CRONACA DI UN DELIRANTE POMERIGGIO DI RINNOVO PASS ZTL

C’è chi è arrivato ben prima dell’orario di apertura dell’ufficio, forse perché immaginava che i tempi sarebbero stati molto lunghi. E non si è sbagliato. Davanti all’ufficio Ztl di Piazza Cittadella, in pochi minuti, ieri pomeriggio si sono accalcate una sessantina di utenti per il rinnovo del proprio pass in scadenza . In più, a complicare le cose, la pioggia mista neve e la temperatura non certo incoraggiante per un’attesa di ore all’aperto.

Stavolta in fila tra quelle persone c’ero anche io, per il rinnovo del pass bianco mezzi d’informazione. Andiamo con ordine. Perché tante persone accalcate in cui l’accesso allo sportello è libero? La risposta è presto detta: l’ufficio non da più appuntamenti, fino alla fine del mese di gennaio, data in cui subentrerà la nuova società che i è aggiudicata il bando, la Global Parking Solution (la stessa che ha in gestione i parcheggi blu della città).

Quindi a tutti coloro che hanno telefonato o inviato mail (il mio caso) per chiedere un appuntamento è stato risposto che non erano più disponibili appuntamenti e di recarsi direttamente all’ufficio il giovedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17.

L’attesa cresce, così come le persone in coda. A chi esce dall’ufficio con il pass rinnovato chiediamo da quanto tempo era in fila: un’ora e mezza. E’ evidente che entro l’orario di chiusura (le 17) le addette non riusciranno a soddisfare le esigenze degli utenti in coda. Si badi bene, non per loro volontà, ma semplicemente per una questione di tempi e di numeri.

Gli animi iniziano a scaldarsi, qualcuno chiama l’ufficio della sindaca, che in serata si scuserà con i cittadini per il disagio, qualcun’altro la polizia municipale che, di lì poco, si presente all’ufficio con il vice comandante Campomagnani accompagnato da tre agenti. Massima disponibilità da parte loro così come dalle persone in coda, ormai intirizzite dal freddo dell’attesa. Intanto, nonostante le 17 siano scoccate, qualcuno riesce ugualmente a farsi rinnovare il pass residenti,  in particolare quelli in scadenza tra oggi e domani. Ma il gruppo di coloro che sono in attesa con i documenti pronti per rivolgersi allo sportello sono tanti, tra cui anch’io.

Gli agenti della polizia locale annunciano che la scadenza dei pass verrà prorogata almeno fino alla fine del mese di febbraio, e che da lì in poi sarà il personale di via Rogerio ad occuparsi, on line, delle pratiche di rinnovo, giustificando, per quel che è possibile, la situazione con l’imminente passaggio di gestione del servizio da una società all’altra.

Ognuno di noi offre all’agente le proprie generalità, numero di pass e contatto telefonico per essere ricontattati per un nuovo, si spera, appuntamento.

Fine della cronaca di un delirante pomeriggio di rinnovo, mancato, pass ztl.

PIAZZA CITTADELLA: QUESTIONE INTRICATA COME LA TRAMA DI UN FILM GIALLO

L’intricata matassa di piazza Cittadella ha tutte le caratteristiche della trama di un film, potrebbe intitolarsi “Il mistero del parcheggio interrato di piazza Cittadella”, colorando di giallo tutta la sceneggiatura.

Ci sono una vittima incolpevole, la piazza, un reato apparentemente consumato, l’abbandono della stessa, un’ipotesi di reato tentato, l’eventuale maltrattamento riservato alla piazza nei prossimi anni e ,un ipotetico movente, l’interesse economico. Una trama elaborata con dovizia di particolari dai consiglieri di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi e Stefano Cugini, che hanno redatto, carte alla mano, scavando in una mole consistente di documenti e atti ufficiali.

Dati di fatto e otto domande, forse banali, ma certamente essenziali per capire una pagina della storia di piacenza che va avanti dal 2008.

LEGAMBIENTE : COMUNITA’ SOLARI E COMUNITA’ ENERGETICHE IN DUE SERATE DI APPROFONDIMENTO

Energie rinnovabili, quale futuro prossimo? Facciamo il punto su Comunità solari e comunità energetiche “: sono i temi al centro delle due serate di approfondimento, promosse dal circolo di Legambiente “Emilio Politi” il 18 gennaio ed il 2 febbraio alle 21 presso l’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Cosa sono le comunità solari e le comunità energetiche, quali le differenze tra le due, come si possono organizzare, quali i costi ed i finanziamenti a cui accedere, cosa è l’autoconsumo collettivo condominiale, come si può organizzare sono queste alcune delle domande alle quali le due serate, nel modo più concreto possibile, cercheranno di dare una risposta attraverso la partecipazione di relatori esperti ed un taglio pratico ed operativo.

L’attuale crisi energetica, i costi alle stelle delle bollette di gas e luce stanno dando una fortissima spinta verso l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e tantissimi sono i progetti che stanno nascendo perché uscire dalla logica del mero consumo per diventare produttori-consumatori è e sarà sempre di più la via maestra per l’indipendenza energetica. Quello che serve ora è una maggiore chiarezza possibile per i cittadini, gli amministratori, le imprese, sugli strumenti disponibili, sulle opportunità ed anche sulle difficoltà ancora presenti.

Nella serata di mercoledì 18 gennaio dal titolo” Dalla crisi energetica alle Comunità solari :una opportunità per tutti “ Leonardo Setti, docente di sistemi e politiche energetiche presso l’università di Bologna e presidente dell’associazione Centro per le Comunità Solari, affronterà il tema della crisi energetica attuale e di una delle possibili soluzioni , quella delle Comunità Solari, una opportunità per i cittadini di rendersi il più autonomi possibili dalle fonti fossili attraverso una forma snella ed incentivata di autoconsumo collettivo di energia rinnovabile autoprodotta , promossa dall’Università di Bologna, antesignana delle comunità energetiche.

Nella serata del 2 febbraio dal titolo “Le Comunità Energetiche [CER] cosa sono e quale occasione offrono a cittadini, condomini, comuni ed imprese, verrà approfondito il tema delle Comunità energetiche con la partecipazione di Assunta Vitelli di Azzeroco2,che spiegherà cosa sono le comunità energetiche autoconsumo collettivo e quale occasione offrono a cittadini, comuni e imprese, Paola Fagioli, direttrice di Legambiente Emilia Romagna che farà il punto sulle opportunità delle CER nella regione Emilia Romagna a ed Andrea Poggio, della Segreteria Nazionale di Legambiente che presenterà alcuni casi di comunità energetiche già costituite ed in corso di costituzione nel lodigiano.

Alle serate sarà presente per l’amministrazione Comunale di Piacenza l’assessore all’ambiente Serena Groppelli.

TRAPIANTO STAMINALI: L’ECCELLENZA ABITA A PIACENZA

Piacenza, insieme a Modena e Bologna, è l’unica città in regione a possedere i requisiti per il trapianto di cellule staminali omopoietiche, in particolare allogenico, cioè da donatore. Questa è ritenuta una delle procedure più complesse in medicina e richiedono elevate competenza professionali e tecnologie avanzate: i processi di accreditamento sono indispensabili per poterne garantire lo svolgimemnto. Piacenza oltre all’accreditamento nazionale, nel giugno scorso ha ottenuto anche il rinnovo di quello internazionale.

ZONE 30KM/H COME A MILANO? LEGAMBIENTE: “SUBITO ANCHE A PIACENZA”

Dal 1 gennaio 2024 Milano diventerà “città a 30 km orari”, lo ha deciso il consiglio comunale, specificando che, dopo quella data, su alcune strade potrà essere mantenuto il limite di 50km all’ora, così come hanno fatto Parigi e Bruxelles. “Un passaggio fondamentale – hanno commentato gli amministratori milanesi – prima di tutto per proteggere la vita e la salute delle persone. Un impatto a 50 km/h è quasi sempre mortale per chi lo subisce da pedone o da ciclista, mentre a 30 km/h no”. Come la prenderanno i milenesi è un altro paio di maniche, ma avranno un anno per abituarsi.

E a Piacenza? Legambiente ha rilanciato la proposta in un post: “Limite 30 km/h subito anche a Piacenza! – si legge – siamo una delle città con il più alto tasso di incidenti in Italia(17imi in Italia e 2 in Regione), guidiamo sempre oltre il limite dei 50 km, la sera il centro diventa un circuito per corse e le telecamere di controllo devono ancora, dopo anni, essere accese! A 30 all’ora si salvano vite e si agevola l’uso della bicicletta. Del resto il nostro centro è stato costruito per i cavalli, le carrozze e gli uomini a piedi, non per i suv e per le corse in auto”. Il post è corredato da una foto che mostra proprio un suv a ruote all’aria in una della vie più trafficate della città, via XXIV Maggio.

E a proposito di sicurezza, è evidente dall’immagine che riportiamo qui sotto, quanto la velocità influisca sulla sicurezza delle persone. A 30km/h le possibilità di salvarsi, in caso di frenata, sono nove su dieci. A 40km/h scendono già a sette su dieci, a 50km/h a salvarsi sono due e mezzo si dieci. A 70km/h non c’è più possibilità di sopravvivenza.

Certo che il passaggio più arduo sarà il rispetto del provvedimento. Probabilmente non sarà sufficiente un cartello stradale, ma ci vorranno intere strade pensate in modo da non poter superare, anche volendo, i 30 km/h. Intanto istituirle è già un piccolo passo avanti.

BENTORNATO CONSIGLIO COMUNALE DELLE RAGAZZE E DEI RAGAZZI

Partecipazione e ascolto. Partono da qui le due azioni messe in campo dall’amministrazione rivolte ai più giovani.

La prima è il ritorno, dopo un paio d’anni di assenza, del consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi, con l’obiettivo di mettere al centro l’ascolto, il dialogo e appunto, la partecipazione delle giovani generazioni alla vita democratica della città.

Il progetto è rivolto alle classi quinte delle scuole primarie di primo grado e alle classi della scuola secondaria di primo grado . In tutto saranno coinvolti una quarantina di studenti. Il finanziamento è di 18 mila euro ed è stato assegnato con un bando al Centro Psicopedagogico per l’Educazione e la Gestione dei Conflitti che ne seguirà concretamente le attività.

Sull’ascolto delle problematiche legate in particolare all’età è il bando Sportello ascolto nelle scuole secondarie di secondo grado assegnato al liceo Respighi, al liceo Gioia e al liceo Colombini e il Bando per il miglioramento dell’accoglienza e di inclusione degli alunni di origine straniera per cui sono stati finanziati i progetti della direzione didattica del terzo , del quarto e del quinto circolo.

CGIL VERSO IL CONGRESSO: GRAZIE AL SINDACATO SALVATI 10MILA POSTI DI LAVORO IN DUE ANNI”

“Persi 2500 posti di lavoro, ma il rischio era di perderne 13mila tra prima e dopo pandemia. La nostra provincia ha tenuto in termini occupazionali grazie al lavoro del sindacato, al blocco dei licenziamenti e agli ammortizzatori sociali”. E’ la posizione del segretario della Cgil di Piacenza Ivo Bussacchini che ha presentato il 19esimo Congresso provinciale in programma il 9 e 10 gennaio.

Oltre 400 assemblee nei mesi di novembre e dicembre, che hanno portato al voto oltre 5300 iscritti e coinvolto oltre 12mila persone nei luoghi di lavoro e nelle leghe dei pensionati in tutta la provincia di Piacenza. “Questi numeri la dicono lunga sul radicamento della Cgil sul territorio piacentino, siamo qui da 132 anni e vogliamo affrontare le sfide di equità e giustizia come sempre insieme, con forza, dal basso e per raddrizzare un mondo del lavoro sempre più precario con un intollerabile gap salariale tra donne e uomini, con le prime pagate in media il 17% in meno”.

Il Congresso sarà l’occasione per presentare i dati dell’Osservatorio Economia e Lavoro a cura di Ires Emilia Romagna. “Nel 2023 le previsioni elaborate su dati Istat dicono che la crescita sarà di poco superiora allo zero, se leghiamo questo dato con un’inflazione a doppia cifra abbiamo serie preoccupazione in termini di prospettiva”  ha anticipato Bussacchini. Nel rapporto si analizza anche il Reddito di cittadinanza. “A Piacenza le famiglie che lo hanno chiesto sono il 2,2%, in Regione il 2,7, in Italia la media è del il 6,7%. Qui la media del RdC è di 464 euro a famiglia al mese, e un quinto di queste ha disabili nel nucleo familiare. Bisogna smetterla di prendere di mira ideologicamente questo strumento dicendo che le persone non hanno voglia di lavorare. Si usino strumenti più efficaci di politiche attive del lavoro, siamo di fronte a situazione di reale bisogno”.

 

RIFIUTI DALLA LIGURIA: ECCO COSA SI LEGGE NELLA DELIBERA REGIONALE DEL 19 DICEMBRE

Il conferimento dei rifiuti dalla Liguria al termovalorizzatore di Piacenza continua a far discutere, anche dopo che l’assessora all’Ambiente Serena Groppelli ha cercato di smorzare le polemiche definendole “semplicistiche e strumentali”.

L’assessora precisa che l’amministrazione comunale “non ha potere autorizzativo o di veto” per rifiutarsi ad accogliere i rifiuti liguri. “Nessuna passiva accettazione, sudditanza politica o interesse economico” specifica Groppelli, “basti pensare al Patto per lo sviluppo siglato nel 2017 tra Emilia Romagna e Liguria, che stabilì lo smaltimento di 10 mila tonnellate di rifiuti equamente suddivise, nel 2018, tra Parma e Piacenza, o al più recente
accordo tecnico-attuativo tra le due Regioni il cui schema è stato approvato nel 2020 per arrivare alla sottoscrizione nel 2021”.

L’assessora Groppelli pone l’attenzione sulla collaborazione reciproca in materia di infrastrutture e politiche ambientali. Questo si traduce, spiega “nel poter fruire, come è avvenuto nei mesi estivi, del rilascio aggiuntivo di risorse
idriche dalla diga del Brugneto in un periodo di gravissima siccità nelle nostre campagne. Posso confermare sin d’ora che questa Amministrazione avrà la massima attenzione affinché il criterio della reciprocità venga fatto valere sempre, con rigore e con risultati concreti”.

La delibera di giunta regionale datata 19 dicembre 2022, presieduta dal presidente Bonaccini, ha come oggetto Disposizione per la gestione emergenziale e temporanea dei rifiuti urbani prodotti in regione Liguria in impianti presenti in Emilia Romagna nelle more dell’approvazione dell’accordo tecnico attuativo previsto dalla DGR 307/2020. 

A pagina 3 del documento c’è il riferimento al Comune di Piacenza: rilevato che da un primo esame della situazione degli impianti presenti in Regione Emilia-Romagna, i rifiuti liguri potrebbero essere conferiti all’impianto di termovalorizzazione di Piacenza di Iren Ambiente S.p.A. nel rispetto del
principio comunitario di prossimità dal momento che tale impianto risulta in una provincia di confine con la Regione Liguria. 

Poco sotto si fa chiaramente cenno all’assenso dell’amministrazione al conferimento dei rifiuti con queste parole Acquisito per le vie brevi l’assenso dell’Amministrazione comunale sede dell’impianto di termovalorizzazione che, nel quadro di condivisione dell’esigenza di collaborazione interistituzionale, si è resa disponibile all’accoglimento della richiesta nei termini di cui in seguito;
Verificato per le vie brevi che la capacità di trattamento dell’impianto di Iren Ambiente S.p.A., tenuto conto dei flussi già pianificati e dei contratti già
sottoscritti, risulta consentire l’ingresso di 7.000 t di rifiuti urbani dalla Regione Liguria per il periodo compreso tra il 01/01/2023 e il 31/12/2023.

Si parla esplicitamente di “assenso” dell’amministrazione comunale di Piacenza ad accogliere la richiesta di conferimento. Semplicemente da un punto di vista linguistico, se si parla di “assenso” è implicito che poteva anche essere contemplata la possibilità di un dissenso, altrimenti si sarebbe parlato di “presa d’atto”? Perché allora l’assessora, nella nota diffusa alla stampa, scrive che il Comune “non ha potere autorizzativo o di veto”?

Le parole hanno un peso e un significato preciso. Non si vuole mettere i puntini sulle I, si cerca solo di fare chiarezza per i piacentini.

RIFIUTI DALLA LIGURIA, ASSESSORA GROPPELLI: “ACCUSE STRUMENTALI, NON SI PUO’ RAGIONARE IN UN’OTTICA CAMPANILISTICA”

Dopo numerose sollecitazioni arrivata sia dal mondo ambientalista che da quello politico, l’assessora all’Ambiente ha ritenuto doveroso fare alcune precisazioni in merito al conferimento dei rifiuti liguri al termovalorizzatore di Piacenza, dal momento che questo passaggio è mancato nel corso dell’ultima seduta di consiglio comunale.

“Come gran parte dei colleghi che siedono in Consiglio dovrebbero
sapere – scrive l’assessora Serena Groppelli – per la loro pregressa esperienza in alcuni casi anche come assessori, non solo l’accordo tra Emilia Romagna e Liguria che sovrintende a questa operazione non è una novità dell’ultima ora, ma l’Amministrazione comunale non ha potere autorizzativo o di veto a riguardo”.

Nella nota l’assessora fa riferimento al Patto per lo sviluppo siglato tra Emilia Romagna e Liguria nel 2017 nel segno della reciproca collaborazione in materia ambientale e di infrastrutture. “Spiace constatare – aggiunge l’assessora Groppelli – che ci sia chi si limita ad accuse semplicistiche o strumentali di connivenza e passiva accettazione per sudditanza politica
o interesse economico, a fronte dell’emergenza in un territorio confinante che è già stata affrontata e gestita, allo stesso modo, negli anni scorsi. Pensiamo al Patto per lo sviluppo siglato nel 2017 tra Emilia Romagna e Liguria, che stabilì lo smaltimento di 10 mila tonnellate di rifiuti equamente suddivise, nel 2018, tra Parma e Piacenza, o al più recente accordo tecnico-attuativo tra le due Regioni il cui schema è stato approvato nel 2020 per arrivare alla sottoscrizione nel 2021. C’è, in quel documento, una locuzione chiave:
collaborazione reciproca in materia di infrastrutture e politiche ambientali. Il che significa poter fruire, come è avvenuto nei mesi estivi, del rilascio aggiuntivo di risorse idriche dalla diga del Brugneto in un periodo di gravissima siccità nelle nostre campagne.
Posso confermare sin d’ora che questa Amministrazione avrà la massima attenzione affinché il criterio della reciprocità venga fatto valere sempre, con rigore e con risultati concreti”.

“Al di là del fatto che le 7000 tonnellate in arrivo a Piacenza – rimarca Serena Groppelli – rappresentano una minima parte delle 200 mila che, complessivamente, la Liguria distribuirà negli impianti limitrofi, penso sia profondamente sbagliato guardare alla drammatica crisi ambientale del nostro tempo in un’ottica campanilista: quella per la tutela dell’ecosistema è una battaglia che si può e si deve combattere insieme, non solo a livello provinciale ma in una prospettiva di impegno congiunto e condiviso ad ampio
raggio territoriale. E’ un principio non di solidarietà, ma di responsabilità collettiva, sotteso anche ai più importanti accordi internazionali per la salvaguardia del Pianeta: credo che la consapevolezza e l’impegno per l’ambiente non ci porterebbero mai a dire che lo scioglimento dei ghiacciai o l’innalzamento del livello del mare non ci riguarda, solo perché nel nostro territorio non ci sono né gli uni né l’altro. Auspico che, a maggior ragione su problemi prioritari e urgenti come quelli ambientali, ci si possa confrontare
sempre sul merito e sui contenuti, senza ridurre la dialettica politica al solo gusto della polemica fine a sé stessa”.