TRAGEDIE DELLA STRADA: “OGNUNIO DI NOI FACCIA LA PROPRIA PARTE”. NEL 2023 A PIACENZA 26 VITTIME

Condividere un dolore aiuta a renderlo meno pesante, meno opprimente. Se poi questo dolore è quello che di più atroce può accadere come la perdita di un figlio, il bisogno di far partecipi gli altri è ancora più forte. Danilo e Simona, sono il padre e la sorella di Sonia Tosi che insieme al fidanzato Daniele, è stata uccisa su una strada, il primo agosto 2021. Per loro e per tutte le vittime si omicidio stradale, ogni anno con l’associazione Sonia Tosi coinvolgono centinaia di ragazzi delle scuole superiori per renderli consapevoli di cosa significhi mettersi alla guida alterati da alcool e droghe.

Quest’anno, per la seconda edizione de La strada Giusta, sono state coinvolte 31 classi, 800 gli alunni presenti al cinema teatro politeama per la proiezione del docu film La Linea Sottile – Doveva essere una festa, ideato e creato dal giornalista luca Pagliari con la collaborazione della fondazione LHS, che racconta la tragedia avvenuta nel dicembre del 2018 alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo. 

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GIORNATA DELLA MEMORIA: MEDAGLIA ALLA MEMORIA DEL DEPORTATO LUIGI BIONDI

Oltre alle autorità, Prefetto, Presidente della Provincia e Sindaco, alla cerimonia in occasione del Giorno della Memoria erano presenti anche la classe 3° Grafica A del liceo artistico Cassinari, alcuni componenti della Consulta provinciale studentesca e una rappresentanza di studenti per l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Al momento di preghiera affidato a don Davide Maloberti è seguita la consegna dell’onorificenza alla memoria di Luigi Biondi, deportato e internato dall’8 settembre 1943 e il 1° aprile 1945 presso l’azienda Hugo Schneider A.G.: alla sua figura è stata tributata la medaglia d’onore concessa dal presidente della Repubblica ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra e ai familiari dei deceduti.

“Mentre ci chiediamo, ancora una volta, come sia potuto accadere – ha detto la sindaca Tarasconi nel suo discorso – è alla nostra coscienza di donne e uomini liberi, al nostro stesso mondo civile che poniamo questa domanda.
Coltivare la memoria, ascoltarne il monito nel presente, trasmetterne gli insegnamenti più dolorosi alle ragazze e ai ragazzi che sono qui insieme a noi in questa ricorrenza, è l’unico modo in cui possiamo tendere la mano verso quella voragine che ha inghiottito milioni di vite. Non le dimenticheremo mai, ma nel loro nome continueremo a impegnarci per costruire la pace”.

“Non una semplice cerimonia o celebrazione – ha detto il prefetto Paolo Ponta – ma la trasmissione del ricordo delle vittime e di quanti hanno avuto il coraggio di seguire la propria coscienza, rifiutando di diventare complici di
una macchina di morte spietata e tristemente efficiente, in quella quotidiana banalità del male sottolineata da Hannah Arendt”.

“Chi non conosce la storia è condannato a ripeterne gli errori – ha detto la presidente della Provincia Monica Patelli – pertanto è necessario sensibilizzare ragazze e ragazzi sugli eventi del passato, raccontando i fatti con
chiarezza e indicando gli esempi delle persone che hanno lottato con coraggio
contro la barbarie e hanno messo a rischio le proprie vite per salvarne altre.
Purtroppo – anche oggi – persistono pregiudizi, fanatismi e parole di odio.
Si tratta di semi maligni sui quali tutti abbiamo la responsabilità di vigilare, per
riconoscerli e per contrastarli unendo le forze: è un dovere che richiede una
disponibilità personale da destinare ad un impegno condiviso a ogni livello.
A tenere alta la nostra attenzione e farci da guida sono alcuni fari luminosi, come la Costituzione Repubblicana”.

FIAMMETTA BORSELLINO: “LA LEGALITA’ NON E’ UNA PAROLA ASTRATTA”

“La lotta alla mafia parte proprio dai più giovani più predisposti a sentire quel profumo di libertà che si contrappone al puzzo del compromesso e della complicità”. Sono le parole del giudice Paolo Borsellino che non mancava di andare nelle scuole a parre di lotta alla mafia. Parole che oggi sono le stella polare anche per la figlia Fiammetta, che attraverso l’Italia in lungo e in largo per incontrare i ragazzi. Al liceo Gioia ha incontrato gli studenti di quinta, accompagnati dalla preside e dalla presidente di Verso Itaca Carla Chiappini.

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VENEZIANI: “ECCO LA NUOVA VETRINA DELLA RICCI ODDI. OGGI E’ UN NUOVO BATTESIMO”

“Scoppiettante, stimolante, direzionale, arricchente e contemporaneo”. Così il presidente Jacopo Veneziani definisce il nuovo anno per la galleria Ricci Oddi. Perché se parlare di svecchiamento è poco elegante, certamente di modernizzazione c’è un gran bisogno. A partire dallo stato dell’edificio stesso, ma certamente anche dall’immagine che ne esce all’esterno. In questo anno appena passato che ha segnato l’insediamento del nuovo presidente, fortemente voluto dalla sindaca Tarasconi, si è lavorato sott’acqua per creare quello che oggi è stato presentato: nuovo logo che rappresenta due archi a tutto sesto della galleria e il salone d’onore, e il sito. Una vetrina nuova, perché anche l’occhio, mai come nell’arte, vuole la sua parte.

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PUG E LAVORO DI QUALITA’: PIACENZA PUNTI SULLE UNIVERSITA’

Il nuovo Piano Urbanistico Generale è una delle sfide maggiori per l’amministrazione. È come se dovesse ridisegnare la città stando al passo coi cambiamenti che sono in atto e sotto gli occhi di tutti; transizione demografica, sostenibilità e digitalizzazione. Piacenza dovrà essere competitiva su cinque tematiche: lavoro e qualità dello stesso, qualità della vita, progetto di futuro, metodo e reputazione, il punto più difficile da costruire perché è solo l’ultimo tassello di un puzzle molto complesso.

Nell’ambito del percorso partecipativo per la redazione del PUG, il lavoro è stato al centro del dibattito alla presenza degli stakeholders piacentini.

Tra gli aspetti da valorizzare per rendere attrattiva la città il ruolo delle università.

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IL COMUNE RIPULISCE L’AREA DI VIA NINO BIXIO. “UNO SPAZIO DA RESTITUIRE ALLA CITTA’ “

Tre mesi di lavoro su una superficie di 2500 metri quadrati per oltre 169 mila euro di spesa: pulizia, ripulitura del terreno e sgombero dell’edificio. Gli uffici dell’assessorato all’ambiente hanno lavorato, negli ultimi mesi dello scorso anno, per riportare al decoro la vasta area antistante l’edificio abbandonato di via Nino Bixio 10.
Da una parte la ferrovia, dall’altra il fiume Po, sopra il viadotto dell’A21. Questo contesto particolarmente appartato ha fatto sì che negli anni l’edificio, di proprietà di una società immobiliare al momento non in attività, diventasse dimora di senza tetto e sbandati.
Oggi l’area è stata completamente ripulita a carico dell’amministrazione che si farà rimborsare dalla proprietà di area ed immobile. Ed oltre ad ipotizzare una giornata coinvolgendo cittadini e volontari per terminare la raccolta dei piccoli rifiuti rimasti ancora a terra, c’è certamente da parte del comune la volontà di convertire l’area ad un utilizzo pubblico, sfruttando la vicinanza del fiume. Ma ogni trattativa si potrà aprire solo con la volontà della proprietà.

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COORDINAMENTO MIGRANTI BOLOGNA: “VOGLIAMO I NOSTRI POCKET MONEY DALLA COOPERATIVA SOCIALE L’IPPOGRIFO”. LA COOPERATIVA “DAREMO A TUTTI IL DOVUTO CORRISPETTIVO. VERSO DI NOI ACCUSE INGENEROSE”

Dicono di non ricevere il pocket money giornaliero dal 10 ottobre, data nella quale sono stati trasferiti nei centri di accoglienza, sul territorio piacentino, gestiti dalla cooperativa sociale I’Ippogrifo. E’ un’accusa pesante quella formulata dai migranti dell’Assemblea dei Migranti del Mattei di Bologna che il 10 ottobre scorso sono stati trasferiti in parte a Piacenza, in parte a Parma e Fidenza. Coloro che sono stati trasferiti a Piacenza – si legge nella nota inviata dal Coordinamento Migranti Bologna corredata da un video pubblicato sulla pagina del Coordinamento https://fb.watch/pBb9Cu4vJu/ – “non ricevono da diversi mesi il modesto Pocket Money a cui hanno diritto. Questa somma, di poco superiore ai 2 euro giornalieri, dovrebbe garantire ai migranti un minimo di autonomia economica, eppure viene loro regolarmente negata o data con moltissimo ritardo. Da alcune settimane hanno così deciso di sollevare la questione e di reclamare ciò che è loro dovuto.”.

Domani è fissato un incontro con la cooperativa “vedremo se questa riunione servirà per perdere ancora tempo o se servirà per dare immediatamente quanto dovuto loro da diversi mesi. Nel caso contrario, la mobilitazione contro la Cooperativa sarà intensificata e allargata”.

A stretto giro arriva la risposta della cooperativa sociale l’Ippogrifo che respinge le “ingenerose accuse diffuse via social e a mezzo stampa” scrive che “abbiamo sempre operato nel rispetto dei propri valori, quali Libertà, Solidarietà ed Equità. Vista l’attuale situazione generale della gestione dell’immigrazione in Italia, con procedure di rendicontazione sempre più laboriose e una burocrazia sempre più asfissiante, inevitabilmente si producono ritardi a tutti i livelli.
L’Ippogrifo ha sempre garantito tutti i servizi richiesti, in particolare il pagamento dei canoni di locazione (in piccoli appartamenti, nell’ottica di un’accoglienza diffusa, contraria a grandi assembramenti), delle utenze, delle spese per il vitto, anche “etnico” e dei farmaci necessari, con cura particolare per i minori accolti. Pertanto, pur ammettendo un lieve ritardo nel pagamento dei Pocket Money, nel respingere le ingenerose accuse diffuse via social e a mezzo stampa, L’Ippogrifo intende confermare che i migranti in oggetto sono stati convocati nella giornata di domani, 16 Gennaio 2024, per la corresponsione di quanto dovuto”.

 

GENITORI PER UN MENU’ SANO: “SIAMO CONTRARI AL SONDAGGIO TRA I GENITORI. COMUNE E AUSL NON SI SOTTRAGGANO ALLE RESPONSABILITA’ “

Il Comune ha deciso di sottoporre al gradimento dei genitori il menù scolastico proposto ai propri figli nelle mense della scuole della città. Una decisione che non piace al comitato Genitori per un menù sano che, in una nota, hanno spiegato la loro contrarietà.

Dal 22 dicembre scorso il Comune ha invitato i componenti delle commissioni mensa ad effettuare un sondaggio sul gradimento tra il menù in vigore e una
proposta alternativa, al fine di una ipotetica riformulazione del menù stesso.

“Esprimiamo fin da subito la nostra totale contrarietà: abbiamo infatti la netta impressione che si stia affidando ai genitori, che non hanno le adeguate competenze, la decisione di scegliere se un menù sia migliore di un altro, sulla base oltretutto del solo gradimento. A nostro avviso – si legge nella nota –  questo è un modo per Comune e Ausl di sottrarsi alle proprie responsabilità.

Inoltre abbiamo constatato che finora il sondaggio è stato attivato solo in alcune scuole, escludendo ad esempio gli asili nido e le scuole paritarie che usufruiscono dello stesso menù. Questo non lo riteniamo assolutamente corretto; tutti i bambini hanno la stessa importanza e se si decide di intraprendere la strada del sondaggio, questo deve essere esteso a tutti i genitori dei bambini che usufruiscono dello stesso menù, nessuno escluso.
Abbiamo quindi chiesto a Comune e Ausl delucidazioni circa le modalità di svolgimento del sondaggio e in merito al mancato coinvolgimento di tutte le realtà scolastiche e ci auguriamo al più presto di ricevere le dovute spiegazioni dalle istituzioni.

GIACOMO ROVERO, BALLERINO SOLISTA AL ROYAL BALLET: QUANDO VITA E DANZA SONO LA STESSA COSA

Ha mosso i primi passi di danza da bambino, di lì a poco a poco è stato solo un crescendo. Dal palco del teatro municipale, Giacomo Rovero è arrivato al Royal Ballet di Londra, dove, da febbraio, sarà ballerino solista.

Con l’umiltà dei grandi professionisti Giacomo ci dice che la promozione è stata inaspettata, ma altrettanto desiderata. Per questo giovane 26enne piacentino la decisione di percorrere la strada della danza è arrivata molto presto, prima trasferendosi per qualche anno ad Amburgo, poi in Inghilterra dove vive e lavora tutt’ora .

Costanza e perseveranza hanno portato Giacomo dove è arrivato oggi. Allenamento ogni mattina e poi prove per gli spettacoli serali che proseguono per tutto il giorno. Praticamente ogni sera, da settembre a giugno, a teatro sono in programma gli spettacoli che vedono protagonisti i ballerini del Royal Ballet. E quello che per noi altro non è che grande sacrificio quotidiano per giacomo è una normalità con la quale certamente è molto impegnativo convivere.

“PIACENZA? AH SI’LA CITTA’ DELLA SIGNORA DI KLIMT”. PERCHE’ OGGI QUESTO NON ACCADE?

A Piacenza le salite al Guercino e al Pordenone fanno il boom e il Forte di Bard si crogiola degli oltre 11mila visitatori, in poco più di  un mese, arrivati in val d’Aosta per ammirare il Ritratto di Signora. Ora, non vogliamo fare paragoni, anche se un pò ci stanno. Le salite alle cupole della Cattedrale e di Santa Maria di Campagna, ribattezzate Mirabili prospettive, sono visitabili con un unico biglietto che comprende visite guidate per arrivare ad ammirare da vicino i capolavori del Guercino e del Pordenone, grazie ad un accordo tra Comune, Diocesi e banca di Piacenza. “In quattro giorni – riporta una nota dell’amministrazione – sono arrivati a Piacenza turisti da Roma, Siena, Milano, Modena e altre città italiane”.

“Decine di visitatori al giorno per tutte queste prime quattro giornate di apertura delle salite – prosegue il comunicato – con una concentrazione di turisti provenienti da fuori città il 30 dicembre e il primo dell’anno, mentre il 6 gennaio – giorno dell’Epifania – e il 7 gennaio i visitatori sono stati più che altro piacentini”.

Bene, ci mancherebbe altro! E’ inevitabile però segnalare che, non tanto distante da Piacenza, il Ritratto di Signora che proprio a Piacenza appartiene,  sta facendo registrare migliaia di visitatori, dal primo dicembre al 7 gennaio circa 11mila. L’opera di Klimt è stata prestata dalla Galleria Ricci Oddi al Forte di Bard fino al 10 marzo. Vien da chiedersi perché. Per puntare all’effetto boomerang, ovvero riportare visitatori a Piacenza? Gli stessi che hanno visto il Ritratto torneranno in città per una visita alla galleria o a Palazzo Farnese? Forse sì. Ma la domanda è perché non  puntare di più, o quasi tutto, su quest’opera? Piacenza dovrebbe “parlare la lingua” del Ritratto, essere identificata per quello, per arrivare a dire “Piacenza? ah sì, la città della Signora di Klimt”. Finora, a parte la mostra dopo il ritrovamento, pare non sia accaduto.

L’ex assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi, sul profilo Facebook, si lascia andare ad uno sfogo rivolgendo un’aspra critica all’amministrazione. “Mentre a Piacenza si dormono sonni profondi da un anno e mezzo a questa parte, altrove non hanno nessun problema a godere dei benefici che può generare il patrimonio artistico piacentino se adeguatamente valorizzato: per ora, per come sfruttato, non sta dando di certo alcun beneficio alla città di Piacenza”. E ancora “Questa è la certificazione inconfutabile del fatto che le attuali politiche culturali di certo non valorizzano e promuovono Piacenza né tantomeno generano beneficio economico per tutto l’ampio indotto che avevamo saputo coinvolgere nel 2022. Cosa cambierà dopo questo ennesimo schiaffo a Piacenza? Probabilmente nulla”  conclude il post.

Certamente la politica gioca il suo ruolo, ma è altrettanto vero che pare mancare quella spinta ad approfittare di ciò che già esiste. Intorno all’opera di Klimt si potrebbe/dovrebbe giocare l’intera promozione di Piacenza: dalla cultura, al commercio, ai gadget, alla ristorazione, ai tour. La Ricci Oddi dovrebbe avere un ruolo ben diverso in questa città, non potrebbe essere certamente l’unica, ma una delle più importanti. E invece …