COVID: IL VIRUS RALLENTA ANCHE A PIACENZA

Si conferma, per la seconda settimana consecutiva, una rallentamento dei nuovi contagi da Covid, che scendono del 14.2%. Il report settimanale pubblicato dall’Ausl di Piacenza (https://www.covidpiacenza.it/situazione-covid-19-a-piacenza) evidenzia un decremento a quota 1798 dei nuovi contagi rispetto ai 2155 della scorsa settimana.

L’andamento dei contagi piacentini è in linea con una situazione più generale ma registra una diminuzione più lenta rispetto alla media regionale (-22,1%), nazionale (-26,1%) e lombarda (-27%).

Analizzando i nuovi positivi su 100mila abitanti, il tasso di incidenza locale (633 casi) è in linea con la media italiana (644) e inferiore a quello emiliano-romagnolo (688) ma superiore a quello lombardo (494).

Negli ultimi sette giorni sono stati effettuati 7093 tamponi (in diminuzione rispetto ai 7727della scorsa) con una percentuale di positivi che scende da 27,9% a 25,3%.

Continuano i monitoraggi periodici nelle Cra. Lo screening di questa settimana registra 64 nuove diagnosi tra gli ospiti e 14 tra gli operatori. Si tratta di casi generalmente asintomatici o comunque con sintomi lievi, individuati per la maggior parte grazie al monitoraggio periodico proattivo effettuato nelle strutture.

Analizzando le fasce d’età delle nuove diagnosi si evidenzia un decremento in tutte le fasce in particolare per gli over 80 che passano da 845 a 630.  Rimane invece quasi stazionario il numero di nuovi positivi ogni 100mila abitanti per i minori di 18 anni.

Il numero delle persone in isolamento passa da 3030 a 2572.

Diminuisce ancora l’attività delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale: le richieste medie giornaliere passano da 37 a 27,7 con 194 segnalazioni complessive contro le 259 della settimana scorsa.

La situazione della rete ospedaliera segue il trend in discesa del numero dei nuovi casi. Gli accessi giornalieri in Pronto soccorso per pazienti con sintomatologia riconducibile al Covid sono in media 16, mentre la settimana precedente erano 18. Il 31 luglio i ricoverati con Covid erano 91, mentre la domenica precedente erano 113. La media settimanale è di 107. In Terapia intensiva il 31 luglio erano presenti 3 pazienti positivi; la media settimanale è di 1 paziente.
Nella settimana si sono registrati cinque decessi.

Restano stabili i dati delle vaccinazioni con 1745 somministrazioni in una settimana (erano 1983 nei sette giorni precedenti), soprattutto in funzione dell’ampliamento delle categorie per cui è possibile la richiesta della quarta dose.
Sul sito www.covidpiacenza.it sono indicate le modalità per la prenotazione di un appuntamento per la vaccinazione in una delle cinque sedi attualmente disponibili.

In riferimento alla IV dose, la somministrazione del second booster è possibile solo previa prenotazione, tramite i consueti canali, nelle sedute dedicate. Per poter ricevere il secondo booster occorre aver completato il ciclo vaccinale primario (prima e seconda dose), seguito dalla terza dose (di richiamo), dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi da quest’ultima o dall’infezione successiva al richiamo. Destinatari dell’estensione della platea vaccinale sono tutti i cittadini a partire dai 60 anni di età e quelli con elevata fragilità, motivata da patologie concomitanti o preesistenti, dai 12 anni compiuti in su (quindi nati a partire dal 2010). Rimangono attive le vaccinazioni per gli over 80, aperte ormai da mesi.

LA SINDACA A ROMA PER LE AREE MILITARI: PERTITE E PIAZZA CASALI I PRIMI NODI DA SCIOGLIERE

A Roma per snodare l’intricata questione delle aree militari. La sindaca Tarasconi lo scrive in un post su Facebook, in treno di ritorno della capitale dove ha incontrato la task force per la valorizzazione degli immobili del ministero della Difesa. “Un tema cruciale – lo definisce la prima cittadina- per questo ho voluto andare di persona all’inizio del mio mandato”.

“Sono soddisfatta – scrive -il lavoro da fare è davvero tanto, perché certe situazioni sono in stallo da anni, ma sono soddisfatta. Abbiamo parlato della Pertite e del parco che tutti vorremmo veder sorgere in quell’area, mettendo sul tavolo le questioni che ancora sono da affrontare”.

Non solo Pertite, anche Piazza Casali e il nodo mercato coperto: “è un tema a cui tengo molto e ho proposto di valutare la possibilità che le attività commerciali vengano trasferite nell’ex scuderia militare della caserma Nicolai, che si trova proprio in piazza Casali e consentirebbe ai commercianti di rimanere dove hanno sempre lavorato. Inoltre questa soluzione consentirebbe di abbattere il mercato coperto, ricavando posti auto e dando una visibilità finalmente adeguata all’ex Chiesa del Carmine. È solo un’ipotesi ma ho trovato persone ben disposte e faremo il possibile per proseguire su questa strada”.

INCHIESTE LOGISTICA: CGIL “MASSIMA CHIAREZZA PER I LAVORATORI”. RAPPRESENTANTE SINDACALE SICOBAS “SI PERSEGUE CHI FA RISPETTARE LA LEGGE, SI LASCIANO LIBERI QUELLI CHE SFRUTTANO”

La Cgil di Piacenza chiede chiarezza e celerità nell’inchiesta che riguarda i sindacati autonomi SiCobas e USB. “Le inchieste degli ultimi giorni – si legge nella nota della segretaria della Cgil – dimostrano quindi come una regia territoriale che possa governare e prevenire certe storture non sia più rinviabile per Piacenza. Ecco il testo

I lavoratori del settore della logistica piacentina sono da molti anni impegnati, assieme al sindacato, a lottare contro lo sfruttamento, per la legalita’ e il miglioramento delle loro condizioni di lavoro. E’ per loro, e con la massima fiducia nel sistema giudiziario italiano, che chiediamo chiarezza e celerità nell’inchiesta in corso. La necessità di rafforzare, tramite l’azione sindacale, il protagonismo e i diritti dei lavoratori è un tema centrale oggi, come lo era ieri e come lo sarà domani: i conflitti tra lavoratori e aziende sono diffusi ed evidenti in un settore cresciuto in modo incontrollato e spesso a scapito dei diritti dei lavoratori. Grandi aziende della logistica hanno fatto affari grazie a una catena di appalti e subappalti formata da cooperative, mini appaltatori e microaziende il cui unico fine è abbassare il costo del lavoro. Ed è in questa “catena degli appalti” che le responsabilità sociali sono diluite e i lavoratori, per la maggior parte immigrati, sono più deboli. Questa deriva deve essere fermata.

Le inchieste degli ultimi giorni dimostrano quindi come una regia territoriale che possa governare e prevenire certe storture non sia più rinviabile per Piacenza.

 E’ quasi superfluo dire che la Prima Camera del Lavoro “sorta sotto i cieli d’Italia” ormai 131 anni fa si batte per la tutela dell’esercizio delle funzioni sindacali, per la libertà di espressione e la democrazia in tutti i luoghi di lavoro e per difendere il diritto di lavoratrici e lavoratori di scioperare e manifestare, così come sancito dalla nostra Costituzione nata dalla Resistenza partigiana.

Rivendichiamo oggi come abbiamo sempre fatto il contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata, la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, il rispetto della dignità di lavoratrici e lavoratori e la piena attuazione della democrazia in ogni luogo di lavoro – sottrarre lavoratori e lavoratrici – spesso tra i più deboli e ricattabili – alle logiche dello sfruttamento.

Pubblichiamo anche la lettera firmata di una rappresentante sindacale SiCobas del magazzino Nippon di Piacenza. Una lettera dai toni molti duri nei confronti dell’indagine in corso, “se l’intento era quello di screditare il sindacato agli occhi dei suoi iscritti – si legge – dopo questa operazione lo sosterremo con ancora maggiore convinzione” e ancora “Credo non ci sia bisogno di commentare ulteriormente rispetto alla mala fede dell’impianto accusatorio”. Chiaro il riferimento ai sindacati confederali, in particolare alla Cgil nel passaggio “suggerisco infine alla Procura di spendere i soldi pubblici non in indagini contro le uniche persone che hanno dato un po’ di giustizia a noi operaie piacentine, ma contro quei sindacati confederali (non faccio
nomi ma credo che tutti possiate dedurre a chi mi riferisco) che anche nel nostro posto di lavoro esercitavano un ferreo caporalato discriminando chi non aderiva alla loro sigla” . Ecco il testo

Scrivo per comunicare quanto sia rimasta interdetta dagli arresti dei miei dirigenti sindacali e da come la vicenda è stata presentata dai media locali.
Leggendo i principali siti di informazione, infatti, viene ripresa senza alcun approccio critico la versione a mio avviso farsesca fornita dalla Procura al momento degli arresti. Negli atti si legge chiaramente che il S.I.Cobas “estorcerebbe” contratti migliorativi rispetto al contratto nazionale per i suoi iscritti. Credo che questa frase dica già tutto: quale altro dovrebbe essere il compito di un sindacato? Si legge poi che il sindacato “lucrerebbe” sulle tessere. Nella realtà, questa frase andrebbe corretta in “come ogni altro sindacato, il sostentamento dell’organizzazione deriva dagli introiti delle tessere”. E anche qui non vedo nulla di male. Si parla infine di “ricavi personali”, e questo è il punto che mi ha fatto più arrabbiare. Conosco personalmente le persone arrestate, e le loro condizioni di vita sono al limite della povertà. Quanto all’utilizzo che ogni operatore sindacale ha deciso di fare dei suoi introiti (siano essi lo stipendio che percepiscono o il valore delle conciliazioni) chiunque sa che ciò non ha alcuna rilevanza penale (che infatti non viene contestata negli atti). Che uno decida di comprare una casa per i suoi genitori al paese di origine, giocarseli alle macchinette o risparmiarli per le vacanze è del tutto irrilevante, e darvi pubblicità serve solo a creare una patina di sospetto intorno agli stessi. Come donna, infine, sono particolarmente offesa dal fatto che si “incrimini” il fatto che il S.I.Cobas ha utilizzato parte dei suoi introiti per finanziare numerosi pullman diretti a manifestazioni nazionali, come
quella che ogni 25 novembre si svolge a Roma contro la violenza di genere.
Credo non ci sia bisogno di commentare ulteriormente rispetto alla mala fede dell’impianto accusatorio, e posso assicurare che se l’intento era quello di screditare il sindacato agli occhi dei suoi iscritti, dopo questa operazione lo sosterremo con ancora maggiore convinzione.
Suggerisco infine alla Procura di spendere i soldi pubblici non in indagini contro le uniche persone che hanno dato un po’ di giustizia a noi operaie piacentine, ma contro quei sindacati confederali (non faccio nomi ma credo che tutti possiate dedurre a chi mi riferisco) che anche nel nostro posto di lavoro esercitavano un ferreo caporalato discriminando chi non aderiva alla loro sigla e che, proprio sino all’intervento del S.I.Cobas, ci hanno tenuti per anni con livelli di inquadramento e paghe più basse di quanto previsto dalla legge. Il mondo al contrario: si persegue chi fa rispettare la legge, si lasciano liberi quelli che sfruttano.

 

IL SOCIOLOGO NUVOLATI SULLE LOTTE SICOBAS: “LA TRASFORMAZIONE DELLA SOCIETA’ PORTA AD UNA CRISI ISTITUZIONALE”

Senza entrare nel merito dell’aspetto più prettamente giudiziario che spetta alla procura e agli avvocati, gli arresti che hanno coinvolto i sindacalisti dei SiCobas e USB hanno anche un forte impatto sociale, perché rappresentano e coinvolgono una larga fetta di popolazione per lo più impiegata in quella logistica difficile da gestire e facile da bollare come “cattiva”.

Abbiamo chiesto al professor Giampaolo Nuvolati, docente di sociologia dell’ambiente e del territorio all’università Bicocca di Milano, un commento su quanto accaduto a Piacenza. “La nostra società è in profonda trasformazione da anni, cosicché anche le istituzioni devono, in qualche modo, stare al passo con i cambiamenti. Ma gestire questi processi di trasformazione non è facile. La società – spiega Nuvolati – è meno certa, meno strutturata e in questo contesto anche i sindacati, che non sono più intesi nel loro significato più tradizionale (ossia meno strutturati), sono costretti a reinventarsi. In questo contesto alcuni fenomeni sono di difficile lettura, tuttavia individuo un filo rosso che lega alcune vicende pur nella loro grande diversità. Mi riferisco a quella crisi delle istituzioni che negli ultimi anni ha visto tristi esempi: nel 2020 gli arresti dei carabinieri della Caserma Levante, nel febbraio scorso gli arresti di alcuni politici piacentini, oggi i protagonisti sono i sindacati autonomi. Ma guai ad arrivare alla facile conclusione che Piacenza sia luogo di perdizione, non è così – sottolinea Nuvolati – questa è la situazione tipica nella quale gli elementi più strutturati vengono messi in discussione dalla trasformazione della società stessa. La società di massa è stata sostituita da una rappresentanza molto più differenziata e diversificata. Anche il fatto che Piacenza sia la provincia italiana con il maggior numero di immigrati contribuisce a questa situazione in divenire”.

Come uscirne, c’è una soluzione? “Bisogna che le istituzioni più rilevanti lavorino su loro stesse, irrobustendo la struttura nei processi di trasformazione” ha concluso Nuvolati.

UNA VACANZA CHE PARLA LA STESSA LINGUA: QUELLA DEL TEATRO SOCIALE

Le due associazioni piacentine ‘PIACENZA IN BLU APS’ e ‘TADAM
SCUOLA DI CIRCO’, dopo aver sperimentato una positiva collaborazione sul nostro territorio, hanno deciso di aderire ad un progetto finanziato dall’Unione Europea e chiamato ‘INTEGRATION 2020’ rispondendo alla ‘call for partners’ dell’associazione spagnola ‘ASOCIACION JUVENIL TEATRAL ON&OFF’: essa da anni è impegnata nella realizzazione di scambi europei nell’ambito del programma Erasmus+ e finalizzati all’inclusione sociale, all’abbattimento dei pregiudizi e dei sentimenti di odio razziale utilizzando come strumento principale il teatro sociale. La delegazione piacentina, formata da tre persone con Disturbo dello Spettro Autistico e cinque giovani adolescenti della scuola di circo alloggerà dal 21 al 28 luglio ad Ortigosa de Cameros, un suggestivo paesino nelle montagne tra Saragozza e Bilbao e sarà accompagnata da tre professionisti Patrizia Chiappa, Simone Raviscioni e Monica Staboli. Lo scopo di questo scambio giovanile è quello di portare 30 partecipanti tra i 16 e 19 anni (italiani, spagnoli, maltesi) a discutere e trovare strategie per superare le barriere che quotidianamente limitano l’integrazione sia delle persone con disabilità intellettiva, sia delle persone di origine straniera all’interno della nostra società. I giovani impegnati nel progetto porteranno esempi di attività che quotidianamente svolgono nelle sedi piacentine, come ad esempio quelle sportive o quelle legate alla disciplina circense, facendole vivere in prima persona ai partner europei, in un arricchente scambio reciproco. Obiettivo dell’esperienza è rendere maggiormente consapevoli i giovani partecipanti del fatto che una società realmente inclusiva può essere costruita attraverso il dialogo, lo scambio e l’utilizzo di linguaggi differenti, come quello artistico, espressivo ed emotivo.

COVID: POSITIVI ANCORA IN CRESCITA. INCREMENTO DI NUOVI CASI NELLE FASCIA 65/79 ANNI

Per la sesta settimana consecutiva, Piacenza registra una crescita nella curva dei nuovi contagi da Covid19 che porta a quota 2319 i nuovo positivi rispetto ai 1970 della scorsa settimana, con una percentuale di aumento del 17,7%.

L’incremento dei contagi piacentini è più alto della media regionale (+12,5%), nazionale (+11,5%) e lombarda (+8,2%).

Se si analizzano i nuovi positivi su 100mila abitanti, il tasso di incidenza locale (817 casi) è comunque inferiore a quello lombardo (877), alla media emiliano-romagnola (1132) e italiana (11197).

Negli ultimi sette giorni sono stati effettuati 8096 tamponi (in aumento rispetto ai 6921 della scorsa) con una percentuale di positivi in lievissimo aumento: dal 28,5% a 28,6%.

Continuano i monitoraggi periodici nelle Cra. Lo screening di questa settimana registra un aumento tra gli ospiti – con 38 nuove diagnosi – e 12 casi tra gli operatori. Si tratta di casi generalmente asintomatici o comunque con sintomi lievi, individuati per la maggior parte grazie al monitoraggio periodico proattivo effettuato nelle strutture.

Analizzando le fasce d’età delle nuove diagnosi è evidente un incremento in tutte le categorie: in particolare nelle fascia 65 e 79 anni che passa da 675 casi ogni 100mila abitanti a 892 e in quella da 41 a 64 che passa da 767 a 927.

Il focus sull’analisi dei dati relativa la fasce di età scolare evidenzia un calo nelle fasce 0-5 anni (da 461 casi a 383 casi) e 14-18 anni (da 519 a 489) e un aumento nelle fasce 6-10 anni (da 337 a 486 casi) e 11-13 anni (da 571 a 714 casi).

Il numero delle persone in isolamento passa da 2793 a 3160.

In aumento anche l’attività delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale: le richieste medie giornaliere passano da 30,9 con 216 segnalazioni complessive a 40,3 con 282.

La situazione della rete ospedaliera resta stabile con aumenti di lieve entità: si registra una media di 16 accessi giornalieri in Pronto soccorso per pazienti con sintomatologia riconducibile al Covid (la settimana precedente erano 15). Il 17 luglio i ricoverati con Covid erano 110, mentre la domenica precedente erano 101. La media settimanale è di 103; in Terapia intensiva non c’è nessun paziente positivo. Nella settimana si sono registrati sette decessi.

Per quanto riguarda la vaccinazione, si è assistito a un netto aumento della richiesta di prenotazioni, soprattutto in funzione dell’ampliamento delle categorie per cui è possibile la richiesta della quarta dose. Le  somministrazioni della settimana scorsa sono state 467.

Sul sito www.covidpiacenza.it sono indicate le modalità per la prenotazione di un appuntamento per la vaccinazione in una delle 5 sedi attualmente disponibili.

In riferimento alla IV dose, la somministrazione del second booster è possibile solo previa prenotazione, tramite i consueti canali, nelle sedute dedicate. Per poter ricevere il secondo booster occorre aver completato il ciclo vaccinale primario (prima e seconda dose), seguito dalla terza dose (di richiamo), dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi da quest’ultima o dall’ infezione successiva al richiamo. Destinatari dell’estensione della platea vaccinale sono tutti i cittadini a partire dai 60 anni di età e quelli con elevata fragilità, motivata da patologie concomitanti o preesistenti, dai 12 anni compiuti in su (quindi nati a partire dal 2010). Rimangono attive le vaccinazioni per gli over 80, aperte ormai da mesi.

BUFERA SUI SINDACATI SI COBAS E USB. ARRESTATI SEI DIRIGENTI

Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerosi reati tra cui violenza privata, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, sabotaggio, interruzione di pubblico servizio. Sono le pesanti accuse che la Procura della Repubblica di Piacenza ha formulato nei confronti di sei rappresentanti sindacali delle sigle autonome, in particolare, quattro del SI Cobas e due di USB che si trovano agli arresti domiciliari.

I fatti sono riconducibili alle mobilitazioni degli ultimi anni del settore della logistica, nello specifico negli stabilimenti e magazzini presenti nel piacentino dal 2014 al 2022. Mobilitazioni che hanno riguardato diversi aziende tra cui Gls, Amazon e FedEx-Tnt.

Secondo la procura “tali scioperi sarebbero stati indetti attuati con motivazioni pretestuose e con intenti “estorsivi, al fine di ottenere per i lavoratori condizioni di miglior favore rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale”.

La procuratrice Predella parla di guerra tra i sindacati: “quello che emerge dalle intercettazioni è che gli interessi dei lavoratori sono progressivamente sminuiti e si cerca di far avanzare le posizioni del proprio sindacato, a colpi di reciproci dispetti e di violenze private con cui vengono danneggiate le produzioni dei vari hub”.

Il Si Cobas ha ribattuto “ci troviamo di fronte all’offensiva finale da parte di stato e padroni contro lo straordinario ciclo di lotte che ha visto protagonisti decine di migliaia di lavoratori che in tutta Italia si sono ribellati al caporalato e condizioni di sfruttamento brutale». Le accuse nei confronti del coordinatore nazionale del Si Cobas Aldo Milani e tre dirigenti Mohamed Arafat, Carlo Pallavicini e Bruno Scagnelli sarebbero un «attacco politico su larga scala contro il diritto di sciopero e soprattutto teso a mettere nei fatti fuori legge la contrattazione di secondo livello, quindi ad eliminare definitivamente il sindacato di classe e conflittuale dai luoghi di lavoro». USB accusa il procura di aver creato nelle 350 pagine di ordinanza un “teorema giudiziario” e annuncia uno sciopero generale della logistica per le prossime 24 ore.

 

 

PADRE MACCALLI RACCONTA I DUE ANNI DI PRIGIONIA IN NIGER

Fu rapito in Niger nel 2018 e rilasciato due anni dopo. Padre Pier Luigi Maccalli, sacerdote della Società Missioni Africane, ha raccontato nel suo libro Catene di libertà i due lunghissimi anni in cui un gruppo di terroristi l’ha tenuto prigioniero nel Sahel, in Mali.

“I miei piedi – pensava padre Maccalli durante la prigionia – sono incatenati, ma il mio cuore no. Ho pensato alle parole di Teresa di Lisieux «Io nella Chiesa sarò l’amore», e mi sono detto «Porterò la vita alle periferie del mondo». Poi mi è venuto in mente Marion Brésillac, il fondatore della Società delle Missioni Africane (Sma), che diceva «Siate missionari dal profondo del cuore». Ecco, io ho viaggiato, e mi sono sentito missionario anche in catene”.

Ha raccontato la sua storia anche ai piacentini nella serata organizzata, dalla Diocesi, nell’ambito delle manifestazioni antoniniane, intervistata dal direttore del Nuovo Giornale Don Davide Maloberti.

Vi riproponiamo integralmente la serata

MUSP TECNOPOLO: DOVE SI CONIUGA INNOVAZIONE E COMPETENZA. LA VISITA DEGLI ASSESSORI REGIONALI

Gli assessori regionali Vicenzo Colla e Paola Salomoni hanno visitato il Tecnopolo di Piacenza, “un luogo dove si coniuga innovazione e competenza” hanno detto al termine della mattinata. “L’ Emilia Romagna – ha detto l’assessore al Lavoro Collo – ha una capacità unica, cioè trasferire la digitalizzazione sul metallo”. Inoltre la Regione ha stanziato una somma molto importante 100 milioni di euro all’anno di investimento per l’istruzione, una sorta di New Deal della conoscenza.

DA MERCOLEDI’ 13 LUGLIO ANCHE A PIACENZA E’ POSSIBILE PRENOTARE LA QUARTA DOSE

Anche a Piacenza, come in tutta l’Emilia-Romagna, da domani (mercoledì 13 luglio) sono aperte le prenotazioni per le vaccinazioni destinate alle nuove categorie che possono accedere alla seconda dose di richiamo o “second booster” della campagna anti SARS-CoV-2/COVID-19 secondo quanto previsto dalla recente circolare ministeriale.
A seguito delle indicazioni ricevute dalla Regione, l’Azienda sanitaria ha potenziato l’offerta vaccinale di tutte le proprie sedi: a Piacenza, Bettola, Bobbio, Castel San Giovanni e Fiorenzuola. I posti disponibili sono stati incrementati, in attesa dell’adesione dei Medici di Medicina generale alla nuova fase della campagna vaccinale. Tutte le specifiche informazioni sono disponibili sul sito www.covidpiacenza.it

Per prenotare un appuntamento è quindi possibile:
– chiamare il Cuptel 800.651.941
– recarsi a uno sportello Cup
– andare in Farmacia
– utilizzare il proprio Fascicolo sanitario elettronico, www.cupweb.it o l’app ER-Salute

Destinatari dell’estensione della platea vaccinale sono tutti i cittadini a partire dai 60 anni di età e quelli con elevata fragilità, motivata da patologie concomitanti o preesistenti, dai 12 anni compiuti in su (quindi nati a partire dal 2010). Rimangono attive le vaccinazioni per gli over 80, aperte ormai da mesi.

Come specifica la stessa circolare ministeriale, per la somministrazione della seconda dose di richiamo deve essere trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo (fa fede la data del test diagnostico positivo), sia nel caso degli over 60, sia per i fragili dai 12 anni in su, cioè con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti.

Nei prossimi giorni l’Azienda invierà un sms alla platea di persone interessate da questa nuova fase vaccinale con l’invito ad aderire alla campagna.

La seconda dose booster è raccomandata tenendo conto “sia dell’attuale condizione di aumentata circolazione virale con ripresa della curva epidemica, associata all’aumento dell’occupazione di posti letto nelle aree mediche e, in minor misura, nelle terapie intensive, sia delle evidenze disponibili sull’efficacia della seconda dose di richiamo nel prevenire forme gravi di Covid 19 sostenute dalle varianti maggiormente circolanti”.

Nella circolare ministeriale è ribadita anche la priorità assoluta della campagna vaccinale, cioè mettere in massima protezione tutti i soggetti che non hanno ancora ricevuto né il ciclo di protezione primaria, né la prima dose di richiamo.