DOSI: “DIFFICILMENTE MI RICANDIDERO’, SONO CAMBIATI TEMPI E CONDIZIONI”

E’ un Paolo Dosi appena rientrato dalle ferie trascorse in val Nure quello che incontriamo nel suo ufficio di Palazzo Mercanti, pronto per la due giorni di ritiro di giunta a metà settembre a Groppallo di Farini. Un appuntamento tradizionale, l’ultimo per la giunta di Paolo Dosi in vista delle elezioni della prossima primavera. Dei 90 punti presentati 4 anni fa agli elettori molti sono stati stravolti, altri realizzati, alcuni cambiati nuovamente, perchè la realtà stessa in cui l’amministrazione si è trovata ad operare è cambiata completamente. Poi c’è il capitolo ricandidatura per cui il sindaco scioglierà la sua riserva tra settembre e ottobre, anche se anticipa: “vedo difficile ad oggi un secondo mandato perchè sono cambiate le condizioni di cinque anni fa”.

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CRESCONO I MAL DI PANCIA IN FORZA ITALIA

Tredici firme, sindaci, assessori e consiglieri comunali. Due tratti in comune: appartenenza politica e una profonda sfiducia nei confronti dei vertici regionali di Forza Italia, compresa anche Piacenza. Qualche giorno si erano levate le voci dei consigliere provinciali, Gloria Zanardi e Paola Galvani, del capogruppo in consiglio comunale, M.Lucia Girometta, oltre che di  altri rappresentanti, consiglieri comunali ed assessori del territorio.

“Non possiamo che condividere ed associarci alle loro considerazioni – si legge nella nota – e ci rammarichiamo alquanto che, ad oggi, nonostante la palese insofferenza manifestata dai territori, né il coordinatore regionale, Massimo Palmizio, né i due suoi vice, Borsarelli e Callori, né tanto meno il coordinatore provinciale piacentino, Papamarenghi, abbiano speso mezza parola, invitando ad un’aperta discussione i “ribelli”, giustificando le proprie scelte, o anche solo per difendersi. Solo un silenzio assordante. Ancora una volta è stato dimostrato come dialogo, confronto e condivisione siano termini non inclusi nel vocabolario dell’attuale dirigenza del partito, che vuole imporre ordini dall’alto, che incidono sui singoli territori, senza preoccuparsi delle conseguenze pratiche e concrete che alcune scelte comportano. Le esperienze degli ultimi mesi, locali e nazionali, ci portano a pensare che sia il momento di una ristrutturazione all’interno di Forza Italia della classe dirigente, un rinnovamento che porti giovamento sia al processo di rigenerazione del partito nelle varie province, sia al rapporto con gli alleati di centrodestra, convinti che con interlocutori pragmatici e leali si riesca a trovare un’unione più affiatata”. i firmatari sono: Giovanni Malchiodi – Sindaco di Ferriere, Federico Beccia – Sindaco di Ottone, Stefano Giorgi – Assessore di Rottofreno, Paolo Scaglia – Vicesindaco di Ferriere, Sergio Covati – Vicesindaco di Coli, Paolo Toscani – Assessore di Ferriere, Adele Repetti – Assessore di Coli, Paolo Bergonzi – Consigliere comunale Pontenure, Bernardo Baccanti – Consigliere comunale Castell’Arquato, Monica Pietrasanta – Consigliere comunale Nibbiano, Chiara La Guzza – Consigliere comunale di FerriereErminio Crenna – Consigliere comunale di Ferriere, Silvano Molinelli- consigliere comunale Ferriere.

giovanni malchiodi ferriere

QUAGLIAROLI, M5S: “ALLE COMUNALI DEL 2017 VINCERA’ ANCORA IL PD”

Il vento sta cambiando anche a Piacenza per il Movimento 5 Stelle? Il successo della candidata alla poltrona di sindaco di Roma Virgina Raggi e il risultato ottenuto dal movimento anche a Torino, hanno portato ad una consapevolezza delle potenzialità di questo sempre più nutrito gruppo di giovani amministratori pentastellati? Certo, poi accadono i casi Parma con Pizzarotti o Livorno con Nogarin che fanno fare una leggera marcia indietro sulla capacità di gestire alcune situazioni. Ma le urne parlano, ed il risultato, almeno al primo turno, è evidente. Abbiamo riportato l’analisi del voto in ambito locale con la capogruppo del Movimento in consiglio comunale Mirta Quagliaroli che, ad oggi, esclude una candidatura alle comunali del prossimo anno. E se dovesse prevedere come sarà l’esito delle urne: “Spero di sbagliarmi, ma credo che a Piacenza sia come a Bologna, difficilmente il PD perderà. Lo dico a malincuore ma purtroppo sarà così, nonostante le persone siano scontente”.

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ELEZIONI COMUNALI: SVOLTA A FIORENZUOLA E AFFLUENZA IN CALO

Quello che colpisce per questa tornata elettorale che, nel piacentino ha riguardato otto comuni, sono in particolare due elementi: la svolta di Fiorenzuola che da ieri ha un’amministrazione di centro destra e il dato di affluenza alle urne, molto più basso rispetto a cinque anni fa. Dopo 19 anni di dominio incontrastato del centro sinistra a Fiorenzuole le urne hanno premiato il portacolori del centro destra Romeo Gandolfi con 36,11 % con la sua lista di centrodestra unito, Brusamonti, attuale vicesindaco della giunta uscente, si è fermato al 31,32 %, terza Elena Rossini del Movimento 5 Stelle con il 18,07 % e quarto Nando Mainardi della Sinistra per Fiorenzuola con il 14,48 %. Per quanto riguarda gli altri comuni sono stati riconfermati al secondo mandato gli uscenti Marco Bricconi a Cadeo con il 63,81 %, battuto l’ex sindaco Angelo Cardis che si è fermato al 36,18%; Gabriele Girometta a Cortemaggiore con il 45,89 %, Nadia Maffini del centrosinistra con il 27,22 e la civica di Laura Mutti con il 26,87 %; Claudio Ghittoni confermato a Gropparello con la sua lista civica che ha ottenuto il 40,26 %, al secondo posto la candidata di centrodestra Laura Ruscio con il 31,69 %, e terzo Giorgio Vincenti sostenuto dal Pd con il 28,03; Simone Maserati, vice sindaco uscente, si conferma primo cittadino con un risultato schiacciante 77,15%  su Giampiero Comolli fermo al 22,84. Nuovi sindaci a Borgonovo dove  vince Pietro Mazzocchi, portacolori del centrodestra con il 37,74%, al secondo posto Chiara Azzali del centrosinistra con il 33,91%, terzo Guido Guasconi con 28,34 %; ad Agazzano ha vinto la lista guidata da Mattia Cigalini con il 41,52%, secondo Arrigo Maestri con il 38,43 e terzo Maurizio Cigalini con il 20,03%.
L’altro dato è quello dell’affluenza: ha votato il 66,12% così suddiviso per comuni: Agazzano 69,26% contro l’82,17 del 2011; Borgonovo 65.04% contro il 77.10%; Cadeo 71.61% contro il 77.63; Cortemaggiore 69.33% contro il 77.11 del 2011; Fiorenzuola 66.43% contro 73.24; Gropparello 67.08% contro il 68.10%; Gazzola 62.69% contro il 74.40%; Rottofreno 62.52% contro il 71.84% del 2011.

ELEZIONI COMUNALI

L’AFFONDO DI DOSI: “CHI VUOLE CHE ME NE VADA, LO DICA CHIARAMENTE”

E’ uno sfogo lucido quello che il sindaco Paolo Dosi racchiude in una nota che porta la sua firma. Il tema è la gara per l’illuminazione pubblica diventata, evidentemente, terreno per un forte e serrato scontro politico tra la maggioranza, come la definisce il primo cittadino “palese ferita nella maggioranza consiliare”. “Una pratica che doveva essere estremamente tecnica ha assunto un rilevante valore politico per volontà di qualche consigliere di maggioranza” scrive Dosi. Il riferimento è evidentemente al consigliere Federico Sichel, che avrebbe guidato la cordata di coloro che hanno avanzato dubbi sulla gestione della gara per l’illuminazione pubblica. In sostanza, è il pensiero del sindaco, “il contrasto interno, più che una reale incertezza interpretativa, ha guidato l’azione di chi, cercando e trovando naturale sponda nelle opposizioni, ha inteso attribuire il valore di banco di prova per la maggioranza, di verifica della reale tenuta della stessa, creando le condizioni per una presentazione di dimissioni del capogruppo del Pd e del dirigente competente per materia, a cui, insieme agli uffici, dobbiamo invece la massima gratitudine per la competenza e correttezza ancora una volta manifestata nello svolgimento di una pratica complessa. Le Istituzioni non possono essere trasformate da luogo di confronto politico ad occasione per regolare conti politici interni, perché è dannoso per tutti, in primo luogo per i cittadini che non lo meritano. L’estenuante trattativa interna che ha condotto a una sofferta sintesi e che ha prolungato di mesi una pratica “tecnica” destinata per sua natura a essere conclusa in pochi giorni, non ha ottenuto nemmeno il consenso di chi ha sollevato pesantemente e pretestuosamente il problema. A dimostrazione di come il tema non era reale ma fondato su ben altri e meno nobili obiettivi. Siamo al governo della città da quattro anni, stiamo affrontando il momento forse più difficile e ostile dal dopoguerra a oggi, cercando di intercettare ogni forma di finanziamento possibile a fronte di risorse di bilancio che vengono continuamente ridotte dai livelli di governo superiore. I circa 1100 dipendenti comunali attivi nel 2002 si sono oggi ridotti a 670, e sono chiamati a svolgere molte più funzioni nel frattempo trasferite in capo ai Comuni”. Nonostante le difficoltà, prosegue Dosi, i servizi essenziali sono stati mantenuti di alto livello, guardando anche agli interventi da realizzare entro la fine del mandato. Al temine della nota il sindaco definisce la vicenda dell’illuminazione pubblica “paradossale e motivata da ragioni reali, difficilmente comprensibili (e impossibili da accettare) ai non addetti ai lavori, che esulano dalle motivazioni ufficialmente spese. Ormai troppe volte, per quello che ho sempre inteso essere il bene comune, ho scelto la linea del basso profilo, cercando di evitare polemiche strumentali, non rispondendo, a rischio di trasmettere un senso di debolezza, a provocazioni maleducate e senza stile, o assumendomi responsabilità che, con la mia giunta, potrei ancor oggi, senza tema di smentita, addebitare a molti altri soggetti. Questa Amministrazione ha il pregio di potersi presentare ai cittadini a testa alta, essendosi sempre esposta in modo diretto”. Le ultime righe sono un vero affondo: “è arrivato il momento della definitiva chiarezza. Se qualcuno, all’interno della maggioranza, intende interrompere l’esperienza amministrativa in essere, lo dichiari in modo esplicito. Saremo tutti facilitati nell’assumere decisioni alle prossime elezioni comunali”.

DOSI 1

AREA VASTA: C’E’ L’ACCORDO. PIACENZA E PARMA CHIAMANO REGGIO EMILIA.

Piacenza e Parma hanno sottoscritto l’accordo quadro di collaborazione già siglato dai consigli provinciali, che potrà essere esteso anche ad altre Province, in particolare a quella di Reggio Emilia. “Si tratta di una forma di collaborazione amministrativa tra enti e uffici delle due amministrazioni che oggi, diventa un primo concreto laboratorio di Area Vasta – ha spiegato il presidente Fritelli –  con questo accordo lanciamo anche un messaggio politico – amministrativo chiaro, identificando la Provincia di Reggio Emilia come interlocutore necessario ed ideale. Occorre andare al di là dei confini tradizionali per costruire un ente nuovo e diverso, adatto alle esigenze di oggi”. Siamo orgogliosi di essere i primi a sperimentare questa nuova forma di collaborazione, all’avanguardia in una Regione che già di per sé sostiene da sempre i processi di aggregazione istituzionale, dalle Unioni alle Fusioni alle Aree vaste – ha affermato il Presidente Rolleri In questo modo, daremo anche sollievo ad alcuni dei nostri uffici che hanno visto una forte riduzione degli organici, garantendo servizi migliori ai nostri territori.” 

Il personale della Provincia di Parma negli ultimi due anni è sceso da 417 a 173 unità, oltre ai 50 dei Centri Impiego, quello di Piacenza da 314 a 159. A breve verranno poi sottoscritte delle specifiche convenzioni tra i due Enti per la gestione comune dei singoli servizi. La Regione ha già dato un via libera informale all’operazione e la supporterà anche dal punto di vista economico.

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DE MICHELI, IN POLE PER LO SVILUPPO ECONOMICO?

E’ ancora il quotidiano la Repubblica a fare il nome di Paola De Micheli tra i papabili per il Ministero dello Sviluppo Economico dopo le dimissioni di Federica Guidi per il caso Tempa Rossa. Chicco Testa, ex presidente di Enel, oggi alla guida di Assoelettrica, sembra stia perdendo quota. In testa dei nomi più accreditati ci sarebbe l’attuale sottosegretario all’Economia Paola De Micheli. La nomina subirà quindi un nuovo rinvio, anche se il premier ha garantito che si conoscerà entro la settimana. Certo in quel dicastero servono persone con conoscenze di vari mondi. Testa sarebbe l’ideale, ma il governo si è già scottato con la Guidi, per cui sarebbe preferibile una manager del settore privato. Con De Micheli (non è la prima che si fa il suo nome) o Teresa Bellanova, vice ministro dell’Economia, o Claudio De Vicenti, il pericolo di legami forti con il mondo dell’industria si riduce di molto. Questo dovrebbe far star più tranquilli Renzi e il governo. La diretta interessata che, da pochi giorni, è tornata a Roma con il piccolo Pietro nato un mese fa, non commenta, pur apprezzando i tanti segnali di stima che le stanno arrivando da più parti.

art Repubblica De micheliPaola De Micheli

DE MICHELI TRA I CANDIDATI AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO?

Il quorum non c’è stato, pure ben lontano dall’essere raggiunto. A Piacenza ha votato il 26,7% degli elettori, ancora meno rispetto al livello nazionale dove la percentuale si è fermata al 32% rendendo non valida la consultazione. Per qualcuno era molto di più che il referendum sulle trivelle; per molti si è trattato di dare o meno fiducia al Governo che sul quesito referendario ha invitato, senza troppi giri di parole, ad astenersi. Il premier era praticamente certo che non si raggiungesse il quorum del 50 per cento più uno; il nodo davvero intricato, non legato al referendum, ma alla politica energetica dell’Italia, è quello della nomina del successore di Guidi allo Sviluppo Economico. Il Corriere della Sera pubblica i nomi dei tre candidati papabili alla successione, tra cui spicca anche quello del sottosegretario Paola De Micheli, che in questo momento preferisce non commentare. Gli altri due nomi sono Claudio De Vincenti, che secondo il Corriere sarebbe il favorito del premier, e Teresa Bellanova. Una decisione che dipenderà per lo più dal prosieguo dell’inchiesta sull’ex ministro Guidi.

de micheli

LA SINISTRA DI PIACENZA CERCA L’UNITA’ IN VISTA DELLE AMMINISTRATIVE

Alternativi alla destra ma anche al Partito Democratico e al Movimento 5 Stelle. Su queste basi parte il percorso tra le forze della sinistra piacentina teso a ritrovare quella unità che da più parti sembra perduta. Un Laboratorio politico, così l’hanno definito i protagonisti di questa nuova avventura che raggruppa comitato locale. L’obiettivo hanno spiegato i rappresentanti delle forze politiche coinvolte è far nascere una sinistra in grado di rappresentare l’universo del lavoro subordinato e autonomo, degli stati sociali, dei loro diritti e delle loro domande. Un tentativo di riunire la sinistra in vista del prossimo appuntamento elettorale quello delle comunali del 2017 con l’elaborazione di programmi e liste comuni per una proposta politica autonoma e in competizione con gli altri poli politici esistenti. L’intenzione è di presentare liste unitarie (sicuramente a Rottofreno e a Fiorenzuola) in contrapposizione al centro destra, al M5s e al centro sinistra. Nelle prossime settimane si terranno incontri e assemblee dedicate ai temi del lavoro, ambiente, per contrastare la liberalizzazione di servizi, a partire dalla fine di gennaio.

 

 

M5S, QUAGLIAROLI: “ORA CAMMINIAMO CON LE NOSTRE GAMBE”

Il Movimento 5 Stelle cambia abito e forse anche un pò pelle; la rete, lo strumento utilizzato da attivisti ed eletti, ha deciso che il movimento avrà un nuovo simbolo da cui sparirà il nome di Beppe Grillo. Non un atto rivoluzionario nei confronti del capo, intendiamoci, perchè è stato proprio Grillo a proporlo, in un momento in cui il movimento 5 stelle è diventato adulto – aveva detto qualche giorno fa – e non è più corretto associarlo ad un nome, ma a tutte le persone che ne fanno parte. Quasi un’immagine biblica del padre che si fa da parte e fa camminare i figli con le proprie gambe. Mirta Quagliaroli, capogruppo del Movimento in comune siede tra i banchi dell’opposizione da tre anni, ammette che è in atto una evoluzione del movimento stesso.

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