CRESCE IL TURISMO A PIACENZA E PROVINCIA DEL 3.2%. E’ BOOM DELL’EXTRA ALBERGHIERO

I dati aggiornati sul turismo confermano una tendenza positiva per la provincia di Piacenza: nel confronto con lo stesso periodo del 2024 si registra un aumento complessivo dei pernottamenti pari al +3,2%, con un incremento significativo dei turisti stranieri (+7,5%) e una crescita costante anche di quelli italiani (+2,7%). Particolarmente rilevante è l’andamento del comparto extra-alberghiero, che segna un +28% nei pernottamenti, confermando la forte attrattività del territorio piacentino per i visitatori stranieri e la capacità del sistema ricettivo di diversificare e ampliare l’offerta. L’aumento della presenza straniera si lega anche al Giubileo e agli investimenti che il territorio sta facendo con riferimento ai numerosi e suggestivi cammini religiosi e itinerari di fede che attraversano e “passano per Piacenza”. Un altro elemento significativo consiste nella ricaduta positiva portata dagli Assoluti di scherma, che testimonia e conferma l’importanza delle strutture congressuali e l’incisivo indotto che questa realtà porta con sé.

“Questi dati – sottolinea l’Amministrazione comunale – non sono casuali, ma frutto del circuito virtuoso costruito negli ultimi anni, grazie a una visione condivisa con le associazioni di categoria e le tante realtà locali dell’accoglienza. Come Comune capofila, non possiamo che esprimere soddisfazione per i risultati ottenuti anche dalle altre amministrazioni della provincia di Piacenza, perché la crescita positiva e benefica della domanda turistica è strettamente collegata alla qualità dell’offerta complessiva di accoglienza. Il territorio – prosegue palazzo Mercanti – sta dimostrando la capacità e la lucidità di integrare le diverse eccellenze – dalla cultura all’enogastronomia, dalle colline ai borghi storici – per proporre un’esperienza di soggiorno completa, competitiva e di grande valore e rendere Piacenza una meta accogliente, dinamica e riconoscibile. È bene ricordare – conclude l’Amministrazione comunale – che questi risultati, pur facendoci sorridere, non ci esaltano, così come i dati negativi non ci abbattono: ci confermano però che il sistema sta percorrendo la strada giusta, una strada impegnativa ma entusiasmante, perché insieme stiamo acquisendo la piena consapevolezza delle nostre potenzialità turistiche, che rappresentano anche una vera e propria scommessa culturale”.

CITTADELLA, BONGIORNI: “PIANO B? LA SOLUZIONE PIU’ VELOCE PER ELIMINARE IL DISAGIO” DELUSI I CONSIGLIERI DI MINORANZA PER LE MANCATE RISPOSTE

A riassumere le motivazioni che hanno portato il comune ad avviare il procedimento di risoluzione con Piacenza Parcheggi e a rispondere alle domande dei consiglieri c’era solo il vice sindaco Matteo Bongiorni, l’unico, in queste settimane di ferie di sindaca e direttore generale, deputato a dare una visione di ciò che potrà accadere da qui al 25 agosto. Sì, perché entro questa data il concessionario avrà la possibilità di apportare la documentazione richiesta e le garanzie bancarie. I documenti inviati al comune entro il 16 luglio, rispetto alla garanzie bancarie e al cronoprogramma, ritardi da 180 a 240 giorni, non sono stati ritenuti completi dagli uffici competenti e il tavolo tecnico che si è chiuso il 22 luglio ha mantenuto le parti su posizioni differenti e inconciliabili.

Delusi i consiglieri di minoranza che si aspettavano il verbale del tavolo tecnico che non è ancora stato elaborato; delusissimi anche per la mancata presenza della responsabile unica di procedimento e dei componenti del tavolo tecnico; delusi per l’assenza di sindaca e direttore generale entrambi in ferie, assenze che il consigliere Rabuffi ha definito “pesantissima e inaccettabile istituzionalmente”.

Due gli scenari possibili dopo il 25 agosto: se Piacenza  Parcheggi si rimetterà nei parametri richiesti il contratto proseguirà, qualora questo non avvenga si procederà alla risoluzione che comporterà l’interruzione del rapporto con scenari che al momento non è ancora possibile determinare, ma facilmente ipotizzabili.

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CENTROSINISTRA: “LA RIQUALIFICAZIONE DI CITTADELLA SARA’ UN PERCORSO COMUNE”

Oggi la palla su piazza Cittadella è rimbalzata dalla parte della maggioranza consiliare che si è sentita, ancora una volta, in dovere di difendere l’operato dell’amministrazione.
“Abbiamo agito per atti e non per slogan” ha chiarito il capogruppo PD Andrea Fossati che, al tavolo insieme ai colleghi rappresentanti dei gruppi di maggioranza Infantino, Dallanegra, Pagani e Gnocchi, ha definito carta straccia il documento datato giugno 2022 dell’amministrazione Barbieri.

Troppo presto parlare di scenari futuri oltre il 23 agosto, data in cui scadranno i 30 giorni per il concessionario di portare la documentazione richiesta, di certo c’è, per Luca Dallanegra, che “l’immobilismo della precedente amministrazione ha portato il Comune a rivedere la sua posizione in termini di allungamento della concessione e di aumento di tariffe dei parcheggi”. “In tre anni questa amministrazione ha riscosso i canoni non pagati dal concessionario, ha istituito il tavolo tecnico per l’equilibrio economico finanziario e ha consegnato le aree per il cantiere, oltre che vedere la carte che aveva in mano il concessionario. Nello stesso tempo la precedente amministrazione cosa ha fatto?” domanda polemicamente la consigliera Pagani. “Per il proseguimento di quest’opera- ha detto la consigliere Gnocchi – qualunque sia, auspico un processo di partecipazione dei cittadini”.

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TIENE L’INDUSTRIA PIACENTINA, MA “I DAZI AL 50%, DI ACCIAIO E ALLUMINIO, NON SONO ACCETTABILI”

Il fatturato è tutto sommato buono, con un incremento dell’1,27%, grazie soprattutto al mercato interno cresciuto dell’1,35%, mentre il contributo del mercato estero si è limitato ad un +0,56%.
Sono i dati principali che si riferiscono al primo semestre 2025 raccolti nella consueta indagine congiunturale di Confindustria Piacenza basato sulla somministrazione di un questionario ad imprese che rappresentano circa 4 miliardi di fatturato e corca 8mila addetti.

Sono i dazi a preoccupare non poco anche gli industriali piacentini: se si tiene conto che gli Stati Uniti rappresentano il quindi paese di esportazione per l’Italia, e che dal 2020 le esportazioni piacentine, per i due terzi riguardanti la meccanica, sono cresciute dell’88%. Non solo, a rendere ancora più tesa la situazione c’è pure la percentuale dei dazi che si alza dal 15 al 50% per acciaio e alluminio, materie prime utilizzate per semilavorati anche dalle imprese piacentine.

Nonostante tutto, la tempra degli imprenditori è notoriamente forte; per cui le previsioni per i prossimi sei mesi indicano una tendenza positiva di incremento fatturato per il 37%, solo per il 15% un calo. In questa situazione occorre guardare ad altri paesi come India, Cina e Africa, la vera scommessa, oltre che dare massima priorità all’indipendenza energetica. Nella sua analisi il presidente Parenti non ha nascosto le perplessità in merito agli aiuti, certo importanti, arrivati dai fondi del PNRR, che però hanno portato ad una crescita dello 0,5; “mi sarei aspettato almeno un 2-3% mi domando cosa accadrà quando i finanziamenti termineranno nel giugno del 2026”.

E poi guardando a casa nostra, in merito alle recenti osservazione al PUG presentate anche dagli industriali, ciò che conta, hanno ribadito presidente e direttore, sono la visione di sviluppo e la flessibilità. In merito alla nuova sede annunciata nel corso dell’80esima assemblea di giugno, ad ottobre verrà depositata la domanda per i lavori, che vede un progetto molto corposo, con la priorità per spazi di attività di formazione per i ragazzi, con Its e post diploma: una cittadella dell’imprenditoria, ma anche di formazione.

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CENTRO DESTRA: “COSA E’ EMERSO DAL TAVOLO TECNICO SU CITTADELLA CHE NON SAPPIAMO?”

Fratelli d’Italia, lega e civica Barbieri Liberi ancora all’attacco contro l’amministrazione sulla pratica piazza cittadella. Oggi più che mai, da quando sindaca Tarasconi e giunta hanno avviato il procedimento verso la risoluzione del contratto con Piacenza Parcheggi, per grave inadempimento.
Oggi ancora di più perché i consiglieri di centro destra sono, nuovamente, tornati su quanto, a loro dire, si poteva fare ma non si è fatto, per evitare quanto sta accadendo oggi.
L’elenco è lungo: per la consigliera Soresi il contratto poteva essere risolto quando si è scoperto della falsa fideiussione e non si è fatto; la bancabilità non sarebbe mai arrivata; per la consigliera Barbieri la sindaca Tarasconi ha sbagliato “con consapevolezza”, senza tenere conto del documento del 13 giugno 2022, elaborato anche dai revisori dei conti, in cui si contestava il grave inadempimento di Piacenza Parcheggi; per la consigliera Mazza i segnali giuridici dell’inaffidabilità dell’amministratore delegato Lodetti Alliata ci sarebbero stati eccome, come dimostrato anche nelle varie commissioni; per il consigliere Trespidi invece Tarasconi sarebbe l’anello di congiunzione che ha unito l’amministrazione Reggi e poi quella Dosi per portare avanti, pervicacemente, il progetto di piazza Cittadella. E poi come mai la sindaca è così sicura che a ottobre, partirà il piano B sulla piazza? Si chiedono i consiglieri. È forse emerso qualcosa dal tavolo tecnico che non sappiamo? domandano.

E sotto palazzo Mercanti, sono tornati a manifestare i cittadini, non troppi per la verità, che nei mesi si sono raccolti nei comitati contro il parcheggio interrato e contro l’abbattimento dei tigli, nell’estate scorsa.

In municipio andava in scena in consiglio comunale; nessun consigliere, neppure in sede di comunicazione, avrebbe parlato di piazza Cittadella, questi gli accordi votati in capigruppo, considerato che mercoledì è stata convocata una commissione ad hoc. Stefano Cugini, capogruppo di Alternativa per Piacenza, non era stato messo al corrente, dando così il via ad una serie di interventi, quasi tre ore, in cui per lo più i consiglieri sono intervenuti proprio sull’argomento.

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PREFETTO PALMISANI: “SICUREZZA SANITA’, SCUOLA E LAVORO SONO I PILASTRI PER UNA BUONA COESIONE SOCIALE”

Si è ufficialmente insediata oggi al palazzo di via San Giovanni dove ha incontrato la stampa piacentina. Patrizia Palmisani, già prefetto a Lodi dal giugno 2015 e successivamente prefetto a Monza e Brianza dal marzo 2019, è stata nominata prefetto di Piacenza il 14 luglio scorso. Della realtà locale che si accinge a gestire sta già studiando gli aspetti più importanti; primi tra tutti la percezione della sicurezza dei cittadini, da non sottovalutare, anche se i reati nel nostro territorio sono in netto calo.

Categorie fragili in primo piano: giovani, con una particolare attenzione alla movida sana, da intendersi rispettando le regole, e anziani questi ultimi spesso vittime di truffe che portano all’isolamento e alla vergona.
Sicurezza, sanità, scuola e lavoro quindi i pilastri su cui si basa la coesione sociale a cui ognuno deve tendere; in questo sensi – ha detto Palmisani alla stampa – le realtà locale sono, a ragione, molto esigenti verso le pubbliche amministrazioni. Poi c’è il grande tema del sistema di protezione civile, per cui il prefetto ha già annunciato la pianificazione di specifiche esercitazioni.

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CONSIGLIERI PD: “SU CITTADELLA IL CENTRO DESTRA NON HA FATTO NULLA. LA NOSTRA AMMINISTRAZIONE STA CERCANDO DI RISOLVERE I PROBLEMI”

Nella lunga e complessa vicenda amministrativa della riqualificazione di piazza Cittadella emerge un fatto, tanto semplice quanto imbarazzante: il centrodestra – che ha governato Piacenza dal 2017 al 2022 – non ha fatto nulla. In tutto quel tempo la linea verso il concessionario incaricato di realizzare le opere è stata quella dell’immobilismo assoluto.
Per questo fa sorridere la lettera tirata fuori dai cassetti in questi giorni e sbandierata dai consiglieri di centrodestra, recante una contestazione di “ipotesi di grave inadempimento”. La missiva è datata 13 giugno del 2022: praticamente un pezzo di carta , solo propaganda elettorale per il voto comunale che si teneva proprio in quei giorni. Basti pensare che la nuova amministrazione si è insediata il 29 giugno (la giunta il 14 luglio).

In realtà, dall’amministrazione di centrodestra nei cinque anni precedenti al giugno del 2022, non sono state prodotte contestazioni serie, e nemmeno si è cercato di rafforzare la posizione del Comune: lasciandolo in una condizione di debolezza contrattuale da cui oggi, finalmente, si sta sollevando. La loro inerzia ha rischiato di creare un grave danno erariale. Quanto sarebbe costato al Comune, alla città e ai piacentini, risolvere il contratto con GPS–Piacenza Parcheggi in quelle condizioni, nei tempi e nei modi suggeriti dall’opposizione? Chiunque non sia prigioniero della propaganda sa rispondere: un conto salatissimo.

La differenza allora è tutta qui: tra chi governa affrontando i problemi e chi li ignora per poi strumentalizzarli. Nel 2022 la Giunta Tarasconi ha scelto, con determinazione e responsabilità, di voltare pagina e rimettere finalmente in sesto una pratica abbandonata ai batti e ribatti inconcludenti di chi l’ha preceduta. Mettendo in campo gli strumenti giuridici e amministrativi per sanare ciò che per troppo tempo era stato lasciato marcire.
La diffida con le contestazioni al concessionario, avanzate al termine del tavolo tecnico dei giorni scorsi, si innesta allora nell’unico percorso praticabile per questa vicenda, quello della legalità amministrativa. Soltanto così si difende l’interesse pubblico senza esporre il Comune a contenziosi potenzialmente perdenti.

CITTADELLA, EUROPA VERDE: “E’ IL MOMENTO DI CAMBIARE ROTTA”. AI CONSIGLIERI DEL PD: “E’ TEMPO DI DISCONTINUITA’ “

La notizia della risoluzione contrattuale avviata dal Comune di Piacenza nei confronti di GPS-Piacenza Parcheggi segna una svolta che da tempo ritenevamo inevitabile. I ritardi, le inadempienze e le criticità legate al progetto di Piazza Cittadella erano sotto gli occhi di tutti: oggi, purtroppo, se ne pagano le conseguenze in termini di degrado urbano, incertezza economica e
perdita di fiducia.

Europa Verde Piacenza si è sempre opposta a quest’opera, nata vecchia, concepita in un’ottica speculativa e senza alcuna visione sostenibile della mobilità urbana. Non abbiamo mai smesso di denunciare l’insensatezza di un progetto che, oltre a devastare uno dei luoghi simbolo della città, ha
messo in mano a un soggetto privato un pezzo cruciale dello spazio pubblico senza adeguate garanzie.

I fatti ci stanno dando ragione: ora è il momento di cambiare radicalmente rotta. Rivolgiamo un appello ai consiglieri comunali e ai rappresentanti del Partito Democratico che in questi mesi hanno scelto di sostenere la giunta Tarasconi: è tempo di discontinuità. Non ci si può più appiattire sulle posizioni di un’amministrazione che ha scelto di tirare dritto nonostante gli allarmi
lanciati dalla società civile, dai comitati e dalle forze politiche alternative.

Piacenza ha bisogno di un nuovo modello di città: sostenibile, inclusivo, partecipato. Il futuro di Piazza Cittadella non può essere scritto nelle aule di tribunale o nelle segrete stanze della finanza immobiliare. Deve tornare al centro del dibattito pubblico e della pianificazione democratica.

Europa Verde Piacenza continuerà a vigilare e a proporre: soluzioni concrete, progetti per una città più vivibile e spazi realmente al servizio della cittadinanza.

CITTADELLA, AMMINISTRAZIONE: “ABBIAMO AGITO CON RESPONSABILITÀ” E MANDA UNA STOCCATA ALL’OPPOSIZIONE DI CENTRO DESTRA

Non perde tempo l’amministrazione Tarasconi per rispondere a chi l’accusa di aver perso tempo e di non aver rescisso prima il contratto con Piacenza Parcheggi.
“E’ una questione di assunzione di responsabilità e di lavorare sul pulito. Senza garanzie il contratto salta e si riparte da zero, con la stessa e immutata volontà politica” é in sintesi la posizione dell’amministrazione.

Ecco il testo della nota:

Chi oggi si scatena al grido di “ve l’avevamo detto”, lo fa da una comoda posizione di opposizione. Peccato che, quando era al governo della città – con lo stesso concessionario e lo stesso contratto in mano – non abbia fatto nulla per sbloccare una situazione che tutti sapevano essere complessa. Nessuna interruzione del contratto, nessuna proposta alternativa, nessuna strategia, nessun passo avanti. Piazza Cittadella, con il suo rudere fatiscente di fronte a Palazzo Farnese, è rimasta per anni in stato di degrado, come se andasse bene così.

L’attuale amministrazione ha preso una direzione chiara: affrontare la vicenda con serietà, mettere ordine e lavorare per restituire decoro e funzioni a un’area strategica. A chi oggi dice che rescindere il contratto fosse semplice, ricordiamo che l’ente comunale era in parte inadempiente per non aver mai consegnato le aree. Se davvero fosse stato così facile, perché non l’hanno fatto coloro che erano al governo della città prima di noi? Lo ribadiamo: non era possibile risolvere il contratto senza esporre l’ente a contenziosi onerosi e rischiosi.

Noi ci siamo messi “sul pulito”: abbiamo incassato tre annualità di canoni non versati, abbiamo regolarizzato la consegna delle aree e abbiamo restituito al Comune la piena capacità di controllo. E lo abbiamo fatto guidando da subito la linea, imponendo all’interlocutore privato di rispettare obblighi precisi. E quando ciò non è avvenuto, abbiamo formalizzato diffide con risoluzione per inadempimento. Tre volte, per ragioni sostanziali. Non ci siamo limitati a rimpallarci responsabilità o a rinviare le scelte rimanendo nel vago, senza una strategia e una direzione, come è stato fatto in passato. Rimpalli, rinvii e vaghezza che non sono certo a costo zero, sia ben chiaro. Anzi, l’esatto contrario: hanno avuto un notevole impatto, anche economico, sull’ente e quindi sulla collettività.

Fin dall’inizio, abbiamo operato con una visione chiara: un piano principale, coerente e vincolante, per portare a termine il progetto con il concessionario che ci siamo trovati come interlocutore, in possesso di un regolare contratto; un progetto che prevedeva, tra l’altro, la realizzazione di un parcheggio di cui l’area ha assoluto bisogno. E un piano B, solido e alternativo, pronto a scattare se il primo dovesse venire meno. Non c’è alcuna improvvisazione. C’è una strategia chiara, costruita passo dopo passo. E se mai dovessimo essere costretti a chiudere questo capitolo, lo faremo senza esitazioni, da una posizione solida, con in mano soluzioni vere, sapendo di aver protetto l’ente.

A quel punto, solo grazie al lavoro fatto in questi ultimi tre anni, saremo nelle condizioni di vedere un nuovo inizio: una piazza riqualificata, un partner affidabile e trasparente, un equilibrio economico sostenibile per la città. Tutto questo, molto semplicemente, non si sarebbe mai potuto realizzare se fossimo rimasti nelle condizioni che abbiamo trovato quando ci siamo insediati. Al contrario, tutto questo è possibile grazie allo sblocco di una situazione che era incancrenita da troppi anni.

Agire con una visione e con una strategia segna la differenza tra chi governa e chi galleggia. Governare significa prendersi la responsabilità dell’agire, avendo ben presente tutti gli scenari. Lo scenario attuale era uno di quelli previsti e ora lo si affronta da una posizione di forza, in serenità, e con la coscienza a posto. Chi si scandalizza oggi per come potrebbero andare le cose tra il Comune e l’attuale concessionario privato, dovrebbe scandalizzarsi per il tempo buttato via negli anni precedenti. E il tempo, si sa, oltre ad essere prezioso per la vita di tutti noi, è anche denaro. Perdere tempo significa pagare in termini economici.

Noi abbiamo agito sulla base delle carte, con rigore. Anche nei momenti più delicati – dalla fideiussione rivelatasi falsa al procedimento per l’interdittiva antimafia – il Comune ha agito sulla base degli atti ufficiali e nel rispetto delle istituzioni. La Procura ha accertato che il concessionario era stato truffato, mentre la Prefettura ha escluso ogni interdizione, chiarendo che il soggetto poteva continuare a operare. E il Comune, a quel punto, ha fatto ciò che un ente pubblico responsabile deve fare: vigilare e verificare. E l’ha fatto.

Oggi, dopo mesi di fermo dei lavori, il Comune ha inviato – il 23 luglio – una diffida formale: 31 giorni di tempo per presentare garanzie bancarie aggiornate e un nuovo cronoprogramma per colmare i 240 giorni di ritardo. In caso contrario, il contratto sarà risolto.

La visione politica non è mai stata “nascosta” o poco chiara: da sempre abbiamo sostenuto l’importanza che tutta quell’area venisse riqualificata e che venisse realizzato un parcheggio indispensabile, come in tutte le città moderne; e abbiamo lavorato per questo aggiungendo anche un nostro progetto per piazza Casali e le ex Scuderie di Maria Luigia per il rilancio dell’intera zona. L’abbiamo fatto con serietà e trasparenza. Naturalmente, prendiamo atto dell’evoluzione dei fatti e, come ente, ci muoviamo di conseguenza. Carte alla mano, come abbiamo sempre fatto.

La verità è molto semplice: questa amministrazione si è assunta la responsabilità che altri non hanno voluto prendersi. Ha operato con rigore, senza strumentalizzazioni, con un solo obiettivo: restituire ai piacentini una piazza degna di questo nome. E lo farà.

 I consiglieri di Fratelli d’Italia, Lega e Civica di centro destra si dicono “atterriti, avviliti, arrabbiati. Non ci sono altri termini per definire lo stato d’animo con cui assistiamo all’evoluzione – tragicamente prevedibile – della vicenda di Piazza Cittadella. Quello che oggi sta accadendo, quello che è già accaduto, noi lo denunciamo dal luglio del 2023. E le decisioni che oggi questa Amministrazione si affretta a prendere, noi le suggeriamo da oltre un anno.

Per oltre un anno abbiamo chiesto con forza la risoluzione del contratto, quando era legalmente possibile a costo zero. Ora invece, con un ritardo imperdonabile, si intraprende una strada che avrà pesanti conseguenze economiche, legali e amministrative. Intanto la piazza è devastata, gli alberi abbattuti, lo spazio impraticabile, le attività commerciali allo stremo, i residenti esasperati. Una situazione di abbandono, creata e aggravata da chi ha preferito tirare dritto nell’arroganza delle proprie convinzioni, ignorando ogni allarme, ogni proposta alternativa.

E non è tutto. Avevamo indicato, per tempo, anche la possibilità di acquisire all’asta il silos di via 10 Giugno a un prezzo estremamente vantaggioso. Non è stato fatto. Ora, dopo che quel bene è stato acquistato da un privato, l’Amministrazione tenta di correre ai ripari, avviando solo adesso un dialogo per ottenere qualche parcheggio in più.

Quanto è costata alla città la testardaggine di questa Giunta?
Tantissimo. In termini di soldi pubblici, di danni d’immagine, di sfiducia verso le istituzioni. Abbiamo ancora in mente le dichiarazioni del Sindaco, del Vicesindaco, del Direttore Generale Canessa, che fino a poche settimane fa continuavano a rassicurare, sostenendo che andava tutto bene, che il ritardo era normale, che non c’erano problemi.
E oggi? Si risolve il contratto per gli stessi motivi – mancanza delle garanzie bancarie e ritardi – che noi abbiamo denunciato da un anno.

Gravissimo, poi, il fatto che il Sindaco e il Segretario Generale, figure chiave in tutta questa vicenda, siano in vacanza nel momento più critico.
Un atteggiamento che ricorda chi abbandona la nave mentre affonda, lasciando il disastro in mano ai piacentini.

Come centrodestra, annunciamo fin da ora una conferenza stampa nella giornata di lunedì, durante la quale non faremo sconti a nessuno.
È tempo che qualcuno si assuma la responsabilità di quanto accaduto, perché questa è una ferita profonda per la città, una presa in giro nei confronti dei cittadini, dei commercianti, dei residenti, e anche dei consiglieri comunali che da mesi chiedono chiarezza e responsabilità. Siamo desolati per come è stata gestita l’intera vicenda. Piacenza meritava e merita molto di più”.

La ex sindaca Patrizia Barbieri, sul suo profilo social, rincara la dose e riporta la lettera di contestazione per inadempimento contrattuale inviata a Piacenza Parcheggi in merito a Piazza Cittadella datata 13 giugno 2022, quando lei stessa era al governo della città insieme alla sua giunta di centro destra.

“E oggi? – si domanda – Siamo al punto di partenza. Semplicemente – e si fa per dire – con una ventina di alberi in meno in centro, parcheggi azzerati, negozi e negozianti allo sfinimento, per non parlare dei residenti; un cantiere fermo non sia da quanto e per quanto tempo, soldi spesi e buttati tra incarichi e contenziosi, nessuna prospettiva concreta. Se c’è chi ha galleggiato, qui c’è chi ci sta facendo sprofondare”.

 

 

AUSL: “NESSUNA FUGA DALL’AZIENDA. TURNOVER NELLA NORMA, ENTRO L’ANNO NUOVI PRIMARI A CHIRURGIA E ONCOLOGIA”

Negli ultimi giorni, è stata diffusa una tesi infondata che ipotizza una presunta “corposa uscita di scena di dipendenti” dall’Azienda sanitaria di Piacenza. Un’affermazione che non trova alcun riscontro nei dati oggettivi, né nella realtà quotidiana di una struttura che conta quasi 4.000 dipendenti: una vera e propria “città” operativa e dinamica, al servizio della salute pubblica.
In un’organizzazione di queste dimensioni, è del tutto naturale che ogni mese una quota fisiologica di personale – tra le 10 e le 20 unità – cambi percorso professionale o raggiunga l’età pensionabile. Parlare di “fuga” è quindi fuorviante e distorsivo: il turnover registrato è perfettamente in linea con quello degli anni precedenti, senza alcuna anomalia.
“Il ricambio del personale attraverso cessazioni e nuove assunzioni rappresenta una normale dinamica organizzativa – chiarisce Mario Giacomazzi, direttore della Gestione risorse umane di Ausl Piacenza – È un processo fisiologico, che permette all’organizzazione di mantenere elevati livelli di competenza e qualità dei servizi”.

I dati forniti dall’azienda sono i seguenti:
– nel bimestre maggio-giugno 2025 si sono registrate 40 cessazioni, a fronte delle 38 del bimestre precedente;
– nei primi sette mesi dell’anno i dipendenti cessati sono stati 152, a fronte dei 150 nello stesso periodo del 2024;
– il tasso di turnover annuale si conferma attorno al 6-7%, coerente con gli standard di sistema.
Le motivazioni sono prevalentemente personali: pensionamenti (che rappresentano circa la metà dei casi), esigenze familiari o trasferimenti verso strutture più vicine al luogo di origine. In alcuni casi, le dimissioni non segnano un impoverimento del sistema sanitario locale, ma piuttosto una sua evoluzione: come per due pediatri ospedalieri che hanno scelto di diventare Pediatri di libera scelta, continuando a operare sul territorio.

Al normale ricambio si affianca l’arrivo di nuove figure di riferimento. È il caso di Francesco Giangregorio, stimato gastroenterologo, che prenderà servizio entro l’anno come nuovo direttore della Medicina Interna dell’ospedale di Castelsangiovanni, subentrando a Carlo Cagnoni, recentemente pensionato. Sono inoltre già confermate, entro l’anno, le nomine del nuovo primario di Oncologia e del nuovo primario di Chirurgia, in collaborazione con l’Università di Parma, a conferma del ruolo universitario di alcune sedi ospedaliere piacentine.

L’Azienda sanitaria di Piacenza respinge quindi con fermezza ogni tentativo di alimentare allarmismi infondati e in un’ottica di trasparenza e responsabilità, continuerà a monitorare con attenzione l’evoluzione della propria forza lavoro, garantendo stabilità organizzativa, qualità operativa e un costante investimento sulle professionalità che compongono il sistema sanitario locale.