DATI ISTAT: A PIACENZA INDICE DEI PREZZI FERMO A ZERO. ITALIA IN DEFLAZIONE, NON ACCADEVA DAL 1959

Piacenza è messa meglio di Bologna, ma certo non naviga in buone acque. Stiamo parlando dei consumi che restano al lumicino come confermano i dati Istat relativi al mese di agosto. L’Ufficio Statistica del Comune ha rilevato una variazione dello 0% su base tendenziale (cioè rispetto ad agosto 2013) e dello 0.5% su base congiunturale (rispetto al mese precedente). In sostanza rispetto all’anno scorso i consumi sono rimasti al palo, leggermente in aumento invece rispetto al mese di luglio. Il dato locale è comunque migliore se paragonato a livello regionale: a Bologna si registrano due dati negativi sia per la tendenziale (-0.2%), che per la congiunturale (-0.3%). Una situazione di questo tipo nei mesi estivi, nel capoluogo emiliano,si è registrata solo nel 2009;oggi anche in altre città italiane ci sono evidenti segni di deflazione, lo conferma il dato nazionale: l’inflazione italiana nel mese di agosto mostra il primo tasso di crescita tendenziale negativo, -0.1%, cosa che non accadeva dal 1959. Positivo con lo0.2% invece il dato congiunturale.

Gelata dei consumi, o poco ci manca, nonostante gli 80 euro di bonus Irpef arrivati a fine maggio in busta paga, segno che per ora l’incentivo non ha scatenato il rilancio della domanda. L’utilizzo di questo bonus non è stato destinato ai consumi, ma piuttosto al pagamento di tasse, bollette o semplicemente messo da parte.

calo spesa

TORRIONE FODESTA, QUALE FUTURO?

Quale futuro per Torrione Fodesta? Il Comune, dopo il sopralluogo dei giorni scorsi con un rappresentante del Demanio,  ha deciso di procedere alla derattizzazione e alla disinfestazione dei luoghi. Una volta terminate queste operazioni, potrebbe essere la volta buona per pensare seriamente ad un futuro utilizzo della struttura. Struttura che però appartiene al Demanio, per questo il Comune dovrebbe chiedere un trasferimento di proprietà. “E’ un vero peccato che un edificio così bello sia ridotto ad uno stadio di degrado così elevato – ha detto l’assessore Luigi Rabuffi –  sarebbe strategico per la città pensare ad una sua conversione anche considerata la posizione logistica, a pochi passi dal centro ma nello stesso tempo vicina all’ingresso nord della città. Personalmente – spiega l’assessore – vedrei bene questo luogo per ospitare l’attività delle associazioni, oppure come spazio ricreativo da far vivere con iniziative aperte a tutti i piacentini. Sarà certamente uno degli argomenti di cui discuteremo nel ritiro di giunta della prossima settimana”.

Torrione fodesta

 

PALAZZO EX ENEL, ORMAI SOLO MACERIE

Da viale Risorgimento la prospettiva, ora, è del tutto diversa. Lo sguardo arriva direttamente al liceo Gioia perchè oggi le ruspe stanno “mangiando” palazzo ex Enel. Il lavoro di demolizione sta procedendo a pieno ritmo per concludersi entro il 15 settembre data di inizio delle scuole. Attualmente le vie a ridosso della struttura sono chiuse al traffico; via Campo della Fiera in parte ristretta, via X Giugno chiusa per il primo tratto di circa 50 – 60 metri. Dopo il totale abbattimento della struttura, ne sorgerà una con funzioni residenziali e commerciali, appartamenti, negozi e uffici.  All’interno troverà spazio anche una palestra di 250 metri quadrati a disposizione dei residenti e delle associazioni.

Intanto il gruppo di ricerca Piacenza Romana, l’associazione Archiostorica, Italia Nostra e Fai stanno aspettando che la Soprintendenza fissi la data per il sopralluogo richiesto proprio dalle associazione in merito al recupero dei reperti archeologici riposti nella soletta di cemento armato dal 1981.

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SCUOLA, A PIACENZA ASSUNTI 155 INSEGNANTI A TEMPO INDETERMINATO

Entro la settimana saranno 155 gli insegnanti precari che verranno assunti e stabilizzati. In pratica, dopo anni, entreranno nel mondo della scuola con un contratto a tempo indeterminato. 155, appunto, è il dato che riguarda Piacenza. Fanno parte dei 100 mila professori che il Governo Renzi ha deciso, a livello nazionale, di assumere. Tornando al dato locale, una parte degli assunti ha vinto il concorso, l’altra fa parte della Gae (graduatoria ad esaurimento). I sindacati come giudicano questo risultato? “gli insegnanti che quest’anno entrano in ruolo – spiega Lucia Galeazzi della Cisl scuola – coprono il 58% dei posti vacanti. Questo significa che rimane un 42% dei posti ancora destinati alle supplenze. Ci saremmo aspettati che la prima percentuale fosse più alta. Anche perchè -continua – il ministro Giannini ha detto che bisogna eliminare il precariato, ma come intende farlo se ci sono ancora 4000 persone soggetta alla cosiddetta quota 96, insegnanti che sarebbero dovuti andare in pensione ma bloccati dalla legge Fornero? Ciò significa  che ci sono altrettanti giovani insegnanti senza lavoro. Siamo in attesa di scoprire cosa sarà la sorpresa che il premier Renzi ha in serbo per venerdì – conclude Galeazzi –  staremo a vedere”.

Il grande nodo sono il precariato e le supplenza che il ministro Giannini ha definito “agente patogeno del sistema scolastico, batterio da estirpare” suscitando non poco malumore tra coloro che da una vita tirano avanti facendo proprio i supplenti. A lavoro con il ministro anche il sottosegretario Reggi al quale i contabili del Miur hanno segnalato che oggi pagare centomila supplenze l’anno da settembre a giugno costa quasi come pagare centomila stabilizzati. La differenza sta negli stipendi di luglio e agosto che i supplenti, licenziati ogni fine stagione, non prendono. Ma come trovare la quadra? Dove mettere mano per trovare i soldi per pagare gli insegnanti e togliere il precariato? Il denaro che il governo ha trovato, fino ad ora per la scuola, è un miliardo e mezzo, sarà sufficiente?

scuola insegnanti

COLOSIMO: “LA NUOVA FONDAZIONE NON PUO’ ASPETTARE”

Il consigliere comunale di Piacenza Viva Marco Colosimo torna sul caso Fondazione. Lo fa con una nota, a pochi giorni dalla riapertura dell’ente dopo la pausa estiva fissata per il primo di settembre. Dalla prossima settimana il presidente in regime di prorogatio Francesco Scaravaggi dovrà convocare il prossimo consiglio generale nel quale verrà nominato il nuovo presidente. Verosimilmente dovrebbe essere per metà settembre. Nel frattempo il Collegio dei Sindaci dovrà reperire i documenti chiesti dal Ministero del Tesoro per far luce sugli investimenti della Fondazione dal 2000 ad oggi. Di seguito la nota del consigliere Colosimo

La nuova Fondazione non può aspettare, non possono aspettare i piacentini  con loro la cultura , la formazione il turismo l istruzione. Credo che sia stata sbagliata la procedura adottata e credo anche che occorra probabilmente una richiesta di verifica di regolarità  degli atti e delle procedure adottate alla Procura, al Tesoro e perché non anche alla Banca d’Italia. Si saranno abbassati i riflettori di quotidiani nazionali, ma l’attenzione che da ormai più di un anno dedico a questa spinosa e a tratti inquietante faccenda non cala. Non cala perché non siamo ancora arrivati alla svolta, perché l ‘unica buona notizia è stato l’azzeramento del Cda, una fatica non da poco dato che per arrivare a questo è stato necessario allertare quotidiani e mensili nazionali,  ma ciò non importa ciò che importa realmente oggi è lo stato di salute della nostra Fondazione, ciò che importa oggi è sapere quanto ancora la Fondazione possa contribuire in termini monetari allo sviluppo della nostra città. Ed è anche per questo che voglio conoscere coloro i quali prenderanno parte a questa ristrutturazione  tanto attesa e spero produttiva. Chiedo al Notaio Toscani, al momento unico candidato alla presidenza, perché ritiene di poter sapere fare il Presidente in questa delicata situazione e se ovviamente  si rende conto delle responsabilità che dovrà assumersi che di certo non si limiteranno alla lettura quotidiana del Sole 24 Ore come qualcuno credeva  fino a poco tempo fa . Poi chiedo anche al Consiglio Generale di far luce su tutti i conflitti d interesse esistenti all’interno dello stesso, perché oggi più che mai serve trasparenza ed eticità. In conclusione faccio l’ ennesimo appello al Sindaco Dosi affinché indichi una persona da nominare all’interno del Cda per aver controllo della situazione e soprattutto per tutelare gli interessi  della nostra città del suo sviluppo, del suo futuro.

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FEDERCONSUMATORI:”ALTRO CHE AUTUNNO CALDO, SARA’ FREDDISSIMO”

“Non sarà un autunno caldo, ma freddo, anzi freddissimo” a dirlo è Angela Cordani, responsabile dello sportello di Federconsumatori Piacenza. Al rientro dalla pausa estiva, dopo un giorno di apertura, all’ufficio di via 24 Maggio sono arrivate cinque persone che hanno chiuso l’utenza del gas. Perchè? Non riuscivano più a pagare le bollette. “Questo significa non poter cucinare – spiega Cordani – e ,quando comincerà il freddo, non potersi riscaldare. E’ una situazione drammatica. Era prevedibile considerati il numero sempre in aumento di persone senza lavoro e la precarietà dilagante”. A Federconsumatori sono arrivate in poche ore anche un paio di telefonate di proprietari di case in affitto i cui inquilini non sono in grado pagare nè il canone di affitto nè le utenze. “Di fronte a queste situazione – continua Cordani – ciò che possiamo fare è contattare i gestori per cercare di rateizzare il più possibile i pagamenti, ma a volte non basta neppure questo perchè le persone non riescono ad arrivare al minimo richiesto per mantenere l’utenza attiva”. A livello nazionale, secondo Adusbef e Federconsumatori, al rientro dalla ferie, i costi da sostenere saranno tanti, tra bollette (per chi se lo può permettere), tasse sulla casa e avvio della scuola, una stangata che rischia di arrivare a 1900 euro. Una cifra insostenibile per le famiglie il cui potere d’acquisto è diminuito di oltre il  13.4% dal 2008 ad oggi. Secondo le previsioni per la scuola si spenderanno 779 euro, per la Tasi il costo medio sarà di 231 euro, le bollette di acqua, luce, gas e telefono arriveranno a 460 euro mentre la Tari costerà 156 euro.

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ITALIA, IL PAESE DELLE OPERE PUBBLICHE INCOMPIUTE

Sono quasi settecento le piccole o grandi opere che vengono lasciate a metà, semplicemente incompiute in uno stato più o meno avanzato di esecuzione. Nel lungo elenco, suddiviso per Regioni, pubblicato sul sito Linkiesta se si da un’occhiata all’Emilia Romagna la provincia di Piacenza non è messa male. Nel senso che risulta solo il comune di Lugagnano Val d’Arda con la realizzazione di un servizio di aggregazione a Rustigazzo. Un’opera completa al 97,31%, allo stato di esecuzione C, ovvero lavori ultimati ma non collaudati nel termine previsto in quanto l’opera non risulta rispondere a tutti i requisiti previsti dal capitolato e dal progetto esecutivo. L’importo complessivo dell’opera è di quasi 435 mila euro, gli oneri necessari per l’ultimazione sono stati stimati in 11.900 euro. “L’opera è praticamente conclusa – spiega il sindaco di Lugagnano Jonathan Papamarenghi – si sta lavorando al completamento del solaio. Sono stati aggiunte alcune migliorie per 30-40 mila euro in più rispetto al capitolato, che hanno portato a concludere l’intervento qualche mese dopo. Verosimilmente il centro dovrebbe essere pronto per il mese di ottobre. Qui troveranno sedi – prosegue il sindaco – le attività sanitarie dell’alta Val Chero e l’Avis di Rustigazzo, realtà molto importanti per il territorio. Tra l’altro l’età media della popolazione di queste zone è molto elevata, questo centro permette agli anziani di avere un punto di riferimento importante che altrimenti dovrebbero spostarsi a Lugagnano o Carpaneto. E’ davvero curioso – riflette Papamarenghi – che in questo elenco non compaia un’opera davvero incompiuta, ovvero la tangenziale di Carpaneto, i cui lavori sono fermi da almeno 3 anni, per cui sono stati stanziati 10 milioni di euro, che oggi non bastano per completare l’opera”.

Messa molto peggio la cugina Parma, che risulta nell’elenco pubblico con numerose opere da completare, alcune delle quali con uno stato di avanzamento appena del 20%.

A livello nazionale quanto valgono questi scheletri di cemento sparsi per l’Italia? Un patrimonio da 2,6 miliardi di euro che necessita almeno di 1,4 miliardi per essere completato e messo in funzione. In tutto 4 miliardi di euro, che secondo alcuni sarebbe sottostimato perchè nell’elenco mancherebbero i dati della Regione Calabria.

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ZERMANI BONIFICA:”SENTENZA MERITA UN APPROCCIO PIU’ PACATO”

Il giorno dopo la sentenza del risarcimento che il Consorzio di Bonifica deve al Comune di Piacenza relativa al beneficio goduto dagli immobili di proprietà comunale, la palla passa al Presidente Fausto Zermani che, attraverso una nota, spiega di volersi riservare “un migliore approfondimento sul testo della sentenza, sottolineando il tono eccessivamente trionfalistico della notizia giornalistica a fronte di un primo esito parziale e non definitivo. Ritiene il Presidente che l’argomento, per l’importanza che riveste, meriti un approccio pacato e responsabile. Quando c’è in gioco la sicurezza idraulica del territorio e della popolazione gli interessi particolari dei singoli attori devono passare in secondo piano. La sentenza – continua la nota – rappresenta un primo grado di giudizio, fotografa una situazione molto precisa e circoscritta che non mette in discussione il modello di gestione fin qui operante. Non a caso Piacenza, a differenza di altri territori e città, è rimasta sin qui sostanzialmente indenne dagli effetti negativi del cambiamento climatico.Il Consorzio di Bonifica di Piacenza continua il suo lavoro quotidiano volto al miglioramento dell’efficienza della propria azione a favore di tutti i consorziati”. 

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160MILA EURO AL COMUNE DI PIACENZA DAL CONSORZIO DI BONIFICA. LO HA STABILITO IL TRIBUNALE

La gran parte del territorio comunale non è soggetta al tributo consortile: lo ha stabilito il tribunale di Piacenza pronunciandosi sulla controversia relativa al contributo di bonifica per gli immobili di proprietà comunale che ha visto l’amministrazione opporsi al Consorzio di Bonifica di Piacenza e alla Regione Emilia Romagna. Il Consorzio è stato condannato a restituire 160 mila euro oltre agli interessi legali. Dovuto solo il tributo unicamente per gli immobili nelle zone di Mortizza, Le Mose e Dossi di Roncaglia. 

Nel contempo, il Tribunale ha ritenuto che l’esistenza delle opere gestite dal Consorzio conferiscano al territorio un mero beneficio generico che, in forza delle leggi in materia e dei precedenti di giurisprudenza consolidatisi, non giustifica la pretesa contributiva del Consorzio stesso. Il principio sancito dal Tribunale è che il beneficio dato dalla regimazione delle acque, derivante al restante territorio comunale dalle altre opere idrauliche gestite dal Consorzio, è non solo generale, ma anche mediato dalla rete fognaria realizzata dall’Amministrazione comunale e non incide direttamente a favore dei singoli immobili, per cui non è dovuto il contributo consortile per gli immobili di proprietà comunale siti nelle altre zone della città.

La sentenza si intreccia con la nuova richiesta inviata dal sindaco Paolo Dosi nei giorni scorsi al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Demanio regionale di ottenere la gestione diretta, da parte del Comune, degli impianti Finarda, Armalunga, canale Diversivo Est e Ovest, attraverso una concessione prodromica anche all’acquisizione della proprietà. Ciò consentirebbe una gestione e manutenzione diretta degli impianti collegati alla rete fognaria da parte del soggetto gestore della rete, oggi Iren, con risparmio di spesa e una funzionalità di cui beneficerebbe la collettività locale.

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FONDAZIONE, NUOVO CONSIGLIO A META’ SETTEMBRE

In via Sant’eufemia tutto è ancora chiuso per la pausa estiva, i riflettori della stampa nazionale si sono in parte abbassati ma sempre vigili. La grande macchina Fondazione ripartirà il primo di settembre. Già da quel primo giorno, il presidente in regime di prorogatio Francesco Scaravaggi avrà il compito di convocare il consiglio generale in vista della nomina del successore. C’è una prima novità rispetto a quanto si era annunciato nel corso dell’ultimo consiglio del  2 agosto, quello in cui cda e presidente rassegnarono le dimissioni. Il parlamentino composto dai 25 grandi elettori che eleggerà il nuovo presidente verrà, molto probabilmente, fissato per la metà di settembre. Questo leggero salto in avanti allunga anche la possibilità di presentare altre candidature al ruolo di presidente, oltre quella del notaio Massimo Toscani (inizialmente il termine era stato fissato per il 27 agosto). Dopo la pausa estiva riprenderà anche il lavoro del collegio dei Sindaci impegnato nella raccolta dei documenti che il Ministero del Tesoro ha chiesto dal 2000 in avanti, per fare chiarezza sui milioni di euro che hanno preso il volo dall’impegno economico in Gibuti, ai titoli Monte Parma, ai derivati sottoscritti prima della crisi finanziaria fino alle movimentazioni in conti svizzeri. Parallelamente prosegue l’indagine in corso da parte della Procura della Repubblica di Piacenza.

Scaravaggi ancora in ferie ci ha detto di essersi rilassato; “nell’ultimo periodo era un pò teso, la tensione accumulata nelle ultime settimane è stata parecchia. Rispetto alla graticola del mese scorso – ha detto – ora sto bene, poi gli aspetti importanti della vita sono altri anche se a volte le questioni lavorative assorbono tanto da essere le principali”. Rimaniamo in attesa della ripartenza della Fondazione con la nomina del nuovo presidente e del consiglio di amministrazione.

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