LA VITA TI RIPRENDE, STORIE DI PERSONE NORMALI

In queste pagine sono raccolti pezzi di vita di persone normali che hanno incontrato la malattia, una malattia paralizzante davanti alla quale se non reagisci si rischia di precipitare. Catia, Gianni, Lucia, Tommaso, Ilaria, Giuseppina, Luciana e Arianna hanno raccontato alla giornalista Elisabetta Paraboschi, le loro storie, da qui è nato il libro La vita ti riprende, otto storie a lieto fine dal reparto dell’ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, edito da Papero Editore. Storie di mamme, di papà, di donne e uomini normali che hanno affrontato il cancro e oggi ce l’hanno fatta, senza luoghi comuni, senza frasi fatte, difendendo con le unghie e con i denti, la quotidianità stessa. I proventi della vendita del libro andranno ad Amop, associazione malato oncologico piacentino, i cui volontari prestano la loro opera nel reparto di oncologia all’ospedale di Piacenza.

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ADDIO A DARIO FO, IL NOBEL CHE DIVERTIVA E FACEVA RIFLETTERE

Portò la sua arte e i suoi spettacoli parecchia volte anche a Piacenza, l’ultima volta nel 2008 con Mistero Buffo a Palazzo Farnese per la rassegna Cavaliere Azzurro Festival. Satirico e provocatorio Dario Fo, nel 1997 Premio Nobel per la Letteratura, è mancato all’età di 90 anni. Nel 1999, insieme all’inseparabile moglie Franca Rame, era arrivato a Bobbio per uno spettacolo di beneficenza, nel febbraio 2004 al Politeama con Anomalo bicefalo e nel 2004 a Castellarquato. Nello stesso anno ricevette anche il Premio Animl dalla mani di Bruno Galvani, a testimonianza del forte impegno sociale che Fo metteva in ogni spettacolo. Un personaggio controverso la cui cifra stilistica era andare controcorrente; insieme alla moglie Franca Rame salì sui palcoscenici di tutto il mondo dal 1954 fino al 2013 anno in cui morì. Scriveva: “In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta. Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po’ le teste. Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa.”

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AL TRIESTE 34 UN ALTRO MODO DI FARE TEATRO

Si è aperta sabato 1 ottobre al Teatro Trieste 34 la rassegna Le Voci della Luna con lo spettacolo Le rose che non colsi studio per La signorina Felicita ovvero la Felicità, omaggio a Guido Gozzano, del teatro Stabile di Torino- Teatro Nazionale- Teatro della Caduta. L’attrice Lorena Senestro ha reinterpretato il personaggio di Felicita come una ragazza normale, un pò diversa rispetto a come il poeta Gozzano la rappresentava nei suoi scritti. Uno spettacolo dal quale anche la figura del poeta torinese viene studiata e riproposta al pubblico. Il debutto de Le Rose che non colsi sarà il 18 ottobre al Teatro Stabile di Torino. Prossimo appuntamento con la rassegna Le Voci della Luna, sabato 8 ottobre alle 21 con Le Memorie del Punto G – Quando il piacere è un equivoco n.1 Golden Din Din.

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IL TEATRO UTILE CHE LIBERA LE EMOZIONI

Emozioni, improvvisazione, condivisione, movimento, rilassamento. Da dove arriva tutto questo? Dal teatro. Si chiama teatro del benessere, una forma d’arte che incontra consapevolezze e discipline corporee. L’attrice piacentina Giulia Buvoli, dopo aver trascorso 7 anni tra Londra e Milano, ha deciso di tornare a Piacenza per portare il teatro utile. Un teatro che aiuta ad ascoltarsi ma anche nel rapporto con gli altri. I corsi cominciano il 27 settembre ogni martedì dalle 20.30 alle 22.30 presso Spazio Indaco a Rivergaro. Ogni lezione incomincerà con rilassamento psico fisico, un riscaldamento soft per preparare il corpo a muoversi nello spazio, per sperimentare nuovi punti di vista e permettere alle proprie emozioni di diventare protagoniste. Sempre dal 27 settembre iniziano i corsi di teatro per bambini: ogni lezione parte dall’ascolto reciproco. Per tutte le informazione e i contatti è possibile consultare questi link: http://bit.ly/TeatrodelBenessere http://bit.ly/TeatroBambini https://www.facebook.com/GiuliaBuvoliIndependentPerformingArtist/ http://www.giuliabuvoli.com/

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QUANDO I LIBRI ESCONO DALLA BIBLIOTECA E SCENDONO IN STRADA

I libri che prendono vita, si animano e parlano. Il progetto prende vita grazie a tre giovani artiste: l’attrice Federica Ombrato con la collaborazione di Eleonora Marzani e Sara Groppi. I libri usciranno dagli scaffali dando vita ad un inedito festival per Piacenza: Libri Viventi Festival. L’idea presentata da Federica Ombrato coadiuvata dall’attrice Letizia Bravi e dal Centro Cla Cla di Piacenza, ha già vinto lo scorso anno il bando Giovani Progetti indetto dal comune di Piacenza.

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LIBRI VIVENTI FESTIVAL: UN JUKEBOX LETTERARIO TRA LE VIE DELLA CITTA’

I libri che prendono vita, si animano e parlano. Il progetto prende vita grazie a tre giovani artiste: l’attrice Federica Ombrato (direzione artistica), coadiuvata da Eleonora Marzani (produzione artistica) e Sara Groppi (amministrazione).  I libri usciranno dagli scaffali dando vita ad un inedito festival per Piacenza: Libri Viventi Festival. L’idea presentata da Federica Ombrato coadiuvata dall’attrice Letizia Bravi e dal Centro Cla Cla di Piacenza, ha già vinto lo scorso anno il bando Giovani Progetti indetto dal comune di Piacenza e si propone di favorire una fruizione del libro libera dal canone della lettura individuale, premiando un ritorno al teatro delle origini. Nella cornice del Festival del Diritto e grazie al supporto delle librerie, tra cui Feltrinelli partners del progetto, venerdì 23 e sabato 24 settembre si svolgerà Libri Viventi Festival: sei postazioni per altrettanti attori pronto ad animarsi per raccontare nel tempo di una canzone l’estratto di un libro. Un jukebox letterario con un’offerta di testi per tutti i gusti e le età. dai classici ai contemporanei, dalla prosa alla poesia. Tra le novità figurano le postazioni junior con testi per i più piccoli, quella poliglotta con narrazioni in lingua orientale e un bonus per gli amanti della letteratura locale.

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FARE CINEMA: IL CORTO PAGLIACCI ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA

Pagliacci, il cortometraggio inedito di Marco Bellocchio realizzato nell’ambito del progetto Fare Cinema, aprirà la 31°Settimana internazionale della critica all’interno della 73° Mostra del Cinema di Venezia. Dopo Sorelle Mai (il film nato dalle edizioni dei laboratori estivi tenuti da Bellocchio a Bobbio, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia del 2010) Fare Cinema torna a Venezia, con un prezioso cortometraggio di 18 minuti che conferma l’eccellenza di un percorso formativo (Fare Cinema) in cui i corsisti (selezionati fra i tanti aspiranti) hanno l’opportunità di percorrere tutte le fasi creative di una produzione cinematografica (l’ideazione, la sceneggiatura, la regia, la scenografia, la fotografia, la recitazione, le riprese, il suono e il montaggio), lavorando al fianco di uno dei grandi Maestri del cinema non solo italiano.

Nel teatro di un piccolo paese si stanno svolgendo le prove di uno spettacolo tratto dall’opera I Pagliacci. Non c’è orchestra ma solo un pianoforte e i cantanti. Tra i pochi nel pubblico c’è la madre del cantante, una ricca signora del luogo e finanziatrice del progetto, la sorella e poche altre persone coinvolte nello spettacolo. Nel corso di una serata a cena in casa della ricca signora durante una seduta di ipnosi emergono i rancori ed i dolori dei due figli nei confronti della loro madre e l’impossibilità da parte loro di liberarsene.

paola bobbiofilmfestival riprese 06-08

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JULIETTE BINOCHE: “NESSUN RIMPIANTO NELLA MIA VITA PROFESSIONALE”

Ha chiuso la ventesima edizione del Festival del cinema di Bobbio con grazia ed eleganza. Una grazia ed una eleganza che unite alla bellezza senza tempo fanno di lei una vera diva internazionale. Juliette Binoche ha incontrato la stampa e gli studenti dei corsi di critica cinematografica e di regia svolti nei giorni scorsi a Bobbio, sotto la direzione di Marco Bellocchio, per poi presentare il film L’attesa del giovane esordiente Piero Messina che la vede protagonista. Un ruolo delicato, quello di una madre, anna, che sta vivendo la perdita del figlio, una situazione drammatica che la costringe a vivere come in un’altra vita.

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AL BOBBIO FILM FESTIVAL CON LAURA MORANTE E JULIETTE BINOCHE

Si apre con Laura Morante e si chiude con Juliette Binoche la ventesima edizione del Bobbio Film Festival. Un evento culturale di qualità, un’eccellenza del settore organizzata, come ogni anno, con cura e dedizione dal direttore artistico Marco Bellocchio e dall’omonima associazione. Si parte il 13 agosto, praticamente ogni sera una proiezione accompagnata dalla presenza di uno o più attori o dai registi, oltre che il confermato appuntamento del dopo-film alla presenza delle firme più autorevoli ed illustri della critica cinematografia italiana. Collaudata e vincente la formula della rassegna che, sotto la super visione di Marco Bellocchio e Paola Pedrazzini, prevede un caleidoscopio di eventi: dai film di successo come Perfetti Sconosciuti fino a quelli definiti “invisibili”, opere prime o seconde di giovani registi come Fiore di Claudio Giovannesi o Banat – Il Viaggio di Adriano Valerio. Non mancano i film con temi più difficili come Non essere cattivo di Claudio Caligari e film eccellenze come Sangue del mio sangue di Bellocchio e Amarcord di Fellini premio Oscar nel 1975 nella versione restaurata dalla cineteca di Bologna. Il 16 agosto è previsto l’evento collaterale, ad ingresso gratuito, con il film La notte non fa più paura, di Marco Cassini sul terremoto in Emilia alla presenza del sottosegretario Paola De Micheli e dell’assessore regionale Paola Gazzolo. Madrine dell’evento Laura Morante che aprirà la rassegna il 13 agosto con Assolo che vede l’attrice alla seconda esperienza da regista e Juliette Binoche che il 27 agosto chiuderà il Bobbio Film Festival con L’attesa del giovane regista Piero Messina. Accanto alla rassegna cinematografica è confermato il corso di alta formazione Fare Cinema diretto da Marco Bellocchio e il seminario residenziale di critica cinematografica. L’itero evento è stato reso possibile grazie al prezioso contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Bobbio e Camera di Commercio. La Provincia quest’anno non ha garantito il sostegno economico a causa della riorganizzazione dell’ente.

bobbio film festival presJuliette-Binoche

LA MAGIA DEL CINEMATOGRAFO DI LUCIANO NARDUCCI

Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato.  Un tuffo nel passato quasi magico. Ogni stanza contiene delle vere e proprie ricchezze, pezzi se non unici, rarissimi e perfettamente funzionanti. Ecco allora che si trova il prassinoscopio francese del 1827, grammofoni degli anni 20 decorati a mano, lanterne magiche in rame. Sono solo alcuni, dei 600 pezzi della collezione di Luciano Narducci, esposti al cinematografo allestito negli spazi del convento dei Padri Domenicani di Zibello. Una passione per il cinema che Luciano si porta dietro fin da quando era un bambino: a dieci anni seguiva il fratello Amedeo in bicicletta nei cortili delle cascine dove proiettavano i film per i contadini.

Cinquantacinque anni di collezionismo ma anche di tanta cura e passione nel rimettere a nuovo tutti i pezzi e renderli perfettamente funzionanti. Questo Luciano lo ha fatto un pò per passione un pò per il fratello, al quale ha promesso che avrebbe realizzato il museo del cinema a lui dedicato.

Il primo cittadino di Polesine Zibello Andrea Censi gli ha dato fiducia, comprendendo fin da subito il valore della collezione, mettendogli a disposizione locali prestigiosi per esporre i 600 pezzi, in quello che diventerà il Convento delle Arti e delle Lettere.

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