GAZZOLA: “PIACENZA GIOCHI LA CARTA DEL TERRITORIO DI PASSO”

Pochi eventi ma vincenti: come a dire che quel conta è la qualità non la quantità. Secondo Eugenio Gazzola, operatore culturale, ex membro del cda della galleria Ricci Oddi, Piacenza ha la carte in regola per diventare capitale italiana della cultura nel 2020, l’importante è sceglierle bene le carte, delicato compito a cui è chiamato il neonato comitato promotore.

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OSPEDALE DI VILLANOVA: ECCO COME POTREBBE DIVENTARE

La vera sfida fu quella di considerare la riabilitazione una risposta alla disabilità. Sfida accettata e vinta dall’ospedale Verdi di Villanova. A confermarlo sono i risultati ottenuti negli anni, la qualifica di Unità Spianale da parte della regione e il successivo accreditamento. Tutto questo è stato l’ospedale fondato da Giuseppe Verdi, ma il futuro? Se ne è parlato a Palazzo Galli nel confronto organizzato dal comitato a difesa della struttura.
Il trasferimento a Fiorenzuola sembra l’ipotesi più probabile, a meno di un passo indietro auspicato dai comitati. Molto più nebulosa l’ipotesi di portare a Villanova il centro del comitato paralimpico come la regione ha proposto nell’ultima conferenza socio sanitaria di agosto. Sul tavolo sarebbe già pronta una bozza di adeguamento della struttura in base alle linee del documento stilato dall’Asl.

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AMBIENTE, DNA PERDUTO NELLA SINISTRA?

Vedendo le immagini del disastro di Livorno, la mente corre a due anni fa, il 14 settembre del 2015. L’esondazione del Nure che provocò vittime e distruzione. Oggi come allora ricominceranno le polemiche politiche, il rimpallo delle responsabilità giocate, addirittura, sui colori delle allerte. Sarà forse così diversa una allerta arancione rispetto ad una rossa? Li chiamano eventi straordinari ma, in realtà, sono sempre più frequenti. Il clima è cambiato, sostengono i meteorologi, perché in poche ore cade tanta pioggia quante ne dovrebbe cadere in parecchi mesi. Ma la pulizia dei fiumi, la pulizia dei canali a chi spetta se non alle amministrazioni? Passando sul ponte del Nure all’altezza di Pontenure ci sono solo erba e arbusti che crescono nel letto del torrente. Non ci vuole un esperto per capire che quando piove in modo abbondante il rischio si fa più alto. Sfogliando i quotidiani ci ha incuriositi l’analisi di Sergio Rizzo su Repubblica che riporta la parole del fondatore del PD Walter Veltroni “oggi la sinistra non può dirsi tale se non è ambientalista”. Veltroni sottolinea come la sinistra abbia perso quell’impronta ecologista che doveva essere parte integrante del sua dna. Anche il PD – scrive Rizzo- è impegnato, come gli altri partiti di sinistra dell’Europa occidentale, sul terreno della difesa ambientale, ma le ambiguità su questo fronte sono forti da tempo. La legge per la difesa del paesaggio che si propone di limitare il consumo del suolo giace in Parlamento, senza che nessuno da sinistra si imponga di dare una svolta. La sensazione è che le politiche ambientali lascino un pò il tempo che trovano, nel senso che ritornano in auge solo quando accadono disastri come quello di Livorno o, due anni fa, come accadde per il nostro territorio che mise in ginocchio mezza provincia.  Eppure quando di mezzo ci sono vite umane non si dovrebbe scherzare.

NUOVO PONTE SUL TREBBIA, VENEZIANI: “OLTRE AI MATTONI METTIAMOCI IL CUORE”

31 maggio – 9 settembre. Dopo 101 giorni il ponte del trebbia che collega Piacenza a San Nicolò è stato riaperto. Un super lavoro davvero, un risultato per nulla scontato – hanno ribadito in molti durante il taglio del nastro – raggiunto grazie alle maestranze, agli operai, alla forza lavoro che nonostante il caldo torrido di questa estate hanno portato a termine il lavoro con 4 giorni di anticipo sulla tabella di marcia.

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PIACENZA CAPITALE DELLA CULTURA: E’ NATO IL COMITATO PROMOTORE

Amministrazione comunale, Curia, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Camera di Commercio sono i componenti del Comitato Promotore per la candidatura di Piacenza a Capitale della Cultura 2020. A sottoscrivere l’accordo, approvato dalla Giunta nei giorni scorsi, e in vigore sino al completamento delle procedure previste dal bando ministeriale, il sindaco Patrizia Barbieri, il vescovo monsignor Gianni Ambrosio, il presidente della
Fondazione, Massimo Toscani e, per l’ente camerale, il consigliere Raffaele Chiappa in rappresentanza del presidente Parietti. Prende così il via l’iter di affidamento dell’incarico per la redazione del dossier di presentazione del territorio, sancendo l’impegno
congiunto delle istituzioni nel predisporre la documentazione necessaria, nel
curarne la promozione e nel coinvolgere tutte le realtà locali interessate.

Il dossier dovrà essere consegnato entro il 15 settembre, ma già nei prossimi
giorni si terrà l’incontro tra istituzioni e associazioni per la designazione di un
Comitato organizzatore, nonché per mettere a punto e focalizzare i tanti
progetti che il territorio può esprimere. “Siamo chiamati a uno sforzo corale –
hanno rimarcato stamani i presenti – nel quale la città per prima deve
credere. In queste settimane si è lavorato molto per la raccolta dei materiali
da inserire nel dossier, che sarà sottoposto al vaglio di un’apposita
commissione da cui scaturirà, successivamente, la short-list delle dieci città
finaliste. A quel punto si aprirà la seconda fase, relativa all’approfondimento
delle proposte, degli aspetti organizzativi, del calendario di eventi e del
quadro economico. E’ una sfida che affronteremo insieme, istituzioni e
associazioni, con il massimo impegno”.

“Questo Protocollo – sottolinea il sindaco Patrizia Barbieri – è il frutto di un
lavoro di squadra per il quale ringrazio tutti i soggetti coinvolti, in particolare
monsignor Ambrosio, che per primo ha avuto, in questa fase così delicata, un
ruolo strategico nel valutare l’importanza di un’unità di intenti per la qualità
del progetto”. Sul tema è intervenuto anche l’assessore alla Cultura, Massimo Polledri, il
quale ha ribadito come in questa fase stiano pervenendo numerose proposte:
“Penso ad esempio – ha affermato – al contributo e all’impegno della Banca
di Piacenza, i cui progetti culturali non solo sono importanti per il contenuto,
ma poggiano su una solida copertura finanziaria che ne garantisce la
realizzabilità”. Infine Polledri ha aggiunto che il Protocollo ha già suscitato
l’interesse di altre realtà, quali Genova e Alessandria.

IL NUOVO CORSO DELLA GIUNTA BARBIERI: FUTURO AFFRONTATO CON PRUDENZA O POCO CORAGGIO?

La viabilità su Corso Vittorio Emanuele, la pratica dell’ex Consorzio Agrario, il dietro front rispetto alla precedente amministrazione sulla nuova piscina al Polisportivo. E’ una decisa inversione di tendenza quella della giunta Barbieri rispetto al passato, un netto segno di discontinuità con chi li ha preceduti su pratiche che, se approvate, avranno ricadute evidenti per i prossimi anni sulla città. Il ritorno al doppio senso di marcia sul Corso era stato promesso in campagna elettorale, tra l’altro è stato deliberato già dalla prima riunione di operativa della giunta pochi giorni dopo l’insediamento.

Sulla riqualificazione dell’area dell’ex Consorzio Agrario, 130 mila metri quadrati di superficie, si gioca una partita importante per il futuro di quella parte di città a ridosso di barriera Roma. Prima di prendere qualsiasi decisione la nuova amministrazione ci vuole vedere chiaro e soprattutto vuole garanzie; nella fattispecie che l’intervento in questione non sia esclusivamente di natura immobiliare – commerciale ma soprattutto di ritorno per la città in termini di opere di interesse pubblico, con la nuova sede della Polizia Municipale, la realizzazione di una strada parallela a via Colombo e la riqualificazione del Berzolla.

Pratica sospesa per la nuova piscina: il progetto dell’ex assessore Cisini che prevedeva una vasca nuova al palazzetto Franzanti da 33 metri per 25 e la conversione della Raffalda in palestre ha subito lo stop della giunta, tanto che l’opera non rientrerebbe neppure nel piano della Opere Pubbliche né sembra che possa confluire nelle linee di mandato che devono essere approvate entro 120 giorni dal giuramento. Quello della nuova piscina non è una priorità per la nuova amministrazione, piuttosto invece è importante puntare sull’esistente con riferimento alla Raffalda di via Casella, come aveva ribadito l’assessore Garetti ai nostri microfoni http://www.zerocinque23.com/politica/garettti-le-necessita-primarie-le-grandi-opere . L’impressione è che la nuova amministrazione affronti le nuove pratiche con i piedi di piombo, per non fare passi più lunghi della gamba. Poco coraggio o estrema prudenza? Un quadro ancora più preciso sulla linee di mandato, obiettivi e priorità di intervento si avrà lunedì al termine della giornata di riunione no stop che il sindaco Barbieri affronterà con la sua squadra.

 

FERRARI: “LE CAMPAGNE ELETTORALI COME UN PIATTO DI ALTA CUCINA”

Tre parole: efficaci, semplici ma d’impatto. Lo slogan che accompagna un politico in campagna elettorale è fondamentale perché rimane nelle mente delle persone, ancora di più se all’interno c’è posto anche per qualcosa che stona e che, per questo, cattura l’attenzione. Ce lo confessa Mauro Ferrari, l’esperto di comunicazione che ha curato le campagne elettorali di numerosi politici anche piacentini, con la stessa cura e dedicazione con cui un sarto cuce un abito addosso ad una modella, tanto che qualcuno chiama le sue, campagne “sartoriali”. Una sfida via l’altra, cominciata nel 1994 con giacomo Vaciago, passando per i due mandati di roberto reggi, Gianluigi Boiardi, luigi brugnaro, sergio giordani, giorgio gori. Tante vittorie poche davvero le sconfitte.
Ed è proprio con Giorgio Gori che Ferrari ha iniziato una nuova avventura professionale: dopo averlo seguito nella campagna elettorale del 2014 che lo ha visto conquistare il comune di Bergamo, oggi l’attenzione è alle regionali del 2018 dove Gori si candiderà alla presidenza della regione Lombardia.

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SUL CORSO TORNA IL DOPPIO SENSO, MA C’E’ CHI PARCHEGGIA IN MEZZO ALLA STRADA

La viabilità su Corso Vittorio Emanuele è tornata alle origini: da ieri doppio senso di marcia per chi arriva dal monumento di Sant’Antonino e per chi svolta a sinistra dal Dolmen. Tutto insomma come prima della sperimentazione, evidentemente fallita, dall’aprile 2016 dalla giunta Dosi. Il ritorno all’antico è stato deliberato già dalla prima riunione operativa della giunta Barbieri pochi giorni dopo l’insediamento.

L’istituzione del doppio senso di circolazione nella parte sud di Corso Vittorio Emanuele comporterà l’obbligo di svolta a destra per i veicoli provenienti da piazzale Genova verso lo Stradone Farnese; l’istituzione del senso unico nel breve tratto compreso fra i due rami di Stradone Farnese con direzione consentita verso piazzale Genova; l’istituzione del divieto di sosta permanente con rimozione forzata lungo il lato est del Corso, nel tratto compreso fra il civico 212 e il ramo sud di stradone Farnese, lungo il lato ovest, al di fuori degli stalli di sosta appositamente delimitati, nonchè su entrambi i lati della carreggiata nel tratto compreso fra i due rami di stradone Farnese. Verranno istituiti due attraversamenti pedonali, uno in prossimità dell’intersezione stradale formata con via Venturini e uno in prossimità del civico n. 212 e tre attraversamenti ciclo-pedonali in corrispondenza del sistema a rotatoria all’inizio del Pubblico Passeggio, di vicolo Edilizia e del ramo sud dello Stradone Farnese.

Il doppio senso di marcia ha portato alla realizzazione di un’unica pista ciclabile monodirezionale dalla rotatoria di piazza Sant’Antonino fino al Dolmen. Ciclisti un pò spiazzati dal nuovo assetto, infatti c’era chi ha attraversato la strada dirigendosi sul lato opposto imboccando quella che fino all’altro ieri era la pista ciclabile a doppio senso. Anche gli automobilisti sono stato colti di sorpresa, forse ignari del ritorno al doppio senso di marcia; qualcuno, in serata, ha pensato di parcheggiare a lato delle parigine, praticamente sulla nuova sede stradale.

PONTI NON MURI PER FARE ACCOGLIENZA

Costruire ponti non muri, un dialogo su migrazione e pratiche di accoglienza. E’ il tema del forum che si svolgerà a Fiorenzuola sabato 9 settembre all’Auditorium San Giovanni. Al centro del dibattito il tema dell’accoglienza, con esperienze virtuose raccontate dai protagonisti.

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IL VIAGGIO DI DJIBRIL DALLA LIBIA IN ITALIA: “IN MARE O VIVI O MUORI”

Quando ascolti la storia di Djibril capisci cosa significa scappare dalla disperazione alla ricerca di una vita normale. Quando questo 28 enne del Mali ti guarda con gli occhi sinceri, le polemiche sull’accoglienza dei migranti si sciolgono come la neve al sole. Djibril è scappato dal suo paese, da quell’Africa profonda funestata dalla guerra civile che gli ha strappato via i genitori. Il primo luglio del 2014 è arrivato in Italia, dopo aver percorso il viaggio in mare dalla Libia su un barcone, senza cibo né acqua. Un barcone di quelli che ci propongono le cronache giornaliere dei viaggi della disperazione, cariche di giovani, donne e bambini che, troppo spesso, si fermano in mezzo al mare, dopo aver percorso pochi chilometri, in balia del nulla. Oggi Dijbril ha concluso il suo percorso d’accoglienza, ha ottenuto i documenti, ed ha un lavoro. Fa i mediatore culturale, aiuta quei ragazzi che come lui sono arrivati in Italia alla ricerca di una vita normale. Oggi è dall’altra parte, ma con il cuore resterà sempre vicino a chi cerca una vita migliore.

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