzzi sono decine: chi pagherà loro i camion nuovi Euro 5 e 6, la Buzzi? Un solo camion in più avrebbe dovuto bloccare il progetto! Bruciare rifiuti non può far bene alla salute. La Val d’Arda non può nuovamente far da cavia ad un progetto industriale legato al cementificio: ha già dato! E’stata chiesta da quasi 5000 cittadini una valutazione di impatto sanitario, VIS, preventiva per capire lo stato di salute della Val d’Arda, già provata da decenni di emissioni del cementificio. L’Assessore l’ha negata dicendo che bastava l’analisi su dati storici fatta dalla Conferenza dei Servizi. E’ stato richiesto, tramite i Consiglieri Regionali, un approfondito studio sugli effetti dell’attività dei cementifici sulla salute della popolazione residente: questo studio, approvato nel Piano Preventivo Regionale, doveva partire a settembre del 2015. Cosa ne è stato? Ci dobbiamo accontentare di una relazione dell’AUSL basata non su una seria indagine epidemiologica attuale, ma su semplici dati incrociati di studi forniti dall’Azienda e dati statistici… Ma come si può dire che in Val d’Arda, negli ultimi 4 anni, i tumori sono in diminuzione, in controtendenza rispetto a tutta la provincia? E le altre malattie? Chiediamo una analisi epidemiologica attuale. Soprattutto, per quanto riferisce la Gazzolo, appare evidente che non esiste nessuna capacità di prevedere quali saranno gli impatti dell’utilizzo di combustibile a base di rifiuti sulla salute. Perché altrimenti la Regione avrebbe programmato un Piano Preventivo consistente in due anni di analisi? Bruciare rifiuti non è un modo corretto di smaltimento: Che si chiamino CSS o rifiuti, l’unica forma di smaltimento corretto dei rifiuti per arrivare all’economia circolare è non produrli, riutilizzarli, riciclarli e differenziarli, e non certo usarli come carburante. Il Piano Rifiuti prevede l’autosufficienza nello smaltimento; come giustifica la Regione che il cementificio importi rifiuti travestiti da prodotti industriali da fuori regione in totale contrasto con tale Piano? E che dire della prescrizione del raggio di produzione del CarboNeXT nei 150 chilometri? I CSS arriveranno dunque da tutto il Nord Italia, da 5 regioni e dal Porto di Genova…., ed i rifiuti per produrlo da tutto il mondo? Abbiamo già un inceneritore ed un altro cementificio che bruciano rifiuti. Evidentemente la Regione vuol fare di Piacenza terra di inceneritori, dove l’unica economia circolare sarà quella dei rifiuti che circolano. Di fronte all’approvazione di questo progetto, utile solo all’impresa che lo ha proposto, ma non al territorio piacentino ed ai suoi cittadini, e di fronte al modo irricevibile con il quale l’Assessore lo ha annunciato, totalmente di parte e assolutamente irrispettoso nei confronti dei cittadini della Val d’Arda e della Provincia, non intendiamo affatto stare con le mani in mano. Al di là della opposizione legale al progetto che farà la sua strada, preannunciamo fin da ora che, non riuscendo ad organizzare una manifestazione oggi, in Regione, proprio a causa del preavviso di un solo giorno, evidentemente voluto dall’Assessore e dalla Giunta (alla faccia della partecipazione e trasparenza), mercoledì intendiamo organizzare un SIT IN davanti alla Regione, durante lo svolgersi dell’Assemblea Legislativa Regionale, invitando fin da ora i Sindaci della Val d’Arda, tutti i Consiglieri e tutti cittadini che ci hanno sostenuto in questa battaglia ad essere con noi per ribadire il nostro NO e le nostre proposte sui CSS, VIA e rifiuti. Preciseremo meglio orario e modalità a breve.

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CARBONEXT “PIÙ TRASPARENZA, SI CAMBI LA LEGGE REGIONALE”

Comitati, associazioni ambientaliste e cittadini che hanno manifestato il proprio dissenso contro il progetto del Carbonext chiedono di cambiare la legge regionale sulla VIA, valutazione impatto ambientale, per rendere veloce l’accesso agli atti e si documenti. In particolare chiedono un cambio dell’atteggiamento della regione nei confronti dei cittadini per un più veloce e semplice accesso agli atti oltre che una partecipazione alle Conferenze dei Servizi nel caso specifico di Carbonext.

Ecco il testo del comunicato

Come Comitati ed Associazioni che da Gennaio 2015 sono impegnati a scongiurare l’approvazione del progetto CarboNeXT di Buzzi Unicem per la cementeria di Vernasca, ma prima di tutto come cittadini, ci lascia amareggiati e ci impensierisce l’atteggiamento che le Istituzioni competenti e la politica che li governa, continuano a mantenere ogni volta che, legittimamente, si chiedono loro informazioni, documenti o atti che, oltre alla legalità ed al buon senso, rispondono alle necessità di trasparenza e partecipazio ne che dovrebbero essere proprie della Pubblic a Amministrazione. Così come ci indigna che ai cittadini, ai Comitati e alle Associazioni in Regione sia pure negata la possibilità di partecipare, anche solo come uditori, alle Conferenze dei Servizi che decidono del futuro di interi Territori. E’ questa la trasparenza e partecipazione di cui tanto parla la politica nelle leggi regionali e nei discorsi di circostanza dei convegni ? La vicenda CarboNeXT è esemplificativa di un metodo che sta diventando prassi purtroppo per tutti i procedimenti Piacentini e auspichiamo si cambi marcia. Ancora una volta, dopo la riunione dell’ultima Conferenza dei Servizi del 21 Giugno scorso, la conclusiva e più importante perché esprime i pareri definitivi degli Enti sul progetto dell’Azienda, pur avendo depositato il giorno stesso richiesta di accesso agli atti per poter visionare il verbale della Conferenza e tutti i documenti allegati , solo ieri, allo scadere dei 30 giorni di legge, abbiamo ricevuto copia della documentazione ma mancante del documento fondamentale, il rapporto di valutazione ambientale con il parere definitivo sul progetto. Arpae, ex Provincia, alle nostre doglianze, si è giustificata dicendo che non lo avevamo specificatamente richiesto. Un gioco di parole che lascia esterrefatti. Abbiamo dovuto inviare una nuova richiesta ad integrazione per poterla ritirare. Come possiamo giudicare, da cittadini, un atteggiamento di questo tipo proprio da parte di quegli Enti pubblici e della politica che li governa che della trasparenza degli atti e della facilità di accesso alle informazioni dovrebbero fare una bandiera? Non va certo in questa direzione far attendere ogni volta 30 giorni per inviare documenti, riparandosi dietro i termini di legge o negare l’ascolto alle discussioni che si svolgono nelle Conferenze, dove gli Enti, sono lì a rappresentare l’interesse pubblico, dei Territori, a fronte delle richieste di Soggetti privati. Dal momento che la fiducia nelle Istituzioni e nella politica è fondamentale e mai come oggi il rapporto tra Enti, politica e Cittadini è in profonda crisi di fiducia, intendiamo lanciare una nuova proposta alla politica regionale, che lo scorso Venerdì a Lugagnano si è assunta impegni sul progetto CarboNeXT ed alla Giunta regionale. E’ venuto il momento di cambiare la Legge Regionale sulla VIA, la n°9 del 1999, prevedendo esplicitamente la possibilità per i Comitati e le Associazioni di essere presenti, almeno come uditori, alle riunioni che decidono sulla congruità delle leggi e sull’opportunità rispetto ai territori di qualunque progetto, perché tutto sia discusso e deciso alla luce del sole. Auspichiamo quindi che la vicenda CarboNeXT , si concluda con un “No” al progetto e che la politica abbia il coraggio di assumersi le sue responsabilità in ordine alla sua opportunità, senza nascondersi dietro i pareri tecnici, e ci auguriamo che costituisca anche il punto di partenza per un profondo cambiamento dell’atteggiamento della Regione ed in generale degli enti pubblici nei confronti dei cittadini.

Accesso ai documenti ed atti veloce e facilita to e possibilità di partecipazio ne a i procedimenti di VIA . La fiducia è un cosa seria e non si merita per il fatto di esistere come istituzio ne , ma va guadagnata sul campo e meritata nei fatti; quello che viene detto e deciso non può restare nel segreto delle stanze del palazzo.

Sosteniamo inoltre fortemente la richiesta del Sindaco di Lugagnano di convocare un Consiglio aperto dell’Unione dei Comuni dell’Alta Val d’Arda, con audizione degli Assessori componenti la Giunta Regionale, che avranno l’onere di dare o meno l’approvazione al progetto. Siamo certi che rispetto a questa proposta seguirà l’appoggio dei Sindaci di Castell’Arquato e Morfasso e di tanti Consiglieri della Val d’Arda.

Comitato Basta nocività in Val d’Arda, comitato Aria pulita in Val d’Arda, comitato cittadini per l’ambiente rurale, Legambiente Piacenza

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EX CHIESA DEL CARMINE, CISINI “SARA’ UNO SPAZIO CULTURALE VERSATILE”

L’ex chiesa del Carmine, al termine del restauro conservativo che durerà almeno un paio d’anni, diverrà uno spazio didattico-culturale versatile con utilizzo espositivo. Una luogo d’arte adattabile a più situazioni, dove lo scenario può cambiare in base alle diverse realtà. Questo almeno nei progetti dell’amministrazione comunale che conta di andare a gara entro la fine del 2016 per poter così affidare il restauro all’impresa che si aggiudicherà il bando. Attualmente è in corso la fase di progettazione esecutiva che dovrebbe concludersi tra settembre e ottobre. Capitolo finanziamenti: 3 milioni di euro furono messi a disposizione dalla regione Emilia Romagna nell’ambito del Documento unico di programmazione (Dup), 1 milione di euro  circa dal Comune di Piacenza, 1 milione 600 mila euro che la giunta regionale ha stanziato qualche giorno fa destinati alla struttura. Proprio con questa somma il comune intende dotare gli spazi dell’ex chiesa di uffici per il monitoraggio della mobilità sostenibile e logistica. Gli spazi verranno dotati di stampanti 3d – ci spiega l’assessore Giorgio Cisini – tecnologie avanzate a supporto della sfera artistica e culturale. L’idea principale è e rimane quella di trasformare l’ex Carmine in uno spazio duttile ed adattabile a qualunque tipo di utilizzo espositivo e non solo, un luogo dove l’arte dovrà essere la protagonista. All’interno di questo contesto troveranno spazio anche laboratori per la mobilità sostenibile.

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