EMILIA ROMAGNA SENZA PRESIDENTE, ERRANI SI DIMETTE PER LA CONDANNA TERREMERSE

La Regione Emilia Romagna si ritrova,  ad un anno dalle elezioni,  senza presidente. VascomErrani ha rassegnato ufficialmente le dimissioni dopo la sentenza che lo comdanna ad un anno di reclusione (pena sospesa) per il caso Terremerse.

“E’ un momento di amarezza. Ma per prima cosa non parlo di me. Parlo della Regione – ha dichiarato Errani alle agenzie – perché il mio compito è tutelare l’istituzione, il suo onore, la realtà pulita e di esempio a tanti che è questa Emilia-Romagna.

Ho sempre messo l’istituzione davanti ad ogni altra considerazione – a me stesso – e non cambio ora. Non si faccia nessuna confusione: quanto subisco io personalmente non diventi fango per l’istituzione.

Per questo intendo rassegnare subito le mie dimissioni, e nel farlo rivendico il mio impegno e la mia onestà lungo tutti questi anni. E la mia piena innocenza anche in questo fatto specifico. Piena innocenza. D

unque annuncio subito che presenterò ricorso affinché prevalga questa semplice verità. Le mie dimissioni sono dunque un gesto puramente di responsabilità” .

In primo grado Errani fu assolto dall’accus di falso ideologico per la relazione inviata ai magistrati sul finanziamento della coop agricola Terremerse al tempo guidata dal frate, lo di Errani, Giovanni.

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QUAGLIAROLI 5 STELLE, BOCCIATI GIUNTA E MEDIA

Nonostante la delusione per il risultato delle Europee, la volontà di realizzare il programma rimane immutato. La consigliera comunale del Movimento 5 Stelle Mirta Quagliaroli fa un bilancio dell’attività in consiglio comunale sulle colonne del Corriere Padano nel numero di oggi. Battagliera come nel dna di ogni pentastellato, critica la giunta Dosi di immobilismo e approssimazione “pochissimi provvedimenti sono stati portati all’attenzione del consiglio – ha detto – si è discusso solo del’ordinaria amministrazione”. Tema scottante quello della Fondazione di Piacenza e Vigevano: “lo slogan corretto – dice – potrebbe essere Tutti a casa.  Servono maggiori controlli sia sulla gestione finanziaria che sulle erogazioni”. Una frecciata anche al ruolo dei media, aspramente criticati dal Movimento a livello nazionale ma pare anche locale “di quanto viene fatto dalle opposizioni si racconta, ma solo di alcune opposizioni – sostiene Quagliaroli – a noi vengono dedicati piccoli spazi e brevi riassunti degli interventi in consiglio o della battaglie intraprese”. A proposito di battaglie e impegni da portare avanti, in primo piano restano anche per i prossimi mesi trasparenza, acqua pubblica, Parco Pertite, stop agli inceneritori e sostegno alle piccole medie imprese.

Tutta l’intervista sul nuovo numero del Corriere Padano

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FONDAZIONE, DIBATTITO IN COMMISSIONE

Sarà una commissione particolarmente tesa quella di domani nella quale al centro c’è la situazione di stallo in cui si trova la Fondazione di Piacenza e Vigevano. L’obiettivo è di arrivare alla formulazione di proposte per dare una svolta significativa nel rispetto dei principi statutari della Fondazione. In altre parole i consiglieri chiedono che il comune si faccia parte attiva di questa partita. Un esempio è l’interpellanza indirizzata al sindaco Dosi firmata dai consiglieri Marco Colosimo (Piacenza Viva) e Paolo Garatti (Sveglia) del movimento Cantiere Piacenza.

Ecco il testo

Alla luce delle dichiarate dimissioni del Presidente della Fondazione di Piacenza e
Vigevano
Constatato che il dibattito avvenuto in consiglio comunale alla presenza dei due
consigliere nominati dal Sig. Sindaco, si è poi dichiarato inconcludente in termini di
dati e notizie certe circa lo stato della Fondazione
Rilevato inoltre che l’amministrazione non ha ancora preso una posizione in merito e
che questa situazione di stallo, di non scelta nell’ambito della Fondazione è quanto di
peggio potesse accadere.
i Consiglieri Comunali
Interpella il Sig. Sindaco affinché
Si ponga da tramite per:
Richiedere al più presto la convocazione del Consiglio generale e del Cda, per
prendere atto delle dimissioni del Presidente e conseguentemente dell’azzeramento
del Cda.
Qualora non avvenga quanto sopra espresso, sospenda/richiami i propri
esponenti/consiglieri (e altrettanto dovrebbe fare Provincia e tutti gli altri Enti e
associazioni)
Promuovere la massima trasparenza, e qualora permanesse, purtroppo, l’attuale
situazione indica incontro pubblico.

FONDAZIONE

 

NASCE CANTIERE PIACENZA, PER UNA CITTA’ DA COSTRUIRE

Un movimento civico come un cantiere. Gli ideatori hanno pensato proprio a questo per dare vita a Cantiere Piacenza, uno spazio in cui i gruppi consiliari Piacenza Viva e Sveglia vogliono progettare la città da ricostruire. Paolo Garetti (Sveglia) e Marco Colosimo (Piacenza Viva) sono i referenti del movimento; quattro i pilastri per una città rinnovata, sicurezza, territorio, innovazione e sviluppo. “Oggi partiamo ufficialmente con il nostro movimento che si rivolge a tutti, lontano dai partiti politici – ha spiegato Colosimo – perchè la città ha bisogno di idee, sviluppo e progettualità che vanno oltre i partiti”.

“Cantiere Piacenza vuole occuparsi di Piacenza sotto ogni aspetto – ha detto Garetti – dalla Fondazione all’informatizzazione della ztl, per una città più fruibile e a misura di cittadino”.

 

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LA NORMA ANTI CRITICA DEL PD APPRODA SU “LA REPUBBLICA”

Il regolamento del Pd di Piacenza sul divieto di critica attraverso i social arriva anche sulle colonne del quotidiano La Repubblica. “Vietato cinguettare e postarema anche rilasciare interviste, se prima non sarà stata chiesta idonea convocazione del circolo di riferimento” scrive l’autore dell’articolo Valerio Varesi. Un tentativo di lavare i panni sporchi in casa che si scontra con l’indomabile mondo della comunicazione di oggi, si legge nel pezzo. Il segretario Gianluigi Molinari, intervistato sull’argomento, cerca di disinnescare la miccia.”nessun dogma, accettiamo la discussione, ma vorremmo invitare gli iscritti a riportare la dialettica in seno agli organi di partito”. Sarà, ma questo bavaglio alle critiche ha il sapore del metodo grillino. Molinari risponde:”non abbiamo nessun intento epurativo, accettiamo la critica e la discussione anche se ammetto che la forma scritta del regolamento è un pò secca e perentoria. Se la formulazione della norma fosse troppo rigida – conclude – potremmo anche cambiarla, do la massima disponibilità”.

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PD, BANDITA LA CRITICA SU MEDIA E SOCIAL

Bandito ogni “commento negativo e acostruttivo rivolto al Partito Democratico o ai segretari di Circolo, Unione Vallata o segretario provinciale tramite social network o altri mezzi d’informazione telematica e mediatica in generale” . È una parte dell’art. 29 Norme speciali per l’attività di partito approvato dalla direzione provinciale del 9 giugno. Una norma destinata a far discutere, se non altro perche mette in guardia gli iscritti dal rilasciare interviste o postare commenti negativi rivolti al PD o ai suoi dirigenti, con la concreta possibilità di essere deferiti al Presidente della Commissione di Garanzia. Le critiche sono ammesse solo dopo aver richiesto “idonea convocazione del Circolo di riferimento e affrontato e discusso le tematiche e gli argomenti che pongono l’iscritto in conflitto con il Partito stesso”. In altre parole significa che se un iscritto si sente di formulare una critica la deve prima comunicare al circolo di riferimento che deciderà se sarà il caso o meno di renderla pubblica?  Qualcuno potrebbe far notare che una critica, purche sia costruttiva, dovrebbe servire alla discussione e al confronto all’interno del partito stesso. Forse non è più così?

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NEO SEGRETARIO FILIPPINI:”MENO CONSIGLI COMUNALI E PIU’ DIBATTITO IN COMMISSIONE”

Ha partecipato solo a tre consiglio comunali ma si è già fatto un’idea su dove e come intervenire. Vincenzo Filippini è il nuovo segretario generale del Comune di Piacenza. Un incarico, cosiddetto a scavalco, nel senso che fino al 31 luglio prossimo Filippini manterrà la carica di segretario e direttore generale anche a Savona, comune nel quale si recherà due volte a settimana. Selezionato su oltre 50 candidati, Filippini ha preso visione della macchina amministrativa comunale delineandone “vizi e virtù”.

“Mi sembra una struttura molto organizzata – ha detto nel corso della sua presentazione – per la qualità dei servizi resi”. Dall’altro lato però in tre consiglio comunali il nuovo segretario ha firmato solo una delibera. Qualcosa lascia intendere che ci sia qualcosa da rivedere nelle tempistiche e nel regolamento. A domanda specifica Filippini risponde:”Meno sedute di consiglio comunale con interventi più brevi, l’ideale sarebbe portare a 1/3 il tempo di intervento a consigliere. Il grande del lavoro – ha spiegato – va fatto all’interno delle commissioni, quello è il luogo deputato a discutere, in modo anche più tecnico e specifico, degli argomenti, in modo che quando si arrivi in consiglio lo si faccia preparati”. Il segretario generale porta l’esempio di Savona: “il bilancio di previsione è stato approvato in due ore dopo il passaggio in sei commissioni. Nel 2013 nel comune di Savona si sono svolti 9 consigli comunali, a Piacenza 43”. I numeri parlano da soli.

L’occasione si prestava per chiedere a sindaco e segretario generale il risultato delle controdeduzioni inviate al Ministero delle Finanze dopo le ispezioni del mese del novembre scorso nel corso delle quali erano state riscontrate otto criticità. “Siamo in attesa del riscontro del ministero – ha detto Filippini – ma mi sembra corretto e doveroso sottolineare che a fronte di otto criticità sono stati evidenziati 25 apprezzamenti sul livello delle prestazioni di questo comune”.

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C’ERA UNA VOLTA LA PROVINCIA

E’ il consiglio provinciale degli addii. E’ l’ultimo consiglio provinciale prima dell’applicazione della Legge Del Rio che prevede l’abolizione dell’ente costituito da Presidente e Consiglio eletti dal popolo. Assente il Presidente Massimo Trespidi a causa di un grave problema familiare che gli ha impedito di partecipare all’ultima seduta. “Se gli sviluppi del problema familiare me lo consentiranno – si legge nel messaggio di Trespidi – è mia intenzione accompagnare la fase di prima attuazione della Legge De Rio assicurando efficienza amministrativa, piena funzionalità dell’ente secondo l’ordinaria amministrazione garantita dall’approvazione del Bilancio di previsione 2014”.

Denominatore comune degli interventi dei consiglieri la critica, neppure troppo velata,  alla Legge Del Rio in particolare rivolta ai presunti risparmi derivanti dall’abolizione delle Province.

Rammarico e amarezza bipartisan sono state le parole piu’ spese nell’ultima seduta di consiglio.

Da oggi si apre un periodo di transizione; la provincia chiude i battenti anche se formalmente resterà in carica fino al 31 dicembre 2014. Dopo quella data, sembra il caos a regnare sovrano.

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A PIACENZA SPUNTA UN NUOVO MOVIMENTO CIVICO

La presentazione ufficiale avverrà tra pochi giorni, ma le idee sono già ben chiare. A Piacenza nascerà un nuovo movimento politico. Tra i fondatori Marco Colosimo attualmente consigliere comunale della civica Piacenza Viva. “Sarà proprio un movimento  formato dai cittadini, cioè su basi civiche – ci ha confermato- non un partito. Oggi si propone come un cantiere aperto nel quale ognuno puo’ portare un contributo in termini di idee e di sviluppo per la città” . Riserbo invece sul nome e sul simbolo.

 

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AMMINISTRATIVE, CHI VA E CHI VIENE

Le amministrative che hanno coinvolto 34 comuni della provincia danno numerose conferme ma anche alcune novità. La più rilevate riguarda il comune di Castel San Giovanni conquistato da Lucia Fontana esponente del centro destra. Con 800 voti in più ha distaccato Alberto Leggi della civica Civiltà Castellana rappresentata anche dall’ormai ex primo cittadino Carlo Capelli.

Lasciano la guida dei comuni dopo un mandato Ettore Bossini a Cortebrugnatella, Enrico Croci a Morfasso e Danilo Dovati a Caminata e Massimo Poggi a Coli dove 10 anni torna Luigi Bertuzzi storico esponente della vecchia DC.

Riconferme sono arrivate per Giancarlo Tagliaferri a San Giorgio, Massimo Castelli a Cerignale, Claudia Borrè a Zerba, Antonio Mazzocchi a Farini, Anna Tanzi a Sarmato, Gianpaolo Fornasari a Pianello, Jonathan Papamarenghi a Lugagnano, Francesco Zangrandi a Calendasco, Ivano Rocchetta a Castell’Arquato, Francesco Rolleri a Vigolzone, Manuel Ghilardelli a Ziano e Franco Albertini a Pecorara.

A Bobbio dopo 5 anni torna Roberto Pasquali.

Comuni in rosa: Pontenure con Manola Gruppi, Patrizia Calza a Gragnano, Castel San Giovanni con Lucia Fontana, Sarmato con Anna Tanzi, Zerba con Claudia Borrè , Caorso con Roberta Battaglia, San Pietro in Cerro con Manuela Sogni (unica candidata).

Nei comuni di Travo, San Pietro in Cerro e Besenzone si è presentato solo un candidato. Tutti hanno ottenuto il quorum conquistando la poltrona di primo cittadino, sono: Ludovico Albasi a Travo, Manuela Sogni a San Pietro in Cerro e Luigi Garavelli a Besenzone.

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