ASL: CERCASI DERMATOLOGI E UROLOGI

E’ un piano di investimenti importante, da un milione di euro, quello presentato dall’Azienda Sanitaria Locale nell’ottica di una diminuzione sostanziale dei tempi delle liste d’attesa. Un tema fortemente presente tra gli obiettivi di mandato del Direttore Generale Luca Baldino. Se i dati hanno evidenziato un sostanziale miglioramento sulla diagnostica strumentale, i tempi delle visite specialistiche rappresentano una forte criticità. Tra le azioni programmate principali c’è il capitolo assunzioni; l’Asl sta selezionando sette professionisti tra urologi e dermatologi, figure di cui, nell’ultimo periodo c’è una forte necessità. Il piano per il contenimento dei tempi delle liste d’attesa prevede altri punti, già operativi, come l’estensione degli orari di apertura di alcuni ambulatori specialistici e l’aumentato in misura significativa dei volumi di produzione per le discipline in cui le attese sono critiche, in particolare per radiologia, chirurgia e cardiologia;  l’incremento dell’offerta di odontoiatria e ortodonzia, mentre da giugno sono previsti un ulteriore ampliamento delle visite di ortopedia, sia a Piacenza sia nel distretto di Levante e delle visite di terapia del dolore. Attraverso la revisione dei contratti di fornitura per l’anno 2015 con le altre strutture private accreditate, sarà mantenuto l’attuale incremento di offerta per tutto il 2015. A questo si aggiungono nuovi strumenti di governo dei tempi d’attesa. “In sanità l’offerta genera la domanda – sottolinea il direttore Baldino – per noi diventa fondamentale il tema dell’appropriatezza con interventi per migliorare l’accesso alle prestazioni e punti informatici nuovi di cui nei prossimi mesi tracceremo un bilancio”.

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EMERGENZA ABITATIVA, ACCOLTE 500 RICHIESTE DI SOSTEGNO

Sono state in tutto 806, complessivamente, le richieste pervenute dai cittadini per l’ottenimento dei contributi economici previsti dai tre bandi per l’emergenza abitativa. Di queste 557 sono state accolte ed è in corso la liquidazione delle somme messe a disposizione. Per quanto riguarda gli aiuti destinati agli inquilini inadempienti per almeno sei mensilità rispetto al canone di locazione, a fronte di contingenze che abbiano determinato una rilevante diminuzione del reddito (ad esempio, la perdita del lavoro), sono state stanziate risorse regionali pari a 80 mila euro, ammettendo 27 domande sulle 39 ricevute. L’importo medio, per ogni contributo, varia tra i 2500 e i 3000 euro, in base ai requisiti del richiedente. Il Fondo riservato agli inquilini che, sempre a causa di condizioni economiche sfavorevoli o per la crisi occupazionale, non avessero più potuto far fronte al pagamento dell’affitto, ricevendo l’atto di intimazione di sfratto per morosità, ha visto accogliere 5 domande sulle 7 presentate. L’importo medio versato a ciascun beneficiario è di 3000 euro, per un totale di 15 mila euro a carico della Regione. Se, per i due bandi precedenti, la somma viene versata direttamente al proprietario dell’alloggio, il Fondo Affitti – ideato per favorire l’accesso alle abitazioni in locazione – viene erogato direttamente ai cittadini con regolare contratto di locazione, a fronte della verifica della loro capacità contributiva. Sono state ammesse 525 richieste sulle 760 pervenute, con un impegno economico totale di 499.433,21 euro, di cui 424.686,70 euro messi a disposizione dalla Regione e 74.901,07 euro stanziati dal Comune di Piacenza. Si va da un minimo di 50,79 euro a un massimo di 1.263,04 euro, per un importo medio dei singoli contributi pari a 951,11 euro. Esprime soddisfazione l’assessore Stefano Cugini, sottolineando che “è una grande gioia poter comunicare questi dati. Emettere tutti e tre i bandi contemporaneamente – spiega – è stata una scelta fatta per riversare sul territorio quante più risorse possibili in un momento di così forte emergenza. Abbiamo offerto diverse opportunità e aiutato le persone a orientarsi sulla scelta migliore. Ringrazio gli uffici per il lavoro svolto e ci tengo a dire che questo è stato un servizio al cittadino con la S maiuscola”.

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QUANDO L’INDIFFERENZA SI COMBATTE CON IL CUORE

Ci sono eventi in cui il paziente non è solo un numero ma soprattutto una persona. Ci sono eventi in cui la preoccupazione umana trascende il protocollo. Questa è una storia che non suscita clamore ma dà speranza e combatte l’indifferenza. Mariangela Marchionni e Fernanda Trecordi, da anni, sono assistenti sanitarie nel reparto di Onocologia e Day Hospital dell’ospedale di Piacenza. La loro è una storia di dedizione al proprio lavoro e di forte umanità. Qualche settimana fa erano in attesa di un paziente per un esame programmato, ma qualcosa non è andato come doveva. Il 60 enne, che a Piacenza vive solo, in cura presso il day hospital oncologico, non si è presentato all’appuntamento; da qui è scattato il protocollo, prima le telefonate ad un amico referente in Puglia. Anche lui da alcuni giorni non aveva notizie del 60enne. La decisione allora, al termine del turno, di recarsi a casa dell’uomo. Un intervento provvidenziale quello di Mariangela e Fernanda. L’uomo era stato colpito da malore e non era in grado di chiamare i soccorsi. Oggi si trova ricoverato all’hospice di Borgonovo.

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OPERATORI SANITARI IN SCENA PER LA LOTTA ALLA SLA

Vestiranno, per una sera, i panni degli attori e saliranno sul palco per la lotta alla Sla. La compagnia teatrale No Brain Company, composta da diversi operatori dell’Azienda Usl, porta in scena Il malato immaginario, una delle più brillanti commedie di Molière. La regia è di Francesco Summo; gli attori sono Roberto Antenucci, Emilio Terlizzi, Elena Braghieri, Francesca Rimondini, Lucia Cavazzi, Rita Chia, Giovanna Conti, Maria Teresa Pinotti, Giuseppina Riscassi, Eraldo Rossi e Gaetano Salerno. Alla fisarmonica c’è Francesco Bonomini. Lo spettacolo va in scena al teatro President venerdì 15 maggio alle ore 21. Testimonial dell’evento è Kelly Rolleston, allenatore dei Rugby Lyons.

L’Ausl di Piacenza ha deciso di redigere un percorso per i pazienti affetti da Sla in linea con le indicazioni della Regione Emilia-Romagna, al fine di garantire un’uniforme presa in carico per sia per i malati, sia per le loro famiglie, a fronte di una patologia dall’impatto devastante da un punto di vista socio-assistenziale. Il numero dei pazienti affetti da Sla a Piacenza e nella provincia è di 40 persone, 17 maschi e 23 femmine, di cui 13 tracheostomizzati. L’ età media è tra i 65 e 70 anni di età con un range che va da 47 a 83 anni.L’incidenza annuale, registrata dal 2009 circa, è di 3 nuovi casi ogni 100.000 abitanti (complessivamente 9 nuovi casi in tutta la provincia); tali dati sono in linea con i registri epidemiologici regionali e nazionali. Negli ultimi anni si assiste a un incremento della sopravvivenza della malattia: tale tendenza è sicuramente dovuta a una migliore presa in carico multidisciplinare del paziente. Se negli anni Novanta i dati mostravano una sopravvivenza di 19 mesi dalla diagnosi, in recenti studi tale durata sale a 30 mesi. L’equipe multidisciplinare collabora fattivamente con la sezione piacentina di Aisla, l’associazione di volontariato nata anche localmente per informare la popolazione e promuovere la tutela, l’assistenza e le cure ai malati. A Piacenza da alcuni anni è stata costituita una sezione dell’Aisla, associazione indipendente fondata nel 1983 per contrastare l’incubo della Sla, malattia neurologica che colpisce i motoneuroni e gradualmente limita la vita muscolare. L’Associazione si propone di diffondere nell’opinione pubblica la conoscenza delle problematiche connesse alla Sla, promuovere la tutela, l’assistenza e le cure ai malati, garantendone la dignità personale per una migliore qualità di vita e informare i pazienti e i loro famigliari sulla malattia, sulle possibilità di cura e di assistenza. Aisla sostiene paziente e familiari attraverso un centro d’ascolto e consulenza, punto di riferimento per il personale di assistenza e organizza la formazione di gruppi di supporto.

 

AFRICA MISSION, UN ESEMPIO DI COOPERAZIONE NEL MONDO

Una grande festa per Africa Mission a cui è andata la Benemerenza di Città Primogenita che ha sancito l’adesione al Regno di Savoia dopo il plebiscito. L’amministrazione, con il sindaco Dosi, ha voluto celebrare la preziosa attività che da decenni Africa Mission, anche grazie ai volontari, svolge tra le popolazioni africane più bisognose, sull’esempio di Don Vittorione fondatore dell’associazione. Nelle foto di Prospero Cravedi i momenti più significativi della cerimonia e i luoghi dove opera Afica Mission Cooperazionece Sviluppo.

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MORIRE DI FAME O PER TROPPO CIBO. CARITAS, 5700 BORSE VIVERI IN UN ANNO

Siamo al paradosso di chi muore per fame e chi per troppo cibo. Un paradosso ma anche una triste realtà. Il cibo che viene prodotto potrebbe sfamare 12 miliardi di persone, e allora cosa è con non funziona? Prima di tutto le disparità e gli enormi sprechi. E’ emblematica una frase di Papa Francesco “E’ necessario trovare il modo di rendere tutti partecipi dei frutti della terra”. La Caritas Diocesana ha organizzato un seminario dal titolo Cibo per tutti? concentrandosi in particolare sulla situazione del nostro territorio con i dati sul recupero e sulla distribuzione dei generi alimentari alle persone in difficoltà. Le borse viveri distribuite dalla Caritas nel 2014 sono state 5700 (nel 2013 5000), un numero enorme se si pensa che solo otto anni ci si fermava a 2000. In un anno i generi alimentari raccolti sono stati 137.980 kg., tra pasta, olio, latte, zucchero, farina, biscotti, scatolame, formaggi, pane, frutta e verdura, per un costo totale di 260.900 euro. La provenienza è per il 31% da Agea, per il 35% da donazioni e per 34% da acquisti che la Caritas ha potuto effettuare grazie anche alle offerte. Questi beni di prima necessità sono andati per lo più a riempire le borse viveri 59%, alla mensa della Fraternità 23%, al dormitorio 2%, al centro diurno 4%, e ai beneficiari Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) 12%. “Una situazione che rileva un fortissimo disagio per molte famiglie – ha sottolineato Massimo Magnaschi della Caritas di Piacenza – che non è destinato a risolversi nel breve tempo. Spesso una borsa mensile non è sufficiente per tutta la famiglia”. L’iniziativa Da dono nasce dono organizzata va proprio nella direzione incrementare la raccolta di generi alimentari. L’appuntamento è per sabato 16 maggio in orario di apertura del punto vendita con l’obiettivo di raccogliere generi alimentari secchi a lunga scadenza destinati a sostenere i servizi della Caritas Diocesana stessa, dell’Associazione La Ricerca, dei Frati minori di Santa Maria di Campagna, della Caritas di Unità Pastorale “La Giara” e dei Gruppi di Volontariato Vincenziano. A ricevere le derrate alimentari donate dai clienti saranno i volontari della Caritas, dell’Ass. La Ricerca, del Centro Caritas “La Giara” U.P. 7-8, dei Frati minori di Santa Maria di Campagna e dei gruppi giovani e famiglie di alcune parrocchie cittadine. I generi alimentari maggiormente richiesti sono: pasta, riso, farina, scatolame, dado vegetale, latte UHT, olio, caffè, zucchero, biscotti, pannolini, omogeneizzati, detersivo per lavatrice.

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1000 BANDIERE PER LA VAL D’ARDA: LA MARCIA CONTRO IL CARBONEXT

L’avevamo anticipato, ed ora è una certezza. L’evento per dire no al Carbonext è stato organizzato. Si chiamerà 1000 bandiere per la Val d’Arda, l’appuntamento è per domenica 24 maggio alle 14,30; sarà una lunga marcia che si snoderà da Lugagnano fino al cementifico Buzzi Unicem. Una grande manifestazione popolare per la tutela della salute e dell’ambiente in Val d’Arda, scrivono gli organizzatori, Legambiente e i comitati Basta Nocività in Val d’Arda. “Una passeggiata di 7,5 km – scrivono gli organizzatori – che ha l’intento di far comprendere alle istituzioni che il progetto Carbonext non potrà calpestare i nostri diritti e la nostra vita”. Alla partenza saranno distribuite magliette dei comitati e palloncini e bandiere, qualunque siano; dalla squadra del cuore, al tricolore, lo stendardo delle associazioni, escluse le bandiere politiche o i simboli di partito. Segno che sarà una manifestazione di tutti, al di là del pensiero politico. Le eventuali offerte raccolte finanzieranno l’evento e le analisi che i tecnici dei Comitati stanno compiendo su terreni, acque e prodotti animali della zona presso laboratori accreditati, fino ad ora a proprie spese.

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JASNA: “ESSERE DISABILI NON E’ UNA COLPA”

Buongiorno sono Jasna, sono disabile, ma non è colpa mia … essere disabili non è una colpa. Jasna è una delle donne coraggiose in carrozzina che fa parte del Gruppo Disabilità europeo. Ha partecipato insieme ad altri disabili alla Marcia delle Carrozzine, una giornata che si è celebrata a livello nazionale. L’evento, che a Piacenza è stato organizzato dai consiglieri del M5S, Mirta Quagliaroli e Andrea Gabbiani, ha lo scopo di sensibilizzare le amministrazioni pubbliche e e il Governo al rispetto dei principi costituzionali di  inclusione, partecipazione e solidarietà a cui tutti i cittadini hanno diritto. Il sindaco Dosi ha ricevuto dalle mani di Jasna un documento petizione nel quale sono racchiuse, in dieci punti, le richieste di tutta la diversa abilità che vanno dalla prevenzione (meno gradini, meno porte strette, più sicurezza domestica) all’uguaglianza (non deve esistere disparità dio trattamento), dall’urbanistica all’accessibilità (esistono ancora barriere architettoniche nei luoghi pubblici); e ancora tra i punti compare il diritto al lavoro, allo studio, alla formazione, la sicurezza, l’assistenza, gli ausili, i trasporti e le cure. “Il livello di attenzione su questi temi – ha detto il sindaco – è sempre più alto; il tema della disabilità è fortemente presente a Piacenza grazie ai rapporti di collaborazione con le numerose associazioni e cooperative che si occupano di questo tema”.

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PIACENZA, IN ARRIVO L’APP DI PROMOZIONE TURISTICA

Si chiama Piacenza, la nuova App di promozione turistica della città. Sarà operativa entro la fine di maggio e racchiuderà tutto ciò che Piacenza può offrire ai cittadini con informazioni istituzionali, notizie relative alla vita cittadina, calendari di eventi, informazioni di servizio su lavori stradali; ma anche ai turisti con tre percorsi, Piacenza rinascimentale, Piacenza medievale e Piacenza via Francigena. L’applicazione è stata realizzata da Marco Boeri, vincitore della Start Cup Emilia Romagna 2013 con il progetto IMApp, insieme alla società Ultraviolet. L’applicativo è basato su elementi referenziati localmente. Ad oggi sono già presenti oltre 129 punti di interesse esterni e 120 presso il Museo di Palazzo Farnese, di questi oltre 170 sono quelli in cui l’App è sensibile ed interagisce con l’utente. App Piacenza sarà disponibile su tutti i dispositivi mobili, Android e Apple, attraverso i dispositivo beacons e gps. Una volta scaricata, l’applicazione mostrerà una mappa con segnaposti colorati (ad ogni colore corrisponde una categoria), funzioni di ricerca, elenco alfabetico per punti di interesse, schede con descrizione, immagine e audio di ciò che si sta osservando e la possibilità di creare percorsi tematici. I cittadini che vorranno diventare beta tester possono inviare una mail di richiesta all’indirizzo: app@comune.piacenza.it . Ulteriori informazioni nella sezione del sito comunale dedicato all’iniziativa www.comune.piacenza.it/app

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PIAZZETTA PIACENZA, COME LA VIA XX SETTEMBRE DELL’EXPO

Decisamente più pro che contra. Tra chi non è mai stato un appassionato sostenitore dell’operazione Expo e chi invece ci ha creduto fin da subito, a partire dalle amministrazioni e dagli enti istituzionali, Piazzetta Piacenza continua a collezionare consensi. A quasi una settimana dall’inaugurazione, il web e i social ospitano commenti, proposte e suggerimenti. L’architetto Matteo Faroldi ha pubblicato una elaborazione grafica d’impatto che mette a confronto due aree per inquadrare meglio nell’opinione pubblica di casa nostra che l’operazione Piazzetta Piacenza ha un senso. L’area dove sorge la Grande Zolla è sul Decumano dell’Expo in una superficie di 1500 metri quadrati, grande praticamente come il centro storico di Piacenza. Riportando il tutto su scala locale, è come se la Piazzetta fosse la via XX Settembre dell’Expo, in una posizione centralissima. Una “fiera” italiana dentro una “fiera” di portata mondiale. Certo ora la sfida, dal momento che siamo solo all’inizio – ci permettiamo di dire – è che questa struttura, che si lascia guardare con il naso all’insù e con un pò di stupore, possa essere sfruttata in tutte le sue parti, anche nella parte più bassa. La sfida, insomma, è renderla viva, veramente.