“LA TRASPARENZA DELLA STORIA CI RENDE MIGLIORI”. PIACENZA CELEBRA IL 25 APRILE

Sono state le parole di Maria Pia Garavaglia ad appassionare Piazza Cavalli nella giornata del 25 aprile, alla quale hanno partecipato tre partigiani combattenti superstiti, Renato Cravedi, in prima fila accompagnato dalla figlia Anna Maria, Pino Fumi, e Ugo Magnaschi.

Un discorso a braccio che ha rimarcato i valori fondamentali della Costituzione citando chi ha dato la vita per la liberazione dal regime. E poi la necessità di mettere in file i fatti accaduti e di non stravolgere la realtà storica avvenuta 80 anni fa, perché ciò che è avvenuto non può essere cancellato con un colpo di spugna.

Prima dell’orazione della presidente dei partigiani cattolici ed ex ministra ed senatrice, hanno preso la parola la presidente della Provincia Monica Patelli e la sindaca Tarasconi che ha iniziato il suo discorso citando il Presidente della Repubblica Sandro Pertini “dietro alla Costituzione c’è la vita di tanti giovani che hanno combattuto”.

La commemorazione è partita dal barriera Genova. Poi l’omaggio ai caduto al Dolmen, a cui per la prima volta ha partecipato anche l’onorevole Tommaso Foti, capogruppo alla camera di Fratelli d’Italia. Ha presenziato accanto alla sindaca per la prima parte del corteo, per poi sfilarsi rinunciando al resto della manifestazione in Piazza Cavalli. Una novità assoluta, un segno molto forte politicamente parlando. L’onorevole Foti non aveva mai partecipato prima di al corteo del 25 aprile. Ha deciso di farlo oggi che riveste il ruolo di capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

PIETRA D’INCIAMPO INTITOLATA A FRANCESCO DAVERI. “NOI AL SUO POSTO COSA AVREMMO FATTO?”

E’ stata inaugurata sul marciapiede del civico 83 la pietra d’inciampo intitolata all’avvocato Francesco Daveri,  antifascista e cattolico, uno dei “padri” della resistenza piacentina che trovò la morte nel ’45 nel campo di concentramento di Gusen di Mathausen. “Assassinato il 13 aprile del 1945”, così sta scritto sulla pietra appena inaugurata dopo la commemorazione nella sala del consiglio provinciale alla presenza di Maria Pia e Matilde, le figlie, e gli altri parenti.

Francesco Daveri – Militante antifascista d’orientamento cattolico, dopo la caduta del regime fu tra i più attivi organizzatori della vita democratica a Piacenza. Daveri era molto stimato professionalmente, ma i suoi concittadini ricordavano soprattutto che proprio l’avvocato, dopo l’arresto di Mussolini, ne aveva bruciato pubblicamente un ritratto. Nello studio del legale, dopo l’armistizio, si tennero (Daveri rappresentava la DC), le prime riunioni clandestine del CLN locale. Ma i fascisti non avevano dimenticato il gesto clamoroso dell’avvocato. Fu così che, nel marzo 1944, Daveri fu processato, in contumacia, da un Tribunale straordinario, che lo condannò a cinque anni di reclusione. Per sfuggire alla cattura, il legale espatriò in Svizzera e, a Lugano, prese contatto con una delegazione del CLNAI, per il quale organizzò una rete informativa collegata ai servizi degli Alleati. Un mese dopo, Daveri era già a Milano, sotto il falso nome di Lorenzo Bianchi. D’intesa col CVL, mise in atto un piano che, oltre a mantenere i collegamenti tra le formazioni partigiane e gli Alleati, ne dirigeva anche gli aviolanci. L’attività di Daveri e del suo gruppo si sviluppò con successo sino al 18 novembre 1944. Quel giorno, l’avvocato piacentino cadde nelle mani della polizia tedesca. Sottoposto a estenuanti interrogatori, seppe far ricadere su di sé ogni responsabilità, consentendo così la liberazione degli altri arrestati. Tradotto con altri detenuti dal carcere di San Vittore a Bolzano, Francesco Daveri, dopo due settimane di permanenza nel campo di Bolzano-Gries, fu deportato il 4 febbraio 1945 a Mauthausen e di qui a Gusen. Vi morì dopo due mesi, stroncato dalle sofferenze fisiche e morali. A Piacenza, in memoria di Daveri, il Comune, oltre che intitolargli una strada (la stessa dove sorgeva lo studio), ha fatto apporre al n° 4 una lapide che ne ricorda il sacrificio.

PC EXPO: CAVALLI PRESIDENTE DEL CDA CON COLLA E MONTESISSA. “LA FIERA AVRA’ NUOVE STRUTTURE AL SUO SERVIZIO”

Da amministratore unico a cda con tre elementi: all’unanimità è stato confermato per il terzo andato Giuseppe Cavalli, insieme a lui altre due componenti del consiglio Erika Colla vicepresidente di Confindustria Piacenza e Elisabetta Montesissa direttore di Terranostra.

Nominato anche il nuovo Collegio Sindacale: Alberto Squeri è stato sceltyo come presidente, affiancato da Cristina Betta e da Paolo Rezzoagli. Confermato Matteo Cifalinò nel ruolo di Revisore dei Conti.

“Ringrazio tutti i componenti dell’assemblea per la fiducia che mi hanno accordato – ha detto cavalli ai nostri microfoni – ora ci aspettano altre importanti sfide a partire dal miglioramento di Le Mose. Sorgeranno nuove strutture a servizio della fiera e un parcheggio”.

Il valore complessivo della produzione è stato di € 1.820.150 con un progresso di oltre un milione e 250.000 € rispetto al 2020, anno preso in esame come parametro di riferimento in quanto, proprio come il 2022, senza Geofluid in calendario. Il costo della produzione è stato di € 2.149.777, con una perdita di esercizio di € 445.709 dovuta in parte anche al fermo impianto del sistema fotovoltaico che non ha quindi generato ricavi.

TUTTO ESAURUTO ALLA COOP INFRANGIBILE PER IL PROF. BARBERO: “LA STORIA E’ LO SFONDO SU CUI FARE CONFRONTI”

Li ha rapiti parlando di storia del 300 dall’associazionismo alle prime forme di sindacato, fino ai nostri giorni toccando, e non poteva che essere così, la più stretta attualità e l’imminente festa della Liberazione del 25 aprile.

Il professor Alessandro Barbero è arrivato alla cooperativa Infrangibile nel tardo pomeriggio, ha cenato con alcuni degli organizzatori e poi è sceso in strada. Nel vero senso della parola, via Alessandria è stata chiusa per permettere lo svolgimento della serata. I ragazzi, alcuni giovani studenti ma anche tanti lavoratori, erano accalcati per ascoltare le parole del professore di storia medievale, che ha spaziato dalla lotta sindacale ai diritti dei lavoratori che dopo anni oggi vengono rimangiati.

25 APRILE: ECCO TUTTE LE INZIATIVE NEL SEGNO DELL’APPARTENENZA

Le celebrazioni del 25 aprile coinvolgeranno tutte le associazioni che, in qualche modo, richiamano le componenti che si adoperarono per la Liberazione d’Italia dal regime nazifascista. Per questo, nel 78°anniversario della Liberazione ci saranno davvero tutti. Gli eventi sono stati presentati dall’assessore alla Cultura della Memoria Serena Groppelli insieme al gen. Raffaele Campus, presidente provinciale dell’Associazione Combattenti e Reduci; Mario Spezia, presidente provinciale Associazione Partigiani Cristiani; Marilena Massarini in rappresentanza dell’Istituto Nastro Azzurro; il presidente provinciale Anpi Romano Repetti; il vice presidente Isrec Fabrizio Achilli; il presidente del Museo della Resistenza di Sperongia, Andrea Losi.

Si comincia giovedì 20 aprile – ANPC ore 18 – Messa a suffragio di amici combattenti presso la chiesa di San Pietro Apostolo in via Carducci – Piacenza
ore 20.45 – Presso il Seminario Vescovile in via Scalabrini 67, convegno in collaborazione con la Diocesi di Piacenza Bobbio: “La partecipazione dei Cattolici alla guerra di Liberazione 1943-1945 nel territorio della Diocesi di Piacenza. Tempo di ascolto e testimonianza”.

Sempre giovedì alle 21 Museo della Resistenza Piacentina alle ore 21, presso la sede del CAI, Piacenza, presentazione del progetto “Sentieri della libertà”, organizzato in collaborazione con il quotidiano “Libertà”.

Venerdì 21 aprile – ISREC
ore 17.30 – Piacenza, Biblioteca Passerini-Landi presentazione del libro di Claudio Oltremonti “Francesco Daveri”

Sabato 22 aprile ore 10 – Piacenza, via Garibaldi
Conferenza e posa di una pietra d’inciampo in memoria di Francesco Daveri, su iniziativa del Comune di Piacenza, di Anpi, Anpc e Isrec.

Domenica 23 aprile – ANPI Ore 10 – Bobbio, Auditorium comunale
“Dalla Divisione Monterosa della Rsi alla 7° Brigata Partigiana G.L.: il contributo dei già militari del Corpo Alpini alla lotta di Liberazione” – Conferenza con video testimonianze organizzata da ANPI e Gruppi ANA Alta Val Trebbia.

Martedì 25 aprile – ANPI in collaborazione con il Comune di Piacenza
ore 9,30 – Concentramento e formazione del corteo in piazzale Genova per Piazza dei Cavalli dove parleranno la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi, la presidente della Provincia Monica Patelli e l’oratrice ufficiale, indicata da ANPI e ANPC, Mariapia Garavaglia, già senatrice della Repubblica, ministra della Sanità e già presidente della Croce Rossa Internazionale.

 

VIA FRANCIGENA ON FOOT: CAMMINARE FA BENE AL CORPO E ALLO SPIRITO

Mille chilometri, 40 comuni e sei regioni. Sono i numeri con cui Via francigena on foot si appresta a cominciare il suo cammino. Sabato 22 aprile partirà la nuova edizione dell’evento che ha incontrato, coinvolto ed emozionato mezza Italia. Filippo Arcelloni svestirà i panni dell’attore per quelli del pellegrino nella nuova avventura che anche quest’anno si appresta ad affrontare. Da Aosta a Roma dove il 31 maggio si concluderà il cammino nella Giornata Mondiale contro il Tabacco che la Lilt sostiene da sempre. Un evento importante che coincide quest’anno con i 40 anni della lega italiana lotta ai tumori di Piacenza, partner principale dell’iniziativa.

UNA BELLA GIORNATA, MEMORIE PARTIGIANE DI RENATO CRAVEDI. “LA RESISTENZA FU LOTTA PER VIVERE E STARE VIVI”

Una Bella Giornata è il titolo del cortometraggio ideato e realizzato da Mauro Ferri e Gianni Cravedi sulle memorie partigiane di Renato Cravedi, il partigiano Abele che ha vissuto la resistenza. La presentazione è avvenuta all’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Sette anni di interviste in giro per le colline piacentine tra l’alta Val Nure e la Val Luretta, in quei luoghi in cui Cravedi fu partigiano. Oggi l’obiettivo è portare questo documentario nelle scuole, per fare comprendere ai più giovani quanto sono preziose queste testimonianze.

Per Mauro Ferri “la resistenza fu lotta per vivere e per stare vivi”. In chiusura anche Renato Cravedi ha rivolto un messaggio ai presenti “una cosa vi raccomando: non tradite mai la resistenza, perché per questa libertà sono morti tanti e tanti partigiani”.

LARGO MORANDI: INSTALLATE LE TELECAMERE PER IL CONTROLLO DELLE INFRAZIONI SEMAFORICHE. MULTE SALATE A CHI PASSA CON IL ROSSO

Saranno in funzione da mercoledì 12 aprile, per verificare il rispetto dell’obbligo di arresti dei veicoli con il semaforo rosso. Si tratta dei dispositivi di controllo degli impianti semaforici che l’amministrazione ha deciso di installare in tre nodali incroci. In tutto le apparecchiature installate sono sette: tre in largo Morandi (intersezione strada Gragnana/Raffalda/via Primo Maggio), 2 a Roncaglia, lungo la Strada Provinciale 10, 1 all’incrocio tra via Manfredi e via don Minzoni, 1 all’incrocio tra viale Dante Alighieri e via Passerini.

Il noleggio delle attrezzature – avvenuto tramite trattativa diretta sul mercato elettronico della PA (Consip) alla ditta Engine Srl di Viterbo – comporta una spesa complessiva di 168.909 euro (Iva compresa), per un periodo di 30 mesi a decorrere dall’entrata in funzione. Il costo è comprensivo di progettazione, fornitura, installazione e manutenzione per l’intera durata del servizio.

L’apparato di rilevazione scelto dal Comune di Piacenza è EnVES EVO MVD 1605 e consente l’individuazione delle violazioni commesse, l’acquisizione delle immagini di veicoli in infrazione – tali da documentare inequivocabilmente il transito con rosso semaforico – e permette la verifica dei dati associati, prevedendo l’utilizzo di immagini digitalizzate del veicolo che ha commesso l’infrazione. Il sistema è in grado di documentare chiaramente tutta la dinamica dell’infrazione semaforica, con ben 32 sequenze fotografiche, riportando sia gli avvenimenti precedenti (ovvero veicolo collocato prima della linea di arresto con lanterna semaforica rossa) che quelli successivi all’infrazione (superamento della linea di arresto ed intero attraversamento dell’incrocio con luce semaforica rossa). L’apparato rileva tutti i veicoli che transitano mentre la lanterna semaforica è rossa o che si fermano oltre il limite entro il quale il conducente ha l’obbligo di
bloccare il veicolo (striscia di arresto) per rispettare le prescrizioni semaforiche.

La sanzione per coloro che transitano con il veicolo nonostante il semaforo rosso varia da 167 a 655 euro, con l’aggiunta della decurtazione di sei punti dalla patente (dodici per i neo patentati). Per i guidatori recidivi, ossia che compiono l’infrazione in due occasioni nell’arco di un biennio, è prevista anche la sospensione della patente da uno a tre mesi.

La sanzione aumenta di un terzo (il 33,3%, ovvero € 222,00) se l’infrazione è
commessa dopo le ore 22 e prima delle ore 7. Viceversa, l’ammontare si riduce del 30 per cento se si provvede al pagamento della sanzione entro il quinto giorno successivo alla contestazione o alla notifica della violazione: tuttavia, la riduzione non riguarda il caso in cui è prevista la sospensione della patente.

Gli incidenti rilevati dalla Polizia locale nell’incrocio di largo Morandi negli ultimi 5 anni sono  stati 33, di cui 28 conferiti. Nel 2014 è stato rilevato l’ultimo incidente mortale, a seguito dell’urto tra due veicoli, a danno di un motociclista.

 

IL MESSAGGIO PASQUALE DEL VESCOVO CEVOLOTTO: “NON SIATE VITTIME DELLA PAURA”

Il Vescovo Adriano Cevolotto ha rivolo il consueto messaggio pasqualenai piacentini. “Prima di ogni altra cosa il mio pensiero va all’atteggiamento disarmato, di paura, che in questo momento storico spesso ci caratterizza. Non dobbiamo avere paura, perché la paura porta all’aggressività, alla difensiva. E se viviamo nella paura e quindi nell’aggressività molte prospettive, molte speranze ci vengono precluse”.

CLAUDIO: “40 ANNI DI DIALISI MI HANNO INSEGNATO A PENSARE SEMPRE POSITIVO”

La dialisi per 40 anni, ininterrottamente. Era il 1983, oggi Claudio racconta la sua storia di grande speranza e forza per tutte le persone che soffrono di insufficienza renale, o in generale di problemi legati ai reni. Si reca in nefrologia tre volte alla settimana e per tre-quattro ore si sottopone alla dialisi.

A Piacenza sono 90 i pazienti come Claudio, circa un centinaio quelli che risiedono in provincia, 35 quelli assistiti a domicilio. Circa 800 invece i pazienti che si sottopongono periodicamente a cure e controlli più o meno invasivi.

Claudio in nefrologia ci ha passato gran parte della vita, cercando di prendere quanto di meglio gli venisse offerto. Ha superato la prima ondata di Covid, ci ha messo 40 giorni a guarire. Oggi, col sorriso, dice che la dialisi gli ha insegnato a pensare sempre positivo.