23 slides di sostanza create per arrivare a tutti i cittadini, per rompere il muro delle formalità e dei tecnicismi. Così il vice sindaco Marco Perini, di concerto con la sindaca Tarasconi e il direttore generala Canessa, ha definito il bilancio di previsione 2024 illustrato alla città. Una piccola dispensa consultabile sul sito del Comune e sui social, che ha il compito spiegare, in modo comprensibile ma completo, un tema che invece, per sua natura, è estremamente complesso, quale il bilancio di un ente pubblico. Ecco che allora sono venute in soccorso grafiche ed illustrazioni che hanno il compito di rendere più accessibile la materia.
277 milioni di euro il bilancio del Comune di Piacenza, di cui 30 milioni derivanti da contributi e trasferimenti da enti, stato e regioni, 34 milioni da entrate extratributarie versate dai cittadini, 71 milioni da entrate tributarie dei cittadini,. Una macchina complessa in cui lavorano circa 700 dipendenti. Tra i dati da sottolineare la tempestività dei pagamenti ai fornitori (21 giorni) e il basso indebitamento pro capite di 66,24 euro a cittadino, a fronte della media nazionale che si attesta a 1700 euro. Tra gli aspetti da migliorare la riscossione dei tributi per cui è stato recentemente potenziato l’apposito ufficio. Se non vi fosse il contributo del comune alcuni servizi potrebbero venire meno.
ARRIVA L’OK DEL CONSIGLIO PER L’AMPLIAMENTO DI TELEMA. APP SI ASTIENE. I DUBBI DEL CONSIGLIERE RABUFFI
Tutti d’accordo, o quasi, sull’ampliamento della ditta Telema di Quarto: la ditta leader nel settore delle resistenze elettriche, fondata nel 1975, vorrebbe espandersi di 7mila metri quadrati. La proposta è passata con il voto di maggioranza e opposizione, Alternativa per Piacenza si è astenuta.
“Il gruppo Telema, che ha una quarantina di azienda nel mondo, continua a crescere a Piacenza e non pensa a delocalizzare – ha precisato l’assessore Adriana Fantini – ha chiesto di poter costruire un nuovo capannone per la produzione con un fabbricato per gli uffici e spogliatoi per i lavoratori. Così verrà preparata un’area parcheggio privata interna da 79 auto e 6 posti per autotreni”.
Un progetto di ampliamento che il consigliere di ApP Luigi Rabuffi ha definito positivo per molti aspetti: “per lo spostamento delle insalubri aree di saldatura che passeranno da 45 mt. di distanza dalle abitazioni a 140 mt.; bene il filtro di mitigazione ambientale lungo tutto il perimetro dell’area; bene le alberature a compensazione, bene gli impianti di aspirazione dedicati, bene i lavori di rimozione della copertura esistente in cemento-amianto eternit; bene l’installazione in copertura di un impianto fotovoltaico con 600 moduli; bene l’installazione del numero minimo di 2 colonnine di ricarica elettrica a doppia
erogazione, bene le colorazioni discontinue nelle tinte naturali e le finiture sfumate, al fine di limitare, l’impatto visivo dei nuovi volumi”. Tuttavia ha tenuto a precisare alcune preoccupazioni che non sono state ben accolte, in particolare dalla maggioranza; la consigliera di Pc Oltre Caterina Pagani lo ha accusato di “leggere del marcio anche quando non c’è”.
Le preoccupazioni rilevate da Rabuffi riguardano il traffico su Strada Regina “una strada di dimensioni ridotte, pericolosissima, con una scuola e una brutta curva che difficilmente può tollerare un aumento di traffico pesante. Il problema delle interferenze tra i diversi flussi di traffico è evidenziato anche da AUSL, tra le proprie prescrizioni. A questa preoccupazione l’azienda ha risposto che il traffico indotto dall’attività attuale è modesto e, anche a seguito della riorganizzazione produttiva, rimarrà limitato a pochi veicoli
pesanti, con pochissimi mezzi al giorno impegnati. Bene. Ma telecamere? – si domanda il consigliere – il monitoraggio del futuro traffico? Niente.
Controlli della Polizia Locale? Figuriamoci”.
Ha poi posto all’attenzione dei colleghi il discorso legato ai nuovi occupati “sarebbe interessante capire se sono 30 o 50″, e sull’iter per l’ampliamento presentato ad agosto, quando solo a dicembre scorso l’azienda è diventata la proprietaria del terreno agricolo dove verrà costruito il nuovo capannone”. Inoltre, fa notare il consigliere di ApP ” hanno pagato al rogito un terreno agricolo ad un prezzo di valore molto più basso (110 mila euro) di quello attuale (439.412 mila euro).
TERREPADANE: RIAPERTO IL DIALOGO CON IL COMUNE. PASSA LA MOZIONE DI APP
123 mila metri quadrati, pari a 19 campi da calcio. È la dimensione dell’area che corre adiacente a via colombo dietro il consorzio agrario, quella che i piacentini conoscono col nome di Terrepadane.
Su quest’area esiste un progetto di riqualificazione datato 2015 che prevede 19.500 mq di commerciale 9.000 mq di residenziale più una quota di servizi e un hotel, da realizzare sull’area dell’ex mercato ortofrutticolo.
Ad oggi tutto fermo, a causa anche di corsi e ricorsi avvenuti durante le elezioni degli organi di Terrepadane.
Alternativa per Piacenza ha presentato una mozione, votata all’unanimità ad eccezione dell’astensione di Filiberto Putzu, per chiedere che l’amministrazione riapra il dialogo e il confronto con Terrepadane, nella ricerca di un punto di interesse per tutte le parti in causa, tra sostenibilità economico finanziaria e utilità per il territorio.
Parere favorevole dell’assessore all’urbanistica Fantini che ha proposto un emendamento, approvato, in cui si chiede che la commissione consiliare 2 affronti il tema anche alla presenza di Terrepadane, considerato che già nel 2016 l’investimento ammontava a 100 milioni di euro.
Nella seduta di consiglio è stata approvata all’unanimità anche la riorganizzazione del sistema scolastico in istituti comprensivi; in provincia, mancava solo Piacenza. Scuole materne, elementari e medie saranno sotto la stessa gestione. L’avvio da settembre 2026.
OPERE PUBBLICHE PER 60 MILIONI DI EURO NEI PROSSIMI TRE ANNI: IL COMUNE PUNTA SULLA METRO LEGGERA FINO A SANT’ANTONIO
Ammonta a 60 milioni di euro il piano triennale delle opere pubbliche dell’amministrazione illustrato dall’assessore Matteo Bongiorni ai consiglieri comunali. “Un piano ambizioso” per la maggioranza di centro sinistra “un piano con una copertura economica fittizia” secondo l’opposizione, in particolare secondo il consigliera della civica Barbieri-Liberi Massimo Trespidi.
Tra gli interventi messi in risalto dall’assessore il nuovo polo bibliotecario viale Dante (€ 1.220.323,96), la riqualificazione delle ex Scuderia di Maria Luigia (€4.250.000), realizzazione del primo stralcio della pista ciclabile tra Mucinasso e il centro abitato di Piacenza (€ 1.500.000), restauro e riqualificazione cortili, facciate e coperture della Biblioteca Passerini Landi (€6.630.000), pensiline fotovoltaiche sul parcheggio tra viale Malta e
viale Palmerio a servizio dell’edificio di Viale Beverora (€ 1.400.000), riqualificazione Piazza Casali – demolizione del mercato
coperto e realizzazione opere complementari (€ 1.900.000), bonifica area ex Acna (€ 9.071.527). L’intervento più poderoso, dal punto vista economico, è la realizzazione del sistema di trasporto rapido di massa tra la
stazione di Piacenza e il nuovo polo ospedaliero (€ 25.884.900). “Devo ringraziare in particolare Paola De Micheli e Luca Zandonella per l’aiuto nell’interlocuzione col Ministero – ha detto l’assessore Bongiorni – stiamo dialogando per modificare il progetto ed estendere la linea della metro leggera fino a S. Antonio, individuando la possibilità di integrare il progetto con uno studio di fattibilità per il tratto S. Antonio-stazione ferroviaria”
In programma poi un lungo elenco di manutenzioni ordinarie delle strade, della segnaletica stradale, manutenzione straordinaria del verde oltre che di alcune scuole dell’infanzia e primarie della città. A proposito di scuole, 1.650.000 euro sono stati messi a cubatura per la realizzazione della nuova palestra scolastica nell’ex Laboratorio Pontieri (scuola secondaria di primo grado),
“Su quell’area – fa notare il consigliere Trespidi – vi era in atto una convenzione con la Provincia della durata di 99 anni per la realizzazione di due scuole: una per il liceo Gioia, per gli studenti attualmente allocati dai gesuiti, e una per il liceo Colombini, per gli studenti che oggi si trovano nella succursale di via Negri. Apprendiamo che la Provincia ha deciso di riqualificare la ex caserma dei Vigilio del Fuoco di viale Dante come nuova sede dell’istituto Tramello, luogo che invece, a nostro parere, avrebbe potuto ospitare il comando della Polizia Municipale. Ma – ci chiediamo- con una convezione in atto, la Provincia cosa ha intenzione di fare? Questo è un problema che le due amministrazioni (comunale e provinciale) devono risolvere”.
“Bene avere deciso di mettere sul primo anno una somma maggiore rispetto agli altri due (40 milioni) – ha concluso Trespidi – meglio così, anche per non ripetere la creazione di un avanzo abnorme di amministrazione”.
GPS: LE GARANZIE DI BANCABILITA’ NON ARRIVANO. IL COMUNE CONCEDE ALTRO TEMPO. FDI E LEGA “MOZIONE PER CHIEDERE IL PARERE DELLA CORTE DEI CONTI”
“Siamo rimasti amareggiati ma, purtroppo, poco stupiti da quanto appreso oggi: il Comune ha deciso di concedere ulteriore tempo a GPS, nonostante il (nuovo) termine per la consegna delle garanzie di bancabilità scadesse proprio oggi (6 marzo) e nonostante il termine essenziale (20 gennaio), sia già decorso da oltre un mese e mezzo”, così in una nota i Consiglieri Comunali di Fratelli d’Italia e della Lega.
Il Comune avrebbe ritirato l’atto (non una diffida aveva specifica il direttore generala Canessa) in cui si chiedeva al concessionario di presentare entro 30 giorni (era il 5 febbraio) le garanzie per la bancabilità dell’opera. Si trattava di “una lettera per l’avvio del procedimento per la risoluzione del contratto per grave inadempimento”. Questo atto, appunto, è stato ritirato, per cui il Comune ha concesso altro tempo.
“Questa amministrazione decide quindi di offrire un’altra – l’ennesima – possibilità al concessionario, che da anni guadagna grazie ai parcheggi e che – da gennaio 2024 – guadagna ancor di più grazie all’aumento delle tariffe avvallato dal Comune di Piacenza. Lo stesso aumento di tariffe che doveva fungere da “contrappeso” per riequilibrare finanziariamente il rapporto tra le Parti ma che, oggi, evidenzia una totale sproporzione tra le Parti in termini di vantaggi e svantaggi: c’è chi, da questo rapporto, guadagna e continua a guadagnare (GPS) e chi, invece, non ottiene nulla ed in più ci perde (il nostro Comune)”.
Per questi motivi, i gruppi consigliari di Fratelli d’Italia e Lega depositano una mozione al fine di impegnare il Sindaco a richiedere il parere della Corte dei Conti sulla legittimità del contenuto dell’Atto Aggiuntivo sottoscritto a dicembre 2023.
I consiglieri Soresi, Zanardi, Domeneghetti e Zandonella rilevano: “Piacenza Parcheggi non ha ad oggi corrisposto il canone riferito al 2023, le certificazioni bancarie non si sono ancora viste nonostante il termine al 20 gennaio previsto nel cronoprogramma, ma in compenso da inizio gennaio 2024 sono aumentate le tariffe per il parcheggio – proseguono – è naturale che sorga il dubbio sulla legittimità del contenuto dell’addendum; le previsioni delle obbligazioni reciproche e dei tempi stabilite per le stesse sembrano fallaci alla luce dei fatti”.
I consiglieri proseguono: “I cittadini stanno pagando per qualcosa che non si sta facendo e, a nostro parere, occorre che si facciano i dovuti passi nel loro interesse, affinché si possano anche eventualmente prendere i dovuti accorgimenti, sempre se possibile”.
I gruppi FdI e Lega incalzano: “Certo se avessero preso in considerazione le nostre perplessità manifestate già a luglio 2023 (come la necessità di interpellare l’avvocatura comunale) probabilmente non ci troveremo in questa situazione dove ogni giorno occorre “correre ai ripari” per districarsi dal ginepraio”.
I consiglieri chiosano: “Visto che i consiglieri di maggioranza hanno risposto negativamente all’appello ad aderire ad una richiesta congiunta al Presidente del Consiglio, che ne ha facoltà, di richiedere il parere, abbiamo depositato questa mozione, così che – forse – si assumeranno, innanzi ai cittadini, la responsabilità politica del loro voto”.
MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI: TRA OBBLIGO DI ACCOGLIENZA E SENSO DI INCOMPIUTO
Aleggia un senso d’incompiuto quando si parla di minori stranieri non accompagnati. Perché la politica si trova a metà strada tra la necessità di accogliere e la consapevolezza che si potrebbe fare di più.
I numeri, dal canto loro, certo non aiutano ad arginare il fenomeno, ma semmai ad allargarlo perché in costante aumento.
A sollevare il dibattito in consiglio comunale la capogruppo di Fratelli d’Italia Sara Soresi, che ha consegnato all’assessore Nicoletta Corvi una petizione di 60 firme per denunciare la situazione del Petit Hotel, la struttura in via Pennazzi che ospita alcuni ragazzi in carico al comune di Piacenza. Oggetti rubati, sporcizia, incuria, mancato rispetto dei luoghi, sostanze stupefacenti nelle camere, è quanto ha descritto la consigliera di Fratelli d’Italia.
La collega della civica Tarasconi Angela Fugazza ha ribattuto che per far fronte a quella dei minori stranieri, che ormai è una condizione strutturale e non più una emergenza, occorre che i comuni facciano del loro meglio, laddove le leggi dello stato centrale non arrivano. “C’è un lacuna significativa a livello nazionale. Manca una regia trasversale che coordini gli sforzi” ha concluso la consigliera.
“Nessuno ha la bacchetta magica, e il problema non è solo di Piacenza” è intervenuto il consigliere del PD Sergio Ferri.
Anche la sindaca Tarasconi è intervenuta sul tema: “non scegliamo che i minori arrivino a Piacenza, quando la questura ci chiama per i nuovi arrivi, abbiamo l’obbligo di accoglierli e di averli in carico.
Nessuno vuole nascondere le difficoltà, si fa quello che si può, con le risorse e con i mezzi che abbiamo. Se ci fosse la volontà di centralizzare la gestione dei minori su tutte le regioni, avremo di certo numeri più semplici da far funzionare. Se poi il governo ci volesse dare una mano economicamente, ben venga. Non sempre si riesce a fare un percorso educativo, qualcuno ha voglia di riscatto, altri no”. Poi riferendosi a chi ne critica la gestione “se qualcuno ha idee migliori, siamo aperti a valutare qualsiasi proposta. Stiamo parlando di persone, di ragazzi, di esseri umani”.
Sulla stessa onda il capogruppo di ApP Stefano Cugini: “dei minori stranieri cerchiamo di non parlare, perché fa comodo ad una politica pavida e becera che strumentalizza questo tema. Se ci fosse la vera volontà di risolvere il problema allora sì che si potrebbe ragionare. Solo così da problema potrebbero diventare una risorsa”.
FRATELLI D’ITALIA: “SU PIAZZA CITTADELLA INTERVENGA LA CORTE DEI CONTI”
La gestione della pratica Piazza Cittadella continua a non convincere i consiglieri di Fratelli d’Italia che hanno fatto richiesta alla presidente del consiglio comunale di richiedere alla Corte dei Conti la legittimità dell’atto aggiuntivo che per avere valore deve essere approvata e firmata da tutti i consiglieri, compresi quelli di maggioranza
Attraverso un accesso agli atti i consiglieri hanno posto in evidenza che il canone 2023 non è ancora stato versato nelle casse del comune dal concessionario, per un importo di 1 milione 37 mila euro, se a questo si aggiunge che il gestore GPS ha aumentato le tariffe della sosta del primo gennaio e che ad oggi mancano ancora le garanzie bancarie richiesta per l’avvio del cantiere, i consiglieri di Fratelli d’Italia si chiedono se la pratica sia legittima e se sia davvero nell’interesse della collettività.
PASSA LA MOZIONE PD SUL CONSUMO DI SUOLO AL 3%. L’OPPOZIONE: “FARSA, FUMO NEGLI OCCHI.
“Farsa, fumo negli occhi, fuffa”. Così l’opposizione di centro destra e ApP ha definito la mozione del Pd sul consumo di suolo che altro non fa, secondo la minoranza, se non ribadire il limite del 3% come stabilisce la legge regionale 24/2017. Nulla di nuovo insomma, è il leitmotiv della minoranza; un impegno politico serio, è invece la posizione della maggioranza.
L’opposizione ha chiesto più coraggio: l’approvazione dell’emendamento di Alternativa per Piacenza sarebbe andata in questa direzione, che metteva nero su bianco l’impegno a rinunciare al 3% di consumo di suolo.
“Questa è la sinistra del mattone, del calcestruzzo e della betoniera” è la definizione del consigliere Massimo Trespidi “che vuole avere la mani libere sulla città per costruire là dove si vuole costruire”.
TARGA SUI TICKET DELLE SOSTE BLU: VINCE LA QUESTIONE SICUREZZA. COMPENSAZIONI AMBIENTALI PIU’ CHIARE: PASSA LA MOZIONE. MA “MANCA IL CORAGGIO DI MESSAGGI FORTI”
Una mozione di principio, una mozione ideale. Così i consiglieri Cugini e Rabuffi di ApP hanno definito la mozione a loro firma relativa alla sosta a pagamento in cui si chiudeva di togliere l’indicazione della targa sullo scontrino. “Una richiesta che va nella direzione – ha spiegato il consigliere Rabuffi – di portare sul piano dell’equità il rapporta tra cittadini e gestore di un servizio pubblico. Equità per noi è pagare il giusto corrispettivo, senza sconti ma pure senza extra gettito per il gestore”. La tesi di fondo dei consiglieri di ApP è che, riportando il numero di targa sullo scontrino, il gestore, di fatto, incassa più ticket sullo stesso stallo. “Senza contare – ha aggiunto Cugini – il digital divide in cui versano molti cittadini, soprattutto i più anziani, che non hanno dimestichezza nel fare il ticket”.
Negativo il parere dell’assessore Bongiorni che ha motivato il diniego con la questione securitaria. Il cosiddetto “mercanto nero” degli scontrini stava diventando all’ordine del giorno, soprattutto in alcuni parcheggi della città. Oggi questa pratica, ma si è ridotta di molto. D’accordo con il parere dell’assessore tutta la minoranza di centro destra e pure la maggioranza di centro sinistra. Una posizione, quest’ultima, che ha sorpreso non poco il capogruppo Cugini “se così dev’essere siamo orgogliosamente alternativi! Non si può sempre demandare ad altri la risoluzione del problema: se vogliamo disincentiva l’uso dell’auto allora prima facciamo piste ciclabili, parcheggi scambiatori e poi si aumentino le tariffe!” in risposta alla consigliera Caterina Pagani di Pc Oltre. La mozione è stata respinta con i voti favorevoli dei solo consiglieri proponenti di Alternativa per Piacenza.
E’ passata, invece, la mozione di Piacenza Oltre in cui si chiedeva di “rendere più efficace e trasparente l’utilizzo delle compensazioni ambientali”, ovvero delle risorse che operatori privati titolari di piani immobiliari devono versare al Comune o impiegare per realizzare interventi di mitigazione ambientale. “L’obiettivo – ha spiegato la consigliera Pagani – è avere una visione d’insieme per considerare e leggere le compensazioni ambientali nel loro insieme, visione che oggi manca”. “Non si può sentire dire queste cose da parte della presidente della commissione Urbanistica” ha tuonato il consigliere Massimo Trespidi all’indirizzo proprio della consigliera Pagani. “Nel maxi insediamento di Roncaglia – ha detto il consigliere Anelli – dove una delle compensazioni era la piantumazione dell’area circostante, le piante sono morte non essendo collegate ad un impianto di irrigazione”. “Se Roncaglia avesse avuto solo una piccola percentuale delle somme versate per compensazione, sarebbe la frazione più bella del mondo!! – ha detto il consigliere Rabuffi – invece quanto è stato destinato?” ha domandato retoricamente. “ApP voterà questa mozione, ma se dobbiamo dare un messaggio mandiamolo forte e chiaro – ha esortato il consigliere Cugini nel definire la mozione di Pc Oltre – sono mozioni morbide!” La mozione è passata con il voto favorevole delle maggioranza e di ApP e il voto contrario della minoranza.
PARCHEGGIO CITTADELLA: DAL COMUNE ALTRI TRENTA GIORNI PER LE GARANZIE BANCARIE O IL CONTRATTO DECADE
L’affaire si complica, almeno così pare. Stiamo parlando del cantiere per il parcheggio di piazza Cittadella che, per prendere avvio, ha bisogno delle garanzie bancarie che non sono ancora arrivate, nonostante le proroghe concesse dall’amministrazione al gestore, Piacenza Parcheggi – GPS, si avvalga della clausola per cui il ritardo dipende dalle banche e non dalla sua volontà. Intanto dal 20 gennaio, prima scadenza entro cui sarebbero dovute arrivare le garanzie bancarie, si è passati al 31 gennaio. Il Comune il 5 febbraio ha inviato a GPS un nuovo atto “non una diffida – ha precisato il direttore generale Luca Canessa – ma una lettera per l’avvio di procedimento per la risoluzione del contratto, per grave inadempimento”. Se non è una diffida, poco ci manca, siamo all’ultima chiamata, verrebbe da dire. Dal 5 febbraio ci sono trenta giorni di tempo perché il concessionario risponda. E Canessa ha proseguito rispondendo alle domande della consigliera Zanardi (FdI): “alle precedenti nostre richieste il concessionario ci ha risposto invocando la clausola del ritardo delle banche, ma noi non l’abbiamo ritenuto adeguato, per questo abbiamo inviato la nuova lettera. Se entro 30 giorni il privato non dà giustificazioni, il contratto è risolto. Mai era uscito da questo ente, in dieci anni, un atto del genere. Se le garanzie non arriveranno, il contratto termina. Noi vogliamo la prova degli istituti bancari e – conclude – riteniamo di aver svolto dignitosamente il nostro lavoro con un addendum corretto che tutela il Comune. Faccio anche presente che da tempo il Comune non chiedeva al privato la certificazione antimafia, che noi abbiamo richiesto”. Ripercorrendo i fatti Piacenza Parcheggi – GPS ha risposto alla lettera inviata dal Comune il 29 gennaio sul mancato invio della documentazione necessaria (la cui scadenza era il 31 gennaio) con la clausola del ritardo delle banche. Motivazione che il Comune non ha ritenuto valida perché non suffragata da alcuna certificazione della banche coinvolte (banca di Piacenza e banca del Fucino), ma solo da un’autodichiarazione di Piacenza Parcheggi. Per questo, il 5 febbraio, il Comune ha ritenuto di inviare una nuova lettera per avvio di procedimento per risoluzione del contratto, per grave inadempimento.
“La tempistica non è governabile dal Comune o dal privato, se il tema è la bancabilità dell’opera – ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici Matteo Bongiorni – noi vogliamo portare a termine una vicenda che ha un lungo corso, per sistemare un comparto del centro di fronte a Palazzo Farnese. Si è lavorato molto, non si poteva fare meglio o peggio, ma si è fatto tanto lavoro, sarebbe miope non avere prudenza nel risolvere una vicenda che galleggia da anni. Chiudo ponendo una domanda: non mi è chiaro quale sarebbe stato il piano B; quindici o venti giorni in più non fanno differenza posto che siano motivati non dal concessionario ma da una documentazione prodotta direttamente dalle banche”.
“Ma dopo quello che è successo con quale faccia mandiamo avanti un’opera porcata del genere? – si domanda il capogruppo di ApP Stefano Cugini – col giochino la colpa è delle banche si può andare avanti in eterno, se non c’era la bancabilità avrebbero dovuto subito mandarvi la documentazione e assumersi le proprie responsabilità”. E il collega Rabuffi “é dal primo agosto che il soggetto gestore aveva il tempo per rapportarsi con gli istituti bancari. Ha avuto 187 giorni!!” Alla luce di quello che sta accadendo abbiamo la possibilità di dire no a quell’opera. La vicenda sta diventando una barzelletta!!”,
“Siamo in balia di un privato che sta facendo i suoi interessi e nel frattempo guadagna con l’aumento della tariffe per i parcheggi” ha tuonato la consigliera di FdI Sara Soresi; “Ci riserviamo di presentare un esposto alla Corte dei Conti per i danni subiti dai cittadini” ha fatto eco la collega Gloria Zanardi. “Nei dieci anni precedenti non c’era la necessità di contestare gravi inadempimenti perché tutta la partita di piazza Cittadella è stata condizionata dal Covid e dalla perdita economica lamentata da Gps sugli introiti della sosta” è la posizione della consigliera Patrizia Barbieri.
Se entro trenta giorni il concessionario non consegnerà la garanzia bancaria richiesta, il contratto verrà rescisso e si profilerebbero tre scenari: piazza Cittadella resta come è attualmente; il Comune si troverebbe a pagare un milione 200mila euro di cofinanziamento per il bando periferie; la gestione di tutte le soste a pagamento della città sarebbero in mano al Comune, e il rischio contenzioso con il concessionario potrebbe protrarsi per lungo tempo.
“Proprio alla luce di questo piano B – ha detto l’assessore Bongiorni – abbiamo cercato di percorrere lucidamente, step dopo step, il piano A, per l’amministrazione l’unica strada possibile”.